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Maguy Marin – “May B”: la danza dell’umanità sospesa

Dal 10 al 14 dicembre 2025, al Teatro Bellini di Napoli, un grande appuntamento con la danza contemporanea: May B di Maguy Marin, un’opera che rappresenta un vero e proprio manifesto del teatro-danza. Creata nel 1981 e ispirata ai testi di Samuel Beckett, questa pièce non è solo uno spettacolo, ma un’esperienza immersiva nella condizione umana alla deriva, un viaggio crudo e poetico che l’ha resa un classico irrinunciabile a livello mondiale, con oltre 750 repliche. May B ha segnato l’apice della Nouvelle Danse francese, elevando il linguaggio del corpo a veicolo di profonda riflessione filosofica. In scena dieci figure, i cui volti incipriati e i movimenti goffi e meccanici evocano gli antieroi beckettiani, condannati a un’esistenza di gesti ripetitivi e di un’attesa vana. La coreografia, lungi dall’essere solo estetica, è un’anatomia dell’inettitudine e della tenacia umana, dove la caduta e il grottesco si fondono in una danza di sopravvivenza. L’efficacia emotiva dell’opera è amplificata da una partitura sonora stratificata che spazia dalla malinconia del Lied di Franz Schubert alla musica medievale di Gilles de Binche, fino alle risonanze contemporanee di Gavin Bryars. Questa tessitura musicale crea un potente contrappunto con la desolazione scenica, sottolineando l’atemporalità del tema: l’alienazione, la ...

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Romaeuropa Festival: Christos Papadopoulos – “My Fierce Ignorant Step”

A dieci anni dal suo esordio come coreografo, Christos Papadopoulos torna al Romaeuropa Festival, giunto quest’anno alla sua quarantesima edizione, con My Fierce Ignorant Step, produzione Romaeuropa Festival, realizzata con il sostegno di Dance Reflections by Van Cleef & Arpels che condensa la maturità di un percorso artistico ormai riconosciuto a livello internazionale e segna un ritorno alle origini, non tanto stilistiche quanto emotive. La nuova creazione si colloca come tappa di una ricerca coerente, quasi ascetica, in cui Papadopoulos analizza il corpo come strumento percettivo, politico e spirituale. Sin dai primi lavori, da Elvedon a ION fino a Larsen C, il coreografo greco ha costruito un linguaggio in cui il movimento è concepito come fenomeno fisico e vibratorio: un sistema in cui microvariazioni, respiri e oscillazioni diventano codici di relazione. My Fierce Ignorant Step porta questa indagine verso una dimensione più intima, in cui la memoria sonora dell’infanzia e l’esperienza collettiva della cultura greca si fondono in un dispositivo scenico che alterna minimalismo e densità emotiva. Papadopoulos si ispira ai ricordi sonori della sua infanzia, evocando un universo di voci, canti e rumori che appartengono a un tempo condiviso. Questi frammenti, elaborati e decostruiti, diventano il terreno su cui ...

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“A Pina Bausch”: Il Teatro Stabile del Veneto celebra la pioniera del teatro-danza europeo

Il Teatro Stabile del Veneto rende omaggio al mito di Pina Bausch, madre e leggenda del teatro-danza europeo, a dieci anni dalla sua scomparsa con la rassegna “A Pina Bausch”. Da gennaio 2019 al Teatro Verdi di Padova e al Teatro Goldoni di Venezia per la rassegna di danza Evoluzioni vanno in scena quattro spettacoli firmati da straordinari danzatori, allievi ed eredi della celebre coreografa, regista e ballerina: Damiano Ottavio Bigi, Dominique Mercy e Cristiana Morganti. Ad arricchire la rassegna una mostra fotografica curata dal fotografo di scena Piero Tauro e un cortometraggio che dà voce alle memorie degli spettatori dalla Bausch. Il primo appuntamento è in programma al Teatro Verdi di Padova, il 19 gennaio 2018 con Damiano Ottavio Bigi, danzatore del Tanztheater Wuppertal fondato da Pina Bausch e coreografo di fama internazionale, in Signs. Lo spettacolo, diretto da Alberto Cavallotti, mette in dialogo la danza di Damiano Ottavio Bigi e la musica del violoncello barocco di Adriano Maria Fazio, tra i più grandi talenti internazionali dell’ultima generazione di violoncellisti specializzati nel repertorio barocco e nella prassi esecutiva storicamente informata. Signs è uno scambio di intenti dove la musica diventa gesto e il gesto diventa fiato. Un gesto da ascoltare ...

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Omaggio a Pina Bausch nelle “storie” dei suoi danzatori

Omaggio a Pina Bausch nelle “storie” dei suoi danzatori

  Pina Bausch, indiscutibilmente compianta Signora della danza del nostro Tempo, è stata omaggiata lo scorso 6 aprile al Teatro Duse di Bologna con lo spettacolo Lo sguardo dell’imperatrice, che ha visto protagonisti tre danzatori del Tanztheater Wuppertal, in scena con delle proprie creazioni coreografiche: l’italiano Damiano Ottavio Bigi con Cittadella e il colombiano Jorge Puerta Armenta con At 17 centimeters above the floor, performata da Pablo Aran Gimeno. Due assoli assai distanti a livello stilistico e interpretativo, ma perfettamente accomunabili nell’intenzione di debordare i confini della danza per travalicare quelli del teatro. Bigi, infatti, propone se stesso in una figura che va al di là dell’essere umano, un’entità artistica alla ricerca – inizialmente plausibile, poi quasi disperata – di una performance che gli renda giustizia. Una rappresentazione così meta-performativa da risultare davvero sincera, sebbene pensata e – di sicuro – minuziosamente collezionata per la messinscena del teatro bolognese. Il dialogo diretto col pubblico, in particolar modo, è la fonte principale del dubbio nascente nella mente dello spettatore: «sta improvvisando o ha davvero bisogno di essere rassicurato sull’andamento della performance e delle scelte coreografiche prestabilite?». La verità non conta, perché l’escamotage funziona e lo sguardo del pubblico non si distrae ...

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“Dimenticando l’imperdonabile”: teatro danza di emozioni, musica, parole e movimento

Dimenticando l’imperdonabile non è soltanto uno spettacolo di teatro danza, bensì uno spettacolo che regala emozioni. Firmato dall’autrice e regista Antonella Granata e dal primo ballerino del Teatro dell’Opera Manuel Paruccini, la pièce unisce parole e movimento alla musica, colonna sonora delle emozioni dei protagonisti. Tratto da una storia vera, Dimenticando l’imperdonabile, rivive una pagina di realtà che pur se ormai lontana rimarrà sempre una grande ferita per l’umanità. I ricordi di una giovane pittrice tedesca antinazista, sopravvissuta in un campo di concentramento in Germania, attraverso i suoi disegni fatti durante la prigionia saranno la cornice e la testimonianza di una pagina di storia che prenderà vita grazie alla musica e alla danza. Il testo della pittrice e scrittrice Ulrike Pusch è adattato e diretto da Antonella Granata, le coreografie sono a cura di Manuel Paruccini, musica e video di Piero Pizzul. Con Francesco Sciacca, Manuel Paruccini, Paola Bellisari, Luca di Nicolantonio, Karen Fantasia, Stefania Biffani, Antonella Rebecchi, Viola Centi, Francesco Ciani, Kamila Bigos, Giulia Ceccarelli Martina Paruccini, Emma Bianchi e l’amichevole partecipazione di Annarita Chierici come voce recitante dei quadri. I disegni originali, gentilmente concessi dalla famiglia, saranno esposti in una mostra allestita all’interno del Teatro. ORARI & INFO ...

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E…state in danza: in vacanza al Festival di Avignone … Off!

Accanto al più famoso Festival di Avignone, grande evento teatrale per addetti ai lavori e appassionati che si svolge nella città francese dal 7 al 28 luglio, si tiene il Festival Avignone off, che dal 5 al 27 luglio, propone numerosi spettacoli di vario genere presentati da compagnie indipendenti. Quest’anno l’Italia porta ad Avignone OFF nove compagnie, di cui quattro di danza e due di teatro-danza. Tra le due di teatro-danza, la compagnia TeatrImperfetti/Maria Ellero presenta uno spettacolo adatto a bambini, dal titolo Ti chiamo, che parla e canta di amore con parecchi riferimenti al Mago di Oz; mentre la compagnia Underwear Theatre, con il regista Filippo Frittelli, associa danza e recitazione per una riflessione sull’affermazione di se stessi a partire dal De bello gallico di Giulio Cesare. È invece un’analisi delle relazioni umane e dei loro limiti Rela(c)tion, spettacolo coproduzione delle compagnie Isis e l’italiana O’cipher, che gioca con la flessibilità dei corpi fino ai loro limiti per rappresentare le dinamiche dei rapporti tra persone; dinamiche ottenute anche grazie alla contaminazione tra danza contemporanea e hip hop, creando così un’armonica asimmetria che ha una sola certezza per lo spettatore: le due persone possono esistere in scena finché c’è una ...

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