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Tag Archives: Rudolf Nureyev

Tributo a Rudolf Nureyev, il mito che continua a danzare

Dicembre 2025 si tinge di magia e movimento con il Gala di Danza – Omaggio a Rudolf Nureyev, uno degli eventi più attesi dagli appassionati di balletto classico e contemporaneo. La tournée italiana, che toccherà città come Sanremo, Legnano e Orvieto, porta sul palco un omaggio al ballerino che ha rivoluzionato il balletto mondiale con tecnica, eleganza e straordinaria presenza scenica. Organizzato per celebrare la figura leggendaria di Rudolf Nureyev, il gala si propone di raccontare la storia della danza attraverso estratti dei più grandi classici e momenti di pura virtuosità. I due atti della serata, della durata complessiva di circa 120 minuti, mescolano assoli e pas de deux tratti da titoli immortali come Il Lago dei Cigni, La Bella Addormentata nel Bosco, Don Chisciotte e Lo Schiaccianoci. Un’introduzione speciale è affidata a un omaggio filmato e a ricordi di Luigi Pignotti, storico collaboratore e amico di Nureyev, che racconta aneddoti e momenti di vita dell’artista. Il gala sarà visibile in diverse città italiane nel periodo natalizio, offrendo un’occasione unica di avvicinarsi alla danza di alto livello: Orvieto (TR) – Teatro Mancinelli, giovedì 18 dicembre 2025, ore 21:00 Legnano (MI) – Teatro Galleria, venerdì 19 dicembre 2025, ore 21:00 Sanremo ...

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“La Bella” apre la Stagione alla Scala 25/26: tutti i titoli in programma

La nuova Stagione di Balletto si compone di sette programmi, bilanciati fra cinque novità per la Scala e i suoi artisti, di cui uno a serata intera, e quattro riprese dal repertorio scaligero, tra cui La Bella addormentata e Don Chisciotte di Rudolf Nureyev e Giselle di Yvette Chauviré, balletti patrimonio della Scala, dei suoi danzatori e delle platee internazionali in cui sono stati negli anni presentati come biglietto da visita della Compagnia. Sarà una stagione ricca di eventi di grande importanza, uno su tutti l’arrivo per la prima volta alla Scala della Sagra della primavera di Pina Bausch. Verranno proposti stili molto differenti fra loro, per arricchire il repertorio con grandi firme che per la prima volta legano il loro nome al Teatro alla Scala e al suo Corpo di Ballo. Pina Bausch in primis, ma anche Ohad Naharin e Christopher Wheeldon, che arriva alla Scala per la prima volta, avendo il Corpo di Ballo scaligero presentato in prima nazionale nel 2005 Polyphonia, ma al Teatro Arcimboldi. Entra nei programmi del Ballo scaligero anche il nome di Jean-Christophe Maillot, la visione artistica di questo coreografo che si è molto evoluta stilisticamente in questi anni: verrà presentato un suo lavoro molto profondo e delicato, un genere di balletti importante da avere in repertorio, e che in alcune recite vedrà in scena l’étoile scaligera Roberto Bolle. Novità ma anche continuità: torna la firma di Wayne McGregor, con cui ...

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Il fotografo della danza Alessio Buccafusca “allo specchio”

Balletto classico preferito? Il Lago dei cigni. Balletto contemporaneo preferito? La Sagra della Primavera di Maurice Béjart. Il Teatro del cuore? Il Teatro San Carlo di Napoli. Un romanzo da trasformare in un balletto? Il Codice da Vinci scritto da Dan Brown. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Casablanca per la regia di Michael Curtiz, con Humphrey Bogart e Ingrid Bergman. Il costume che hai visto indossato in scena e che hai preferito? Il tutù nero del Lago dei Cigni. Quale colore associ alla danza? Il bianco come quello del Lago dei Cigni. Secondo te che profumo ha la danza? Il profumo del mare. La musica più bella scritta per il balletto? Quella del Lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Carla Fracci e Paolo Bortoluzzi. Due miti della danza del presente, maschile e femminile? Eleonora Abbagnato e Roberto Bolle. Da fotografare qual è il tuo “passo di danza” preferito? L’Arabesque. Tra i ruoli del grande repertorio del balletto classico quale ti affascina maggiormente? Sicuramente quello di Giselle. Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica? Maurice Béjart che ha regalato a milioni di persone i suoi ...

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Il Prix de Lausanne assegna il Premio alla Carriera a Sylvie Guillem

Il Prix de Lausanne è orgoglioso di annunciare che Sylvie Guillem riceverà il Premio alla Carriera 2026, in riconoscimento del suo straordinario contributo all’arte della danza e della sua duratura influenza su generazioni di artisti in tutto il mondo. Il premio verrà consegnato durante l’Interludio delle Finali, sabato 7 febbraio 2026, al Théâtre de Beaulieu di Losanna. L’intera cerimonia sarà trasmessa in diretta sulle piattaforme ufficiali del Prix de Lausanne. Icona internazionale della danza, Sylvie Guillem ha lasciato un segno indelebile nella storia del balletto grazie al suo virtuosismo tecnico e al suo spirito indipendente. Formatasi alla Scuola di Ballo dell’Opéra di Parigi, entrò a far parte del Balletto dell’Opéra di Parigi a 16 anni e fu promossa a Étoile a 19 da Rudolf Nureyev, diventando la più giovane stella nella storia della compagnia. Si affermò come una pioniera del balletto classico, coniugando maestria tecnica con libertà interpretativa e un audace approccio al repertorio contemporaneo. La sua carriera internazionale, che include collaborazioni con coreografi di spicco come Maurice Béjart, William Forsythe, Mats Ek e Akram Khan, ha avuto un profondo impatto sul panorama della danza mondiale. La sua interpretazione del Boléro di Béjart rimane uno dei momenti salienti del suo ...

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La coreografa e direttrice Christine Hassid “allo specchio”

Balletto classico preferito? Giselle. Balletto contemporaneo preferito? Nelken di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? L’Opéra de Paris. Un romanzo da trasformare in un balletto? Preferirei dire un’opera: Tosca. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Amadeus. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? Il costume indossato da Rudolf Nureyev ne Le Spectre de la rose. Quale colore associ alla danza? Bianco. Che odore ha la danza? Caramello, Ambra, Vaniglia, Sandalo, Muschio. La musica più bella scritta per il balletto? Il lago dei cigni. Il film di danza imperdibile? White Night con Mikhail Baryshnikov. Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Maurice Béjart e Pina Bausch. Il tuo “passo di danza” preferito? L’arabesque piqué. Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico? Paquita. Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica? George Balanchine. Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Fai qualcosa perché il patrimonio della danza sta lentamente scomparendo. Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Disciplina, forza di volontà, sacralità. Come ti vedi oggi allo specchio? Sono orgogliosa del mio percorso e delle mie lotte. Se dovesse finire domani, potrò sempre guardarmi ...

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Sylvie Guillem oggi: l’étoile che danza la vita

Un tempo le sue linee perfette tracciavano coreografie nell’aria, oggi disegna sentieri nel verde della natura. Sylvie Guillem, la danzatrice che ha riscritto le regole del balletto, ha scelto il silenzio della terra dopo le luci della scena. L’étoile che ha dato l’addio nel 2015 con uno spettacolo simbolicamente intitolato Life in Progress, ha rivoluzionato anche il proprio modo di vivere, scegliendo la natura come suo nuovo universo creativo. Oggi Sylvie vive in una tenuta immersa nel paesaggio collinare. Un luogo che non conosce riflettori, ma che pulsa di vita autentica: alberi, animali, terra coltivata, cieli puliti. Qui, la donna che ha stregato Nureyev e il pubblico di tutto il mondo ha trovato la sua nuova scena: quella della semplicità. Ha costruito una realtà autosufficiente, abbandonando i ritmi frenetici del successo per abbracciare la lentezza consapevole del quotidiano. I suoi giorni scorrono senza la necessità di apparire, ma con l’urgenza di appartenere: alla natura, al presente, alla coerenza con i propri valori. Non è una fuga dalla danza, ma una forma diversa di militanza. Oggi Guillem si occupa attivamente di progetti ecologici. Per lei, il rispetto per ogni essere vivente non è una posa da copertina, ma una decisione concreta ...

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Incontro speciale aperto al pubblico all’Opera di Roma per il balletto Marco Spada

  Mercoledì 22 ottobre, alle ore 18:00, il palcoscenico del Teatro dell’Opera di Roma si accenderà per un incontro dedicato al balletto Marco Spada nell’ambito del progetto Passaporti di Danza che offre al pubblico la possibilità di conoscere gli aspetti artistici dei balletti in Stagione. A moderare l’evento sarà Sara Zuccari, giornalista, direttore del Giornale della Danza e critico di danza per L’Espresso: sul palco, insieme a lei, Eleonora Abbagnato, direttrice del Corpo di Ballo e della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera di Roma e Anne Salmon, maître de ballet e responsabile della direzione artistica del repertorio di Pierre Lacotte nonché sua assistente per più di vent’anni. Sarà un’occasione preziosa per raccontare e riscoprire questo affascinante balletto, attraverso parole, suggestioni storiche e momenti danzati. Interverranno anche i danzatori del Teatro dell’Opera, protagonisti di brevi estratti coreografici e dimostrazioni, con il contributo della Signora Salmon, che illustrerà alcune peculiarità dell’opera coreografica, come la pantomima e la figura del personaggio di Marco Spada. Un incontro a più voci, dove storia e arte si intrecciano, riportando in vita – anche solo per un attimo – l’incanto di un balletto dimenticato. Eleonora Abbagnato, con profondo amore e dedizione, ha fortemente voluto il ritorno ...

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Il danseur étoile Benjamin Pech “allo specchio”

Balletto classico preferito? Il Lago dei cigni. Balletto contemporaneo preferito? La sagra della primavera di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? Palais Garnier di Parigi. Un romanzo da trasformare in un balletto? Il libro della giungla. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Billy Elliot. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? Petrouchka. Quale colore associ alla danza? Bianco. Che odore ha la danza? Legno. La musica più bella scritta per il balletto? Tutti quelli di Čajkovskij. Il film di danza imperdibile? White Night con Mikhail Baryshnikov. Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Rudolf Nureyev e Sylvie Guillem. Il tuo “passo di danza” preferito? Détourné. Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico? Nessuno, la maggior parte muore o rimane con il cuore spezzato. Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica? George Balanchine e William Forsythe. Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Fammi volare! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Essenziale / obiettiva / meditativa. Come ti vedi oggi allo specchio? Non riflette la mia realtà. Michele Olivieri Foto di Rémy Artiges www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata 

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Il Danseur Étoile Gil Isoart “allo specchio”

Balletto classico preferito? Il Lago dei Cigni. Balletto contemporaneo preferito? Le Sacre di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? L’Opéra de Paris. Un romanzo da trasformare in un balletto? La pitié dangereuse di Stefan Zweig. Un film da cui trarre uno spettacolo di balletto? Mission. Il costume di scena che hai indossato e che hai preferito? Golden Idole nella versione di Rudolf Nureyev. Quale colore associ alla danza? La luce. Che odore ha la danza? La colofonia. La musica più bella scritta per il balletto? Il lago dei cigni. Il film di danza imperdibile? Due vite, una svolta di Herbert Ross. Due miti della danza del passato, maschile e femminile? Louis XIV e Isadora Duncan. Il tuo “passo di danza” preferito? La pirouette. Chi avresti voluto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio del balletto classico? Non troppo tragico ha ha ha …al limite Basilio! Chi è stato il genio per eccellenza dell’arte coreografica? Marius Petipa. Ripensandoci, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti? Grazie! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? Bellezza, Emozione, Disciplina. Come ti vedi oggi allo specchio? Soddisfatto! Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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Marco Spada di Pierre Lacotte torna al Teatro dell’Opera di Roma: Rudolf Nureyev fu il protagonista nel 1981

Torna a Roma, dopo più di quarant’anni, Marco Spada, una rarità preziosa del repertorio ballettistico ottocentesco, ricostruita da Pierre Lacotte nel 1981 proprio per il Teatro dell’Opera di Roma e ora presentata nuovamente dal Corpo di Ballo capitolino dal 24 al 29 ottobre 2025 per la chiusura della stagione di balletto 2024/25. Un ritorno che ha il sapore dell’omaggio e della memoria: a poco più di due anni dalla scomparsa di Lacotte (1932–2023), l’Opera di Roma celebra il coreografo francese che, più di ogni altro, ha dedicato la sua vita alla riscoperta dei grandi titoli perduti del Romanticismo. Il ritorno di Marco Spada al Costanzi, fortemente voluto dalla Direttrice Eleonora Abbagnato, non è soltanto la ripresa di un titolo raro, ma un gesto di continuità culturale. Marco Spada ou la Fille du Bandit fu creato nel 1857 per il Théâtre Impérial de l’Opéra di Parigi dal celebre duo Auber–Scribe, con coreografia di Joseph Mazilier, già autore di balletti di successo come La Gypsy, Paquita e Le Corsaire. In un’epoca dominata dall’esotismo e dal gusto per l’avventura, il balletto portava in scena il tema del brigantaggio italiano — all’epoca di moda quanto lo “spagnolismo” teatrale — filtrato attraverso la lente del melodramma francese. La partitura, costruita da Daniel-François-Esprit Auber come un collage raffinato di brani tratti da sue opere precedenti (Fra Diavolo, La ...

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