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Tag Archives: Hofesh Shechter

La necessità di “creare”: intervista a Giuseppe Spota

La necessità di “creare”: intervista a Giuseppe Spota

  Danzatore di Aterballetto, Giuseppe Spota ha poi ballato in Germania (“Gauthier Dance Company” e “Hessisches Staatstheater Wiesbaden”) dove ha vinto il prestigioso premio “The Faust” come miglior danzatore. Ancora giovanissimo nel 2011 crea la sua prima coreografia che vince il 2° premio all’International Ballet Competition di Hannover e tra gli altri ha già creato per lo “Staatstheater di Mainz” e la “Hessisches Staatstheater Wiesbaden”. Giuseppe Spota è recentemente tornato all’Aterballetto in veste di creatore firmando “LEGO”. Gentile Giuseppe, hai iniziato la tua carriera nelle vesti di danzatore per poi proseguire con l’arte della coreografia. Come è avvenuta tale evoluzione nel tuo percorso? Ho sempre sentito la necessità di creare, credo che è sempre stato nelle mie corde il vedere dove può portare un movimento dopo l’altro, aprendo la mente senza avere confini. La prima volta che ho creato qualcosa, ero allievo al “Balletto di Toscana” ed avevo diciassette anni. Anche come danzatore non mi sono mai fermato ai passi che un coreografo mi mostrava, ma cercavo sempre di proporre e offrire con rispetto, quello che il mio corpo e il mio feeling mi suggerivano in quel momento. Tante volte mi fermavo anche in sala dopo le prove per creare ...

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La Danza è speranza: intervista a Damiano Artale

La Danza è speranza: intervista a Damiano Artale

  Damiano Artale è nato a Siracusa nel 1987. All’età di sedici anni viene ammesso alla “Scuola di Ballo dell’Accademia d’Arti e Mestieri dello Spettacolo Teatro Alla Scala” e si diploma nel 2007. Nella stagione 2007/08 danza nel “Ballet de l’Opéra National du Rhin” a Mulhouse (Francia), in creazioni di W. Forsythe, M. Béjart, J. Godani, L. Childs. Nel 2008 vince il premio Danza&Danza come miglior talento italiano. Dal 2008 al 2013 è danzatore al “Ballet du Grand Theatre de Geneve” (Svizzera) dove danza anche in coreografie di A. Foniadakis, E. Gat, F. Ventriglia, S. Teshigawara, B. Millepied, J.-C. Maillot. Dal settembre 2013 fa parte di Aterballetto. Caro Damiano, raccontiamo per i nostri lettori com’è nata la tua passione per la danza? Ho sempre danzato da che ne ho memoria, la passione potrei definirla congenita. Mia sorella maggiore era una majorette a livello agonistico e io all’età di tre anni ero già la mascotte del suo gruppo. Dopo alcune esperienze in Sicilia sei approdato a Milano alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala. Qual è stato il primo impatto? Mi sentivo in un film, avevo intensificato gli studi della danza classica solo nei due anni precedenti all’ammissione scaligera (prima ...

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Grande danza d’autore per la nuova edizione del Torinodanza Festival

Grande danza d’autore per la nuova edizione del Torinodanza Festival

L’edizione 2017 del Festival Torinodanza – programmata dal 12 settembre al 1° dicembre – propone un cartellone ricco e affascinante e si configura in particolare come un mosaico di quegli stili e di quegli artisti che precedono il contemporaneo e ne costituiscono il fondamento. Per raccontare la dimensione artistica di questo festival è sufficiente citare i nomi di alcuni coreografi: Angelin Preljocaj, Jiří Kylián, Hans van Manen, Lucinda Childs, Trisha Brown, Ohad Naharin, Nacho Duato, Hofesh Shechter, Emio Greco, Sharon Eyal, Gai Behar, nonché la prima assoluta di due creazioni di Aterballetto (ancora Shechter e Cristiana Morganti). Non manca naturalmente lo spazio per gli stili più visionari e ibridi: da Philippe Decouflé a Serge Aimé Coulibaly agli incontri tra giocoleria e danza, con il Collectif Petit Travers, oltre all’astro nascente del circo contemporaneo, Clément Dazin. La Candoco Dance Company ci porterà poi nello straordinario universo della danza d’autore interpretata grazie ad abilità diverse e il festival farà un’incursione in Spagna con la compagnia Mal Pelo. Torinodanza, come di consueto, dedica spazio ai giovani talenti italiani, e quest’anno coprodurrà due artisti davvero interessanti: Daniele Albanese e Annamaria Ajmone. Torinodanza 2017 offre al pubblico un ventaglio di proposte artistiche originali, multidisciplinari e ...

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Romaeuropa 2016: una (imperdibile) anteprima

Anche se avesse annunciato solo l’anteprima, Romaeuropa sarebbe già un festival da non perdere: in programma dal 21 settembre al 3 dicembre, in vari luoghi della capitale, porta non solo teatro, musica e arti visive, ma anche la bella danza contemporanea italiana e internazionale. E parte subito con un grande nome per l’anteprima: in scena dal 14 al 18 settembre, Dido&Aeneas di Sasha Waltz (&guests), al Teatro dell’Opera di Roma. Nell’Opera – in un prologo e tre atti – basata sul libretto di Nahum Tate (tratto dal Libro IV dell’Eneide di Virgilio) e su musica di Henry Purcell, si narra l’amore maledetto fra Didone, regina di Cartagine, ed Enea, guerriero valoroso scampato alla distruzione di Troia, una storia che diventa ancora più intensa con la coreografia e la regia di un’artista innovatrice come Sasha Waltz. La passione della regina cartaginese per il bel naufrago sbarcato sulla sua terra si esprime nello spettacolo della Waltz con un raffinato abbandono alla danza che finisce per coinvolgere tutti gli interpreti, fondendo movimento e canto. La personalità di Enea -diversamente da quella dell’amata- si compone di un forte rapporto con la divinità (e più ancora, forse, con il fato): il principe troiano infatti riprende ...

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Presentata la 29a edizione del Romaeuropa Festival

Ecco che il Romaeuropa Festival dà il via alle danze del programma della ventinovesima edizione, con 52 appuntamenti per 118 recite da 19 paesi diversi. Il programma è stato presentato all’Opificio Telecom Italia, sede della Fondazione, da Monique Veaute, Francesca Barracciu, Lidia Ravera, Michela Di Biase, Ercole Pietro Pellicanò Alain Fleischer e Fabrizio Grifasi, direttore Fondazione Romaeuropa. Il Festival avrà inizio il 24 settembre e terminerà il 30 novembre prossimi, con appuntamenti che spazieranno dalla danza, al teatro, al circo, alle arti visive e alla musica, riempiendo quindici location sparse per tutta la Capitale, come l’Accademia Di Francia a Villa Medici, l’Auditorium Conciliazione, la Pelanda, i teatri Argentina, Brancaccio, Eliseo, Orologio, Piccolo Eliseo e Vascello. Akram Khan e Israel Galván con Torobaka, una coreografia tra khatak e flamenco, apriranno la programmazione del Festival, per poi fare largo a Hofesh Shechter con Sun, Frédérick Gravel con la coreografia Usually Beauty Fails e Dada Masilo con una originalissima Carmen, una fusione tra danza africana e balletto classico. Anna Lea Antolini curerà danza emergente italiana e internazionale con la rassegna DNA che quest’anno vedrà protagonisti i diversi linguaggi di Jefta Van Dinther e Thiago Granato, Louise Vanneste, Sharon Fridman, Claudia Catarzi, Arno Schuitemaker, ...

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“Political Mother”: la connessione tra il calore di una madre e una patria politica al Sadler’s Wells di Londra

Dal 3 al 7 luglio la Hofesh Shechter Company presenterà Political Mother presso il Sadler’s Wells di Londra. Coreografia e musica sono create entrambe dall’artista Hofesh Shechter, uno dei nomi di punta della nuova coreografia inglese. Political Mother, del 2010, è stato visto in Italia a Roma durante il Romaeuropa Festival ed è il primo lavoro a serata intera del coreografo che da una decina d’anni ha base a Londra, dopo la formazione in Israele con Ohad Naharin alla Batsheva Dance Company. Attraverso il gesto, il suono e la voce, undici danzatori, un’orchestra di sette elementi e un cantante, condividono col pubblico quella che potrebbe essere una rievocazione storico-politica, tanto opprimente quanto capace di generare una danza popolare liberatoria. Lo spettacolo ha inizio con un cavaliere che fa harakiri con la propria spada, e che sancisce così la fine della classicità del mito dell’eroe solitario e dà inizio alla contemporaneità del mito della moltitudine solidale e corale. I musicisti ed il cantante sono posti su un praticabile posizionato in alto, al di sopra del palco. In Political Mother ci sono inserti classici verdiani tra la libera percussione di tamburi e giri di basso elettrico. Sul palco c’è una folla impazzita ...

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Cenni autobiografici di Hofesh Shecther all’interno di “Uprising” e “The art of not looking back”, al Sadler’s Well di Londra

Per tre giorni consecutivi la Hofesh Shechter Company calcherà il palco del Sadler’s Wells di Londra con due delle sue coreografie Uprising e The art of not looking back.  Hofesh Shechter, uno dei più promettenti coreografi israeliani oggi attivo a Londra pone il suo sguardo sulle dinamiche della modernità, con due coreografie formate da due gruppi di danzatori di sesso opposto: per Uprising utilizza uomini e per The art of not looking back donne. I suoi lavori spiccano sempre per il senso dell’assieme, della spettacolarità, della brillantezza fisica, dell’energia del movimento e della cura del dettaglio. Uprising è una coreografia ispirata dalla rivolta nelle banlieues del 2006, le zone peiferiche dei grandi agglomerati parigini, dove sono protagoniste le dinamiche di gruppo e di banda, in cui Shechter riesce a cogliere anche la condotta del singolo individuo, sempre più simile al comportamento di un branco. La coreografia della durata di venti minuti è messa in scena da sette danzatori uomini della multietnica compagnia, sette figure che ricordano nei movimenti e negli atteggiamenti situazioni violente e cameratesche. Guardandola vengono in mente film come Fight Club o Lebanon. Questo militarismo poetico, ma al contempo angosciante, è il frutto autobiografico della giovinezza di Shechter, costretto a tre lunghissimi ...

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La Compagnia Ballet Junior di Ginevra in “Mix 2”

Dal 31 marzo al 3 aprile, presso la Salle des Eaux-Vives di Ginevra, la compagnia Ballet Junior de Genève si esibirà in Mix 2, un programma firmato da 4 coreografi: Uprising di Hofesh Shechter, Wake up to di Yanni Yin, La Mort du Cygne di Thierry Malandain e la nuova creazione di Francesco Nappa, dal titolo Identity. Francesco Nappa è un autore poliedrico ha realizzato coreografie per diverse compagnie: Gauthier Dance Company, Ballets de Monte-Carlo,  Palucca Schule Dresden, Cannes Jeune Ballet, Balletto di Toscana, Ballet D’Europe. In questo suo nuovo lavoro, appositamente creato per il Ballet Junior de Genève, Nappa firma coreografia e musica, inspirandosi ad una frase di Amin Maalouf : “L’identità non é data una volta per tutte, ma si costruisce e si trasforma lungo tutta la nostra esistenza”. Cosa fa di noi gli individui che siamo? Lo sguardo degli altri? Le nostre esperienze personali? Per Nappa la percezione che abbiamo di noi stessi è uno degli elementi fondamentali che costruiscono e costituiscono l’identità di ciascuno di noi, permettendoci di conservare una certa costanza attraverso il tempo, ma che, al contrario, ci potrebbe far scivolare nella pazzia. ORARI & INFO Giovedì 31 marzo, ore 20:30 Venerdì 1 aprile, ore ...

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