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“Priscilla, la Regina del Deserto”: il musical record torna a grande richiesta a Bologna

A grandissima richiesta torna in scena, al Teatro EuropAuditorium di Bologna, dal 29 al 31 dicembre 2018, Priscilla, la Regina del Deserto, il musical dei record tratto dal film cult Le avventure di Priscilla la Regina del Deserto, vincitore di un Premio Oscar e del Grand Prix Du Publique al Festival di Cannes.  Il musical ‒ firmato da Stephan Elliott e Allan Scott, per la direzione musicale di Fabio Serri e la regia di Simon Phillips per la versione inglese e di  Matteo Gastaldo per la versione italiana  ‒  ripercorrerà la travolgente avventura on the road di tre amici che, a bordo di un vecchio bus rosa soprannominato Priscilla, partiranno per un viaggio attraverso il deserto australiano alla ricerca di amore e amicizia, finendo per trovare più di quanto avessero mai sognato Bernadette Bassenger, Mitzi Del Bra, e Felicia Jollygoodfellow sono i nomi d’arte di Ralph, Anthony Belrose ed Adam Whitely, una transessuale e due drag queen che si esibiscono nei gay bar di Sydney. Dopo la morte del compagno di Bernadette, le tre partono alla volta di Alice Springs per esibirsi al Lasseters Hotel Casino, del quale la ex-moglie di Tick è direttore. Come mezzo di trasporto, le tre adottano un vecchio torpedone che battezzano “Priscilla, la regina del ...

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“All’Improvviso Festival”: improvvisazione come metodologia pedagogica e creativa

“All’Improvviso Festival” si apre sul panorama culturale estivo bolognese per mettere in evidenza l’improvvisazione come metodologia pedagogica e creativa nei linguaggi della danza, della musica e della parola. Il progetto si terrà nella settimana dal 16 al 23 luglio 2018 lungo le strade, le piazze e i parchi del Quartiere Savena. Il festival prevede laboratori per la cittadinanza, performance urbane, set d’improvvisazione e master class dedicate all’aggiornamento e allo studio rivolti a tutte le generazioni, favorendo l’incontro tra arte e cittadinanza nella specifica declinazione di arte contemporanea e periferia urbana. Il festival “All’Improvviso” fa parte di Bologna Estate 2018, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna, in collaborazione con il Quartiere Savena. Gli artisti ospiti di questa prima edizione sono Rosita Mariani e Juan Luis Matilla Terrones.  Juan L.M. Terrones è un coreografo di Siviglia che nel 2009 ha vinto il Primo Premio del Concorso Coreografico di Madrid, con il cortometraggio “La sfortuna o l’ha mancanza di talento” che presenterà nella sua versione completa nel 2011 al Teatro Centrale di Siviglia. Alla fine del 2012 ha pubblicato il suo primo singolo, Sad Dance Therapy e ha iniziato a preparare Acostumbrismo, un pellegrinaggio a Saint Tropez”, una produzione del Festival ...

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La danza urbana invade Bologna ancora una volta!

La danza urbana invade Bologna ancora una volta!

  Anche quest’anno la città di Bologna si trasforma per qualche giorno nel “palcoscenico” di una delle manifestazioni totalmente dedicate alla danza urbana e la performance, il Festival Danza Urbana, in calendario dal 5 al 9 settembre prossimi. A ospitare gli appuntamenti performativi in programma 8 location tanto diverse tra loro quanto affascinanti, “cornice” perfetta di espressioni corporee e artistiche che mirano a fondersi – letteralmente – con ogni singola particella del capoluogo emiliano-romagnolo: il Collegio d’Arte Venturoli, la Piazza del Nettuno, il Cortile d’Ercole di Palazzo Poggi, il Museo Civico Medievale, la Dynamo Velostazione, la Pinacoteca Nazionale, la Piazza Scaravilli e, infine, il Parco 11 settembre. Il cartellone degli spettacoli si articola di appuntamenti che vanno capolino a realtà di danza contemporanea e network fortemente d’impatto sulla scena odierna, come Danza Urbana XL, Focus Young Arab Choreographers (LEGGI ANCHE: UNA VENTATA DI CULTURA ARABA RINFRESCA L’ESTATE DEI FESTIVAL ITALIANI) e Masdanza Platform. Ad “aprire le danze”, il 5 settembre, è Deriva traversa di Dewey Dell & A Dead Forest Index, a cui seguono Re-Garde della Compagnie MF e Kill your darlings di Joshua Monten. Il giorno seguente, il 6 settembre, il cartellone eventi si apre con Prospettive, conferenza stampa ...

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II edizione di “Circo Massimo” al Duse di Bologna. E la nuova danza si fa in quattro!

II edizione di “Circo Massimo” al Duse di Bologna. E la nuova danza si fa in quattro!

  Giunge alla seconda edizione (VEDI ANCHE: “CIRCO MASSIMO”, IL PROGETTO COREUTICO FIRMATO FABRIZIO FAVALE) il progetto artistico, curato dal coreografo Fabrizio Favale, denominato per l’occasione Circo Massimo Experiment IV, in scena al Teatro Duse di Bologna dal 10 al 12 maggio alle ore 21. Le tre serate di spettacoli, performate nel ridotto DUSEpiccolo per soli 80 spettatori, vedono l’alternarsi di quattro coreografi di fama nazionale e internazionale, esibenti sul palcoscenico una sequela di lavori assai differenti tra loro, ma, in ogni caso, simbolo di una ricerca coreutica contemporanea unica nel suo genere: si tratta di Simona Bertozzi, Tilman O’Donnell, Ioannis Mandafounis e Caterina Basso, ai quali si aggiunge anche lo stesso coreografo “padrone di casa”. Fabrizio Favale si forma all’American Dance Festival. Come danzatore riceve nel 1996 il “premio della critica come miglior danzatore italiano dell’anno”. Nel 2011 la “Medaglia del Presidente della Repubblica al talento coreografico italiano”. Nel 1999 fonda la compagnia Le Supplici. I suoi lavori sono attualmente invitati alla Biennale de la Danse de Lyon e al Théâtre National de Chaillot, Paris. Caterina Basso dal 2009 inizia la collaborazione con Ambra Senatore, ora direttrice del Centre Chorégraphique National de Nantes, come interprete e co-autrice. Nel 2013 ...

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Omaggio a Pina Bausch nelle “storie” dei suoi danzatori

Omaggio a Pina Bausch nelle “storie” dei suoi danzatori

  Pina Bausch, indiscutibilmente compianta Signora della danza del nostro Tempo, è stata omaggiata lo scorso 6 aprile al Teatro Duse di Bologna con lo spettacolo Lo sguardo dell’imperatrice, che ha visto protagonisti tre danzatori del Tanztheater Wuppertal, in scena con delle proprie creazioni coreografiche: l’italiano Damiano Ottavio Bigi con Cittadella e il colombiano Jorge Puerta Armenta con At 17 centimeters above the floor, performata da Pablo Aran Gimeno. Due assoli assai distanti a livello stilistico e interpretativo, ma perfettamente accomunabili nell’intenzione di debordare i confini della danza per travalicare quelli del teatro. Bigi, infatti, propone se stesso in una figura che va al di là dell’essere umano, un’entità artistica alla ricerca – inizialmente plausibile, poi quasi disperata – di una performance che gli renda giustizia. Una rappresentazione così meta-performativa da risultare davvero sincera, sebbene pensata e – di sicuro – minuziosamente collezionata per la messinscena del teatro bolognese. Il dialogo diretto col pubblico, in particolar modo, è la fonte principale del dubbio nascente nella mente dello spettatore: «sta improvvisando o ha davvero bisogno di essere rassicurato sull’andamento della performance e delle scelte coreografiche prestabilite?». La verità non conta, perché l’escamotage funziona e lo sguardo del pubblico non si distrae ...

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“Eureka”! I Kataklò al Celebrazioni di Bologna!

“Eureka”! I Kataklò al Celebrazioni di Bologna!

  Domenica 2 aprile alle ore 18 una delle compagnie italiane più spettacolari della scena contemporanea, Kataklò Athletic Dance Theatre, calcherà il palcoscenico del Teatro Il Celebrazioni di Bologna portando in scena la sua ultima produzione, Eureka, esplicitamente ispirata alla celeberrima esclamazione dello scienziato greco Archimede. L’ideazione, la regia, la direzione artistica nonché le coreografie fanno capo al genio creativo di Giulia Staccioli, a cui si affianca la collaborazione artistica di Alberta Palmisano. Eureka (dal greco “ho trovato”) come è ben noto rimanda alla celebre esclamazione dell’antico matematico greco Archimede urlata, correndo nudo per la città, per celebrare e condividere con la sua gente una sorprendente scoperta appena avvenuta. Non è un caso che il titolo del nuovo spettacolo teatrale di Kataklò si ispiri a questa vicenda: Giulia Staccioli comunica con la stessa forza del celebre scienziato la voglia di condividere con il suo pubblico la ricerca di un movimento nuovo, espressivo, intenso, teatrale, senza la volontà di porlo su un piano intellettuale astratto ma sempre immediatamente comprensibile e apprezzabile da tutti. Gli strumenti che la coreografa utilizza in Eureka per esprimere le sue idee sceniche sono le stesse che fanno di Kataklò da 20 anni una compagnia dai riconoscimenti ...

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L’immortale “Giselle”, tra trionfi e scivoloni

L’immortale “Giselle”, tra trionfi e scivoloni

  Un “classico” fuori dal Tempo, una celebrazione della “bella danza” immortale: queste le parole con cui meglio si potrebbe riassumere il balletto Giselle andato in scena lo scorso 7 marzo al Teatro Auditorium Manzoni di Bologna ad opera del Balletto dell’Opera Nazionale di Odessa. Nonostante, infatti, l’impostazione vetusta e un po’ paludata dei ballerini – ad eccezione di tre dei protagonisti principali – l’atmosfera magica e sublime che il capolavoro ideato da Théophile Gautier ha conservato nel corso dei secoli è rimasta ancora intatta. Merito di ciò è certamente l’eccelsa preparazione tecnica che contraddistingue la “scuola” est europea, dall’impeccabilità e dal rigore incomparabili, ma non è del tutto sufficiente: la vera fiamma alimentatrice di Giselle, infatti, sta nella teatralità dei gesti, dei volti, delle interpretazioni, in quella “bacchetta magica” atta a trasformare la consueta vicenda di un amore impossibile nella storia di fedeltà e passione che si altalena tra il mortale e il sovrannaturale. Sfortunatamente martedì sera questo quid espressivo non è riuscito appieno a sfondare la “quarta parete” del palcoscenico: i volti sembravano solo incorniciare maschere stereotipate e i movimenti danzati, seppur precisissimi, erano così eccessivamente marcati o mimati da suggerire un’immagine di assoluta finzione. Solo i personaggi ...

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“Giulietta e Romeo”: amor vincit omnia, sempre e comunque

“Giulietta e Romeo”: amor vincit omnia, sempre e comunque

  È rincuorante, a volte, percepire come lo scorrere del tempo non lenisca affatto l’essenza di un’opera d’arte, come ad esempio una coreografia. Pensare, dunque, che lo spettacolo Giulietta e Romeo, creato da Fabrizio Monteverde e andato in scena lo scorso 25 febbraio al Teatro Il Celebrazioni di Bologna, conversi in maniera intatta la sua verve e comunichi perfettamente il suo messaggio dal lontano 1987 è senza dubbio la conferma di come un capolavoro riesca a essere davvero eterno. Nonostante il titolo shakespeariano sia stato “rovesciato”, come a incanalare la massima attenzione sulla protagonista, il primo occhio di bue è tutto per Romeo, un giovane uomo in abiti ben più contemporanei degli sfarzosi quattro o ottocenteschi, tanto elegante nella sua scioltezza quanto penetrante nell’espressività. Le note di Sergej Prokof’ev sembrano scivolare tra le pieghe dei calzoni così come fluire oltre le dita delle mani. La scena è tutta sua, fino all’ultimo minuto dell’intero spettacolo, in cui difficilmente gli altri personaggi riusciranno a pareggiarne il lustro. Il corpo di ballo del Balletto di Roma, infatti, denota nelle coreografie d’insieme qualche sbavatura, dispersa facilmente nei gesti di frenesia, di delirio che connotano un’ambientazione calda, mediterranea, il cui climax sensoriale ascendente raggiunge il ...

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Passione e mistero si sdoppiano a Bologna: “Carmen/Bolero” di Merola e Soavi

Passione e mistero si sdoppiano a Bologna: “Carmen/Bolero” di Merola e Soavi

  Un doppio appuntamento con la danza contemporanea è stato protagonista lo scorso 26 gennaio alle ore 21 al Teatro Duse di Bologna: si tratta dello spettacolo Carmen/Bolero, performato dalla MM Contemporary Dance Company. Come chiaramente enunciato dal titolo, un piacevolissimo omaggio a due delle opere musicali più celebri e distintive degli ultimi due secoli, rese ancor più uniche per l’occasione dagli intermezzi di Stefano Corrias (per Bolero) e dei Los Panchos (per Carmen), così diversi nella partitura melodica da connotare le coreografie apparentemente “distanti” l’una dall’altra. Ma sarà stato davvero così? Michele Merola per il suo omaggio al capolavoro di Ravel costruisce un “atto unico” di passi a due, assoli e pezzi d’insieme a diretto contatto con una struttura di carta a fisarmonica, modellabile su qualsiasi azione scenica. Forse un muro, un rifugio, un’alcova, un separè: non è ben chiaro, e non importa che lo sia. C’è, ed è protagonista di ogni storia danzata tanto quanto gli eccezionali ballerini che ne eseguono i movimenti: è un libro aperto alla pagina di un amore intenso ma segreto; è lo spioncino intrigante sull’erotismo tanto anelato; è la barriera che – seppur valicabile – allontana due mondi che probabilmente non intendono appartenersi ...

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“Cirkopolis”, uno show che vi cambia la vita!

“Cirkopolis”, uno show che vi cambia la vita!

  «Non veniamo al mondo per lavorare o per accumulare ricchezza, ma per vivere. E di vita ne abbiamo una sola» (J. Mujica): mai parole sarebbero state più azzeccate a sintetizzare il messaggio di Cirkopolis, spettacolo del Cirque Éloize andato in scena al Teatro Il Celebrazioni di Bologna lo scorso 24 gennaio alle ore 21. Suggestivamente nostalgico della più celebre pellicola di Fritz Lang, Cirkopolis catapulta lo spettatore in un universo futuristico – ma ben radicato nella visione del tempo presente – dove la fucina industriale, coi suoi ritmi incessanti e i processi sistematici, prevarica indefessamente sulla natura umana di chi ci lavora. Come se il senso delle vite stesse dipendesse solo da una macchina e dal suo corretto funzionamento. Dave St-Pierre e Jeannot Painchaud, uniti nella co-direzione dell’opera, hanno ben pensato di abbattere questo falso mito: tra acrobazie funamboliche, gag di autentica clownerie, contorsionismi straordinari e giocoleria virtuosistica, infatti, i personaggi in scena gradatamente si spogliano dei grigi e seriosi panni dell’affannosa routine quotidiana per ostentare muscoli guizzanti, tutine super sexy, gonne a campana da far invidia alla più spregiudicata pin up hollywoodiana. Allo stesso modo, le scenografie e musiche – rispettivamente curate da Robert Massicotte e Stéfan Boucher ...

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