Comunemente tradotto nella nostra lingua con “Il pomeriggio di un fauno” nasce dall’idea di Vaclav Fomič Nijinsky (con l’aiuto di sua sorella Bronislava Nijinska) a beneficio dei “Ballets Russes” di Sergej Diaghilev, con interprete lo stesso Nijinsky nel ruolo del fauno e Lydia Nelidova nel ruolo della Ninfa principale con le ninfe Leokadia Klementowicz, Henryka Majcherska, Kazimiera Kopycinska, Lubov Tchernicheva, Helena Staszko e Bronislava Nijinska. Andato in scena al Théâtre du Chatelet di Parigi nel maggio 1912 su partitura musicale di Claude Debussy (Prélude à l’après-midi d’un faune) con la direzione d’orchestra di Pierre Monteux, e le scenografie a cura di Léon Bakst, il quale riuscì a riprodurre quell’idea di simbolismo e modernità. Per il balletto Nijinsky prese spunto dalla poesia di Stéphane Mallarmé che racconta le esperienze sensuali ed erotiche di un fauno (metà uomo e metà animale) come fosse un sogno in una visione mitologica. Infatti Nijinsky si lasciò influenzare dai bassorilievi della Grecia arcaica con figurazioni frontali o di profilo segnatamente spigolose ed angolari, con l’aggiunta mimica di un amplesso sessuale. Il balletto di dodici minuti richiese una novantina di prove perché i movimenti erano del tutto innaturali ed inusuali per le estetiche della danza applicate fino a ...
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Daniele Ninarello – “Pastorale”: una riflessione sul senso di cooperazione nella contemporaneità
Il 9 e il 10 settembre 2020, nell’ambito dell’Oriente Occidente Dance Festival di Rovereto, andrà in scena Pastorale di Daniele Ninarello, un lavoro nato in collaborazione con Vera Borghini, Francesca Dibiase, Lorenzo Covello, Zoé Bernabéu, Gaia Clotilde Chernetich, Elena Giannotti, Jadec N’Aren, Dan Kinzelman, Gianni Staropoli, Eleonora Cavallo e Laura Marinelli. Da un’idea precedente all’attuale situazione, Pastorale si inserisce perfettamente nell’idea di performance “distanziata”. L’artista associato torna con un lavoro in cui i quattro interpreti, in assenza di contatto, ricercano attraverso il movimento la propria posizione di armonia con l’universo e con l’altro, in una continua accordatura tra i corpi per fare emergere una mente collettiva. Perché, anche se c’è necessità di distanza fisica, si può pensare collettivamente. Questa mia nuova creazione coreografica nasce dal desiderio di affrontare il tema della riunificazione, la nostalgia dell’unisono − afferma Daniele Ninarello − La prima suggestione arriva dalla visione di Pastorale (Rhythm), di Paul Klee. Pastorale è il terzo lavoro di un ciclo di quattro rituali coreografici esperienziali concepiti a partire dalla creazione di pratiche anatomiche che si dispiegano nel comporre la dimensione spaziale e coreografica del rituale. Durante le varie fasi di ricerca Pastorale prende spunto da un aforisma del compositore americano Moondog: “Non ho intenzione di morire in 4/4!” Il ...
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