Fino al 10 marzo è di scena alla Wiener Volksoper in Austria l’eventomusicale basato sull’opera e sul balletto di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Uno spettacolo familiare dal sapore poetico per bambini e adulti, che combina danza e canto con costumi fantasiosi, un re dei topi a sette teste e un finale onirico. Lotte de Beer (direzione scenica), Omer Meir Wellber (direttore musicale) e Andrey Kaydanovskiy(coreografo), Katrin Lea Tag (scenografie), Jorine van Beek(costumi) presentano una serata con due capolavori di Čajkovskij: l’opera “Iolanta” e il balletto “Lo Schiaccianoci”.
Il grande compositore russo si dedicò alla composizione dell’opera “Iolanta” nel 1891, dopo aver ultimato “La dama di picche”, e per novembre dello stesso anno la completò. Essa fu messa in scena il 6 dicembre 1892, al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, diretta da Eduard Nápravník, assieme al suo ultimo celeberrimo balletto, “Lo schiaccianoci” coreografato da Lev Ivanov il quale seguì in parte le indicazioni di Marius Petipa.
Iolanta è una principessa cieca. Un famoso medico riesce a curarla, ma solo dopo che le è stato detto della sua cecità. Suo padre, però, non vuole darle questa notizia, per risparmiarle le delusioni della vita. Un visitatore inaspettato, il futuro amante, spiega alla principessa cosa significa poter vedere. Non solo in “Iolanta” la frattura attraverso le strutture ordinate dell’infanzia conduce a un nuovo mondo, ma anche nel balletto di Čajkovskij: una ragazza riconosce un principe nello Schiaccianoci, con il quale parte per un viaggio da sogno verso una terra da favola. La Volksoper intreccia le due opere in una storia sulla crescita e sull’imparare a vedere il mondo così com’è. La musica dello “Schiaccianoci” con la presenza di fiori, dolciumi, soldatini, Re dei topi e fiocchi di neve nell’interpretazione dei danzatori del “Balletto di Stato di Vienna” mostrano il mondo interiore di “Iolanta”.
La principessa Iolanta è cieca. Suo padre, il Re René, le tiene segreto questo fatto. Vive in un giardino recintato, curato da una corte ben funzionante. Iolanta ha un grande dono di immaginazione. Nella sua mente, vede sé stessa crescere da bambina ad adolescente, nel mezzo di un mondo da favola che le sembra completamente reale. La bambina che era, sta diventando sempre più lontana da lei. Iolanta si chiede perché la sua vita non sia più spensierata come una volta. Sospetta che le manchi qualcosa, ma non sa cosa sia. Iolanta è accudita dalla sua balia e da due compagne che la proteggono da ogni passo falso o dolore. Iolanta durante il sonno sogna un paesaggio da favola con un principe a forma di Schiaccianoci. Almerik, il nuovo scudiero del Re René, viene avvertito da Bertram e Martha di non scambiare nemmeno una parola con Iolanta. Il Re René arriva accompagnato da Ibn Hakia, un medico che deve visitarla. Per la guarigione di Iolanta, il Re René è disposto a qualsiasi sacrificio. Nel suo sogno, Iolanta vede quanto sia opprimente la protezione del padre. Le appare come un minaccioso Re dei topi. Il medico Ibn Hakia spiega che Iolanta vedrà solo se si renderà conto di essere cieca e se avrà il pieno desiderio di acquistare la vista. Mente e corpo sono interdipendenti, dice. Il Re pensa che il rischio sia troppo alto e rifiuta il trattamento. Il mondo immaginario di Iolanta si trasforma in un incubo in cui gli uomini diventano figure spaventose. Robert e Vaudemont sono in viaggio alla corte di Re René, Robert sta per sposarsi con Iolanta. Non vuole però sposarla perché è innamorato di un’altra donna. Robert e Vaudemont si perdono. Trovano il giardino recintato e ignorano l’avvertimento che chiunque vi entri è destinato a morire. Vaudemont scopre Iolanta addormentata senza sapere chi sia e se ne innamora all’istante. Robert è convinto che sia un’incantatrice e parte per chiedere aiuto. Iolanta offre del vino. Vaudemont si chiede se il vino sia avvelenato. Mentre Vaudemont beve, Iolanta scorge nella sua immaginazione una scena d’amore.
Nel secondo tempo si assiste a Robert che chiede aiuto mentre Vaudemont beve il vino. Ma questa volta Iolanta e lui hanno una conversazione. Vaudemont le chiede di regalargli una rosa rossa come souvenir. Quando invece lei gli offre due volte una rosa bianca, lui si rende conto che è cieca. Vaudemont le spiega cosa sono la luce e la vista. Queste prime esperienze d’amore non sono favolosamente belle per Iolanta, ma profondamente confuse, inquietanti e dolorose. La corte e il Re trovano Iolanta insieme a Vaudemont. Iolanta rimprovera suo padre di non averle mai detto la verità sulla sua cecità. Dice che si sottoporrà a cure se suo padre lo desidera. A quel punto Ibn Hakia minaccia di rinunciare alla possibilità di curarla. All’improvviso, il Re comprende la sua occasione: si rivolge a Vaudement, segnala l’avvertimento che gli intrusi sarebbero stati uccisi e annuncia la condanna a morte. Nessuno, a parte il medico, può comprendere questa crudele punizione da parte del benevolo Re René. Iolanta esorta il medico a curarla. È disposta a fare qualsiasi cosa per salvare la vita di Vaudemont. Attraverso il suo occhio interiore, Iolanta affronta e supera le sue paure. Quando Robert torna per salvare l’amico Vaudemont, riconosce il Re. Vaudemont si rende conto di essere innamorato della fidanzata del suo amico. Robert confessa al Re che non vuole sposare Iolanta. Il Re acconsente al matrimonio tra Vaudemont e Iolanta. Bertram appare e riferisce che il trattamento ha avuto successo. Iolanta vede! Il mondo è cambiato. Tutti lodano Dio, compresa Iolanta che è felice con Vaudemont. Iolanta ripensa a tutte le sue difficoltà e decide di ricolorare la realtà usando l’immaginazione. L’arte rende la realtà sopportabile.
Michele Olivieri
Foto: © Ashley Taylor, Wiener Staatsballett
www.giornaledelladanza.com