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La magia di Vienna a Milano con lo Strauss Festival e il Ballet Ensemble

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A conclusione dei festeggiamenti natalizi e dell’arrivo del Nuovo Anno, anche Milano si è trasformata in una piccola Vienna con il concerto di Capodanno organizzato da Euroconcert. Come tradizione ormai da oltre sessant’anni nella città austriaca, è stata proposta presso il Teatro Dal Verme del capoluogo lombardo, per tutti gli appassionati del valzer viennese, una serata, nell’ambito della tournée europea della “Strauss Festival Orchestra” con la partecipazione straordinaria di un corpo di ballo appartenente allo “Strauss Festival Ballet Ensemble” il tutto in una magica serata da “Gran Galà”. La tournée ha toccato il nostro paese dopo ben 26 anni di successi e più di 5 milioni di spettatori.

La “Strauss Festival Orchestra” è da sempre sinonimo di competenza, maestrìa e ambasciatrice musicale della leggendaria corte imperiale austriaca di Francesco Giuseppe. L’Orchestra, in virtù del suo consolidato e unanime successo, da 10 anni si esibisce anche nella famosa “Sala d’Oro del Musikverein” di Vienna, tempio per antonomasia del Concerto di Capodanno e autentica culla del valzer.

Alle innegabili doti musicali e virtuose degli orchestrali si sono affiancati, nella serata milanese, l’incantevole e applaudita presenza della soprano solista Mariia Suzdaltceva (nata a Krasnodar in Russia, formatasi nello studio della direzione di coro presso la Scuola di Belle Arti di Rostov e in seguito al Teatro di Stato dell’Opera di Rostov in qualità di solista soprano), il direttore Andrei Ivanov, che nel più puro stile viennese ha giocato e scherzato con gli astanti e gli orchestrali dando alla serata un tocco di ilarità con garbo ed eleganza, coinvolgendo il divertito e rapito pubblico, come nella celebre esecuzione della polca rapida Mit dampf! (A vapore) di Eduard Strauss oppure nella polca Unter Donner und Blitz (Fulmini e tuoni) per finire nella polca francese Feuerfest (Festa di fuoco) di Josef Strauss. Il maestro Ivanov diplomato in direzione corale e sinfonico-operistica all’Accademia Statale di Musica della Bielorussia è direttore del Teatro Bolshoi dell’Opera e del Balletto della Repubblica Bielorussa oltre che direttore artistico e direttore dello State Music Academy.

A corona dell’entusiasmante serata, divisa in due parti, con un programma molto ricco che non si è risparmiato nelle sue oltre due ore e mezzo di spettacolo ha avuto altresì la partecipazione straordinaria dello “Strauss Festival Ballet Ensemble” il quale ha conferito un aspetto del tutto originale al Gran Galà apportando alla scaletta musicale una dimensione scenografica in “movimento”, mediante stilizzate coreografie e luminosi costumi espressamente creati per illustrare alcune delle partiture. L’ensemble composto da dieci danzatori, cinque leggiadre fanciulle sulle punte e altrettanti aitanti danzatori hanno unitamente connotato di essenziali composizioni, propriamente concepite per accompagnare le arie in programma, trasformando così il concerto in una serata artistica di alto livello in cui le splendide ballerine e i danzatori hanno permesso di condurre il festoso e partecipe pubblico verso un’atmosfera da sogno nei soffusi e irreali “boschi viennesi” ricreando la magia e l’incanto – come nel celebre “Valzer dell’Imperatore” – degli eleganti saloni ottocenteschi della corte dell’Imperatrice Sissi.

Il Gran Galà per il Concerto di Capodanno in stile viennese a Milano ha confermato la piacevole tradizione che si tiene dal lontano 1939 nella sala dorata del Musikverein di Vienna. Il programma si è basato prevalentemente sulle musiche della famiglia Strauss (Johann padre, Johann jr., Josef ed Eduard) concluso con l’esecuzione di tre brani fuori programma: il primo una polka veloce o anche detta galop, il secondo il celebre “Sul bel Danubio blu” e per concludere con l’immancabile “Marcia di Radetzky” di Johann Strauss padre in cui, come da prassi, il pubblico in sala ha battuto le mani, tenendo il ritmo e il tempo scandito dal direttore insieme all’incalzare regale dell’orchestra per finire in una ovazione a cui sono seguiti gli auguri del direttore e degli orchestrali, i quali non si sono risparmiati producendo una esecuzione eccellente.

Alla musica, si è aggiunga la nobile arte della danza per incorniciare celebri brani come il Barone Tzigano, il Valzer del Tesoro, Sangue Viennese, Cavalleria Leggera, Marcia spagnola, Il Pipistrello, Voci di primavera, Marcia di Napoleone e la Polka Champagne… Un copione, che si è presentato “rituale”, in cui non sono mancati la maggiore parte di polonaise, valzer, quadriglie, polke, mazurche e marce per accompagnare gli appassionati intenditori ma anche tutti i comuni semplici sognatori nel vasto repertorio di “casa Strauss” in un vortice ricco di emozioni al fine di assaporare i fasti di un’epoca ormai scomparsa ma che sopravvive forte nella memoria di un’atmosfera unica.

Sul versante danza, la serata è stata impreziosita dalla cultura dei tradizionali balli viennesi, dove la cura dei dettagli, l’eleganza dell’abbigliamento con abiti lunghi per le donne e naturalmente frac per gli uomini, nel pieno rispetto di un cerimoniale che è riuscito a ricreare l’ambientazione dei balli di Corte, proponendo coreografie di puro accompagnamento ma le quali sono state ideate con attenzione e precisione estetica delle figure supportate dai passi ritmici delle coppie infondendo affascinanti contrasti tra il bianco e il nero. A far da padrone nel ballo, oltre al tradizionale valzer, sono stati ben presenti anche altri tipi di danze come la popolare e orecchiabile “Quadriglia del Pipistrello” di Johann Strauss, composta ed eseguita mediante figure complesse con un rapido galoppo che si trasforma in una fonte di allegria contagiosa per scorgere l’immagine solenne della tradizione musicale e dei balli viennesi, che a distanza di anni continua a vivere proponendo un elegante evento, coinvolgente e divertente in cui traspaiono lo slancio creativo, la passione intellettiva e l’accuratezza storica per trasformare la fusione dell’arte della musica e della danza in un patrimonio collettivo con un linguaggio comunicativo accessibile a tutti.

Michele Olivieri

www.giornaledelladanza.com

 

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