Ombra e luce, musica dal vivo e danza contemporanea si combinano in Double Side, la nuova produzione della Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto, in stretta collaborazione con l’Orchestra La Toscanini di Parma, in programma martedì 1 novembre alle ore 20.30 al Teatro Comunale di Ferrara, per il penultimo appuntamento del Festival di Danza contemporanea 2022. In scena ci sono due poli opposti, rappresentati da Stabat Mater del cubano Norge Cedeño Raffo e da With drooping wings della canadese Danièle Desnoyers.
L’atmosfera cupa legata alla musica religiosa e commovente di Arvo Pärt viene esaltata dalla danza espressiva, libera e pura di Norge Cedeño Raffo: un inno alla bellezza del movimento. Il tre, numero affascinante per i suoi significati filosofici e mistici, è uno dei cardini compositivi di questo Stabat Mater. In scena, infatti, si incontrano tre corpi, tre voci, tre strumenti, che dialogano insieme mettendo in risalto la bellezza del brano e la sapienza costruttiva melodica.
Il giovane coreografo emergente è stato solista di Danza Contemporánea de Cuba, la più importante compagnia contemporanea cubana. “Fin dal primo momento in cui mi mandarono il brano musicale dello Stabat Mater – dice il coreografo – mi sono posto la domanda ‘cosa succede dopo?’. C’è un forte richiamo a una realtà caotica, a un ciclo tortuoso che si ripete, fatto di calamità, di morte, carenza, evanescenza come se diventassimo cenere per tutto il tempo. Ma perché non rinvenire in questa realtà un rimando all’Araba Fenice? Di trovare in questa cenere, in questo fuoco che ti brucia, in questa realtà che ti trafigge e che ti mette di fronte agli aspetti più rischiosi e dolorosi della tua vita una nuova opportunità per creare, per rinascere, per mostrarti rinnovato?”. Il concept spaziale, oltre al disegno luci, è stato affidato a Fabiana Piccioli, artista attiva in tutta Europa con grandi produzioni operistiche e coreografiche, che per Stabat Mater utilizza il materiale di scarto in un’ottica di upcycling: le camere d’aria di ruote per biciclette dalla discarica prendono nuova vita sul palcoscenico.
L’impronta estroversa, racchiusa nelle cangianti musiche di Henry Purcell, sgorga dalla danza di Danièle Desnoyers con With drooping wings. Tra lei e la musica c’è sempre una forte relazione, quasi una profonda amicizia: il gesto non viene travolto dalle famose partiture barocche, ma cerca di creare interessanti sintonie e disarmonie con gli archi presenti sulla scena. “With drooping wings prende in prestito il titolo dal coro finale del Dido and Aeneas di Purcell” spiega la coreografa, originaria da Montréal, la metropoli della danza moderna canadese, dove il suo stile leggero e fluido e la sua compagnia sono un punto fisso della scena contemporanea. “Le ali spezzate – continua – sono quelle di una frangia della società che si confronta con molteplici incongruenze. Siamo nel mezzo di molti sconvolgimenti sociali. La creazione entra inevitabilmente in risonanza con queste agitazioni. Ma questi mi danno anche un rapporto con la bellezza che attraverserà tutte le mie scelte. Evocare la bellezza altrove che nelle forme, ma piuttosto nell’incarnazione della resistenza. L’opera è attraversata da una vitalità prodigiosa, proprio come la musica di Purcell”. Anche nel suo lavoro, i musicisti condividono lo spazio con i danzatori in scena.
Sara Zuccari