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Quello che gli insegnanti di danza dicono a lezione e quello che realmente intendono

Partecipare a un corso di danza è gratificante ed è spesso il momento clou della settimana scolastica o lavorativa. La bellezza e la precisione richieste e create dalla danza possono generare dipendenza ed è questo motivo che spinge lo studente a tornare a lezione.

Un ballerino, sia professionista che amatore, infatti sa che c’è sempre qualcosa in più da imparare e da dare e che l’insegnante lo pretenderà in nome della danza.

Talvolta però il maestro ricorre a frasi non sempre così chiare per l’allievo. È tempo di svelare il mistero analizzando alcune delle espressioni usate più comunemente in sala danza.

Tirati su.

Ecco una delle frasi più pronunciate. L’insegnante chiede all’allievo di contrarre i muscoli per mantenere il corpo allungato verso l’alto, liberando una linea di energia muscolare che attraversa il corpo e fuoriesce dalla sommità della testa, e che prepara alla corretta esecuzione di un esercizio.

Rinforza il core.

Il baricentro è il punto di collegamento tra la metà superiore e inferiore del corpo. Più questa connessione è forte, maggiore saranno il controllo, la coordinazione e l’armonia fisica e motoria. Il core parte da (e include le) costole inferiori e si estende fino alla parte superiore delle gambe. E’ formato dalla combinazione tra muscoli profondi e di superficie anteriori e posteriori che creano forza e stabilità, e permette di realizzare la precedente richiesta del maestro.

Allungati fino a oltre la fine della tua gamba.

Quando il maestro dice all’allievo di allungarsi oltre la fine della gamba, chiede di continuare la linea di energia e di protrarla fino oltre le dita dei piedi. Così si crea le ‘linee’ tanto importanti e amate nella danza. Questo allungamento aiuta infatti a creare forma, e ad aumentare stabilità ed equilibrio.

Peso in avanti.

Quando si danza, in particolare nel balletto, il peso va portato in avanti, verso gli avampiedi, dando vita al relevè. Il ballerino deve avere la sensazione di apprestarsi a saltare giù da un trampolino e riequilibrarsi grazie all’uso del core. Questa posizione permette di alleggerire i passi e di sfruttare le molteplici linee di energia che lavorano costantemente in tutto il nostro corpo.

Fai partire l’en dehors dalle anche.

Ogni ballerino ha naturalmente o meno differenti gradi di rotazione delle anche, che stabiliscono di conseguenza la rotazione  di piedi e ginocchia verso l’esterno.

La rotazione riguarda dunque la flessibilità dell’anca e consente una maggiore estensione della gamba, soprattutto quando viene sollevata lateralmente e posteriormente. L’en dehors si misura in termini di angoli tra le linee centrali dei piedi quando i talloni si toccano, come avviene in prima posizione.

L’agognato angolo di 180° è raramente raggiungibile dopo gli 11 anni, tuttavia esistono numerosi esercizi che, rafforzando glutei e muscoli adduttori, possono migliorare la flessibilità dell’anca e proteggere l’articolazione del ginocchio da distorsioni e traumi.

Rimani dentro te stesso.

Forse questa è una delle frasi più importanti che siano pronunciate in sala danza. Il maestro chiede all’allievo di restare focalizzato su quello che fa, non solo in termini di concentrazione fisica e tecnica, ma soprattutto mentale. L’insegnante stimola il ballerino a riconnettersi con le emozioni che la danza stimola in lui, a comprenderle, per poi comunicarle e condividerle con gli altri, compagni e pubblico.

Danzare, infatti, richiede conoscenza di se stessi e grande consapevolezza, doti che derivano dall’ascolto di sé e dalla stretta connessione tra corpo e mente.

Stefania Napoli
© www.giornaledelladanza.com

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