Il Festival Exister è diretto da Annamaria Onetti e realizzato da DancehausPiù/ Centro Nazionale di Produzione della Danza, grazie al sostegno di MIBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Comune di Milano, NEXT – Regione Lombardia, Rete AnticorpiXL e Etre.
Ogni spettacolo di questa nuova edizione è un punto luminoso sulla bellezza, sul potere drammaturgico, trasformativo ed empatico del movimento. Il corpo si racconta in tutte le sue dimensioni al di là delle etichette e delle discriminazioni di ogni genere per riscoprire, attraverso alcuni tra i più rappresentativi artisti della scena della danza contemporanea italiana e oltre.
Nel primo weekend di EXISTER19 (19 e 20 ottobre – DanceHaus) la danzautrice italo-giapponese Masako Matsushita (19 ottobre) ha presentato un dittico in cui prima, ha messo in dialogo il corpo con il taiko, il tipico tamburo giapponese, nella performance Taikokiat-ko, e subito a seguire il corpo metamorfizzato da strisce di tessuto nero si trasforma in dipinti in movimento in Un/dress | Moving Painting. Il 20 ottobre Leonardo Diana ha esplorato “l’età dell’inconscio” dei due pittori viennesi, Gustav Klimt ed Egon Schiele, in una performance site-specific dal titolo Egon che ha mescolato assieme corpo, musica, video e software interattivi. Ha chiuso la serata I love my sister, l’attesissimo terzo capitolo della trilogia Ode alla Bellezza del coreografo romano Enzo Cosimi. Un’indagine sulla transessualità dei corpi che reinventano modalità inedite per abitare lo spazio fisico, urbano e sociale e che si amplifica attraverso la voce del perfomer FtoM (ovvero transessuali dal femminile al maschile) Egon Botteghi.
La bellezza di Exister19 si trasferisce il weekend successivo nella sala del Teatro Fontana (dal 2018 sostenitore del Centro di Produzione DANCEHAUSpiù) con altri quattro punti luminosi del manifesto. Graces (26 ottobre), l’ultimo progetto coreografico di Silvia Gribaudi che si ispira al concetto di bellezza e di natura nell’arte scultorea di Canova per arrivare ai giorni nostri, interrogando con ironia anche il pubblico in sala; Intro e Trop (27 ottobre), due creazioni del giovane coreografo Andrea Costanzo Martini. La prima, un’azione coreografica nata per quattro giovani danzatori del Balletto di Roma nell’ambito del progetto Prove d’autore XL. La seconda, un solo ironico e divertente, interpretato dallo stesso Martini, che conduce lo spettatore attraverso una selva di immagini e di simboli; infine, Elsewhere (27 ottobre) di Daniele Albanese, uno spettacolo che nasce dalla fascinazione per il volo e dalle evoluzioni che gli stormi di uccelli compiono a creare e ricreare forme in movimento trasferito sulla comunicazione invisibile tra i danzatori e lo spazio e su quella tra gli esseri umani. Il secondo week-end si chiude poi in DanceHaus alle ore 19 (sempre il 27 ottobre) con una prima nazionale: Crying out loud – a doll’s house di Paola Lattanzi, attorno alla figura ibseniana di Nora e alla condizione della donna.
Il 10 novembre è la volta di Francesca Pennini /Collettivo Cinetico con How to destroy your dance che trasforma lo spazio scenico in un ring, dal sapore pulp e ludico, in cui 14 player si sfidano a colpi di danza.
Anche quest’anno, il Festival prevede una sezione dedicata alla giovane creatività: il 17 novembre con La madre folle, opera prima di Giada Vailati selezionata alla recente Vetrina di Anticorpi XL e SYN del gruppo dueditre composto da Michela Priuli, Elena Valdetara, Vittoria Franchina, sostenute nell’ambito progetto VIVAIO del Centro Nazionale di Produzione della Danza DANCEHAUSpiù. Nell’ultimo week-end di festival, il 14 dicembre, arriva in DanceHaus, direttamente dall’Inghilterra e per la prima volta in Italia, Duet di Hanna Gillgren e Heidi Rustgaard, un lavoro autobiografico sulle relazioni di coppia. A seguire Plastic People di Francesca Lettieri, un lavoro sugli stereotipi e le icone che raccontano la continua e costante metamorfosi umana che sfugge ad ogni tentativo di classificazione dogmatica.
Il festival chiuderà le danze “in gran bellezza” il 15 dicembre con un focus dedicato a tre Centri Nazionali di Produzione, DANCEHAUSpiù, Scenario Pubblico e Fondazione Nazionale della Danza/Aterballetto, in scena con le loro produzioni e i rispettivi artisti: I wander lonely as a cloud di Matteo Bittante, x2 – premiere di Roberto Zappalà, “O” di Philippe Kratz.
Exister19 non è solo spettacolo ma anche occasione di incontro con il ciclo di appuntamenti “Vis a Vis” a cura di Lorenzo Conti, in cui Masako Matsushita, Silvia Gribaudi e Francesca Pennini, al termine dello spettacolo, raccontano al pubblico il “dietro le quinte” della creazione artistica; e occasione di formazione professionale con una giornata di studi, il 26 ottobre, a cura di Daniele Albanese e di Andrea Costanzo Martini.
ORARI & INFO
Fino al 15 dicembre
DanceHaus Susanna Beltrami- Teatro Fontana
XII Edizione
www.dhpiu.com – www.exister.it
biglietteria@teatrofontana.it
www.giornaledelladanza.com
Foto di Paolo Paggi