L’intelligenza è definita come quel complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono di pensare, comprendere o spiegare i fatti o le azioni, elaborare modelli astratti della realtà, intendere e farsi intendere dagli altri, giudicare, e adattarsi all’ambiente.
Nel libro Frames of Mind: The Theory of Multiple Intelligences del 1983, lo psicologo statunitense e docente presso l’Università di Harvard, Howard Gardner afferma che l’intelligenza è un insieme di abilità sviluppate diversamente in ogni persona e necessarie per far fronte ai cambiamenti socio-ambientali.
Oltre alle intelligenze verbale-linguistica e logico-matematica, Gardner ne identifica altre sette: visiva-spaziale, musicale-ritmica, corporea-cinestetica, sociale-interpersonale; emotivo-intrapersonale; naturalistica; esistenziale. Bene, la danza è un mezzo attraverso il quale le intelligenze multiple vengono stimolate e migliorate.
Il ruolo della danza nello sviluppo delle intelligenze.
Danzare contribuisce alla regolazione degli stati emotivi, base per le relazioni interpersonali, e ha un impatto positivo sullo sviluppo mentale, comunicativo e sociale dell’essere umano fin dai primi anni di vita.
La danza, infatti, sviluppa la capacità di espressione non verbale attraverso il corpo. I mezzi di espressione attivati dal ballo sono codificati tramite gesti, postura, contatto visivo, distanza tra i partner ed espressione facciale.
La carica emotiva liberata attraverso la musica genera rilassamento mentale, autocontrollo, benessere e fiducia in se stessi, e si traduce in felicità a lungo termine, ossia un senso di completo appagamento.
Combinando musicalità e coordinazione dei segmenti del corpo, la danza contribuisce a equilibrare le energie corporee e stimola l’intelligenza estetico-artistica, caratterizzata da un’esecuzione plastica ed espressiva, da raffinatezza estetica dell’interpretazione e della costruzione coreografica.
Tutto ciò conferisce a quest’arte una complessità e una completezza uniche che producono eccezionali effetti cognitivi e socio-emotivi. I giovani che svolgono questo tipo di disciplina sviluppano una migliore salute mentale e una maggiore resistenza agli stimoli esterni di qualsiasi tipo.
Questi effetti positivi si riflettono nella fiducia in se stessi, nell’autostima, nella capacità di interagire con l’ambiente sociale, nel senso di appartenenza a un gruppo, ma anche nell’autocontrollo delle emozioni e dei pensieri.
Rispetto alle persone che svolgono altre attività fisiche, i ballerini sviluppano una maggiore capacità di distinguere i suoni, capire le informazioni, anticipare e imitare i movimenti. Danzare dunque sviluppa le intelligenze sociali ed emotive, migliora la qualità delle relazioni interpersonali, accresce l’empatia, e aiuta a collaborare e a gestire proficuamente i conflitti.
Danza e intelligenza linguistica.
Per trasmettere un’informazione non è sufficiente saper parlare, ma è necessario avere qualcosa da dire, un contenuto. Il messaggio insito nell’atto artistico riflette l’emozione e la creatività, quindi è evidente come l‘intelligenza emotiva sia strettamente correlata a quella linguistica, e possa essere risvegliata dalla danza grazie all’esecuzione dei passi e agli innumerevoli modi di esprimerli nelle coreografie.
Danza e intelligenza corporeo-cinestetica.
L’intelligenza corporeo-cinestetica, cioè la capacità di usare una parte del corpo in modi diversi per esprimere il maggior numero possibile di stati mentali, è fortemente stimolata dalla danza attraverso la coreografia che, metaforicamente, può essere considerata il vocabolario di un danzatore.
Danzare stimola inoltre gli aspetti cognitivi connessi alla percezione dell’ambiente esterno e delle persone, ed essendo una disciplina basata sull’atteggiamento di ascolto degli stimoli circostanti e delle percezioni, genera effetti positivi su tutto il corpo.
In definitiva, la staticità in ambito lavorativo, sociale e culturale non premette al cervello di evolversi e di sperimentare nuove forme di intelligenza. La danza riaccende e allena ogni aspetto del ballerino, fisico, psicologico, intellettivo ed emozionale, permette l’integrazione delle diverse capacità cerebrali e garantisce lo sviluppo di menti capaci di apprendere a 360°, con effetti positivi a cascata sull’individuo e sulla società di cui fa parte.
Stefania Napoli
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