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"Danza chi, come e perché?" - La Posta di Anna Maria Prina

“Danza, chi, come e perché” – La Posta di Anna Maria Prina

  Gentilissima Signora Prina, non crede che le scuole di danza private dovrebbero indirizzare gli allievi anche ad una ricerca culturale, piuttosto che mirare solo alla realizzazione dei saggi di fine anno? Mi piacerebbe conoscere il Suo parere sull’argomento. (Maria da Napoli) Cara Maria, certamente le scuole di ballo dovrebbero occuparsi anche dell’Educazione culturale e artistica degli allievi : Educazione alla musica e conoscenza teorica delle varie scuole, stili e vera e propria storia della Danza e del Balletto. E’ importante, infatti, inquadrare i periodi storici e quando e dove sono nate le varie danze. Questo vale anche per la salsa, tango, bachata, hip hop e tutti quei balli considerati minori, ma che hanno sempre origini storiche più o meno antiche! Naturalmente nel pianificare gli orari bisogna tenere conto degli impegni scolastici dei ragazzi e cercare di mediare inserendosi con garbo, ma con determinazione, nelle attività curriculari. Questo tipo di educazione, che non dovrebbe mancare nelle grandi scuole, viene presa in considerazione in pochissimi casi ed è purtroppo negativo poiché pochi allievi diverranno ballerini professionisti mentre tutti faranno parte della nostra società e il loro bagaglio culturale e la loro sensibilità, arricchiti da musica e danza, potranno essere utili nel ...

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Buon compleanno, Carla Fracci! [ESCLUSIVA GIORNALE DELLA DANZA]

“A 21 anni feci il celebre Pas de quatre con la Chauviré, la Schanne, la meravigliosa Markova: quest’ultima aveva 47 anni e mi sembrava matura. Mi chiesero: Fracci, vorrebbe anche lei danzare fino a questa età? Io, senza alcun dubbio, risposi: Beh, ma queste sono le eccezioni…E invece, poi…eccomi qua!” La voce delicata, pacata, come sempre. Parole misurate, ma estremamente efficaci, dirette, ricche di ricordi che segnano. Proprio come lei. Carla Fracci, la signora della danza, italiana e internazionale, che il 20 agosto compie 80 anni. Una vita dedicata a questa sublime disciplina che mai, mai riuscirà a lasciare. E che continua a tenere estremamente viva. Il segreto? Probabilmente non lo conosceremo mai: tanti, infatti, sono gli ingredienti di cui si è nutrita la signora della danza. La costanza, il duro lavoro e la passione, prima di tutti. E il desiderio di osare, di portare la danza al di là dei teatri storici, il desiderio di condivisione. E la voglia di non fermarsi mai. Non solo la signora della danza, ma l’instancabile signora della danza. A qualche settimana dal suo compleanno, ha infatti ballato alla Versiliana, nelle vesti della Regina Thalassa in Shéhérazade e le mille e una notte con ...

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Alberto Pretto ci racconta in esclusiva l’affascinante mondo de Les Ballets Trockadero

Alberto Pretto è nato a Vicenza nel 1985. Comincia lo studio della danza classica all’età di 14 anni nella sua città natale. Nel 2004 viene ammesso all’Acadèmie de Danse Classique Princesse Grace di Monte Carlo, sotto la direzione di Marika Besobrasova. Si diploma il 24 marzo del 2008. Sempre nel 2008 viene assunto dall’English National Ballet di Londra per la produzione “Strictly Gershwin” con la coreografia di Derek Deane. Ha ballato per la Fondazione Arena di Verona nell’Opera “Aida” con la regia di Hugo de Ana. Dal 2008 al 2010 ha lavorato nella compagnia Stadttheater Koblenz in Germania diretta dal coreografo Anthony Taylor. Nel gennaio 2011 è entrato a far parte della compagnia Les Ballets Trockadero de Montecarlo, della quale fa tuttora parte. Nella compagnia ha danzato ruoli solistici in La Tarantella, Paquita Walpurgishnacht, La Morte del Cigno, Esmeralda Pas de Six, Chopiniana, Le Grand Pas de Quatre, La Naïade et Le Pêcheur.   Carissimo Alberto, il mondo della danza è sicuramente affascinante. Puoi descriverlo per i nostri lettori, dal tuo punto di vista? Per te, da piccolo, è stato subito un colpo di fulmine? Il mondo della danza è per me un mondo chiuso ed esclusivo, fatto di arte, ...

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“Dancer”: Sergei Polunin si racconta in un documentario

Il “Cattivo ragazzo” della danza, Sergei Polunin, è tornato sotto i riflettori. Questa volta, però, sotto le luci del cinema: il danzatore, infatti, è il soggetto di un documentario, Dancer. La musica è affidata a Hozier, il cantante di Take me to Church che aveva scelto il ballerino proprio per il video di questa canzone, ottenendo un successo strepitoso. In questo breve film, si può comprendere meglio la storia di Sergei, dai primi passi fatti da piccolo fino ai salti stupendi portati in scena nei migliori teatri del mondo. La storia racconta anche le sue difficoltà, i suoi dubbi che l’hanno portato a lasciare una carriera assai importante al Royal Ballet. Un racconto da ascoltare, soprattutto con il cuore.   www.giornaledelladanza.com

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Marco Pierin dal palcoscenico all’insegnamento con vocazione e dedizione

Marco Pierin nasce a Milano. Da giovanissimo viene ammesso alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, dove si diploma nel 1977. Immediatamente dopo, entra a far parte del Corpo di ballo dello stesso teatro, che lo nomina solista nel 1980 e nel 1981 primo ballerino. Nel 1985, inizia il suo percorso come guest star internazionale, e in questo ruolo, danza nei maggiori Teatri del mondo, avendo come partner, molte tra le più prestigiose interpreti del balletto. Dopo un’importante, e lunga carriera, si dedica oggi, all’insegnamento di alto livello; è infatti, guest theacher in numerose compagnie internazionali, tra le quali, il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Municipal de Rio de Janeiro, il National Ballet of Canada a Toronto, il Royal Swedish Ballet a Stoccolma, Les Ballets de Montecarlo e molte altre. Si dedica inoltre con passione, al coaching e alla preparazione dei giovani talenti futuri della danza.   Carissimo Marco, hai sempre sognato, fin da piccolo, di diventare un danzatore?   All’età di 6 anni, vidi in televisione dai miei nonni materni, un “Lago dei Cigni” dal Bolshoi di Mosca, nel quale danzavano Maja Plisesckaja e Nikolai Fodeyechev, che mi folgorò. Da ...

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La Danza al Teatro Vascello protagonista della prossima stagione

La stagione 2016/2017 al Teatro Vascello è ricca di prosa ma soprattutto danza : l’arte coreutica per eccellenza, infatti, sarà una delle protagoniste del cartellone del teatro capitolino. In scena moltissima danza contemporanea. Strange Games, in scena il 17, 18 e 20 settembre, è una commedia metafisica, che nasce dalla combinazione di molte arti teatrali e performative. Gli strumenti utilizzati miscelano il teatro d’attore e il teatro visuale ossia il mimo, il gesto, le marionette, la danza, la musica, i suoni e alcuni elementi multimediali. Grazie alla bellezza delle sue immagini non ha bisogno di parole, si esprime attraverso il linguaggio della poesia e del sogno. Il fine è quello di raccontare storie che compongono una parte dell’immenso mosaico della vita. Six years later, sul palco il 12 e 13 novembre, è un duetto intimo e appassionato che ci parla del passato e del presente, strettamente legati tra loro come un’inevitabile storia d’amore. The Hill, altra pièce in scena in quei giorni, trae spunto da una canzone ebraica, Givat Hatahmoshetche, che parla della “Ammunition Hill”, campo di battaglia durante la Guerra dei sei giorni. Con musiche originali di Shlomi Biton, The Israeli Army March (eseguite dalla banda dell’esercito israeliano guidata da Yitzhak Graziani), YoramTaharlev, Bee Gees e i costumi di Roy ...

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Joseph Fontano: “Il prossimo Direttore dell’Accademia riporti l’attenzione sulla danza” [ESCLUSIVA]

Come documentato dal Giornale della danza la scorsa settimana, il Maestro Joseph Fontano, docente di danza contemporanea all’Accademia Nazionale di Danza, ha vinto il ricorso contro Bruno Carioti, attuale direttore dell’istituzione coreutica capitolina. Secondo il Consiglio di Stato, che a sua volta si è basato sul regolamento dell’Istituto, Carioti non ha i requisiti per guidare l’AND. I giudici hanno riconosciuto la validità della legge istitutiva del 1948, secondo la quale “la direttrice o il direttore dell’accademia deve essere compositore di danza di riconosciuto valore”. Il Giornale della Danza ha parlato con Joseph Fontano pochi giorni dopo la sentenza. Maestro Fontano, un lungo viaggio sembra essere, finalmente, arrivato al capolinea. È soddisfatto del risultato raggiunto? Un lungo percorso, certo, talvolta difficile e molto impegnativo. Ma che alla fine si è concluso bene. Sono molto soddisfatto:la giustizia ha fatto il suo corso, la legalità ha vinto. Sono veramente felice e, ad essere sincero, non mi aspettavo che andasse a finire così. Il giudice ha, infatti, riconosciuto due aspetti molto importanti che, a mio parere, devono far riflettere tutti noi: come prima cosa, Carioti non era in possesso dei requisiti per dirigere l’Accademia. E poi, ancora più importante, gli è stato riconosciuto il ...

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“Sopra di me il diluvio”: Enzo Cosimi torna al Teatro Vascello

In occasione della Rassegna Estiva di Danza e Prosa, in scena al Teatro Vascello dal 5 al 14 luglio, la Compagnia Enzo Cosimi torna al Teatro Vascello con Sopra di me il diluvio, spettacolo vincitore del Premio Tersicore 2015 a Paola Lattanzi come “Migliore interprete femminile contemporaneo”. Presentato nel giugno 2014 alla Biennale di Venezia, la pièce, ultimo lavoro di Enzo Cosimi, maestro della scena coreografica d’autore contemporanea, si focalizza su una scrittura di danza scarna, ambientata in un campo percettivo vuoto in cui si vive uno stato irreale e visionario. L’obiettivo è amplificare in scrittura coreografica fenomeni naturali che solitamente tendiamo a considerare scontati e renderli visivamente come campi che sconfinano verso una spiritualità laica, una metafisica del corpo, un pellegrinaggio di meditazione. Dopo la creazione Welcome to my world dedicato all’idea della fine del mondo, del verificarsi di una nuova Apocalisse, il Maestro Cosimi prende nuovamente ispirazione dal rapporto doloroso dell’uomo con la Natura nella società contemporanea. Ripensare l’opera come un luogo di magia e di perdita di certezze. Dare spazio ad un’arte della coreografia che contenga una componente tecnica rigorosa, sperimentale, attraverso la quale indirizzare una riflessione sul mondo in cui viviamo in rapporto alla Natura e ...

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