Saranno oltre cinquanta gli appuntamenti in programma nella nuova stagione dell’Accademia Filarmonica Romana, la n. 196 dell’istituzione romana, firmata dal direttore artistico Matteo D’Amico, che per il 2016-17 diversifica ancora di più la propria offerta artistica e culturale con progetti che coinvolgeranno musica, danza, teatro, cinema e letteratura con originali incontri, commistioni di genere e alcune novità in prima assoluta, spaziando dal repertorio antico al jazz e al teatro musicale contemporaneo, senza tralasciare l’attenzione riservata ai giovani talenti. Alle sedi ormai collaudate del Teatro Olimpico e del Teatro Argentina, si aggiungono altri importanti spazi culturali della città come il Teatro di Corte di Villa Torlonia, il Teatro Palladium e Villa Medici – Accademia di Francia, mentre i concerti nella Sala Casella rientreranno nel progetto del Cerchio della Musica, un modo diverso, da parte del pubblico, di avvicinarsi alla musica, stabilendo con gli artisti un rapporto più intimo e diretto.
Ad aprire la stagione di danza giovedì 6 ottobre al Teatro Olimpico (in scena fino al 16) la prima assoluta di Aria (Arie barocche nell’aria) il nuovo spettacolo di danza acrobatica e physical theatre di Emiliano Pellisari e della sua NoGravity Dance Company. Eleganza dei costumi, fantasia delle coreografie, musica e canto con l’esecuzione dal vivo del Roma Barocca Ensemble diretti da Lorenzo Tozzi, daranno vita a uno spettacolo dove musicisti, danzatori e cantanti saranno insieme sul palco, senza alcuna separazione, per far rivivere quel “teatro delle meraviglie”, che fu il periodo barocco.
Quattro nuove produzioni su cinque spettacoli segnano la nuova edizione, la n. 7, del Festival Internazionale della Danza di Roma, in collaborazione con il Teatro Olimpico. Dal 14 marzo al 4 maggio sfileranno, infatti, sul palco dell’Olimpico cinque compagnie di diversa provenienza e formazione artistica per offrire uno spaccato dei diversi volti della danza di oggi. Ad inaugurarlo, la leggenda del tango argentino, Miguel Angel Zotto, che con la sua compagnia di ballerini e musicisti, dal 14 al 26 marzo porta nella capitale il nuovo spettacolo Tango, raíces Argentina, un viaggio affascinante nella storia del tango, dalla potenza selvaggia degli indios del Nuovo Mondo fino alle emozioni del tango contemporaneo. E nuovo sarà anche lo spettacolo di un altro carismatico talento, questa volta proveniente dalla Spagna, il coreografo e ballerino di Saragozza Miguel Ángel Berna, che il 12 e 13 aprile presenta Cardía, un lavoro firmato a quattro mani insieme a Manuela Adamo, con la partecipazione dell’attore e scrittore salentino Brizio Montinaro, un viaggio nell’anima di due regioni del sud d’Europa: l’Aragona e il Salento. Altro genere è quello del più classico Balletto del Sud guidato da Fredy Franzutti, che dopo il successo della scorsa edizione, torna il 20 e 21 aprile con Romeo e Giulietta. Altro gradito ritorno è quello della physical dance del coreografo italo-africano Mvula Sungani e della sua compagnia con l’etoile Emanuela Bianchini, che portano in scena il 26 e 27 aprile la nuova creazione Caruso, ispirata al testo della splendida lirica scritta da Lucio Dalla. A chiudere il Festival una presenza ormai consolidata e sempre di grande qualità, quella della compagnia emiliana Aterballetto, il 3 e 4 maggio, che presenta per la prima volta a Roma un dittico formato da Bliss, coreografia di Johan Inger sulla splendida musica dei Köln Concert di Keith Jarrett e Words and Space nuova coreografia di Jiří Pokorny su musiche del repertorio barocco, che debutterà il prossimo 6 ottobre al Teatro Valli di Reggio Emilia.
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