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È stato il simbolo vivente dell’eccellenza tecnica. Ma chi lo riduce al solo virtuosismo ne coglie solo la superficie. Perché Baryshnikov ha usato la danza come una forma di pensiero. E alcune delle sue frasi sono ancora oggi piccoli manifesti di libertà e visione.
1. “I do not try to dance better than anyone else. I only try to dance better than myself.”
“Non cerco di danzare meglio degli altri. Cerco solo di danzare meglio di me stesso.”
Questa frase è la sua filosofia riassunta in una riga: la danza non è competizione, è ricerca. È una battaglia privata tra chi sei oggi e chi puoi diventare domani. In un’epoca dominata da confronti e algoritmi, Baryshnikov ci ricorda che la vera sfida è interna. È una chiamata alla crescita personale, non alla vittoria sugli altri.
2. “Your body actually reminds you about your age and your injuries – it’s like your biography is written on your body.”
“Il tuo corpo ti ricorda costantemente la tua età e le tue ferite – è come se la tua biografia fosse scritta su di esso.”
Per chi ha vissuto la danza come una religione del corpo, l’invecchiamento è una rivoluzione interiore. Baryshnikov, con rara sincerità, riconosce la carne come archivio: ogni caduta, ogni dolore, ogni gloria è registrata lì. Il corpo come memoria vivente, non solo strumento.
3. “Dancers are both athletes and artists. It’s the art of extreme physicality combined with deep emotion.”
“I danzatori sono sia atleti che artisti. È l’arte della fisicità estrema unita all’emozione profonda.”
In tempi in cui il virtuosismo tecnico è spesso fine a sé stesso, questa frase riporta l’attenzione su ciò che distingue un vero artista da un semplice performer: l’anima. Il corpo è una macchina, ma se non vibra di emozioni, la danza diventa sterile. Per Baryshnikov, la tecnica è solo il mezzo. Il fine è il sentire.
4. “The essence of all art is to have pleasure in giving pleasure.”
“L’essenza dell’arte è provare piacere nel dare piacere.”
Una visione antica e insieme sovversiva oggi, dove spesso l’arte è ridotta a veicolo per l’ego o la provocazione. Per Baryshnikov, l’artista è un tramite. Non si esibisce per farsi notare, ma per creare una connessione. Questa frase è un invito a riscoprire l’arte come dono, non come esibizione.
5. “I have no desire to prove anything by dancing… I just dance.”
“Non ho nessun desiderio di dimostrare nulla danzando… Io semplicemente danzo.”
Dietro questa semplicità si nasconde la verità più profonda di ogni grande artista: la danza come necessità, non come dimostrazione. Non si danza per essere applauditi, si danza perché è l’unico modo onesto per esprimersi. È una filosofia zen, che spoglia la danza da ogni orpello.
Oggi Baryshnikov ha superato i settantacinque anni, ma la sua presenza è ancora vibrante. Non balla più sul palco, ma continua a muoversi nei territori dell’arte, del teatro, della fotografia e del pensiero. Ha fondato il Baryshnikov Arts Center a New York, uno spazio dove le nuove generazioni possono esplorare la creatività fuori dagli schemi.
La sua voce è diventata più silenziosa, ma più profonda. E le sue parole – come i suoi salti – restano sospese, a mezz’aria, a ricordarci che la danza è molto più di una sequenza di passi. È una forma di esistenza.
Michele Olivieri
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