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Padova Danza Project in scena al Festival “Porta d’Oriente” di Bari

Venerdì 15 Marzo 2024
presso Teatro Abeliano Bari ore 21:00

SOTTO I CIELI DI GIOTTO

 

Con i Danzatori di Padova Danza Project
Coreografie: Nicoletta Cabassi, Emanuela Tagliavia
Regia e Direzione Artistica: Gabriella Furlan Malvezzi

Omaggio a Padova Urbs Picta

L’arte di Giotto e quella dantesca sono accumunate da una profonda ricerca dell’espressione della natura umana: vizi, virtù, paradiso ed inferno sono quattro elementi che saranno rappresentati attraverso linguaggi coreografici e poetici tra loro diversi, che riescono nell’intento di dar voce e valore a quelli che sono i patrimoni storici culturali della città di Padova. È un viaggio che parte dall’oscurità e dalle insidie dell’animo umano rappresentate in uno spazio senza tempo e che pian piano nella loro essenza si rivelano grazie all’illuminazione della speranza. È un viaggio in cui l’unica certezza di fronte all’inevitabile giudizio universale, sembra essere quella potente ma delicata luce che gli artisti di questo calibro sono in grado di donarci. 

Lo spettacolo si compone di tre quadri:

  • VITA NOVA I
  • ‘Non uomini, non angeli..’
  • LE MANI DEGLI ANGELI

VITA NOVA I

Coreografia di Nicoletta Cabassi (Coreografa e danzatrice e pedagoga attiva in Italia e all’estero) che si ispira alle opere di Dante e Giotto. Il Prosimetro “Vita Nova”, dal titolo incerto e datato, trae ispirazione dall’incipit latino simbolicamente trovato nel “Libro della Memoria” di Dante. Quest’opera coreografica si inserisce nella tradizione medievale della simbologia libraria dell’universo, mescolando elementi profani e mistici, come evidenziato nel “canticum novus” e nella tradizione dei Salmi. Il termine stesso “Vita nova” può indicare giovinezza, o più profondamente una rinascita attraverso l’amore. L’uso del latino per incarnare e personificare l’amore conferisce alle figure femminili una sacralità che rimanda ad un’esperienza spirituale. Questo lavoro rimanda anche alle opere di Agostino Tommaso e altri padri della Chiesa, suggerendo una forma di iniziazione spirituale. La figura femminile che chiude “Vita Nova” offre un messaggio di speranza, potenzialmente ricollegabile a Beatrice.

Musiche: Gavin Bryars, David Lang, Tim Becker

In scena tre donne danzatrici professioniste di Padova Danza Project.

GRETA PUGGIONI, LUCREZIA MOLINARI, ANASTASIA MOLINARI

 

‘NON UOMINI, NON ANGELI’ – INTERMEZZO

DANZATO da Alessandro Piuzzo che interpreta l’Arcangelo Gabriele, su testi di Rainer Maria RILKE, Emily DICKINSON, Czesław MILOSZ recitati da Luca Bastianello. Un ‘trait d’union’ che accompagna gli spettatori nel magico mondo di Giotto.

 

LE MANI DEGLI ANGELI

Coreografia di Emanuela Tagliavia che si ispira a Giotto e al ciclo pittorico della Cappella degli Scrovegni (Docente di Danza Contemporanea presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala di Milano e presso la Civica Scuola di Teatro Paolo Grassi di Milano). La Cappella illustra la vita di Cristo e fa contorno a ogni sezione la figura dell’angelo, messaggero divino, intermediario tra terra e cielo.

La coreografia si compone di 5 quadri.

La presentazione degli angeli (la mano verso il cielo sta a indicare il messaggio divino da comunicare all’umanità) L’Annunciazione di Maria, momento di estasi dove la figura dell’Arcangelo Gabriele domina la scena come Giotto ha voluto raffigurare nella Cappella. Segue la Passione di Cristo con il dolore espresso dagli angeli attraverso una gestualità forte e graffiante. La quarta scena è dedicata agli angeli guerrieri che s’impongono nella rievocazione del giudizio universale. L’ultimo quadro è un ritorno a una situazione iniziale dove gli angeli inizialmente a gruppi, si riuniscono per continuare la loro missione.

Sara Zuccari

www.giornaledelladanza.com

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