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“Un mosaico di grande danza”, così Daniele Cipriani definisce il gala cult Les Étoiles

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Les Étoiles

Un mosaico di grande danza”, così il suo direttore artistico Daniele Cipriani definisce il gala cult Les Étoiles che, dopo i successi mietuti a Roma ed in altre città, arriva il 16 luglio alle ore 21.30 al Palazzo Mauro de André, nell’ambito del Ravenna Festival, e proprio nella città dei mosaici.

Il gala internazionale Les Étoiles permette, infatti, di vedere concentrati in un unico spettacolo i brani più sensazionali del repertorio di tradizione, ad esempio passi a due tratti da Il lago dei cigni, Don Chisciotte, Il CorsaroDiana e Atteone, o il meno noto Fiamme di Parigi,  insieme a brani dei grandi coreografi del Novecento come Balanchine (Diamonds, Tschaikovsky pas de deux) o altri di sofisticata modernità firmati dai coreografi sulla cresta dell’onda oggi, come Wheeldon o Millepied. Oppure, assoli nella tradizione iberica, uno arroventato di antico sole andaluso (Zapateado de Sarasate), l’altro di un’incandescenza bianca, decisamente più contemporanea e lunare (Il Cigno).

A interpretare questi brani ci sono alcune tra le étoile (il termine francese che significa stella e con cui vengono tradizionalmente definite, appunto, le stelle del balletto)  più eccitanti del momento, provenienti dai maggiori teatri del mondo. “Sono come tante tessere di squisita fattura che, tutte insieme, formano un magnifico mosaico in movimento”, prosegue Cipriani promettendo i “virtuosismi sulle punte e in volo” che sono diventati sinonimi di Les Étoiles e che non mancano mai di mandare in visibilio il pubblico.

Ad eseguirli al Palazzo Mauro de André, Daniele Cipriani ha chiamato Dorothée Gilbert e Hugo Marchand (Opéra de Paris), Jacopo Tissi e Alena Kovaleva (Teatro Bolshoi di Mosca), Bakhtiyar Adamzhan (Opera di Astana, Kazakhistan), Tatiana Melnik (Opera di Stato Ungherese), Constantine AllenAnna TsygankovaYoung Gyu Choi e Rebecca Storani (Balletto Nazionale Olandese), Sergio Bernal (Balletto Nazionale Spagnolo). I loro nomi stessi rivelano la variegata provenienza: Corea, Francia, Italia, Kazakhstan, Russia, Spagna, Stati Uniti; ogni étoile infatti porta al programma-mosaico di Ravenna un’impronta diversa – una sfumatura particolare –  grazie al temperamento nazionale, alle caratteristiche che contraddistinguono la scuola a cui si è formata o la compagnia a cui appartiene e, cosa ancor più pregnante, alla propria irripetibile e straordinaria individualità.

Si noterà in quest’edizione di Les Étoiles, accanto a rappresentanti di teatri custodi della tradizione ottocentesca del balletto, come appunto l’Opéra di Parigi oppure il Bolshoi di Mosca, una rappresentanza particolarmente nutrita proveniente da Het Nationale Ballet (Balletto Nazionale Olandese),  compagnia più giovane ma che, in mezzo secolo di esistenza, è divenuta una delle maggiori del mondo. E anche una delle più internazionali, tant’è vero che i quattro ballerini che arrivano da Amsterdam sono originari di quattro paesi (e tre continenti) diversi, tra cui anche l’Italia nella persona di Rebecca Storani.

La giovane ternana, insieme a Jacopo Tissi (che, nato in provincia di Pavia, sta rapidamente scalando i gradi al Bolshoi), rappresentano a Les Étoiles la numerosa diaspora di ballerini italiani i quali, partiti dalla penisola che al balletto diede i natali, trovano successo e celebrità nelle maggiori compagnie estere.

L’eccellenza è la formula grazie a cui Les Étoiles può definirsi il gala di balletto per eccellenza, al Parco della Musica di Roma (che ha visto, a gennaio, 5.000 spettatori), come in prestigiosi teatri quali La Fenice di Venezia e il Teatro Lirico di Cagliari; lo scorso anno un’edizione speciale di Les Étoiles è stato il primo gala di balletto ad andare in scena nel Bahrein e il 18 e 19 settembre 2019 approda al Teatro dell’Opera di Firenze. Daniele Cipriani ci tiene a sottolineare che la carta davvero vincente di Les Étoiles, oltre all’internazionalità (dei suoi interpreti, delle compagnie da cui provengono, delle musiche e dei coreografi) che trasmette un messaggio importante in questo momento di profonde divisioni, è l’armonia. Conclude Cipriani: “L’armonia di cui la grande danza si fa portatrice è una qualità che nasce nel movimento e nel gesto delle grandi étoile  grazie al rigore dello studio e dell’addestramento quotidiani, ma anche all’amore che loro provano nei confronti della loro arte e alla generosità con cui trasmettono la sua bellezza al pubblico. E allo stesso modo in cui i visitatori restano incantati dall’armonia delle volte stellate dei meravigliosi mosaici ravennati, gli spettatori di Les Étoiles potranno in qualche maniera dire di assistere all’armonia delle sfere, o meglio delle stelle danzantiu

Programma  Les Étoiles

PRIMA PARTE

Diamonds (da “Jewels”)

© The George Balanchine Trust

coreografia George Balanchine

musica Piotr I. Ciaikovsky

danzano Alena Kovaleva, Jacopo Tissi

Esmeralda

coreografia Marius Petipa (da Jules Perrot)

musica Cesare Pugni

danzano Dorothée Gilbert, Hugo Marchand

Le fiamme di Parigi (passo a due)

coreografia Vasilij Vainonen

musica Boris Asafiev

danzano Rebecca Storani, Young Gyu Choi

Le Corsaire (passo a due, II atto) 

coreografia Marius Petipa

musica Riccardo Drigo

danzano Tatiana Melnik, Bakhtiyar Adamzhan

Zapateado de Sarasate

coreografia Antonio Ruiz Soler

musica Pablo de Sarasate

danza Sergio Bernal

Il lago dei cigni (passo a due del Cigno Nero, III atto)

coreografia Marius Petipa

musica  Piotr I. Ciaikovsky

danzano Anna Tsygankova, Constantine Allen

INTERVALLO

SECONDA PARTE

Il Cigno

coreografia Ricardo Cue

musica Camille Saint-Saëns

danza Sergio Bernal

Amovéo

coreografia Benjamin Millepied

musica Philip Glass

costumi Benjamin Millepied e Paul Cox

danzano Dorothée Gilbert, Hugo Marchand

Diana e Atteone (pas de deux)

coreografia Agrippina Vaganova

musica Riccardo Drigo

danzano Rebecca Storani, Young Gyu Choi

Duet

coreografia Christopher Wheeldon

musica Maurice Ravel

danzano Anna Tsygankova, Constantine Allen

Grand Pas Classique

coreografia Victor Gsovsky

musica Daniel Auber

danzano Alena Kovaleva, Jacopo Tissi

Don Chisciotte (pas de deux, III atto)

coreografia Marius Petipa

musica Ludwig Minkus

danzano Tatiana Melnik, Bakhtiyar Adamzhan

Défilé finale

musica Riccardo Drigo

danzano tutti gli artisti

Redazione www.giornaledelladanza.com

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