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Intervista esclusiva al principal Giorgi Potskhishvili

 

Giorgi Potskhishvili è nato in una celebre famiglia di danzatori della Georgia. All’età di sette anni ha iniziato a studiare la danza georgiana e altre danze folkloristiche presso la scuola dei suoi genitori. In seguito, ha danzato con un ensemble di danza folkloristica. A tredici anni è stato ammesso alla V. Chabukiani Tbilisi State School of Ballet Art. Nel 2017, Elena Glurjidze, già prima ballerina dell’English National Ballet, ha invitato Giorgi a partecipare al suo corso estivo intensivo presso la “Masters of Ballet Academy” a Londra. Dopo una brillante audizione ad Amsterdam Giorgi si è unito alla “Junior Company” del “Dutch National Ballet” passando al “Dutch National Ballet” dopo solo un anno. Entrato nella compagnia come élève nel 2021, è stato promosso a coryphée nel 2022, e a grand sujet nel maggio dello stesso anno. Ha danzato nel suo primo ruolo da solista nel giugno 2021 in “7th Symphony” di Toer van Schayk, e nel dicembre 2021 ha interpretato il ruolo del Re dei Topi in “The Nutcracker and the Mouse King” di Toer van Schayk e Wayne Eagling. Nell’aprile 2022 ha danzato il suo primo ruolo principale come Abd al-Rahman in “Raymonda” di Rachel Beaujean. Nello stesso anno ha ricevuto la menzione d’onore per “Two Gold Variations” (Critics’ Choice Dance Europe). Nell’aprile 2023, Giorgi è stato promosso al rango di solista dopo la performance nel ruolo del Principe Siegfried nel “Lago dei cigni” di Rudi van Dantzig. Nell’ottobre 2023 ha debuttato nei ruoli di Hilarion e Albrecht nella “Giselle” di Rachel Beaujean e Ricardo Bustamante. Il 18 dicembre, al termine della recita di “Raymonda” è stato promosso a Primo Ballerino su indicazione del Direttore artistico del “Dutch National Ballet”, Ted Brandsen. Sempre nel 2023 è stato Nominato per il premio Danzatore dell’Anno (Critics’ Choice Dance Europe). Ha vinto il Premio Zwaan (considerato il più prestigioso riconoscimento di danza nelle arti dello spettacolo olandesi) e il Prize Alexandra Radius (premio annuale riservato al ballerino del “Dutch National Ballet” che si è contraddistinto per le performance più sorprendenti).

 

Caro Giorgi, cosa ti ha spinto a iniziare a ballare?

Il mio primo ricordo di vita inizia con una danza. La mia famiglia è composta da ballerini e porta con sé una grande storia di danza nel popolo georgiano. Tutto è iniziato con mio nonno Gelodi, poi con mio papà Gela e mia mamma Maia. Penso che questa attitudine artistica famigliare sia stata la vera ispirazione per me a diventare ballerino. Non c’erano ulteriori dubbi su chi sarei stato o su cosa avrei fatto. Ho fin da subito desiderato diventare un danzatore e non vedevo l’ora un giorno di esibirmi su un palcoscenico importante e internazionale.

 

Qual è stata la tua performance più memorabile fino ad oggi?

La più memorabile è stata quando ho iniziato a ballare con mia madre. Condividevo il palco con lei per la danza popolare tradizionale georgiana, ed esibirmi al suo fianco è stato un momento veramente speciale. Nel corso della mia carriera professionale l’esibizione più memorabile è stata il primo grande debutto classico con il “Dutch National Ballet”, ho interpretato “Raymonda” di Rachel Beaujean, che era a quel tempo la nostra nuova creazione. Ero da poco entrato nella compagnia e ho avuto la possibilità di condividere il palco con la bellissima e speciale prima ballerina Anna Tsygankova. È stato qualcosa di straordinario perché entrambi abbiamo immediatamente trovato la nostra super connessione continuando in seguito a ballare insieme tutti i grandi classici.

 

Quali sono state le tue maggiori influenze nel mondo del balletto?

Sicuramente la danza georgiana e la mia famiglia sono e saranno per sempre la più grande influenza!

 

Che consigli daresti agli aspiranti ballerini?

Il mio consiglio agli aspiranti ballerini è quello di lavorare davvero duro e scoprire passo dopo passo sé stessi.

 

Puoi descrivere una giornata tipo al “Dutch National Ballet”?

Abbiamo la normale routine quotidiana, lezione di danza classica ogni mattina e poi le prove. Nelle giornate di spettacolo terminiamo prima le prove e alla sera ci esibiamo.

 

Com’è lavorare con il direttore Ted Brandsen? Come ti ha arricchito?

Lavorare con Ted Brandsen è qualcosa di speciale perché fin dall’inizio ha notato il mio talento e il mio potenziale e mi ha dato tantissime possibilità e opportunità per migliorare e diventare quello che sono ora, inoltre ha una personalità straordinaria, il che rende il lavoro con lui più gioioso! Desidero citare anche Rachel Beaujean, la nostra direttrice artistica, che è stata al mio fianco per tutto questo tempo, e l’intero team artistico che costantemente mi aiuta a migliorare.

 

Mentre con i tuoi famosi genitori Gela Potskhishvili e Maia Kiknadze, direttori e fondatrici del Royal National Ballet?

Lavorare con i miei genitori, nella nostra compagnia di ballo è qualcosa di veramente diverso da tutto e speciale perché fa parte della mia famiglia e della mia vita che non posso separare da me…

 

Tante nuove sfide ti aspettano con il “Dutch National Ballet” per il quale ricopri il ruolo di principal. Con quali coreografi ti piacerebbe misurarti in futuro?

Desidero eseguire ogni produzione che mi verrà affidata e lavorare con quanti più coreografi possibili.

 

Hai ballato in varie occasioni ai Gala di Roberto Bolle. Che esperienza è stata?

Esibirsi con Roberto Bolle è fantastico perché è uno dei grandi nomi della storia della danza e uno splendido artista. Danzare in meravigliose location come l’Arena di Verona oppure le Terme di Caracalla e il Teatro EuropAuditorium di Bologna è stato davvero memorabile. Non vedo l’ora di ripetere questa bellissima esperienza scoprendo altri luoghi.

 

Che valore hanno nella tua vita quotidiana gli insegnamenti ricevuti con le danze popolari del tuo Paese?

La cosa più preziosa che imparo dalla danza popolare è avere carisma e portamento sul palcoscenico, l’aspetto più importante è “ballare” e dare la giusta quantità di energia al pubblico.

 

Sei stato indicato come la stella più brillante dell’attuale scena della danza internazionale. Quanto sei grato all’arte di Tersicore?

Sono molto grato e mi sprona per il futuro a lavorare duro, e ad esibirmi in maggiore misura perché questo è il modo migliore per ricambiare e rendere felice il pubblico che verrà ad assistere alle mie performance.

 

Michele Olivieri

 

Foto: Sasha Gouliaev / Jan Willem Kaldenbach

www.giornaledelladanza.com

 

 

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