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Teatro dell’Opera di Roma. C’è l’accordo, si allontana l’ipotesi della liquidazione

Carlo Fuortes

Si allontana, per il momento, l’ipotesi della liquidazione del Teatro dell’Opera di Roma. Cgil, Cisl e Uil hanno siglato un accordo dopo un incontro all’assessorato alla Cultura di Roma. La Fials, l’altro sindacato che con la Cgil ha promosso gli scioperi, invece non ha firmato. 

“A questo punto c’è una grande maggioranza di lavoratori che condivide il piano. Seguirà un referendum dei lavoratori – ha spiegato al termine del tavolo di confronto l’assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli – la situazione era molto delicata e i tempi molto stretti”. La liquidazione sembra così essere scongiurata.

L’accordo, spiega l’assessore, contiene il riconoscimento da parte di Roma Capitale del teatro dell’Opera e quindi dell’investimento che il Comune fa sul teatro, ovvero 16,5 milioni. Viene poi confermata la disponibilità dell’assessorato di aprire occasioni di confronto qualora fosse necessario “mentre la definizione della pianta organica viene rinviata, come era normale ad una data entro il 30 settembre”.

Dopo un braccio di ferro durato settimane, tra scioperi e malumori generali, sia Cgil, Cisl che Uil hanno siglato un accordo con l’assessore alla Cultura di Roma Giovanna Marinelli e il sovrintendente della Fondazione Carlo Fuortes.

Roma si rimpossessa pertanto della sua Opera nello spettacolare scenario di Caracalla che da domani, con la  andrà in scena con la sua orchestra al completo.

E così, tra la soddisfazione dell’assessore Marinelli che su twitter ha postato: “Ha vinto la musica. Ha vinto la città. Continua il lavoro per il rilancio dell’ @OperaRoma, ricchezza del Paese. Grazie all’impegno di tutti”, e la soddisfazione dei lavoratori, pare sia scongiurato, come afferma lo stesso assessore, il rischio di liquidazione. Il condizionale è obbligatorio in quanto la sola Fials si è riservata una risposta.

Ma è positiva l’assessore, che spiega al termine del tavolo di confronto: “A questo punto c’è una grande maggioranza di lavoratori che condivide il piano. Seguirà un referendum dei lavoratori. La situazione era molto delicata e i tempi molto stretti. Oggi è stato un confronto molto lungo e intenso con un interesse da parte di tutti affinché l’Opera continui il suo percorso di risanamento”.

In serata anche il sindaco Marino ha espresso il suo compiacimento per come si sono sviluppati gli eventi, dichiarandosi “soddisfatto della posizione assunta dalla maggior parte delle sigle sindacali che affida le proprie decisioni finali ad un referendum dei lavoratori”

Prosegue intanto a Via Nazionale la trattativa per salvare il Teatro Eliseo dallo sfratto esecutivo al fine di garantire allo stesso una continuità artistica  anche in vista della prossima stagione teatrale e della prossima campagna abbonamenti. Intanto è prevista per domani, martedì 29 alle ore 9 un sit in proprio di fronte allo storico Teatro di Via Nazionale  per manifestare la volontà affinché l’Eliseo rimanga aperto.

Sara Zuccari

Direttore www.giornaledelladanza.com

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