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“Soirée Roland Petit”: il Teatro dell’Opera di Roma omaggia il grande coreografo

Soiree Roland Petit - Ph.Rolando Paolo Guerzoni

Un vero e proprio omaggio alla sua danza e alle sue creazioni, un regalo per chi, al mondo della danza, ha dato tantissimo: con Soirée Roland Petit l’Opera di Roma ricorda, rigorosamente con le sue pièce, il grande Maestro che, sin dall’inizio della sua carriera, ha lasciato un segno tangibile nel balletto internazionale.

L’Arlesienne, Le Jeune Homme et la Mort e Carmen sono le tre coreografie in scena a Roma fino al prossimo 14 settembre. Protagonista anche Eleonora Abbagnato, Direttrice del Corpo di ballo.

L’Arlésienne, che apre la Soirée, è un balletto in un atto ispirato al lavoro letterario e teatrale di Alphonse Daudet creato per il Ballet National de Marseille. I protagonisti della vicenda sono Vivette, Frédéri e l’ombra-ossessione dell’Arlesiana. L’azione si svolge nella giornata della festa di Sant’Eligio: nella piazza del paese, mentre gli amici (8 coppie) di Vivette e Frédéri danzano gioiosi, i due protagonisti promessi sposi non riescono ad amarsi. Frédéri è in balia dell’ossessione per l’Arlesiana, donna di Arles dai trascorsi poco rispettabili che mai compare nel balletto, la cui presenza è però tangibile e influenza le azioni del giovane uomo, che non solo rifiuta l’amore dell’amica d’infanzia, ma impazzisce e si getta dalla finestra del granaio.

La scena di René Allio supporta le sfumature dell’azione con un fondale che riproduce un campo di grano giallo-oro sotto un sole infuocato, un paesaggio alla Van Gogh per la festa paesana, una scatola nera e una finestra stilizzata per il dramma. I costumi di Christine Laurent ricreano nella loro semplicità una scena festosa di vita contadina dallo spiccato folclore provenzale. La prima ballerina Rebecca Bianchi, Sara Loro e il solista Alessio Rezza sono rispettivamente Vivette e Frédéri e, insieme al corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, portano in scena il tema romantico della passione che conduce alla follia e alla morte.

La morte è protagonista assoluta del secondo titolo della serata, Le Jeune Homme et la Mort, balletto drammatico in un atto che debutta il 25 giugno 1946 al Théâtre des Champs-Elysées di Parigi. Creato per i Ballets des Champs-Elysées, è un capolavoro esistenzialista su libretto di Jean Cocteau. Un giovane artista angosciato dall’esistenza in un sottotetto parigino è sorpreso dall’arrivo di una donna glaciale, che altri non è che la Morte. Lei lo seduce, conducendolo alla disperazione e al suicidio, così che il giovane s’impicca. La donna-morte lo invita a lasciare il suo patibolo e, sui tetti di Parigi, gli chiede di indossare la maschera della morte per portarlo via con sé. Il balletto evoca il disagio di vivere, il vuoto affettivo e ideologico della nuova generazione e incarna tutto lo spirito esistenzialista. Jean Cocteau svolge un ruolo determinante nella realizzazione di questo dramma danzato di amore e di morte: scrive il libretto e ne definisce le idee generali. Inoltre Cocteau, consigliato da Christian Bérard, concepisce i due costumi femminili, confezionati da Irène Karinska, e suggerisce al primo interprete, lo straordinario Jean Babilée, di utilizzare la sua consueta salopette.

Le scene arrivano da quelle ideate dallo stesso Georges Wakhévitch per il set cinematografico di un film di Georges Lacombe con Jean Gabin: alla spoglia stanza si contrappone il cielo di Parigi, dominato dalla Tour Eiffel e dall’insegna luminosa della Citroën. L’étoile e Direttrice del Corpo di Ballo Eleonora Abbagnato è “La Mort”, la donna provocatrice che tutto decide. Un’interpretazione che rappresenta un importante anniversario per l’étoile: sono infatti trascorsi vent’anni da quando Roland Petit per la prima volta la scelse, all’età di soli diciannove anni, per danzare in questo ruolo, che oggi torna a ricoprire affiancata dall’étoile dell’Opéra di Parigi Stéphane Bullion.

La Soirée Roland Petit si conclude con Carmen, straordinario balletto drammatico in un atto. Debutta il 21 febbraio 1949 al Prince’s Theatre di Londra con Les Ballets de Paris e nasce dalla rielaborazione che Petit ha fatto, sia sul piano del libretto sia su quello musicale, dell’Opera di Bizet. In cinque quadri è condensata tutta la necessità di un uomo e di una donna di amarsi: Carmen è una sigaraia che, arrestata dopo una rissa, seduce il brigadiere Don José per ottenere la libertà, lo aspetta alla Taverna e con una danza sfrenata e sensuale lo convince a seguirla con i suoi amici banditi. Per amore della donna, Don José abbandona Micaela, sua promessa sposa, e uccide un uomo mentre Carmen e i suoi compari scappano con il bottino. Lasciato da Carmen, che è già tra le braccia della sua nuova conquista, il torero Escamillo, Don José entra nell’Arena e la uccide. Questo balletto erotico, struggente e avventuriero ha reso famoso Roland Petit nel mondo intero.

Le scene e i costumi, particolarmente moderni e di grande forza espressiva sia nelle forme sia nei colori, sono del pittore catalano Antoni Clavé. Il vigore del riallestimento del Teatro dell’Opera di Roma è affidato al carattere intenso dell’étoile ospite Natasha Kusch, dei primi ballerini Rebecca Bianchi, Claudio Cocino e del solista Michele Satriano.

La musica del compositore e pianista francese Georges Bizet è il punto di raccordo tra due titoli della serata, L’Arlésienne e Carmen, entrambi ambientati per la maggior parte en plein air, immersi in atmosfere e colori mediterranei. Roland Petit ha sempre dichiarato di comporre le sue coreografie di getto e riconosce in Bizet quel genio naturale, spontaneo e immediato nel quale s’identifica. Il terzo titolo, Le Jeune Homme et la Mort, rappresenta dal punto di vista musicale un caso raro: il balletto infatti non nasce sulla musica con cui è presentato al pubblico. Durante le prove Petit usa prima un’improvvisazione jazz e poi Mozart, ma la versione definitiva è sulla Passacaglia in do minore di Bach orchestrata da Ottorino Respighi. La scenografia, come la musica, non è predefinita e si delinea durante il processo creativo. I tre balletti sono accomunati dalla presenza della femme fatale seducente e provocatrice, che ne L’Arlésienne e in Carmen entra in contrasto con la donna dolce e devota (Vivette e Micaela). Il tema dell’amore e quello della morte sono il fil rouge della serata.

I tre titoli della Soirée Roland Petit sono rimontati da Luigi Bonino, Direttore Artistico dei Balletti di Roland Petit. Gillian Whittingham ne è ripetitrice.

ORARI & INFO

12, 13 e 14 settembre ore 20.00

Teatro dell’Opera

Piazza Beniamino Gigli,

Roma

operaroma.it

www.giornaledelladanza.com

Foto di Rolando Paolo Guerzoni

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