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Tag Archives: Fredy Franzutti

Auguri a Lindsay Kemp… un omaggio al cantore della danza!

Oggi ricorre l’anniversario della nascita di Lindsay Kemp (Irby, 3 maggio 1938 – Livorno, 24 agosto 2018), indimenticabile artista, tra i più innovativi che la scena internazionale abbia mai riservato al pubblico. Dotato di un grado notevole di immaginazione e di sentimento, possedeva particolari doti di gusto, estetica, maestrìa e un animo nobile. Nel suo percorso creativo ha dato vita ad un mondo teatrale straordinario capace di restituire nuove forme espressive che si sono tradotte in una profonda capacità di percepire e interpretare le emozioni. La sua predisposizione naturale e l’abilità acquisita in anni di palcoscenico gli hanno assicurato una netta distinzione dagli altri, realizzando un linguaggio proprio ed uno stile personale inarrivabile. L’ampia capacità di immaginazione nel pensare mondi fantastici lo hanno elevato al pieno concetto di artista. Con il suo dizionario lirico, poetico e immaginifico ha fatto volare gli spettatori inondandoli di nuova luce, rimanendo ben ancorato alla tradizione e al balletto classico che fu il primo amore e rimase tale. Il suo teatro era colorato come i suoi dipinti e le sue stoffe, e la sua danza assomigliava a quella di una sempre giovane creatura assorta in plié e pirouette. Gli spettacoli di Kemp sono stati, innanzitutto ...

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Il Balletto del Sud al Teatro Apollo di Lecce

Fino all’11 maggio 2025, il Balletto del Sud sarà in scena al Teatro Apollo di Lecce. La stagione in corso offre un programma variegato che spazia dal repertorio classico alla danza contemporanea, dando al pubblico l’opportunità di vivere esperienze artistiche uniche e di grande valore. Tra gli appuntamenti principali, si segnalano Gaîté Parisienne (26 e 27 aprile 2025) e il doppio spettacolo Il Carnevale degli Animali e Beatles Songs (10 e 11 maggio 2025), che arricchiranno la programmazione con coreografie di forte impatto. Il balletto Gaîté Parisienne, in scena il 26 e 27 aprile 2025, rappresenta uno degli eventi di punta della stagione. La coreografia, firmata da Fredy Franzutti, si ispira alla vivacità e all’eleganza della Parigi degli anni ’20, mescolando atmosfere di gioia e malinconia. La musica di Jacques Offenbach contribuisce a creare un ambiente festoso e raffinato, con un ritmo incalzante che si integra perfettamente con la dinamica delle danze. Lo spettacolo, ricco di scene a trasformazione e costumi d’epoca, si sviluppa in quadri e ricrea l’atmosfera della Belle Époque, periodo d’oro in cui Parigi era il cuore pulsante della cultura e della mondanità. La frenesia dell’epoca, carica di ottimismo e creatività, dava vita a una società pronta ...

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Romeo e Giulietta (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La tragedia dei due innamorati di Verona, scritta da William Shakespeare nel 1593, è una grande storia d’amore diventata eterna e trasposta in musica da uno dei più talentuosi compositori vissuti nel periodo sovietico, Sergej Sergeevič Prokof’ev. Basti pensare che nel 1914 si diplomò al Conservatorio con i voti più alti, vincendo il premio “Anton Rubinstein” come miglior allievo di pianoforte. Partì per un viaggio a Londra, dove conobbe, tra gli altri Claude Debussy, Maurice Ravel, Richard Strauss e in particolare Sergej Diaghilev (fondatore dei “Ballets Russes) nel 1912 mentre assisteva agli spettacoli di danza “L’uccello di fuoco”, “Petruskha” e “Dafni e Cloe”. Fu proprio su richiesta di Diaghilev che iniziò a comporre il suo primo balletto dal titolo “Ala e Lollij” su testo di Serghei Gorodecki. Nel 1915 Prokof’ev incontrò nuovamente Diaghilev a Roma e gli sottopose la partitura (ricca di ritmi selvaggi tanto da rimandare a “La Sagra della Primavera” di Stravinsky). Il celebre impresario mosse diverse perplessità (soprattutto rivolte alla carente russicità melodica) e invitò Prokof’ev a scrivere la musica per un altro balletto tratto da una fiaba popolare russa dello scrittore Aleksandr Nikolaevič Afanas’ev. A differenza di “Ala e Lollij” che rimase incompiuto (venne poi rielaborato ...

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2024 un anno di danza e balletto

Molti gli spettacoli di danza e balletto in tutto il mondo che hanno accompagnato il pubblico lungo il 2024 passando dall’accademismo al contemporaneo. Per ragioni di spazio è impossibile stilare una lista completa ma di seguito citiamo una nutrita selezione degna di nota in ordine sparso: il “Balletto dell’Opera di Tblisi” con l’incantevole edizione del titolo forse più noto e amato dell’intero repertorio “Il lago dei cigni” nella messa in scena di Alexei Fadeechev e Nina Ananiashvili (quest’ultima GD Awards 2024). Per passare ad una serata contemporanea voluta dal Direttore del Ballo alla Scala, Manuel Legris con tre firme (Garrett Smith / duo Sol León e Paul Lightfoot / Simone Valastro) appartenenti a differenti generazioni e universi creativi con una ripresa e inediti debutti. Il Teatro Stanislavskij e Nemirovič-Dančenko di Mosca ha riproposto un classico del repertorio sovietico oggi meno frequentato: “Il fiore di pietra” su musica di Sergej Prokof’ev con la coreografia di Jurij Grigorovič. Un altro momento importante si è visto grazie al Direttore Frédéric Olivieri (GD Awards 2024) con il “Gala della Scuola di Ballo della Scala” che ha unito la tradizione e l’innovazione per illuminare gli elementi dei corsi accademici ancor prima del diploma confermando la ...

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Schiaccianoci

Lo Schiaccianoci: storia, personaggi, curiosità e trama

“Lo Schiaccianoci” è il terzo e ultimo balletto composto da Pëtr Il’ič Čajkovskij e la seconda collaborazione tra il compositore, Marius Petipa e Ivan Vsevolovžskij. Dopo il successo de “La bella addormentata”, Čajkovskij ricevette la successiva commissione da Vsevolovžskij per comporre una nuova opera in un atto e un balletto in due atti. Fu deciso che l’opera sarebbe stata “Iolanta”, e il balletto sarebbe stato “Lo Schiaccianoci”, basato sulla storia di ETA Hoffmann, per tramite della versione edulcorata di Alexandre Dumas.   Le prove per “Lo Schiaccianoci” iniziarono nell’agosto 1892 ma a causa di una improvvisa malattia Petipa si ritirò cosicché Vsevolozhsky nominò temporaneamente l’assistente di Petipa Lev Ivanov come Maestro di ballo durante l’assenza del grande Maestro e gli incaricò di occuparsi della coreografia de “Lo Schiaccianoci”. Enrico Cecchetti fu nominato secondo maestro di ballo di Ivanov. Storicamente non è certo se Petipa fu in grado di coreografare dei passi o delle variazioni per il balletto prima del suo forfait, ma è certo che la sua creatività si trova nel libretto e nella regia oltre in alcune indicazioni scritte come lo scenario, i ritmi, il numero di misure, e il tempo per ogni danza. A Ivanov va attribuita a ...

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Il lago dei cigni: storia, personaggi, curiosità e trama

  Balletto fantastico in tre atti e quattro scene, nel 1877 per la prima volta in assoluto venne portato in scena al Teatro Imperiale Bolshoi di Mosca con le coreografie firmate da Julius Wenzel Reisinger, il libretto di Vladimir Petrovic Begicev insieme a Vasil Fedorovich Geltzer (basato su una fiaba tedesca dal titolo “Der geraubte Schleier” di Jophann Karl August Musäus), con protagonisti Polina Karpakova, Vittore Gillert, Sergej Sokolov, Sergej Nikitin, Wilhelm Wanner, Olga Nikolayeva e le musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij senza ottenere successo tanto da essere ritirato dalle scene.   Nel 1894, al “Memorial Matinée” in omaggio a Čajkovskij da poco scomparso, venne riproposto solamente il secondo atto, riallestito per volere del direttore del Teatro Imperiale Mariinskij, che ne affidò la coreografia a Marius Petipa il quale lo diffuse al suo assistente Lev Ivanov. In seguito il tutto venne rielaborato dalla coppia Petipa/Ivanov, che per l’occasione superarono le loro rivalità e si divisero la stesura della coreografia: Lev Ivanov curò gli “atti bianchi” (II e IV atto) e Marius Petipa si occupò del I e del III atto, gli “atti neri”. Si divisero anche i divertissement del secondo atto: Petipa coreografò la danza spagnola e la mazurka, mentre ...

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Al Teatro Apollo di Lecce la nuova creazione di Fredy Franzutti

Sabato 16 novembre alle ore 21.00, con replica Domenica 17 alle ore 18,00 è in scena “Jonio, Sud, Barocco”: la nuova produzione del “Balletto del Sud” creata in collaborazione con l’Orchestra O.L.E.S. Le tre parole sono generate dall’acronimo delle iniziali del nome di Johann Sebastian Bach, il compositore tedesco considerato uno dei più grandi nella storia della musica, e inanellano concetti – in chiave metafisica – specifici di una posizione geografica (il Sud dell’Italia) e di una condizione storica e identitaria. La combinazione che schiude il forziere delle immagini evocate è quella che adopera le capacità di Vittorio Bodini e Carmelo Bene. La prospettiva, che accomuna i temi e i percorsi principali della produzione creativa dei due artisti, fa divenire “contemporanea” la proposta culturale che vede protagoniste la compagnia Balletto del Sud e l’Orchestra OLES. Il mar Jonio è il “ponte” con le culture classiche, arricchimento e conquista di saperi nella posizione di “terra assoggettata” e popolo conquistato. L’arrivo dei turchi, inteso come luogo centrale dell’incontro-scontro tra culture e non periferia dell’isolamento. Il Sud, “in un’immagine non convenzionale del sud che, pur nella sua concretezza, diventa a volte metafora di una più generale condizione umana” (Lucio Giannone nella presentazione della ...

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La Fille du Danube (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

“La Figlia del Danubio” è un balletto fantastico in due atti e quattro scene dalle atmosfere appassionate tipiche dell’Ottocento, coreografato da Filippo Taglioni su musiche di Adolphe Adam e libretto di Taglioni. Fu rappresentato per la prima volta il 21 settembre 1836 dal Balletto dell’Académie Royale de Musique di Parigi alla Salle Le Peletier. Gli interpreti principali furono Maria Taglioni, Joseph Mazilier, Amélie Legallois, Louis Montjoie, Pauline Leroux e Germain Quéirau. Venne creato da Taglioni appositamente per sua figlia, la celebre prima ballerina Marie Taglioni. Mentre la prima a San Pietroburgo si tenne nel 1838 presso il Teatro Imperiale Kamenny Bolshoi sempre con Marie Taglioni al fianco di Nikolai Goltz. Il balletto si concentra sul tema romantico di una fanciulla soprannaturale come già accaduto ne “La Sylphide” ma con la differenza che in quest’ultimo la fanciulla apparteneva al regno dell’aria, mentre nella “Figlia del Danubio” proveniva da quello dell’acqua. È uno dei due balletti di Filippo Taglioni sopravvissuto in Russia dopo la partenza dal paese sia del maestro di ballo che di sua figlia, l’altro è “La Sylphide”. Nel 1880, su richiesta dello zar Alessandro II, che aveva visto Marie Taglioni in “La Fille du Danube” fu ripresa nel 1880 ...

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Balletti nell’arte coreografica: La Bella Addormentata

“La bella addormentata”, nota anche come “La bella addormentata nel bosco” è una fiaba europea ispirata a quella di Giambattista Basile, viene ricordata soprattutto nella versione dei fratelli Grimm e in particolare in quella di Charles Perrault. Nell’arte tersicorea, il balletto è il secondo per cronologia di composizione, dei tre composti da Pëtr Il’ič Čajkovskij (per cui delineò la musica in soli quaranta giorni). Il libretto fu scritto dal principe e sovrintendente dei Teatri Imperiali di San Pietroburgo, Ivan Vsevoložskij, la coreografia venne affidata a Marius Petipa. La prima rappresentazione ebbe luogo il 15 gennaio 1890 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo ed ebbe successo fin da subito. Marie Petipa, figlia del coreografo Marius, danzò al debutto il ruolo della Fata dei Lillà (inizialmente il ruolo era mimico; dal 1922 si trasformò sulle punte), Varvara Nikitina (la Principessa Florina), il padre della celebre prima ballerina assoluta Matil’da Feliksovna Kšesinskaja, Felix Kschessinsky (Re Florestan), Giuseppina Cecchetti (La regina), Timofei Stukolkin (Catalabutte), Pavel Gerdt (Principe Desiré). La prova generale avvenne alla presenza dello zar Alessandro III che si complimentò con l’autore. La direzione orchestrale fu di Riccardo Drigo, protagonista la milanese Carlotta Brianza (Aurora) che si formò alla Scuola di Ballo della Scala. “La bella ...

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Balletti nell’arte coreografica: Boléro

Nel 1928 il compositore Maurice Ravel compose la partitura del “Boléro” per la “Compagnia Ida Rubinstein”. La prima assoluta avvenne nel novembre del 1928 presso l’Opéra di Parigi su coreografia di Bronislava Nijinska con le scene e i costumi firmati da Alexandre Benois. In scena Ida Rubinstein, Anatole Viltzak, Alexis Dolinoff, Eugene Lapitzky, Tomi Ungerer. In seguito questa creazione venne ricostruita con l’aiuto di Hillary Mitchell dalla “Maris Liepa Charitable Foundation” per il progetto “Les Saison Russes” con la regia di Andris Liepa. Altre numerose versioni sulla musica di Ravel hanno poi visto la luce. Il balletto entrò nel repertorio dell’Opéra il 31 dicembre del 1941 con la coreografia di Serge Lifar, scene e costumi disegnati da Léon Leyritz, con interpreti Suzanne Lorcia (Marilèna), Serge Lifar (Torero) e Serge Peretti (Spontano), ripreso nel 1947 con Espanita Cortez, José Estrada e Michel Renault. All’Opéra-Comique di Parigi nel giugno del 1932 la compagnia dei “Ballets Russes” propose il titolo con le scene e i costumi di Natal’ja Gončarova su coreografia di Bronislava Nijinska. In scena la stessa Bronislava insieme ad Anatole Wilsak, Tadéo Slawinsky e Igor Schwezoff. La storia si svolge in una taverna della Andalusia dove una giovane gitana danza sopra ...

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