Torniamo ad occuparci di Romaeuropa 2016, che con il suo denso calendario di appuntamenti ci accompagna fino al prossimo dicembre. In questo articolo ci occupiamo appunto del calendario di novembre, che ospita anche moltissimi nomi emergenti e punta il riflettore sulle scene europee più interessanti, anche se spesso meno note.
Il 2 novembre al Teatro Vascello in programma la creazione di Jan Martens The dog days are over, che indaga l’azione del salto partendo da uno spunto del fotografo Philippe Halsman e mettendo in scena otto danzatori che sfidano i propri limiti. Jan Martens è parte del Focus Olandiamo, che si concentra sulla danza olandese più interessante e che continua fino al 6 novembre: tra i nomi in scena anche Ann Van den Broek e Nicole Beutler, due nomi imperdibili, recentemente protagonisti anche del Dansdagen Festival di Maastricht; in particolare 3: the garden di Nicole Beutler, ispirato al trittico di Bosch Il giardino delle delizie, vede tra i credits anche il nome di Giulio d’Anna.
Dalla scena olandese a quella emergente di livello europeo, con le due giornate (3 e 4 novembre) dedicate al network Aerowaves: al Teatro India in scena i giovani coreografi di Aerowaves Twenty16, tra cui il Récital des postures di Yasmine Hugonnet, che pone sé stessa in scena e diventa un corpo poetico e archetipico davanti agli occhi del pubblico; il 4 novembre in scena Kokoro di Lali Ayguadé, che crea un visionario percorso di teatro danza e Elvedon di Christos Papadopoulos, una bellissima creazione che – a partire da un movimento e un ritmo apparentemente semplice – mette in scena la densità del romanzo Le onde di Virginia Woolf.
Negli stessi giorni, in scena anche 3tracks4 della compagnia C&C, di Chiara Taviani e Carlo Massari, che con Residenza Idra presentano tre coreografie sull’emancipazione femminile, per un unico grande ritratto che svela la contemporanea necessità di dialogo; e Lara Russo, brillante coreografa, vincitrice del Premio DNAppunti coreografici, che dopo la Biennale veneziana porta a Roma il suo RA-ME, cercare coraggio/proteggere innocenza, versione finale della sua ricerca su un materiale apparentemente freddo, benché prezioso – il rame appunto – e sulla collaborazione e l’intelligenza collettiva.
Il 9 e 10 novembre in scena al Teatro Vascello Removing, di Noé Soulier, prodigio della nuova danza francese, il coreografo fa propria la tradizione classica e contemporanea, che fa parte anche della sua formazione, divisa tra la National Ballet School in Canada e la P.A.R.T.S di Anne Teresa De Keersmaeker in Belgio, e completata da una laurea in filosofia.
Infine, da non perdere, la giornata dedicata ai giovani coreografi italiani: il 16 novembre è dedicato a DNAppunti coreografici, un progetto di sostegno per giovani coreografi italiani, strutturato in diverse fasi di ricerca e creazione -raccolta delle proposte, visione degli studi, residenze creative, contributo alla produzione- che nasce da un lavoro sinergico su territorio nazionale tra la Cango/Centro di produzione sui linguaggi del corpo e della danza Firenze, Il Centro per la Scena Contemporanea/Operaestate Festival del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino, Fondazione Romaeuropa, Gender Bender di Bologna, Associazione Med/Uovo Milano.
Il festival continua poi con altri imperdibili appuntamenti anche di teatro e musica, ma anche incontri di approfondimento e workshop.
ORARI&INFO:
Romaeuropa
fino al 3 dicembre,
Roma – vari luoghi.
Romaeuropa.net
Greta Pieropan
Foto: P. Skafidas, A. Beutler
www.giornaledelladanza.com