Edizione importante quella del Ravenna Festival di quest’anno, che festeggia i 750 anni dalla nascita di Dante Alighieri, e che perciò inaugura un progetto ambizioso: quello di arrivare all’anniversario della morte del poeta, nel 2021, attraverso un percorso a scadenza biennale che presenterà lavori e progetti multidisciplinari e legati sia al poeta sia alla contemporaneità.
Già quest’anno comunque, i progetti prendono vita attraverso la video-opera di Adriano Guarnieri L’amor che move il Sole e le altre stelle, e la creazione musicale di Nicola Piovani dal titolo Vita Nova.
Non manca ovviamente la danza, sezione aperta quest’anno dal musical di Richard O’Brien, il Rocky Horror Picture Show, trasgressivo musical del 1973, in scena tra il 22 e il 24 maggio.
La danza internazionale si apre invece il 13 giugno, al Palazzo Mauro de André, con una compagnia per la prima volta al Festival che porta con sé una prima nazionale: lo spettacolo Animal/Vegetable/Mineral della Michael Clark Company, coreografo scozzese iconoclasta e rock, sia nelle scelte musicali (Sex Pistols, Punk…) sia nelle scelte coreografiche, che combinano rigore tecnico e sperimentazione.
Il 17 giugno, in scena il trittico Dances on the front porch of Heaven/Contested Space/Return della compagnia newyorkese Dance Theatre of Harlem, fondata l’anno successivo alla morte di Martin Luther King, il 1969, dal ballerino del New York City Ballet Arthur Mitchell con Karel Shook.
Grande protagonista la compagnia italiana Aterballetto, in scena il 26 e il 30 giugno, che sta raccogliendo successi anche grazie ai giovani e preparati danzatori e che coglie l’occasione del festival per proporre le coreografie degli emergenti Andonis Foniadakis (di cui presentano Antithesis), Michele di Stefano (presente con la sua ricostruzione di e-ink nell’ambito del progetto RIC.CI e con la creazione Upper east side) e Giuseppe Spota (con la coreografia Lego).
Altra presenza italiana Emio Greco, che torna al Festival il 9 luglio, a Palazzo de André, con lo spettacolo De Soprano’s, creato con Scholten e terza parte del progetto dedicato al tema del “corpo in rivolta”, cioè al tema della reazione del nostro corpo alla perdita della sua centralità in seguito allo sviluppo dell’informatica. In questa parte la prospettiva è quella femminile, in un interrogarsi sul posto delle donne nonostante l’emancipazione messo in scena attraverso uno scontro con gli ideali imposti nelle opere verdiane, ma anche dalle altre e alte aspettative contemporanee.
Grande evento dal 2 al 5 luglio, lo spettacolo The Car Man di Matthew Bourne, che mescola abilmente la Carmen di Bizet (rievocata fonicamente nel tiolo) e il film cult, dal romanzo di James M. Cain Il postino suona sempre due volte. Una bella coreografia, ben strutturata, forse meno emozionalmente intensa rispetto al più celebre Swan Lake, ma interessante nella combinazione tra passi a due appassionati e corali coreografie piene di energia, che trasformano in danza la rabbia e la simpatia di una cittadina americana degli anni 60.
ORARI&INFO:
Ravenna Festival,
dal 22 maggio al 26 luglio,
in vari spazi teatrali della città.
Greta Pieropan
Foto: M.Murphy (per il Dance Theatre of Harlem), Ravenna Fetival