Si inaugurerà il 18 luglio 2024, con spettacoli fino al 3 agosto 2024, il ricco programma del 18. Festival Internazionale di Danza Contemporanea nell’ambito de La Biennale di Venezia, con il sostegno della Regione del Veneto, che quest’anno prende il titolo “We Humans”. Per migliaia di anni, Noi Umani abbiamo comunicato muovendo i nostri corpi a ritmo, insieme. Abbiamo implorato gli dei perché ci dessero il sole e la pioggia, abbiamo mostrato la forza bruta in temibili unisoni, abbiamo ostentato il nostro amore, stuzzicato la fertilità, celebrato le gioie e i dolori condivisi su questa terra e ci siamo lanciati verso l’estasi, liberandoci dal dolore della morte. Tuttavia, non c’è più bisogno che lo facciamo: disponiamo di molti modi, artificiali e digitali, per comunicare i nostri desideri, le nostre riflessioni, le nostre emozioni e le nostre intenzioni. Per attrarre, esplorare e nutrire la connessione autentica, l’intimità. Eppure persistiamo. Perché la danza è sempre dentro di noi. Questa modalità espressiva, questa via di mezzo, è talmente immediata, risonante, versatile e potente che le parole da sole non potranno mai sostituirla ‒ dichiara il Direttore Artistico Wayne McGregor.
Gli artisti di quest’anno lavorano in modo collaborativo, in partnership, con e attraverso mezzi tecnologici o analogici, utilizzando l’intelligenza artificiale come strumento creativo e performativo (o viceversa!) e realizzando lavori dalle forme sconosciute e dalle sorprendenti direzioni politiche, sociali ed etiche in un Festival che include 7 prime mondiali, con oltre 160 artisti presenti a Venezia con 80 eventi in 17 giorni. A inaugurare priamo con l’eccezionale pratica multidimensionale dell’artista italiana settuagenaria Cristina Caprioli, Leone d’oro alla carriera, danzatrice, coreografa, teorica sperimentale, accademica e curatrice, le cui opere promuovono un’idea di coreografia come “discorso critico in continuo movimento”, nell’ambito del quale l’atto creativo non è mai disgiunto dalla riflessione.
Caprioli utilizzerà i luoghi di Venezia e Mestre come tele per i suoi incontri fortuiti, gli scambi intimi, le aperture teoriche e le miniature sensibili al luogo per presentare tre dei suoi lavori più recenti e stimolanti, DEADLOCK (Arsenale, Teatro alle Tese, 18 luglio 2024, ore18:00; 25 luglio 2024, ore 15:00; 26 e 27 luglio 2024, ore 18:00), FLAT HAZE (Arsenale, Sala d’Armi, dal 23 al 25 luglio 2024, ore 18.00 e fino a sabato 3 agosto 2024, dalle ore 11:00 alle ore 19:00/20:00, escluso lunedì 29 luglio) e SILVER (Forte Marghera, 28 luglio e 2 agosto 2024, ore18:00).
L’estremista del movimento e beniamino della Biennale Trajal Harrell, Leone d’Argento, presenta due opere di grande impatto emotivo per ambienti diversi: Sister or He Buried the Body (Arsenale, Sala d’Armi E, 18 e 19 luglio 2024, ore 16:00 e ore 19:00), un assolo ferocemente personale per/da Harrell stesso, eseguito in un contesto intimo e ravvicinato; Tambourines (Arsenale, Tese dei Soppalchi, 2 e 3 agosto 2024, ore 18:00), una versione cruda e spoglia de La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthornes, vede la straordinaria compagnia di Harrell immergersi nei temi della razza, del genere e della politica nell’America coloniale. Entrambi i lavori esemplificano “l’archiviazione fittizia” con cui Harrell rigenera materiali storici e forme di danza preesistenti.
In anteprima europea (una co-commissione della Biennale Danza) e prima opera teatrale in otto anni dell’artista giapponese che sfida i generi Shiro Takatani (fondatore di Dumb Type), Tangent (Teatro Malibran, 25 e 26 luglio 2024, ore 21:00) esplora il tema dello spazio liminare. Radicata nell’interrelazione tra arte, scienza e tecnologia, è un’opera scenica serena, bella e drammatica, che trascende con destrezza il confine tra arti visive e performative.
Vincitrice del bando internazionale per nuovi progetti d’eccezione, la regista, artista visiva, specializzata nell’installazione e danzatrice contemporanea argentina Melisa Zulberti sfida le convenzioni attraverso il suo lavoro multimodale e socialmente consapevole. L’innovativo progetto interdisciplinare Posguerra (Arsenale, Tese dei Soppalchi, 29 luglio 2024, ore 17:00), una riflessione sul concetto di tempo, ideato ad hoc per la Biennale Danza 2024, promette di provocare e sorprendere con un evento in anteprima mondiale.
Cheng Tsung-lung, direttore artistico e coreografo del seminale Cloud Gate, presenta per la prima volta in Europa il suo nuovo lavoro Waves (Teatro Malibran, 18 e 19 luglio 2024, ore 21:00) pensato in occasione del 50° anniversario di Cloud Gate. Realizzato in collaborazione con il talentuoso artista digitale, compositore, DJ e programmatore Daito Manabe, il progetto mira a raccogliere i movimenti del corpo danzante come dati digitali, metamorfosandoli attraverso l’intelligenza artificiale e mettendo in primo piano una prospettiva alternativa di come vediamo il mondo attorno a noi. La pratica che Guy Nader e Maria Campos hanno sviluppato in modo esponenziale negli ultimi dieci anni indaga aspetti dei principi della fisica e continua ad ampliarsi, evolvendo verso l’esplorazione di una composizione spazio-temporale estremamente dettagliata.
Danza per la prima volta in Italia la compagnia afrocolombiana Sankofa Danzafro, fondata nel 1997 da Rafael Palacios nell’intento di costruire un ponte tra i popoli afrocolombiani e il continente africano. Behind the South: Dances for Manuel (Teatro Piccolo Arsenale, 24 e 25 luglio 2024, ore 21:00) è un omaggio all’opera più acclamata dell’illustre scrittore colombiano Manuel Zapata Olivella, Changó, el Gran Putas. Attraverso la coreografia e la drammaturgia, lo spettacolo fa riferimento a presagi avventati, nascite miracolose e ribellione libertaria, mettendo in mostra il dolore per la perdita del legame con la madrepatria e la nostalgia del non ritorno.
La compagnia winter guests di Alan Lucien Øyen sbarca per la prima volta in laguna con la sua interpretazione del vuoto crescente tra il mondo e gli esseri umani, tra la natura e noi stessi, attraverso la danza, il Butō e il teatro contemporaneo. Still Life (Arsenale, Teatro alle Tese, 23 luglio 2024, ore 21:00; 24 luglio 2024, ore 17:00), una co-commissione della Biennale Danza, è un’opera che si rivela per mezzo della bellezza e della natura. O, come afferma Øyen, è “un tentativo di riconnettersi con il nostro io poetico”.
Pioniere audace e vulnerabile del teatro hip hop e in seguito fotografo, Benji Reid mescola immagini afrofuturiste con racconti della propria vita che colpiscono nel segno. Combinando fotografia, coreografia e teatro penetrante nell’intento di creare immagini surreali in tempo reale, Reid ha inventato un nuovo sorprendente mezzo di espressione fisica. Find Your Eyes (Arsenale – Teatro alle Tese, 31 luglio 2024, ore 17:00 e 1 agosto 2024 ore 18:00) s’ispira alla sua vita, esplorando vulnerabilità, tragedia e successo attraverso la lente del fotografo. Coreografando tre performer, Reid trasforma il palcoscenico nel suo studio fotografico e crea davanti al pubblico vere e proprie fotografie in movimento.
Nicole Seiler si è affermata come una figura di spicco della scena svizzera della danza contemporanea, distinguendosi come un’artista affascinata dall’interfaccia tra corpo, nuove tecnologie, robotica e apprendimento artificiale. Con il suo nuovo lavoro Human in the Loop (Arsenale, Tese dei Soppalchi, 24 luglio 2024, ore 19:00 e 25 luglio 2024, ore 17:00) Seiler si chiede che cosa accada quando un’intelligenza artificiale crea una coreografia dal vivo davanti a un pubblico. L’artista sottopone l’intelligenza artificiale a uno “stress test”, cercando di introdurla nel processo creativo dei danzatori sul palcoscenico. Vengono superati i confini tra l’umano e l’artificiale, per esplorare il corpo tecnologico e il corpo biologico.
Lost Dog, compagnia di danza del Regno Unito, mette a nudo una miscela iconica di umorismo nero, potenza fisica e grazia mortale in Ruination (Teatro Malibran, 31 luglio e 1 agosto 2024, ore 21:00) una reinterpretazione spiritosa e inventiva del mito greco di Medea e della sua relazione con Giasone. “Lui è molto più basso di quanto ci si aspetti ed è possibile che lei non abbia ucciso i figli”; uno spettacolo su come l’amore e il perdono non siano sempre la risposta giusta.
Il nuovo collettivo Miller de Nobili Dance Theatre (vincitore del bando della Biennale per i talenti coreografici italiani emergenti) condivide una visione che fonde armoniosamente break dance, danza contemporanea e urban dance con le tecniche di recitazione, al fine di produrre opere intriganti ed emotivamente cariche. Con There Was Still Time (Arsenale, Tese dei Soppalchi, 30 luglio 2024, ore 18:00 e 31 luglio 2024, ore 15:00) il dinamico sodalizio si rifà all’opera fondamentale di Samuel Beckett Aspettando Godot, nell’intento di esplorare una combinazione non convenzionale di forme fisiche e terrore esistenzialista.
Noemi Dalla Vecchia e Matteo Vignali, alias Vidavé, anch’essi vincitori del bando nazionale per nuove coreografie, scavano nel passato con Folklore Dynamics (Teatro Piccolo Arsenale, 30 luglio 2024, ore 21:00 e 31 luglio 2024, ore 17:00), prendendo in prestito storie, proverbi, giochi, superstizioni e gesti da diverse tradizioni, per poi tradurli in forma di movimento. È affascinante assistere a team coreografici che collaborano nel concepimento di un’opera, nella quale la paternità scivola tra gli artisti nel loro modellare una visione collettiva e duplice.
ORARI & INFO
La Biennale di Venezia
18. Festival Internazionale di Danza Contemporanea
We Humans
dal 18 luglio al 3 agosto 2024
Venezia
Lorena Coppola
www.giornaledelladanza.com
Photo Credits: Biennale Danza