Agosto, tempo di vacanze…ma non per la danza! Se non siete ancora riusciti a seguire un festival estivo, non disperate: vi restano quelli della stagione invernale! In due tappe in questo agosto vi portiamo a scoprire uno dei festival di arti performative più interessanti dell’autunno: il Festival d’Automne a Parigi.
Prima tappa di oggi: il festival tra settembre e ottobre. A seguire novembre e dicembre. Pronti con calendario alla mano: si parte.
Apre la sezione di danza, il 16 settembre, la coreografa di origine marocchina Bouchra Ouizguen, con una creazione già presentata a Montpellier: OTTOF, una creazione per danzatrici (tutte donne spesso le protagoniste delle sue coreografie), che si muovono in uno spazio che si comprime e allarga a seconda dei loro canti, risate, grida, come strane streghe o laboriose formiche (ottof in lingua berbera), in un processo di approfondimento di un’esperienza insieme artistica e umana.
Triplo appuntamento con Eun-Meh Ahn, performer coreana che ha abituato il pubblico alle sue apparenti stranezze e a una decostruzione ragionata di quello che il pubblico si aspetta da una performance, esibitasi anche al Pina Bausch Festival del 2001, che a Parigi propone un viaggio nelle età dell’uomo: prima, dal 23 al 25 settembre, nell’adolescenza con Dancing Teen Teen, che vede protagoniste adolescenti alle prese con la loro personale “danza dell’idolo” che hanno appreso guardando la televisione, poi con Dancing Grandmothers, dal 27 al 10 ottobre in 4 repliche sparse per teatri, che fa danzare donne dai 60 ai 90 anni “solo perché le rende felici”, e infine, il 2 e 3 ottobre, Dancing Middle-Aged Men, che chiude il percorso di narrazione di tre diverse generazioni coreane.
Ancora una donna protagonista dal 28 settembre al 2 ottobre: Nadia Beugré con Legacy, lavoro sviluppato durante la permanenza al centro coreografico di Montpellier, e che tratta di “lotte, donne, libertà” interrogandosi sui taboo ancora esistenti (e da infrangere) riguardanti il corpo, e lo fa con una danza potente e atletica, a tratti aggressiva, ma che si conclude in una speranza. Di nuovo in scena, dal 14 al 17 ottobre, la Beugré presenta la seconda parte della sua indagine su queste tre parole in Quartiers libres.
In scena dal 12 al 16 ottobre il vincitore del primo premio al concorso “Danse Elargie” 2010: Noé Soulier, che a Parigi presenta Removing, frutto di un’esperienza che vede i suoi studi divisi tra il conservatorio di Parigi, poi al Ballet du Canada e infine a PARTS a Bruxelles, e che si propone come un vero e proprio “saggio” critico e interpretativo di archeologia gestuale, una sorta di studio di come un gesto possa assumere differenti significati a seconda della ricezione.
Un’altra conoscenza dal festival di Montpellier, Trajal Harrell porta a Parigi dal 14 al 17 ottobre il suo The Ghost of Montpellier meets the Samurai, dove immagina un incontro coreografico di Dominique Bagouet, esponente della Nouvelle Vague originario di Montpellier appunto, con il fondatore della contro-cultura giapponese Tatsumi Hijikata.
Due i primi appuntamenti con la danza di origine americana: il primo, dal 22 al 27 ottobre, con Steve Paxton (e il danzatore Jurji Konjar), fondatore del Judson Church Theater, che presenta il suo Bound, che intreccia linguaggi dell’improvvisazione a palesi strutture coreografiche, riprodotte dal bravo interprete con la precisione di un equilibrista. Il secondo appuntamento, dal 30 ottobre al 7 novembre, con John Adams, Lucinda Childs e Frank Gehry e il loro Available Light, coreografia ricostruita (dopo il progetto di ricostruzione del manifesto del 1979 di Lucinda, Danse, nella scorsa edizione del festival) dall’originale in scena al Museo di Arte Contemporanea di Los Angeles, che mise a disposizione i suoi spazi a questa inedita combinazione coreografa+compositore+architetto, che ha dato vita a una coreografia di luminosi e inediti contrappunti coreografici.
Ultimi, ma comunque molto importanti, in questa nostra prima occhiata al festival, due appuntamenti di lunga durata: quello con Gala di Jérome Bel, che indaga il tema della messa sulla scena di corpi normalmente esclusi dall’attenzione generale, in scena in varie sedi (e in più di 10 repliche) fino al 5 dicembre; e quello con Umwelt di Maguy Marin, fino al 9 gennaio!, che indaga le strutture delle performance di danza, e lo fa qui attraverso un sistema di specchi e porte che accompagnano la coreografia.
Altri appuntamenti da non perdere, nella seconda parte del nostro viaggio nell’autunno parigino…nel prossimo articolo. Preparatevi a volare ancora in America, a incontrare Leoni d’oro e un giovane performer italiano già molto noto…
ORARI&INFO:
Festival d’Automne – Paris
Dal 9 settembre a fine dicembre (e primi giorni di gennaio per alcune repliche)
Rue de Rivoli, 156 – Parigi.
Greta Pieropan
Foto : Craig T. Mathew, C. Ganet