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Tag Archives: Anna Pavlova

Ritorna il Don Chisciotte di Rudolf Nureyev all’Opéra di Parigi

In occasione del 30° anniversario della scomparsa di Rudolf Nureyev, l’Opéra Nazionale di Parigi ha voluto rendergli omaggio durante la stagione 23/24 programmandone tre sue produzioni all’Opéra Bastille (“Lo Schiaccianoci” a dicembre 2023, “Don Chisciotte” a marzo e “Il Lago dei Cigni” nel giugno-luglio 2024) e proponendo, in collaborazione con la BnF, una Mostra che ripercorre diverse sfaccettature di questo immenso artista: dalla sua carriera di ballerino e coreografo a quella di Direttore di danza all’Opéra senza dimenticare la leggenda che era diventato in tutto il mondo… Se “Don Chisciotte” ha ispirato molti compositori, è anche un soggetto favorito dai coreografi. Nella sua deliziosa e vivace rilettura del balletto sulle musiche di Ludwig Minkus, il geniale Rudolf Nureyev propone una serie di dipinti in cui i mitici personaggi di Don Chisciotte e Sancho Panza si muovono allegramente tra le liti familiari e gli amori tumultuosi di Kitri e di Basilio. 24 rappresentazioni sono in programma a Parigi con 9 distribuzioni all’Opéra Bastille tra il 21 marzo e il 24 aprile 2024. Ispirato alla coreografia di Marius Petipa, il “Don Chisciotte” di Rudolf Nureyev è una vera e propria festa della danza con accenti spagnoli. Scritto nel XVII secolo, il romanzo ...

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Giselle una storia d’amore ancora viva: leggenda, simbolo e realtà

L’amore è una fonte inesorabile di ispirazione artistica e culturale, nel balletto è il soggetto preferito e più adatto per molti coreografi della storia coreutica. Ma nessuna storia d’amore, è equiparabile,  nata per il linguaggio della danza è più bella, intensa, dolorosa, straziante e affascinante di quella raccontata in Giselle. Giselle rappresenta il capolavoro in assoluto dal punto di vista della drammaturgia nel balletto. Che cosa significa? Molti conoscono i dissidi  del balletto d’azione nella seconda metà del XVIII secolo. Questi dissidi animarono il mondo del balletto con l’affermarsi della riforma e il periodo pre-romantico. La Silfide è il primo esempio di balletto romantico pervenuto a noi oggi, ma Giselle, di nove anni dopo,  la supererà in perfezione e bellezza formale. Tutte e due devono la loro origine ad una fonte letteraria, ma Giselle è la sintesi precisa del movimento romantico. Lo aveva ben compreso Gautier, quando nei suoi Ecrits sur la danse scriveva: “A partire dalla Silfide non furono più possibili spettacoli mitologici, e fu lasciato spazio a gnomi, ondine, elfi, villi e a tutto quel popolo strano e misterioso che si presta così bene alle fantasie del balletto. Le case d’oro e marmo degli Olimpici vennero relegate nella polvere e nei magazzini, e ...

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Anna Pavlova: la prima interprete struggente de “La morte del Cigno”

“La morte del cigno”, l’ assolo coreografico di Michel Fokine, fu composto nel 1901 appositamente per la straordinaria Anna Pavlova e messo in scena per la prima volta nel 1907 a San Pietroburgo. La Pavlova riuscì attraverso la danza ad esprimere anche le più sottili sfumature dell’animo e a trasfigurare il proprio corpo nell’immagine del cigno sofferente. Nessuna ballerina fu mai in grado di eguagliare la maestria con la quale la Pavlova interpretò questo, ma anche gli altri balletti di Fokine nei quali seppe conciliare tradizione e avanguardia. Tra il cigno morente e la Pavlova si stabilì una vera e propria identificazione, sia nell’immaginario collettivo che nella poetica personale della ballerina. Si dice infatti che nel parco della sua villa di Londra, la Pavlova accudisse un cigno a cui era affezionata e del quale studiava attentamente tutte le movenze per poterle riprodurre al meglio sulla scena. Da allora questa coreografia e la grande etoile mondiale hanno influenzato le moderne interpretazioni  anche non fedeli alla trama originale. La Pavlova fu una delle ballerine più famose degli inizi del XX secolo. Anna Pavlova divenne celebre per la sua grande leggerezza e la grazia delle sue interpretazioni Nata a San Pietroburgo nel 1881 da ...

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Libri. Il carteggio di Enrico Cecchetti è ora disponibile in lingua italiana

Un libro per l’Estate… Il carteggio di Enrico Cecchetti è ora disponibile in lingua italiana

Enrico Cecchetti. Lettere 1922-1928 (Edizioni Joker) è la traduzione italiana da poco edita del carteggio critico del maestro, curato da Giannandrea Poesio (direttore del Research Institute for Media, Arts and Performance presso la University of Berdfordshire) ed edito dapprima in lingua inglese nel 2010 con il titolo To and by Enrico Cecchetti, riscuotendo forte successo in tutto il mondo. Ora il libro contenente il Fondo Cecchetti, creato da Livia Brillarelli (storica di danza e musicologa) nel 2000 nella Biblioteca Zavatti di Civitanova Marche e costituito da vari manoscritti originali, è disponibile anche in traduzione italiana. Esposto al Salone Internazionale del Libro di Torino, il libro restituisce la vita e la carriera del maestro di balletto più famoso del XX secolo. E lo fa mettendo in luce le interazioni dell’artista leggendario con altre illustri personalità del mondo tersicoreo come Cyril Beaumont, Lydia Lopokova, Sergej Diaghilev, Riccardo Drigo, Pierina Legnani, Serge Lifar, Léonide Massine, Marie Rambert ed Anna Pavlova. Diviso in varie sezioni, il libro riporta in prima pagina un augurio speciale del Sindaco di Civitanova Marche Tommaso Claudio Corvatta: «Mi auguro che questa pubblicazione sia capace di rendere giustizia in Italia al valore assoluto di questo grande artista ed insegnante. Spero infine che ...

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Un galà dedicato a tre miti della danza: Nijinsky, Duncan e Pavlova

Dal 14 al 16 novembre tre serate di galà dedicate a tre grandi miti della danza: Vaslav Nijinsky, Isadora Duncan e Anna Pavlova, al Teatro Centro di Torre del Greco, per celebrare le biografie di tre tra i danzatori più eccelsi della storia della danza. Lo spettacolo, con coreografie di Alba Buonandi e Salvatore Russo, vedrà in scena i danzatori Daniele Nocera (Nijinski), Ivana Riccio (Duncan) e Candida Sorrentino (Pavlova). Coppia ospite Vesseleva Vassileva e Stoyan Fortunov, solisti bulgari del Teatro Lirico di Ruse che danzeranno pas de deux  dal Don Chisciotte e una parte del balletto Romeo e Giulietta, coreografia di Silvia Tomova del Teatro Lirico di Ruse. L’iniziativa parte da un’idea di Alba Buonandi, già interprete del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, che con questo evento celebra i suoi 40 anni di carriera. Sul podio il Maestro Francesco Izzo, che dirigerà l’orchestra di fiati giovanili i “Corallini”. Ciò che accomuna questi tre danzatori che hanno fatto la storia della danza è sicuramente un grande spirito innovativo. Vaslav Nijinsky, di natura ardente e sognatrice, fu uno dei danzatori e coreografi più straordinari del suo tempo. La sua carriera folgorante, lo portò al centro dell’attenzione del pubblico di ...

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Un libro per l’estate… “Rudolf Nureyev. Biografia di un ribelle” per ricordare l’ultimo zar della danza

“Aveva il carisma e la semplicità di un uomo della terra, e l’arroganza inaccessibile degli dei.” Michail Barysnikov   È questa la citazione che si legge, accanto a quella di Paul Valéry, sulla prima pagina del volume “Rudolf Nureyev, biografia di un ribelle”, pubblicato dalla casa editrice torinese Lindau nel novembre del 2013 e firmato da Bertrand Meyer-Stabley. Il giornalista e scrittore francese, tra le numerose biografie dedicate a grandi personalità come James Dean, Juan Carlos, Elton John e Audrey Hepburn, ne dedica una anche a colui che fu l’ultimo zar della danza, come lo definisce lui stesso con le ultime parole della sua corposa ed appassionante biografia. Suddivisa in 17 capitoli, questa biografia ha l’aspetto di un vero e proprio romanzo che ripercorre la vita eccezionale di un mito intramontabile della danza. Fin dalla nascita, avvenuta nel 1938 su un vagone della Transiberiana, quando la madre Farida Nureeva incinta di otto mesi e mezzo sale sul quel treno diretto a Vladivostok, l’intera vicenda esistenziale di Rudolf Nureyev è stata a tutti gli effetti un romanzo ed uno dei più belli ed emozionanti che si possa leggere. Rudolf Nureyev un giorno ha detto: “Mi piace parlare della mia nascita… Ci ...

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Don Quixote, un classico del balletto

Gli allievi dell’Accademia Ucraina di Balletto di Milano presentano quest’anno Don Quixote, il famoso balletto basato sul romanzo di Miguel de Cervantes con le coreografie di Egor Scepaciov, direttore artistico dell’Accademia Ucraina di Balletto. I giovani danzatori saliranno sul prestigioso palco del Teatro degli Arcimboldi a fianco delle étoiles internazionali Aleksandra Timofeeva e Mikhail Martynyuk, primi ballerini del Kremlin Ballet di Mosca che interpreteranno Kitri e Basilio. Uno spettacolo che oltre a distinguersi per professionalità, alto livello tecnico ed espressivo, sorprenderà per l’altissima qualità delle scenografie e dei costumi grazie alla collaborazione con il Saint-Petersburg Classical Ballet of Andrey Batalov. Don Quixote, un gentiluomo di campagna convinto di essere un cavaliere errante, sogna la sua dama Dulcinea ed insieme a Sancho Panza, il suo scudiero, parte alla sua ricerca. Kitri, figlia dell’oste Lorenzo e promessa dal padre al ricco Gamache, è innamorata di Basilio. Don Quixote, nel suo viaggio, giunge nella città dove vive Kitri, ravvisa in lei la sua Dulcinea e la corteggia provocando la gelosia di Gamache. Nella confusione i due innamorati riescono a fuggire e si rifugiano in una taverna, inseguiti da Lorenzo e da Gamache. Mentre giungono anche Don Quixote e Sancho Panza, Basilio, finge di ...

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“Invisible piece” di Cristina Rizzo, in attesa di vedere cosa accade in chi si guarda…

  Invisible Piece (Contemplation Piece. Involving Piece. Dead Piece) concept, coreografia e performance di Cristina Rizzo, una delle figure di punta della ricerca coreografica italiana, co-fondatrice del collettivo Kinkaleri, che opera tra sperimentazioni visive e teatrali. Il progetto coreografico dedicato alla creazione di un ‘solo’ prende avvio da una personale ri-traduzione della variazione classica La Morte del Cigno nella versione originale del 1924 danzata da Anna Pavlova. Il pubblico si troverà a confronto con la visione originale della Pavlova, proiettata su di un monitor posto sul proscenio e la coreografa/interprete al centro della scena e di spalle al pubblico, attraverso una traduzione simultanea dell’antica versione, attualizza attraverso la sua gestualità uno scenario espressivo infinito e precario, in cui tutti i movimenti e le espressioni dei ‘corpi’ improvvisamente tradiscono la partitura iniziale per diventare ambigui e fuori controllo, come per evidenziare la fragilità dei diversi piani interpretativi: finzione/sentimento, reale/irreale, mimetismo/apparizione. Consulente storico per la realizzazione della performance è Stefano Tomassini, l’elaborazione del suono è curata dalla stessa coreografa che firma anche l’elaborazione dei video con Gianluca Mattei, il testo di Cristina Rizzo è tratto da Iggy Pop & The Stooges, Led Zeppelin, Quentin Tarantino, Marten Spanberg, Louise Borgeois, Kurt Cobain, Lady Gaga, ...

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