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Trittico al “Boston Ballet” con due prime mondiali

Per più di cinquant’anni il “Boston Ballet” ha incantato il pubblico con un vasto repertorio, che spazia dai classici del XIX secolo agli spettacoli contemporanei. Sede degli eventi è la storica “Citizens Opera House” da 2.500 posti. La compagnia è composta da sessantanove ballerini di undici nazionalità, che rappresentano un alto livello di talento internazionale. Presenta ad ogni stagione un vasto repertorio, inclusi balletti classici senza tempo, come “La bella addormentata nel bosco” di Marius Petipa, “Don Chisciotte” di Rudolf Nureyev, “Cenerentola” di Sir Frederick Ashton, “Sogno di una notte di mezza estate” di George Balanchine, “Il lago dei cigni” di Mikko Nissinen, “La Bayadère” di Florence Clerc e “Romeo e Giulietta” di John Cranko, al fianco di titoli neoclassici con capolavori di George Balanchine e balletti contemporanei innovativi di coreografi tra cui William Forsythe, Jiří Kylián, Wayne McGregor, Mark Morris, Christopher Wheeldon e il coreografo residente Jorma Elo. Fino al 3 marzo 2024 il “Boston Ballet” porta in scena il trittico “Winter Experience” per celebrare l’evoluzione della danza.

RAYMONDA (prima mondiale)

In omaggio alla disciplina classica accademica, il direttore artistico Mikko Nissinen ha rivisitato la “Raymonda” di Marius Petipa (con Florence Clerc e Alla Nikitina per le danze di carattere) in un balletto di un atto, con nuove coreografie e costumi firmati. Questo lavoro delizierà i puristi dell’arte coreutica con la sua richiesta di una forte tecnica classica per il corpo di ballo, i solisti e i primi ballerini. Danze divine, scenografie sontuose, costumi abbaglianti sulla sontuosa partitura musicale di Alexander Glazunov.

TO BE ONE (prima mondiale)

Helen Pickett torna a presentare in anteprima il suo settimo lavoro per il “Boston Ballet”. Con la musica di Mikael Karlsson, la sua prima mondiale, “To Be One” è composta da undici ballerini e lavora sui temi del coraggio, della tenacia, dell’individualità e della comunità. Pickett descrive al meglio il suo lavoro: “La nostra arte eterea vive veramente solo nel presente, e questa energia fugace ma potente e ispiratrice è infusa di coraggio, vulnerabilità e bellezza. La danza mi ha insegnato che il cambiamento è l’unica costante. E impegnarsi in questo concetto di vita ha offerto e può offrire possibilità straordinarie”.

PETAL

Pickett porterà sul palcoscenico anche la coreografia “Petal”, un’esperienza sensoriale di movimento, luce e musica. I ballerini esplorano l’evoluzione delle loro relazioni con gli altri e con sé stessi attraverso movimenti ampi e partnership non tradizionali, energizzati dalla musica di Philip Glass e Thomas Montgomery Newman. Questo balletto colorato e sorprendente soddisfa i sensi e lascia la porta aperta alla speranza.

 

Michele Olivieri

Foto: Liza Voli

www.giornaledelladanza.com

 

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