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Inedito trittico di Aterballetto al Comunale di Modena

Il 16 aprile alle ore 20.30 la Compagnia Aterballetto è in scena sul palcoscenico del Teatro Comunale di Modena con un inedito trittico di coreografie: “Bliss” di Johan Inger, “Another Story” di Diego Tortelli e “Rhapsody in blue” di Iratxe Ansa e Igor Bacovich. È lo stesso Inger a raccontare di Bliss: “Il punto di partenza di questo spettacolo è la musica del Köln Concert di Keith Jarrett, che, oltre che il sottoscritto, ha ispirato e toccato milioni di persone grazie al suo perfetto tempismo nell’attirare una generazione che si muoveva da una parte all’altra della propria vita. Il mio compito, insieme a quello dei danzatori, è quello di raccontare come ci relazioniamo con questa musica iconica. Nel modo in cui incontriamo questa musica con gli occhi di oggi, è presente sia una sfida compositiva che emotiva.” “Another Story” di Diego Tortelli, presentato nel 2021 a Rovereto, racconta, sulla musica del gruppo rock inglese Spiritualized, la storia del gesto più temuto e allo stesso tempo desiderato del 2020, anno colpito da un’epidemia globale: l’abbraccio. “Rhapsody in blue” è la una nuovissima creazione di Iratxe Ansa e Igor Bacovich sulle note dell’omonima composizione di George Gershwin. “Rhapsody in Blue” di George ...

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In mostra l’eleganza di Audrey Hepburn e Givenchy

Al “Musée Bolle” di Morges (Svizzera) dal 29 giugno al 8 settembre 2024 viene allestita la Mostra dedicata alla inossidabile amicizia che ha legato l’attrice Audrey Hepburn e lo stilista francese Hubert de Givenchy, fondatore nel 1952 della nota casa di moda che porta il suo cognome. Una collaborazione artistica straordinaria e un incontro personale di affinità elettive. Il conte Hubert James Marcel Taffin de Givenchy (Beauvais, 20 febbraio 1927 – Neuilly-sur-Seine, 10 marzo 2018) è divenuto noto in tutto il mondo per aver vestito alcune celebrità iconiche, tra Jacqueline Kennedy, l’imperatrice Farah Diba, Marella Agnelli, la principessa Grace Kelly, la duchessa di Windsor Wallis Simpson, Maria Callas, Marlene Dietrich, Greta Garbo, Lauren Bacall, Jeanne Moreau, Ingrid Bergman ma soprattutto Audrey Hepburn, per cui disegnò numerosi abiti personali e di scena considerati quale valore aggiunto al successo e nel tempo trasformati in capi iconici della cultura pop. Basti pensare ai film interpretati dalla Hepburn con indosso le creazioni di Givenchy: “Vacanze romane” diretto da William Wyler con Gregory Peck. “Sabrina” diretto da Billy Wilder con Humphrey Bogart e William Holden. “Funny Face” (Cenerentola a Parigi) diretto da Stanley Donen al fianco di Fred Astaire sulle musiche di George Gershwin e ...

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La MM Contemporary Dance Company a Bologna con ‘GERSHWIN SUITE/SCHUBERT FRAMES’

La grande danza contemporanea è in scena giovedì 11 aprile al Teatro Duse di Bologna con Gershwin Suite/Schubert Frames, il nuovo balletto, in due parti, della MM Contemporary Dance Company. Ad aprire la serata sarà Schubert Frames con le coreografie di Enrico Morelli ispirate alla musica straordinaria di Franz Schubert. Un collage di celeberrimi brani del compositore viennese fa, quindi, da colonna sonora a questo lavoro dedicato alle molte anime dell’uomo contemporaneo, nel quale l’amore lascia il posto al disinganno, il distacco alla condivisione, la passione al timore, e viceversa, in un andare e venire fra crescendo e diminuendo, a rivelare interi universi e legami segreti. La coreografia non ha alcuna pretesa o ambizione descrittiva. Schubert Frames è, piuttosto, un racconto astratto di solitudini e anime affini, in un’epoca come quella attuale, stanca, torbida, disincantata, tormentata da un malessere che si respira nell’aria, ma anche ansiosamente alla ricerca di un senso e di una speranza di felicità. Un lavoro denso di immagini poetiche, che diventano tutt’uno con la musica e ne sposano la ricchezza compositiva. Sono scene in movimento, in cui ci si sofferma soprattutto sul momento del ritorno, perché la felicità è una casa in cui tornare, magari cambiati, ...

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Danza, canto e recitazione: intervista a Lorenza Mario

Danza, canto e recitazione: intervista a Lorenza Mario

  Lorenza Mario, padovana, inizia a studiare danza classica all’età di nove anni e a sedici entra a far parte della compagnia semiprofessionale “Veneto Balletto” di Padova, con la quale nell’86 vince il premio “Vignale Danza”. nel 1990, dopo aver conseguito la maturità linguistica, esordisce nella commedia “La sorpresa dell’amore” di Pierre de Marivaux con Ottavia Piccolo e Remo Girone. Percorrendo le principali tappe professionali, tra le altre, ricordiamo nei primi anni novanta l’inizio della sua carriera televisiva, con la partecipazione come ballerina in “Acqua calda” per la regia di Gino Landi e ne “Il grande gioco dell’oca” ideato e diretto da Jocelyn Hattab entrambi su Rai 2. Successivamente partecipa, come prima ballerina, a due edizioni di “Buona Domenica” su Canale 5 e a “Re per una notte” su Italia 1 e a “Fantastica italiana” su Rai 1. Nel 1996 viene scelta come prima donna dello spettacolo del Bagaglino “Rose Rosse”, su Canale 5, ruolo che mantiene anche nel 1997 nel successivo “Viva l’Italia”, e “Viva le italiane”, sempre su Canale 5. Negli stessi anni partecipa all’operetta “Al Cavallino bianco” per la regia di Filippo Crivelli e a “Orfeo all’inferno” per la regia di Vito Molinari entrambi al Teatro Massimo ...

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Un Americano a Parigi, in tournée in Italia

Continua la Gershwin mania sui palcoscenici italiani. Sarà che la Scala ha messo in cartellone Porgy and Bess, sarà che Wheeldon ha conquistato anche la capitale francese con il suo balletto, sarà che la musica del grande compositore e le liriche di Ira Gershwin (mai troppo spesso ricordata, ma fondamentale nel percorso artistico del più citato George) incantano tutti, ma fino al 2 aprile prossimo sarà in tournée anche Un Americano a Parigi, regia di Enzo Sanny. Un Americano a Parigi è un’opera sinfonica del compositore americano George Gershwin, ispirata al soggiorno che fece a Parigi alla fine della prima guerra mondiale: in questa composizione c’è tutta l’anima di Gershwin, in particolar modo nel famoso assolo di tromba che lui stesso definì “il tema della nostalgia di casa”, come – sempre Gershwin stesso – definì la sua opera “la musica più moderna che io abbia mai scritto”. Era moderna nel 1928, anno della sua composizione, e lo è ancora adesso, a distanza di quasi un secolo. Il musical è liberamente ispirato all’omonimo film di Vincent Minnelli: già campione di incassi nella stagione teatrale 2000/2001, in questa nuova versione si riallaccia alla stesura originale anche se rimaneggiata in alcune parti per conferirgli tutte le caratteristiche ...

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Raffaele Paganini inaugura la nuova stagione del Quirino

Il sipario del Quirino di Roma si apre sulla danza di Raffaele Paganini nei panni di un musicista inquieto della Broadway degli anni venti che vola in Europa in cerca di radici: un viaggio nel cuore culturale del Vecchio Continente, ma soprattutto attraverso sé stesso e il proprio talento, fino all’inconscio presagio di una terribile malattia che lo condurrà precocemente alla tomba. Diario di un viaggio di un americano a Parigi segue il doppio binario dell’opera sinfonica originale Un americano a Parigi di George Gershwin e, sia pure in filigrana, della sua versione cinematografica ad opera di Vincente Mannelli, alla quale allude più volte tramite suggestioni visive. Ma, ancora di più, nel libretto di Riccardo Reim per la coreografia di Luigi Martelletta è in risalto un terzo elemento, innovativo e originale, ovvero il dato biografico riguardante George Gershwin: egli stesso, neppure trentenne, fu un giovane “americano a Parigi”, dove effettivamente soggiornò dal 1928 e compose l’opera che poi divenne un classico. Abbagliato dalla cultura europea che in quegli anni aveva il suo centro proprio a Parigi, amante della tradizione classica e pazzamente invaghito dalla musica di Ravel, Gershwin stesso visse quelle emozioni che Raffaele Paganini, con la grande duttilità che ...

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“Un Americano a Parigi” (George Gershwin: diario di viaggio) chiuderà l’anno al Teatro Manzoni di Milano

  L’odierno Teatro Manzoni di Milano, una volta Teatro Sociale, fondato nel 1850, regalerà al pubblico una suggestiva chiusura d’anno portando in palcoscenico il 31 dicembre lo spettacolo Un Americano a Parigi (George Gershwin: diario di viaggio) con la Compagnia Nazionale Raffaele Paganini e la Compagnia Almatanz. Grande protagonista dell’opera di Gershwin sarà l’étoile del Teatro dell’Opera di Roma Raffaele Paganini, che danzerà su coreografie del maestro Luigi Martelletta. Paganini ha già dimostrato in passato le grandi capacità recitative e musicali come quando nel ‘96 fu protagonista con l’Opera di Roma di una creazione di Bigonzetti ispirata a Cenerentola, e ancora nelle grandi collaborazioni con la Compagnia della Rancia nei musical Sette Spose per Sette Fratelli e Cantando sotto la pioggia, ed è pertanto il ballerino italiano più adatto, per storia e formazione, a ricoprire tale ruolo. Un americano a Parigi, nell’attuale elaborazione drammaturgica per balletto curata da Riccardo Reim, attinge in parte dall’opera originale e dalla sua versione per il grande schermo, mentre aggiunge il dato biografico riguardante George Gershwin. Lo spettacolo diviene così anche un’indagine su ciò che costituisce il processo creativo in un musicista fortemente anomalo come Gershwin, capace di una sintesi unica e irripetibile tra le ...

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