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Onegin Anni ’90, firmato Eifman, al Regio di Torino

Onegin-Eifman-Regio-ph.Baranovsky

In scena da questa sera, 10 dicembre, fino al 13 dicembre al Teatro Regio di Torino un’altra creazione del coreografo Boris Eifman, che dopo l’Anna Karenina della scorsa settimana, propone con la sua compagnia, l’Eifman Ballet, un altro classico della letteratura russa: Onegin di Puskin.

Cos’è Onegin nella mente degli spettatori? Un dandy annoiato, nobiluomo lontano dagli ideali imperiali e zaristi, ma incapace di prendere in mano il proprio destino, e anche la storia di quattro innamorati Tatjana che si innamora di Onegin che la rifiuta e fa la corte alla sorella Olga, che è fidanzata di Lenskij, ucciso in duello da Onegin, che ritroverà Tatjana anni dopo a Pietroburgo senza poter essere corrisposto nel suo amore. “Dimenticatevi di tutto questo, perché Evgenij Onegin rinasce ora ai tempi del putsch” promette il cartellone del Regio.

Il balletto di Boris Eifman è ambientato nel 1991, nei giorni dell’assalto alla Casa Bianca e dell’intervento salvifico di Eltsin, e dell’originale di Puškin sottolinea tutta la forza drammatica. Ora però Lenskij è un dissidente in jeans e chitarra, Onegin un oligarca annoiato, Tatjana e Olga romantiche amanti della bella vita. E in questa versione Onegin respinge Tatiana e corteggia Olga perché a sua volta è stato respinto da Lenskij, di cui è inconsciamente invaghito. Tatjana esce dalla tragedia sposando il ricco Gremin, uomo dal losco passato, ferito negli scontri del ’91 e con una benda nera su un occhio, che organizza balli scintillanti dove Onegin si innamora della donna che aveva respinto da ragazza.

Per raccontare tutto questo, Eifman fa ricorso a un linguaggio coreografico ibrido e usa il rock elegante di Aleksandr Sitkoveckij: Empty Arena, insieme a Čajkovskij.

Una messa in scena straniante, ma, spiega Eifman: «Ho trasportato i personaggi di Puškin ai giorni nostri, in circostanze nuove, più drammatiche, anche estreme, quando il vecchio mondo collassa e la vita ci impone nuove regole. Avevo bisogno di questo esperimento per rispondere a una domanda che mi assilla: cos’è oggi l’anima russa? Ha preservato la sua unicità, il suo mistero, la sua forza d’attrazione? Cosa farebbero i personaggi del romanzo se vivessero oggi?».

ORARI&INFO:
Onegin di Boris Eifman
dal 10 al 13 dicembre, ore 20 (ore 15 nella pomeridiana del 12 e del 13)
Teatro Regio
Piazza Castello, 215 – Torino
www.teatroregio.torino.it

Greta Pieropan
Foto: B. Strenske, V. Baranovsky
www.giornaledelladanza.com

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