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Tag Archives: Teatro alla Scala

Prima delle prime “Balletto scaligero”

Prima delle prime “Balletto scaligero”

  Per l’imminente ritorno al Teatro alla Scala di Milano (dal 28 giugno) del “Sogno di una notte di mezza estate” nella versione di George Balanchine (© The George Balanchine Trust ripresa da Patricia Neary), avrà luogo l’incontro preparatorio dal titolo “Bene incontrati sotto la luna – Balanchine e Shakespeare” (con video), martedì 20 giugno alle ore 18 a cura di Silvia Poletti. Nel partecipare al lutto che ha colpito il mondo della danza per la prematura scomparsa di Giannandrea Poesio, che per anni ha collaborato con il Teatro alla Scala come autore di saggi nei programmi di sala e per gli incontri “Prima delle prime – Balletto”, si segnala che l’appuntamento che lo avrebbe visto martedì 20 giugno ancora una volta ospite scaligero, con il suo entusiasmo, la sua arguzia e la sua competenza, per illustrare al pubblico “Sogno di una notte di mezza estate” è stato affidato a Silvia Poletti. Per mantenerne il ricordo in questa occasione, verrà conservato il titolo scelto da Giannandrea Poesio “Bene incontrati sotto la luna – Balanchine e Shakespeare”. Un secondo incontro, a cura di Elisa Guzzo Vaccarino dal titolo “Le stagioni del Lago (ieri, oggi, domani)” avrà luogo martedì 4 luglio alle ...

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Dentro la Danza: #IOSTOCONBOLLE – #INNAMORATI – #IOSTOCONLUCA – #INCODA

La rubrica del giornaledelladanza.com, Dentro la Danza, è un mix di notizie a volte importanti altre piccanti, divertenti, raccontate con ironia e leggerezza per svelare cosa avviene dietro le quinte del mondo della danza e del balletto. Anche i nostri lettori possono diventare protagonisti delle news del giornale scrivendoci all’indirizzo mailto:redazione@giornaledelladanza.com specificando nell’oggetto Dentro la Danza e raccontandoci in anteprima le indiscrezioni di cui sono a conoscenza.    #IOSTOCONBOLLE Dopo la presentazione della prossima stagione del Teatro alla Scala, l’étoile Roberto Bolle risulta essere tra i più nominati sul web. Il motivo della discussione è dovuto alla decisione di affidargli il ruolo di protagonista nel balletto Boléro firmato Béjart, scelta non piaciuta a quanti non lo ritengono adatto a quel ruolo. Il passaggio da Boléro a Bollero è stato velocissimo, ed i Bollerini sono subito scesi in campo in difesa del danzatore. Non si può criticare Bolle, vilipendio all’Etoile! E’ stato addirittura creato l’hashtag #iostoconbolle. Il principal dancer dell’ABT non ha certo bisogno di essere difeso; una, due, cento critiche non scalfiranno di certo la sua splendida carriera e tutte queste chiacchiere si trasformeranno presto in tante Bolle di sapone, almeno fino al prossimo scivolone! #INNAMORATI Procede a gonfie vele ...

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Un’intima creazione armonica

Bigonzetti ha avuto la capacità di esaltare, tramite la ricerca del movimento, la bellezza del barocco giungendo ad un equilibrio artistico, a mio avviso, di raffinata visione. L’eccellente organico del Corpo di Ballo della Scala, diretto dal neoeletto M° Frédéric Olivieri, ha adottato pienamente il linguaggio del coreografo, alternando e quasi sovrapponendo all’unisono l’accompagnamento dei brani händeliani a cura di James Vaughan, Francesco De Angelis, Fabien Thouand, Andrea Manco, Sandro Laffranchini. La produzione, in prima assoluta sulle Suites e composizioni cameristiche, si rivela colta e a tratti poco empatica nella comprensione estetica pur lasciando trasparire una limpidezza tra arte coreica e arte musicale. Dinamiche interessanti – non sempre aderenti – perlopiù consone ad un pubblico preparato. Non essendoci narrazione “i quadri” necessitano di una attenta cultura musicale nell’apprezzare appieno il crescendo di figure, pose, intrecci e incastri sulla scena nuda illuminata da Carlo Cerri con i costumi di Helena De Medeiros. Mauro Bigonzetti ha maturato l’obiettivo finale tessendo una delicata performance dove nell’ossequio ad Händel si ritrova l’essenza della sua squisita opera e a tratti si percepisce, nella visione coreografica, la matrice drammatizzata del grande compositore tedesco naturalizzato inglese. “Progetto Händel” propone agli spettatori una brillante sintesi del periodo Barocco ...

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Elogio a Händel con le stelle della danza mondiale

Elogio a Händel con le stelle della danza mondiale

  La stagione Balletto 2016/2017 del Teatro alla Scala di Milano giunge al suo quartultimo appuntamento proponendo in cartellone in prima assoluta Progetto Händel, una nuova produzione del Teatro milanese in scena dal 20 maggio al 1° giugno per un totale complessivo di 9 rappresentazioni: 20, 23, 24, 25, 26, 30 maggio e 1° giugno ore 20; 21 maggio ore 15; 23 maggio ore 14:30. Lo spettacolo – su musiche naturalmente di Georg Friedrich Händel – è coreografato da Mauro Bigonzetti, affiancato dall’assistente Carlos Prado, e impreziosito dai costumi di Helena de Medeiros e le luci di Carlo Cerri. A “dare corpo” alla performance due étoiles di fama mondiale, stelle incommensurabili del firmamento coreutico: Roberto Bolle e Svetlana Zakharova, in scena insieme nelle serate del 20, 21, 23 e 24 maggio. Insieme a loro, il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, nonché – per la partitura musicale – le Prime Parti dell’Orchestra scaligera. La struttura coreografica di Progetto Händel è infatti al servizio della diversità dei brani ed è diviso in due parti; la prima è concentrata sulle Suites che, eseguite da un unico strumento solista, hanno portato il coreografo a una dimensione più intimistica, monocromatica; la seconda, che ...

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Singolari abilità concertative: La Valse, Symphony in C e Shéhérazade

Assai ragguardevole si è rivelata la nuova produzione scaligera, vista nella replica pomeridiana di Mercoledì 10 maggio 2017 presso il tempio del balletto milanese. Gli elementi posti in rilievo sono dati dalla morbidezza, dalle sfumature, dalle prove d’assieme che donano al Trittico un livello di compostezza e lucentezza. Il linguaggio è culturalmente generazionale, codificato ed aperto all’originalità della singola invenzione, su cui emerge ben chiaro che non esiste tradizione o novità che non generi mutamento. Inutile qui ripresentare ogni balletto con notazioni storiche, anche perché già ampiamente ben descritto e letto nei giorni scorsi a cura dell’ufficio stampa della Scala. La Valse appare come una danza sul “vivere” nelle sue molteplici forme che permettono un collegamento all’essere e all’esistere per narrare le profondità dell’animo umano mediante l’immaginazione di un mondo decadente e minacciato. La coreografia, sulla partitura di Maurice Ravel, affidata agli artisti Stefania Ballone, Matteo Gavazzi e Marco Messina, presenta diversi “verbi coreici” nella differenziazione dei modi e dei tempi del valzer conferendo una fluttuante personalità, storicamente appropriata che sa di ricordo e sospensione dell’anima. La creazione nel porsi, manifesta e dice chi siamo. Hanno delineato il personaggio con reale umanità simmetrica, secca ma anche fluida e veloce apportando ...

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I classici tra rivoluzione e ricordi: intervista a Fabrizio Monteverde

Fabrizio Monteverde inizia la propria attività artistica nel 1976 come attore e aiuto regista di Muzzi Loffredo nello spettacolo “Un giorno Lucifero” presentato al Festival di Spoleto e al Piccolo Teatro di Milano. Parallelamente al lavoro in teatro inizia a studiare danza presso il Centro Professionale Danza Contemporanea di Roma, perfezionandosi in seguito con maestri come Carolyn Carlson, Moses Pendleton, Alan Sener, Bruno Dizien, Roberta Garrison, Peter Goss e Daniel Lewis. Lavora con G. Cobelli nell’“Orfeo” di Sartorio, con P. Pieralli in “Giulia round Giulia” su musiche di S. Bussotti per il Festival di Avignone, con A. Rostagno in “Corpus Alienum” di B. Maderna al Maggio Musicale Fiorentino. Nel 1982 danza nella Compagnia Teatrodanza Contemporanea di Roma diretta da Elsa Piperno e Joseph Fontano. Nel 1984 si trasferisce a Parigi dove perfeziona gli studi di danza contemporanea. Tornato a Roma nel 1985, allestisce su commissione del Teatro Spazio Zero di Roma lo spettacolo “Bagni Acerbi” che lo colloca subito tra i nuovi nomi della coreografia italiana. Da questa esperienza nasce la Compagnia Baltica di cui è direttore fino al 1992. Nel 1988 inizia la collaborazione con il Balletto di Toscana diretto da Cristina Bozzolini; per la compagnia crea il brano ...

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Gli allievi dell’Accademia scaligera ridanno vita alla “Cenerentola”

Gli allievi dell’Accademia scaligera ridanno vita alla “Cenerentola”

  Domani, sabato 22 aprile alle ore 14, va in scena al Teatro alla Scala di Milano lo spettacolo Cenerentola, performato dagli allievi della Scuola di Ballo insieme a quelli dell’Orchestra dell’Accademia scaligera. Le coreografie sono firmate dal Direttore stesso dell’Accademia, Frédéric Olivieri, su musiche di Sergej Prokof’ev, eseguite e dirette musicalmente dal Maestro David Coleman. Il balletto, commissionato dalla Fondazione Bracco – socio fondatore del Teatro scaligero dal 2012 – con il contributo della Fondazione Cariplo, è debuttato nel 2015 e ha avuto un successo assai notevole in Italia e all’estero. Il balletto è il frutto di un lavoro corale di allievi ed ex allievi dell’Accademia, chiamati a misurarsi chi sul palcoscenico, chi nella realizzazione di scenografie, costumi, trucco e acconciatura. Uno spettacolo in cui si traduce in concreto l’impegno di giovani che studiano duramente per diventare quegli artisti e quei professionisti che animeranno il teatro di domani. […] Il Maestro Olivieri, attraverso una lettura coreografica in cui prevale lo stile fiabesco e romantico, mette alla prova il virtuosismo e le qualità espressive degli allievi in diversi momenti dei due atti di cui si compone il balletto: nel primo atto la danza delle fate delle quattro stagioni, chiamate dalla ...

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La Valse-Symphony in C-Shéhérazade: intervista a Virna Toppi

Virna Toppi è nata a Desio nel dicembre 1992, dal 2003 studia presso la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala e partecipa agli spettacoli dell’Accademia: “Paquita” (Marius Petipa), “Giallo ‘700” (Francesco Ventriglia), “La Pastorale” (Rudolf Nureyev, come solista), “Class Ballet” (Mikhail Messerer), “Polonaise” (Biagio Tambone), “Luminare Minus” e “Respighi” (Emanuela Tagliavia, come solista), “Serenade, Who Cares?” e “Theme and Variations” (George Balanchine), “Ouverture” (Frédéric Olivieri), “Raymonda” (Yuri Grigorovich), “Ipnos” (Davide Bombana), “Don Chisciotte” (Vladimir Derevianko), “Symphony in D” (Jiri Kilian) e prende parte anche ad alcune produzioni del Corpo di Ballo scaligero: “Don Chisciotte” e “Lo Schiaccianoci” (Rudolf Nureyev) e “Sogno di una notte di mezza estate” (George Balanchine). Nel 2009 danza nel “Don Chisciotte” di Vladimir Derevianko con il Corpo di Ballo del Maggio Musicale Fiorentino. Nel 2011 ottiene il diploma presso la Scuola di Ballo del Teatro alla Scala e subito dopo viene scritturata nel Corpo di Ballo del Semperoper Ballet a Dresda dove prende parte a balletti di George Balanchine (“Emeralds, Diamonds” – come demi soloist e “Coppelia”), Aaron Watkin (“Il lago dei cigni”, come solista e principessa russa, “Lo schiaccianoci”, come demi-soloist danza spagnola e fiocchi di neve, “La Bella addormentata” e “La Bayadère” – ...

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DEBUTTO SCALIGERO CON “SHÉHÉRAZADE”: INTERVISTA AD EUGENIO SCIGLIANO

Eugenio Scigliano è nato a Cosenza nel 1968, ha iniziato i propri studi di danza con Maestri provenienti dal Teatro dell’Opera di Bucarest, in seguito si è perfezionato alla Scuola del Balletto Nazionale del Canada, a Toronto. Rientrato in Italia debutta nel Balletto di Toscana nel 1986, interpretando ruoli impegnativi in tutte le produzioni della Compagnia, diventandone elemento di spicco. Nella Stagione 1992-93 lascia temporaneamente il Balletto di Toscana per un’importante esperienza professionale come solista nell’English National Ballet, dove interpreta importanti ruoli nel “Lago dei Cigni” di Raisa Struchkova, in “Romeo e Giulietta” di Frederick Ashton e in “Sphynx” di Glen Tetley. Rientrato nel Balletto di Toscana riprende il suo ruolo di protagonista nelle creazioni dei più apprezzati autori italiani, quali Mauro Bigonzetti, Fabrizio Monteverde e Virgilio Sieni, nonché in quelle di importanti coreografi europei quali Van Manen, Bruce, Preljocaj, Gelabert, Christe, Wubbe. Nel 1994 riceve il Premio “Danza & Danza” come migliore danzatore italiano. Nella metà degli anni ‘90, su invito di Cristina Bozzolini, crea le sue prime coreografie: “Passaggio”, su musiche di Bach, “Quasi una Fantasia”, su musiche di Gorecki, “Noon”, su musiche di Serra e ”Grief”, su musiche di Sakamoto, tutte per il Balletto di Toscana. Conclusa ...

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