Si avvia alla conclusione la II edizione di Terre d’Arte, festival multidisciplinare di danza, teatro e musica promosso dal Comune di Castellarano, storico borgo di 15.000 abitanti in provincia di Reggio Emilia, con la direzione artistica di Lara Guidetti.
Sabato 8 luglio Terre d’Arte chiude con una giornata in cui la danza è il filo rosso per scoprire la bellezza del borgo e i suoi spazi più nascosti.
Si inizia in Piazza San Prospero alle 17.00 con Meru, una produzione Sosta Palmizi, ideata e diretta da Daria Menichetti e interpretata da Francesco Manenti; traendo ispirazione dall’omonimo monte – sacro per il pensiero induista e buddhista – e dall’esperienza intima che l’interprete ha avuto con la montagna, la performance segue una narrazione onirica come a voler compiere una meditazione sul fluire dei paesaggi e delle sensazioni.
Alle 19.00 sempre in Piazza San Prospero è la volta di un’altra produzione Sosta Palmizi, Animula di e con Daria Menichetti. Liberamente ispirato a Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar, lo spettacolo prende le distanze dalla narrazione, aprendo lo spazio ad un dialogo tra l’anima e il corpo. Quel corpo al confine tra l’immagine della bellezza composta della vita, e l’esposizione sfacciata dei visceri e delle budella.
A fare da trait d’union tra le due performance è, alle 17.45 e alle 19.45, la performance itinerante site-specific Amigdala della compagnia Sanpapié che partendo dall’Aia del Mandorlo si immergerà poi nelle vie del borgo, invitando gli spettatori a condividere gli stessi spazi dei danzatori. Musica, parole e suoni vengono restituiti mediante un sistema di cuffie silent-disco che permette al pubblico di scegliere e cambiare punto di vista, posizione e relazione con l’azione.
La giornata e il festival si concludono nuovamente nell’Aia del Mandorlo con un pic nic plastic free sotto le stelle seguito dal dj set di Andrea Sarti ai piedi della torre dell’Orologio per festeggiare tutti insieme danzando.
Sara Zuccari