Pina Bausch, indiscutibilmente compianta Signora della danza del nostro Tempo, è stata omaggiata lo scorso 6 aprile al Teatro Duse di Bologna con lo spettacolo Lo sguardo dell’imperatrice, che ha visto protagonisti tre danzatori del Tanztheater Wuppertal, in scena con delle proprie creazioni coreografiche: l’italiano Damiano Ottavio Bigi con Cittadella e il colombiano Jorge Puerta Armenta con At 17 centimeters above the floor, performata da Pablo Aran Gimeno. Due assoli assai distanti a livello stilistico e interpretativo, ma perfettamente accomunabili nell’intenzione di debordare i confini della danza per travalicare quelli del teatro. Bigi, infatti, propone se stesso in una figura che va al di là dell’essere umano, un’entità artistica alla ricerca – inizialmente plausibile, poi quasi disperata – di una performance che gli renda giustizia. Una rappresentazione così meta-performativa da risultare davvero sincera, sebbene pensata e – di sicuro – minuziosamente collezionata per la messinscena del teatro bolognese. Il dialogo diretto col pubblico, in particolar modo, è la fonte principale del dubbio nascente nella mente dello spettatore: «sta improvvisando o ha davvero bisogno di essere rassicurato sull’andamento della performance e delle scelte coreografiche prestabilite?». La verità non conta, perché l’escamotage funziona e lo sguardo del pubblico non si distrae ...
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“Lo sguardo dell’imperatrice”, toccante omaggio a Pina Bausch a Bologna
Il 6 aprile 2017 al Teatro Duse di Bologna andrà in scena Lo sguardo dell’imperatrice, un emozionante omaggio a Pina Bausch, attraverso due intense performance dei suoi danzatori: Cittadella di e con Damiano Ottavio Bigi, su musiche di Doctor Flake e Amon Tobin, e At 17 centimeters above the floor, coreografia e sound di Jorge Puerta Armenta, interpretata da Pablo Aran Gimeno. Entrambi danzatori del Tanztheater Wuppertal, l’italiano Bigi e il colombiano Puerta Armenta raccontano il loro percorso, la loro esperienza e l’eredità artistica ricevuta dalla grandissima coreografa Pina Bausch. Pur nelle naturali differenze, le due opere sono accomunate da un senso di gratitudine e di appartenenza allo stile Bausch, caratterizzato da un sottile humour, sensualità dei movimenti, idea di danza come viaggio di conoscenza di se stessi e di adattamento del gesto quotidiano nel tessuto coreografico. Ciò che spinge questi artisti è infatti la convinzione che la danza sia un linguaggio trasversale, nato per comunicare emozione attraverso il corpo, annullando ogni barriera tra teatro e strada, tra performer e pubblico. ORARI & INFO 6 aprile 2017, ore 21.00 Teatro Duse Via Cartoleria, 42 40124 Bologna Telefono: +39 051 231836 E mail: biglietteria@teatrodusebologna.it Stefania Napoli www.giornaledelladanza.com
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