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Stéphane Fournial: “È fondamentale impegnarsi sempre per i propri sogni, trasformarli in obiettivi concreti”

Fournial

Stéphane Fournial, danzatore di fama internazionale, Direttore della Scuola di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli dal 2015, in questa intervista esclusiva al Giornale della Danza racconta le novità introdotte a livello organizzativo e i progetti futuri per gli allievi della prima Scuola di Ballo d’Italia e una delle più antiche d’Europa.

Dopo il difficile periodo che ha attraversato tutto il mondo della Danza in seguito alla pandemia, com’è stata la ripresa per la Scuola di Ballo del Teatro San Carlo?

Dopo le numerose ed importanti conseguenze che il COVID ha portato, per la Scuola di Ballo che dirigo il vero motore di ripresa sono stati proprio gli allievi, i “miei ragazzi”. Il loro entusiasmo di ritornare a studiare ma soprattutto di ritornare alla scena ha spinto l’intera scuola, i docenti e lo staff al completo ad affrontare gli ostacoli con pazienza e grinta. Dopo la pandemia, viste le restrizioni numeriche imposte dai protocolli, abbiamo avuto molte difficoltà, ma piano piano le cose sono rientrate per consentirci di andare avanti. Oggi siamo ancora più determinati a ricercare la qualità.

Cosa è cambiato in termini di organizzazione?

A livello organizzativo, siamo diventati ancora più esigenti e concreti. Gli allievi si interfacciano con varie discipline classico, pas de deux, repertorio, contemporaneo, fisiotecnica, creando una vera e propria staffetta tra i corsi, in quanto ci tengo a ricordare che noi siamo l’unica scuola presente fisicamente all’interno del teatro.

Quali sono state le novità introdotte?

Abbiamo l’entusiasmo di intraprendere nuovi progetti di workshop estivi, spettacoli e lezioni dimostrative a porte aperte, questo per puntare alla formazione dei giovani e al loro futuro artistico. Una novità di particolare rilievo è l’idea che abbiamo lanciato di incontri a porte aperte per allievi e docenti di danza che intendono avvicinarsi alla scuola di ballo più antica d’Italia e vivere un’esperienza di studio della danza nel teatro più antico d’Europa ancora in funzione. Gli incontri sono fissati per i giorni 11 e 18 dicembre 2023, con open class che si svolgeranno nella celebre Sala Gallizia del Teatro. Il progetto prevede inoltre una visita guidata alla Sala Storica, per gruppi di scuole composti da allievi e docenti e un incontro-dibattito. L’altra novità è che la classe di contemporaneo è stata affidata ad Emma Cianchi, che da quest’anno collaborerà con la Scuola a tempo pieno.

Com’è nata questa collaborazione?

Conoscevo Emma Cianchi di nome, da quando mi sono trasferito a Napoli per dirigere la Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo (in seguito a un bando pubblico, vinto nel 2015) e l’avevo incrociata a qualche evento ma non avevamo mai parlato. Ho fatto un personale scouting di persone del territorio e dopo una serie di incontri ho reputato lei la persona giusta per gli allievi della Scuola di Ballo del Teatro di San Carlo. Ha un curriculum vasto, sia internazionale che saldamente legato al territorio della regione. Poi dagli incontri è stato molto facile parlare e confrontarci su tutto quello che riguarda la formazione artistica e didattica degli allievi.

Quanto è importante per gli allievi studiare tutti gli stili di danza?

Sono convinto da sempre che è opportuno avere una formazione globale per essere un buon danzatore, nonostante molte persone pensino che io sia solo a favore del balletto classico. Non è affatto così. Ritengo importanti tutti gli stili e tutte le tecniche. Il danzatore ideale è quello che sa muoversi abilmente e in maniera disinvolta tra tutti gli stili e le tecniche. Bisogna essere versatili e completi, senza mai dimenticare il carisma e l’artisticità che viene da dentro, dal cuore e dalla testa.

Quali sono i progetti per la nuova stagione?

Tutti gli allievi, dai piccoli ai più grandi, sono coinvolti sia in produzioni di balletto (anche nel recente Don Chisciotte) sia nell’opera. Stiamo progettando di fare almeno una lezione aperta al pubblico in palcoscenico, oltre allo spettacolo di fine anno; inoltre, quasi tutti i lunedì il pubblico che partecipa alle visite del teatro ha modo anche di assistere ad una lezione della Scuola di Ballo. Come ho già preannunciato, probabilmente questo appuntamento verrà istituzionalizzato come un vero e proprio format che proporremo a dicembre appositamente per le scuole di danza che così, potranno visitare non solo il teatro ma anche assistere ad un momento di condivisione artistica.

In una precedente intervista Lei ha sottolineato l’importanza dell’arte e della cultura in generale verso un cammino di elevazione, questo è un messaggio molto importante soprattutto per i giovani. Cos’altro vorrebbe dire ai giovani di oggi?

Ai miei allievi parlo sempre dell’importanza dell’impegno. È fondamentale impegnarsi sempre per i propri sogni, trasformarli in obiettivi concreti. Dico, inoltre, a tutti di non dimenticare mai il valore dell’onestà, sia che si voglia fare gli artisti o che si voglia fare altro, è assolutamente importante essere onesti con se stessi e con gli altri.

In una prospettiva rivolta al futuro, in che direzione va la Scuola di Ballo? Quali sono i progetti a medio e lungo termine?

Vogliamo puntare sulla qualità e non dimenticare i valori storici di questa Scuola, che è la più antica d’Italia e una delle più antiche del mondo. Allo stesso tempo, vogliamo proiettarci verso il futuro, dunque l’apertura verso la danza contemporanea mi è sembrata irrinunciabile in questa fase in cui, dal post-pandemia, dobbiamo mettere in primo piano la formazione d’eccellenza per i giovani. Spero, guardando a lungo termine, di poter avere collaborazioni internazionali e sempre maggiori opportunità per gli allievi.

Lorena Coppola

www.giornaledelladanza.com

Photo Credits: Cristiano Castaldi – Francesco Squeglia

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