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Tag Archives: Pierre Lacotte

Omaggio a Pierre Lacotte al Teatro alla Scala con Paquita

Dall’11 al 26 giugno, un nuovo importante debutto per la Scala e il suo Corpo di Ballo diretto da Frédéric Olivieri, che aggiunge ora al suo repertorio, e con un nuovo allestimento, la sua prima Paquita. In una pittoresca Spagna del diciannovesimo secolo, durante l’occupazione napoleonica l’amore contrastato tra l’ufficiale francese Lucien d’Hervilly e la zingara Paquita è coronato da giuste nozze dopo varie peripezie e disvelamenti. Specialista nella ricostruzione di balletti del repertorio romantico, nel 2001 Pierre Lacotte recupera il patrimonio perduto e dà nuova vita a questo storico titolo che rompe il clichè del ballet blanc, incentrandosi su una vicenda realistica e una protagonista in carne ed ossa. Una trama articolata al servizio di una entusiasmante vetrina di grande danza, lirismo e virtuosismo; un omaggio a Pierre Lacotte recentemente scomparso. “Anche se accompagnati dalla musica, i passi da soli non bastano a ricostruire un’opera. Un balletto del passato è una cosa complessa e fragile. La sua autenticità va oltre la semplice coreografia. Per questo motivo, tutte le notazioni e le partiture ritrovate costituiscono poco più di una ‘base’ che deve essere perfezionata applicando tutte le sfumature di colore necessarie. A volte abbiamo a disposizione i passi. Ma vanno ...

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Rai Storia propone il film biografico “Nureyev – The White Crow”

Danza e passione, amore e spionaggio s’intrecciano nel film biografico che racconta la vita di Rudolf Nureyev e il momento in cui, a soli ventidue anni, decide di fuggire dall’Unione Sovietica per stabilirsi in Occidente. Domenica 8 giugno alle ore 21.10, Rai Storia propone Nureyev – The White Crow, basato sulla biografia di Julie Kavanagh e realizzato nel 2018 da Ralph Fiennes, il quale oltre a dirigere il film interpreta anche il ruolo di Puškin, che del grande ballerino fu mentore. È il 1961, e durante la tappa parigina di una tournée all’estero, il ballerino riesce a sottrarsi al controllo del Kgb e ottenere asilo politico in Francia. In poco tempo sarebbe diventato una leggenda della danza classica. Nel cast, Oleg Ivenko, Adèle Exarchopoulos, Chulpan Khamatova, Ralph Fiennes, Aleksey Morozov, Raphaël Personnaz, Olivier Rabourdin. San Pietroburgo, 1961. Aleksandr Puškin, insegnante e amico di Rudolf Nureyev, viene interrogato dagli agenti del KGB in merito a un grave fatto avente per protagonista il ballerino; Puškin insiste che questi non abbia realmente commesso un crimine ma che abbia agito per amore della danza. Attraverso una serie di flashback (non in ordine cronologico) viene ricostruita la vita di Nureyev: dalla nascita a bordo di ...

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Annunciati i cast nei ruoli principali di Paquita alla Scala

Dall’11 al 26 giugno, un nuovo importante debutto per il Teatro alla Scala e il suo Corpo di Ballo diretto da Frédéric Olivieri, che aggiunge ora al suo repertorio la sua prima Paquita, quella firmata da Pierre Lacotte nel 2001 per l’Opéra di Parigi. In una pittoresca Spagna del diciannovesimo secolo, durante l’occupazione napoleonica l’amore contrastato tra l’ufficiale francese Lucien d’Hervilly e la zingara Paquita è coronato da giuste nozze dopo varie peripezie e disvelamenti. Una trama articolata al servizio di una entusiasmante vetrina di grande danza, lirismo e virtuosismo che vedrà in scena numerosi protagonisti, con tre cast nei ruoli principali: Nicoletta Manni, Martina Arduino e Alice Mariani nel ruolo di Paquita e Nicola Del Freo, Timofej Andrijashenko e Navrin Turnbull in quello di Lucien d’Hervilly. Il capo dei gitani, Iñigo sarà impersonato da Claudio Coviello, Marco Agostino e Christian Fagetti. Donna Serafina sarà Vittoria Valerio poi Virna Toppi ed Alessandra Vassallo, Don Lopez de Mendoza Massimo Garon, il Conte d’Hervilly Gabriele Corrado ed Edoardo Caporaletti e la Contessa Francesca Podini e Chiara Borgia. Quattro cast per il passo a tre del primo atto: Alice Mariani, Virna Toppi e Mattia Semperboni poi Maria Celeste Losa, Gaia Andreanò, Darius Gramada, ...

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Le Papillon (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

Nel 1860 l’Opéra di Parigi presentò alla Salle Le Peletier l’unica coreografia di Maria Taglioni (la prima grande ballerina romantica) creata per la sua allieva prediletta Emma Livry. Un balletto fantastico in due atti, formato da quattro scene, sulla musica di Jacques Offenbach e libretto di Jules-Henri Vernoy de Saint-Georges. Racconta di una fanciulla che a causa di un sortilegio viene trasformata in una farfalla. In scena oltre alla Livry erano presenti Louis Mérante (Principe Djalma), Louise Marquet (Fata Hamza), Mme Simon (Fata dei Diamanti) e Francisque Berthier, Francois Dauty, Julie Stoikoff, Louis Lenfant, Héloise Lamy, Alexandrine Simon, Virginie Maupérin, Elisa Troisvallets, Eugénie Scholosser. La “Valse des rayons” della seconda scena del primo atto fu riusata da Offenbach nel terzo atto dell’opera “Die Rheinnixen” (1864) e alcune parti dello spartito furono inserite nella versione francese di Whittington, “Le Chat du diable” (1893). La trama è ambientata nella Circassia. Dopo il preludio, la prima scena si apre con l’anziana e cattiva fata Hamza che maltratta i suoi servitori. Ha rapito la figlia dell’Emiro Farfalla, la quale le fa da cameriera. Guardandosi allo specchio Hamza desidera solo di ritornare giovane, ma per farlo deve essere baciata da un giovane principe. Di ritorno da ...

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Nuovo importante debutto per la Scala: Paquita di Pierre Lacotte

“Anche se accompagnati dalla musica, i passi da soli non bastano a ricostruire un’opera. Un balletto del passato è una cosa complessa e fragile. La sua autenticità va oltre la semplice coreografia. Per questo motivo, tutte le notazioni e le partiture ritrovate costituiscono poco più di una ‘base’ che deve essere perfezionata applicando tutte le sfumature di colore necessarie. A volte abbiamo a disposizione i passi. Ma vanno considerati anche il rispetto dei tempi, degli accenti e dello stile … E questo è forse il compito più delicato: una questione di cultura e di sensibilità. […] Ci sono due modi di ricostruire. Quello dell’archeologo, che lascia così come sono i reperti che ha dissotterrato, e quello che consiste nel dare nuova vita a ciò che è stato ritrovato. Io ho scelto questo”. (Pierre Lacotte, Tradition, 1987) Dall’11 al 26 giugno, un nuovo importante debutto per la Scala e il suo Corpo di Ballo diretto da Frédéric Olivieri, che aggiunge ora al suo repertorio, e con un nuovo allestimento, la sua prima Paquita. In una pittoresca Spagna del diciannovesimo secolo, durante l’occupazione napoleonica l’amore contrastato tra l’ufficiale francese Lucien d’Hervilly e la zingara Paquita è coronato da giuste nozze dopo varie ...

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La Vivandière (balletto): storia, personaggi, curiosità e trama

La Vivandière è un balletto-pantomima in un atto firmato da Arthur Saint-Léon, su partitura musicale di Cesare Pugni, che vide il suo debutto al Her Majesty’s Théâtre di Londra nel 1844 con protagonista la coppia formata da Fanny Cerrito-Arthur Saint-Léon. L’allestimento in un atto narra una storia romantica ambientata nel mondo militare, con soggetti che parlano di amore, solidarietà, coraggio e di fratellanza. Il balletto include una grande varietà di movimento che enfatizzano costantemente la versatilità dei ballerini. Dal leggero petit allegro, al meraviglioso adagio e pas de deux, fino al trionfante grand allegro. Fanny Cerrito, nata a Napoli nel 1817, era una delle più famose ballerine dell’era romantica. Si chiamava in realtà Francesca Teresa Giuseppa Raffaela Cerrito. Mentre Arthur Saint-Léon, nato a Parigi nel 1815, con il nome di Charles-Victor-Arthur-Michel Saint-Léon, divenne noto per aver ideato la coreografia e il libretto del balletto Coppélia, dando inoltre vita ad un personale sistema di notazione della danza chiamato “Sténéochorepgraphie”, da cui in seguito “La Vivandière” fu rimessa in scena. La storia si svolge in un villaggio ungherese e narra dell’amore di Kathi (la vivandiera del reggimento) per Hans (figlio di un oste) e delle loro peripezie per riuscire a sposarsi contrastando ...

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Successo per gli allievi di Frédéric Olivieri [RECENSIONE]

Al consueto appuntamento di primavera, presso il Piccolo Teatro Strehler, la Scuola di Ballo diretta da Frédéric Olivieri è tornata in palcoscenico per quattro giorni, dopo la recente splendida passerella del 28 aprile alla Scala. La Scuola fu fondata nel 1813 da Benedetto Ricci e nel tempo ha formato artisti del calibro di Carla Fracci, Liliana Cosi, Luciana Savignano, Oriella Dorella, Roberto Fascilla, Roberto Bolle, Massimo Murru, Nicoletta Manni, Gilda Gelati, Marta Romagna, Alessio Carbone, Rebecca Bianchi, Sara Renda, Angelo Greco, Jacopo Tissi, Virna Toppi, Martina Arduino, Alice Mariani, e moltissimi altri. Articolato in otto anni di corso (fra gli 11 e i 18 anni di età), il dipartimento permette di ottenere un diploma dalla duplice specializzazione in danza classico-accademica e danza moderno-contemporanea, in linea con le attuali esigenze delle grandi compagnie internazionali che richiedono ai professionisti la padronanza di un repertorio ampio e diversificato. La Scuola è diretta dal 2003 da Frédéric Olivieri, anche attuale Direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala. Le esibizioni dei vari corsi risultano sempre coinvolgenti, stimolanti e ben strutturate. Le maestranze incoraggiano costantemente gli allievi a dare il meglio di sé, a migliorare le capacità tecniche, le doti espressive, la musicalità, coltivando ...

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Allo Strehler la Scuola di Ballo diretta da Frédéric Olivieri

Dal 15 al 18 maggio 2025 il Piccolo Teatro di Milano accoglie come ogni anno al Teatro Strehler lo spettacolo della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, diretta da Frédéric Olivieri, da poco tornato a guidare anche il Corpo di ballo scaligero. In programma, dopo la Presentazione della Scuola nella coreografia dello stesso Olivieri, la ripresa di New Sleep (Duet) di William Forsythe, affrontato per la prima volta nella scorsa stagione, il classico Divertissement dalla Paquita di Marius Petipa e un pezzo appena entrato nel repertorio della Scuola, Rossini cards di Mauro Bigonzetti. Il programma si apre, come sempre, con la Presentazione ideata sugli Études di Carl Czerny da Frédéric Olivieri, una finestra aperta sul viaggio formativo degli allievi, un vero e proprio manuale danzato che illustra il progressivo affinamento delle abilità dei giovani talenti nel corso degli otto anni di apprendimento. Il pezzo consentirà di cogliere visivamente la loro crescita tecnica, grazie al susseguirsi in scena dei vari corsi. New Sleep (Duet) rappresenta per gli allievi della Scuola un rinnovato confronto con l’energica e complessa gestualità che contraddistingue l’universo coreografico di William Forsythe, di cui l’Accademia vanta già in repertorio The Vertiginous Thrill of Exactitude e In the ...

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Auguri di buon compleanno al Direttore Frédéric Olivieri

Tanti auguri di felice compleanno al Maestro Frédéric Olivieri (Nizza, 23 aprile 1961) che dal 1° marzo 2025 ha assunto nuovamente la Direzione del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala per due stagioni, dopo aver già diretto il Balletto Scaligero dal 2002 al 2007 e dal 2016 al 2020. Contemporaneamente dirige la Scuola di Ballo dell’Accademia del Teatro alla Scala dal 2006. Dopo il diploma al Conservatorio di Nizza, nel 1977 vince il Primo Premio al Prix de Lausanne, entrando così di diritto alla Scuola di Ballo dell’Opéra di Parigi. Quindi milita nel Corpo di Ballo dell’Opéra di Parigi sotto la direzione di Violette Verdy, Rosella Highthower e Rudolf Nureyev. All’Opéra di Parigi, come ballerino Solista dal 1981, danza i ruoli più importanti del repertorio classico e lavora con numerosi coreografi ospiti come Maurice Béjart, John Neumeier, Kenneth MacMillan, Alwin Nikolais, Alvin Ailey, Paul Taylor, Glen Tetley, Roland Petit. Nel 1985 si unisce come Primo Ballerino alla neonata compagnia dei Ballets de Monte Carlo sotto la direzione di Pierre Lacotte e Ghislaine Thesmar, diventandone presto Étoile e, sino al 1993, interpreta i maggiori ruoli del repertorio classico ed è protagonista di creazioni pensate espressamente per lui da coreografi quali ...

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Autobiografia di François Alu dal titolo “Le Prix de l’étoile”

In questo libro autobiografico e poetico (edito in Francia da Robert Laffont), mescolando racconto, ricche rime, giochi di parole e teorie sulla vita, il grande danzatore François Alu racconta i segreti dei corridoi dell’Opéra Garnier, le luci degli spettacoli serali, la sofferenza, la rabbia e la disciplina. Ma soprattutto racconta il resto: la fantasia, l’immaginazione e questa libertà sempre possibile. Un vero inno alla differenza. François Alu, è stato nominato étoile dell’Opéra di Parigi, dopo dodici anni trascorsi all’interno della compagnia di balletto. Conosciuto per la personalità insolita, ha annunciato il suo addio dall’Opéra solo pochi mesi dopo il prestigioso riconoscimento per intraprendere una carriera artistica personale. Dopo essere stato membro della giuria della trasmissione televisiva “Danse avec les stars” che lo ha fatto conoscere al grande pubblico, produce e porta in scena il suo spettacolo “Complètement éclairs!”, da solo, su un palco atipico a sua immagine, tra danza e performance, in tournée in tutto il mondo. Si cimenta anche con la commedia, tra cinema e televisione. Originario di Fussy, vicino a Bourges, François Alu è entrato nella classe di danza di sua madre, insegnante di danza classica, all’età di sei anni. All’età di nove anni e mezzo, scopre realmente ...

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