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Tag Archives: Teatro alla Scala

“Danzare è condividere”: intervista a Luca Masala

Luca Masala, formatosi tra le Scuole del Teatro alla Scala di Milano, dellʼAmerican Ballet di New York e dellʼAccademia di danza Princesse Grace di Monaco, ha studiato, tra gli altri con i maestri Stanley Williams e Marika Besobrasova. Allʼetà di 17 anni entra a far parte del “Balletto Reale delle Fiandre”, diretto da Robert Denvers dove diviene molto presto Solista. Lavora per un anno con Pierre Lacotte al “Ballet National de Nancy” e successivamente nel 1992 va in Germania al “Staats Theater Wiesbaden”. Nel 1995 si reca a Monaco dove, sotto la direzione di Konstanze Vernon e Ivan Liska, entra nel “Bayerisches Staatsballett”, anche in veste di Primo ballerino. Nel 2000 lascia la compagnia bavarese per il “Ballet du Capitole de Toulouse”, sotto la direzione di Nanette Glushak. Nel 2004, dopo aver ricoperto il ruolo di primo ballerino per le maggiori compagnie e nei teatri più prestigiosi, debutta come Maître de Ballet. In questo periodo decide di elaborare delle coreografie e crea per il Ballet du Capitole “Sang mêlé”. Allo stesso tempo lavora come assistente coreografo e produttore di Jean-Christophe Blavier nella produzione di “Casse-Noisette” a Stoccarda. Nel 2008 smette definitivamente di danzare e diventa Maître del Ballet du Capitole. ...

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Dentro la danza: ospiti, direttori, mezzi addii e un paio di ospiti graditi(ssimi)

In questo numero di dentro la danza qualche notizia dall’estero, un addio alle scene (o forse no), un direttore che decide di concentrarsi su una sola compagnia e la foto social! OSPITE SPECIALE La stagione 2016 del Theatro Municipal do Rio de Janeiro si è inaugurata anche con il balletto Shéhérazade, coreografia di Michel Fokine ricostruita da Toni Candeloro, ospite speciale della compagnia, uno dei pochi ricostruttori del repertorio Ballets Russes del quale è stato negli anni anche interprete. Per la produzione brasiliana Candeloro oltre che coreografo è stato supervisore delle scene e dei costumi, ma anche interprete per la serata di debutto. ADDIO ALLE SCENE…MA NON TROPPO Ha confermato l’addio alle scene anche la meravigliosa Diana Vishneva: sarebbe fissato per il giugno 2017, ma non sarebbe un addio definitivo. Di confermato infatti per ora c’è che l’addio sarà all’American Ballet Theatre e che ad accompagnarla in palcoscenico sarà anche Marcelo Gomez, ma pare non sia un addio definitivo, piuttosto una scelta che privilegia i palcoscenici russi, su cui la Vishneva vorrebbe concentrare la propria carriera. CONCENTRARSI Igor Zelensky, direttore del Bayerische Staatsballett dallo scorso agosto, e contemporaneamente direttore artistico dello Stanislavski/Nemirovich-Danchenko Academic Music Theatre di Mosca, ha deciso di abbandonare ...

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La danza è un regalo di Dio: intervista a Bella Ratchinskaja [ESCLUSIVA]

Bella Ratchinskaja frequenta e si diploma con onore presso l’Accademia di Stato del Balletto di Perm. Successivamente partecipa al concorso dell’URSS per giovani ballerini e si trasferisce a Leningrado dove intraprende la carriera di ballerina classica presso il teatro. Dal 1972 è Solista presso la compagnia “Choreographical Miniatures” diretta da Leonid Veniaminovic Jakobson dove spazia tutto il repertorio dei canoni classici e gode del prestigio coreografico personale. Ottiene diverse premiazioni per i successi ottenuti durante le tournée internazionali. Negli stessi anni comincia a muovere i primi passi nella creazione coreografica ricevendo consenso dal pubblico sovietico. Nel 1976 viene ammessa al corso di laurea in pedagogia del balletto classico presso l’Accademia Vaganova che termina con il Diploma d’onore ottenendo il massimo dei voti e il titolo ufficiale di Pedagogo del balletto classico, delle danze storiche, di carattere e repertorio. Subito dopo entra a far parte del corpo docente dell’Accademia Vaganova e parallelamente avvia una fervida collaborazione con il Ministero della Cultura della Mongolia portando lì l’educazione e la metodologia del balletto classico della scuola Vaganova. Nel 1989 viene premiata con il Diploma e Simbolo del Ministero della Cultura dell’URSS e della Mongolia per il merito professionale ottenuto. Nel 1989 si trasferisce ...

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Addio a Yvette Chauvirè, icona della danza francese e internazionale

Se n’è andata in punta di piedi Yvette Chauvirè, étoile dell’Opéra di Parigi, protagonista della danza del Novecento. Entrata nel corpo di ballo dell’ensemble francese nel 1932 e nominata étoile nel 1941, fu l’interprete di riferimento di Serge Lifar. Applaudita in tutti i grandi titoli del repertorio classico che spesso riallestì in veste di coreografa (come, per esempio, Giselle al Teatro alla Scala), negli ultimi anni ha preferito mettersi dall’altra parte del palco, dedicandosi all’insegnamento. Yvette ci lascia a qualche mese dal festeggiamento del suo centesimo compleanno. Adieu, Madame! www.giornaledelladanza.com  

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Due volte solista scaligera: intervista a Beatrice Carbone

Beatrice Carbone inizia a studiare danza con la madre, Iride Sauri, a otto anni. A quindici anni vince una borsa di studio per la Royal Ballet School di Londra e lo stesso anno entra alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano, dove si diploma brillantemente a diciotto anni. Entra da subito nel Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano ed inizia ad interpretare importanti ruoli. A ventun’anni viene promossa Solista dallʼallora direttrice Elisabetta Terabust. Tra i tanti ruoli che ha interpretato si ricordano: “Giulietta” con Raffaele Paganini in tournée in tutta Italia. “Olga” nel balletto “Onegin” di J. Cranko con Robert Tusley, “Kitri” nel balletto “Don Chisciotte” di Rudolf Nureyev con Thomas Edur, “Ballerina di strada” e “Regina delle Driadi” nel balletto “Don Chisciotte di R. Nureyev, “Carmen” di R. Petit, “La strega principale” nel balletto “Le Streghe di Venezia” coreografia M. Bigonzetti, “Giselle” nella versione moderna di Mats Ek, Myrta nella “Giselle” moderna di Sylvie Guillem, Myrta nella “Giselle” classica di P. Bart, “Passo a due dei contadini da “Giselle” con Roberto Bolle, la musa Polimnia in “Apollon Mousagette” di George Balanchine, l’amante ne l’“Histoire de Manon” di K. Mac Millan, una delle due ...

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Mauro Bigonzetti rassegna le dimissioni dal Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

Mauro Bigonzetti rassegna le dimissioni dal Corpo di Ballo del Teatro alla Scala

Il direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala di Milano, Mauro Bigonzetti, ha rassegnato le proprie dimissioni. Era in carica da circa otto mesi, dopo l’annuncio ufficiale dato il 1° febbraio 2016, al termine del Consiglio di Amministrazione durante il quale, il Sovrintendente Alexander Pereira aveva informato i membri del CdA a riguardo della nomina avvenuta. Il maestro Bigonzetti era subentrato al maestro Makhar Vaziev trasferitosi al Teatro Bolshoj di Mosca il 15 gennaio 2016. Il comunicato ufficiale del Teatro alla Scala precisa: Il maestro Mauro Bigonzetti è stato costretto con grande rammarico a rinunciare alla Direzione del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala dal perdurare della patologia alla schiena che lo ha colpito all’inizio dell’estate. Il parere dei medici esclude per il prossimo futuro ogni tipo di sforzo rendendo di fatto impossibile in questa fase l’attività professionale. Il Teatro alla Scala augura al M° Bigonzetti di potersi rimettere al più presto. Il Sovrintendente scaligero Alexander Pereira in seguito alla consultazione con i rappresentanti del Ballo ha deciso di affidare, fino al mese di febbraio 2017, la carica di Direttore del Corpo di Ballo “ad interim” al maestro Frédéric Olivieri, attualmente Direttore della Scuola di Ballo Accademia ...

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Essere Principal Dancer (al Boston Ballet): intervista a Petra Conti

Petra Conti, di padre italiano e madre polacca, nasce ad Anagni (Fr) nel 1988. Si diploma nel 2006 all’Accademia Nazionale di Danza di Roma (diretta da Margherita Parrilla) sotto l’insegnamento del M° Zarko Prebil. Durante la sua formazione partecipa a vari eventi tersicorei tra i quali il “Festival Internazionale di Danza” all’Opera Nazionale di Bucarest in Romania (2004), l’“EU-CHINA Arts Summer School” svoltosi a Pechino e organizzato dal British Council (2005), il “World Forum on Music-Women on Music”, svoltosi a Los Angeles negli U.S.A. (2005) e l’Omaggio dell’Accademia a Pina Bausch (2006). Nel 2004 partecipa al programma televisivo “Sogni”, condotto da Raffaella Carrà su Rai Uno, dove le viene esaudito il sogno di danzare con Roberto Bolle. Tra i premi ricevuti spiccano: “Premio Roma 2003-2004” (III posto), “Serge Lifar 2004” Kiev, Ucraina (diploma), “Premio delle Arti 2004” indetto dal M.I.U.R. Roma (vincitrice), “Premio Positano Leonide Massine” 2007 (al merito), “Premio Internazionale La Ginestra d’Oro” 2007. Interpreta ruoli da protagonista negli spettacoli al Teatro all’aperto dell’Accademia Nazionale di Danza: “Les Sylphides” (riprodotto dal M° Zarko Prebil), “Lago dei Cigni” II atto (riprodotto dal M° Zarko Prebil); “Oblivion” coreografia di Adriana Borriello; “Schiaccianoci” divertissement (riprodotto dal M° Zarko Prebil); “Excelsior” pas de ...

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“Giselle” suggella la stagione 2015 della Scala

“Giselle” suggella la stagione 2016 della Scala

  La stagione Balletto 2015/2016 del Teatro alla Scala di Milano si conclude con una delle opere caposaldo della storia della danza, Giselle, musicata da Adolphe Adam e coreografata da Jean Coralli e Jules Perrot. il periodo di rappresentazione va dal 4 al 28 ottobre, prevedendo nove messinscene (4, 5, 11, 12, 14, 18, 25, 27 e 28 ottobre) alle ore 20. A onorare il palcoscenico scaligero, in qualità di étoile, due delle stelle più brillanti del firmamento tersicoreo a livello mondiale: Roberto Bolle e Svetlana Zakharova, insieme per le serate del 4, 12 e 14 ottobre. Nei restanti appuntamenti ad animare l’azione scenica il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, coordinato da Yvette Chauviré, curatrice della ripresa coreografica. Una storia d’amore, tradimento e redenzione, tra gioiose feste contadine e il bianco stuolo di willi, affascinanti quanto spietate: Giselle, balletto romantico per eccellenza, continua ad attrarre il pubblico nel contrasto fra un mondo solare e un regno oscuro e terribile, popolato di spiriti. Il Corpo di Ballo scaligero porta di nuovo in scena l’indimenticabile coreografia di Coralli-Perrot nella ripresa di Yvette Chauviré, che proprio con la cura e la raffinatezza di ruoli come Giselle ha esaltato la tradizione classica ...

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ESCLUSIVA: La nobile arte dell’insegnamento, intervista ad Anna Maria Prina – II parte

Continua l’intervista ad Anna Maria Prina, un’esclusiva di Giornaledelladanza.com divisa in due parti: la prima pubblicata lunedì 19 settembre, e la seconda qui di seguito. Durante la tua carriera hai conosciuto tutti i più grandi interpreti della danza; giusto citare Rudolf Nureyev, Paolo Bortoluzzi e Margot Fonteyn… Chi ti ha colpito in modo particolare e perché? Ho spiegato in una risposta precedente il perché della mia predilezione per Rudolf Nureyev. Paolo Bortoluzzi è stato uno straordinario ballerino e artista, poco riconosciuto in Italia, e una persona adorabile con cui era bello anche scherzare. Margot Fonteyn era danzatrice di grande classe e persona garbata (disciplinata alla lezione e sempre pronta ad aiutare); il suo stile nella vita e nella danza mi ha colpito molto e ho fatto tesoro del suo pregevole esempio. Altro straordinario artista era Erick Bruhn, per me il Principe in assoluto con la sua muscolatura per l’epoca incredibilmente allungata. Oltre ai grandi danzatori russi più sopra citati posso ricordare – fra i tanti e senza far torto ad altri – Olga Amati splendida ballerina con gambe meravigliose e amata da Balanchine; Svetlana Beriosova lirica e forte allo stesso tempo con il suo viso triste da statuina di Sèvres; ...

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ESCLUSIVA: La nobile arte dell’insegnamento, intervista ad Anna Maria Prina

Anna Maria Prina, milanese, diplomata alla Scuola di ballo del Teatro alla Scala sotto la direzione di Esmée Bulnes, si è perfezionata per due anni al Teatro Bolshoi di Mosca (dove ha anche ballato in ruoli solistici) e al Teatro Marinskij di San Pietroburgo. Nel 1960 ha iniziato la sua carriera al Teatro alla Scala dove ha danzato i principali ruoli di solista del repertorio classico, neo-classico e contemporaneo nelle coreografie dei più importanti artisti tra i quali Leonid Massine, Frederick Ashton, George Balanchine, John Cranko, Roland Petit, Rudolf Nureiev. Nel 1974 il Sovrintendente Paolo Grassi, su segnalazione di John Field, la chiama alla Direzione della Scuola di ballo della Scala, istituita nel 1813, ove insegna anche classico e repertorio. Apporta determinanti cambiamenti nella didattica della Scuola tra cui la danza contemporanea, Pilates, l’istituzione del primo Liceo Coreutico in Italia e, nell’anno scolastico 1999/2000, il rilascio del Diploma della Scuola scaligera sia in danza classico-accademica sia in contemporanea. Il Ministero della Pubblica Istruzione, nel 1979, le ha rilasciato il Diploma di Maestro di 1° grado e l’abilitazione all’insegnamento per Chiara Fama. Abituale membro di giuria di importanti Esami e Concorsi, fra cui il Prix de Lausanne, il Concorso di Mosca, ...

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