
Il Racconto dell’Isola Sconosciuta, della Compagnia Zerogrammi, creazione di Stefano Mazzotta, che ne cura la regia e le coreografie, dopo la prima tappa a Torino, continua il suo tour in Italia il 25 novembre 2025 al Teatro Bobbio di Trieste. Lo spettacolo prevede un’altra tappa, l’11 febbraio 2026, al Teatro Il Maggiore di Verbania, per poi concludersi il 22 febbraio 2026 al Teatro Mengoni di Magione.
Liberamente ispirato all’omonima opera di José Saramago, questa creazione concentra la propria ricerca sul rapporto con il tempo futuro, sulla condizione presente, sospesa e incerta, che traghetta le nostre esperienze verso i desideri e le speranze di là da realizzarsi. Nato da una residenza di creazione della Compagnia Zerogrammi, all’interno del Progetto “Interconnessioni” curato da Tersicorea di Simonetta Pusceddu, l’opera è il racconto di un uomo che decide di intraprendere un viaggio per mare alla ricerca dell’isola sconosciuta, allegoria del viaggio verso l’ignoto.
Il Racconto dell’Isola Sconosciuta, si inscrive all’interno di un più ampio progetto artistico intorno al tema del tempo, del suo scorrere e della condizione emotiva e sociale che questa relazione innesca, seguendo la scia del precedente Elegìa delle cose perdute, i cui quadri coreografici declinano la relazione umana con il tempo passato, con ciò che è abbandonato, perduto, lasciato indietro, restituendo una riflessione su temi quali memoria, nostalgia, appartenenza e esilio.
Questo rapporto, questa percezione spiccatamente umana circa il tempo e il suo scorrere è parte della nostra natura di esseri narrativi, naturalmente predisposti a raccontare e ascoltare storie in cui poterci riconoscere, che affondano le proprie radici nell’esperienza passata e che tornano a vivere nel presente raccontandoci ciò che siamo e di cosa siamo parte per guidarci nel trascorrere dei giorni.
La natura che ci muove vi moltiplica intorno significati e ragioni al solo scopo di mettere a fuoco un senso del vivere. Vi è radicata all’interno la domanda delle domande, luogo misterioso di partenze e ritorni della filosofia e del pensiero umano sin dalla notte dei tempi: io chi sono? Nel persistere della domanda sta la fame di nominare le cose tutte, per conoscerle e per conoscersi e distinguersi: il logos indispensabile a definire un’identità.
Ma questo ancora non basta poiché, d’altro canto, noi tutti siamo un più rispetto a questa definizione, un altro, un cambiamento e una contraddizione, un luogo sconosciuto ancora e sempre da scoprire, descrizioni di descrizioni. Perciò sarà continuamente insufficiente la risposta e incessante e lacerante e inconcludente il viaggio in cerca di sé.
Ciò che siamo è nella domanda: non è dato né certo, è l’uno, il nessuno, il centomila, è la somma dei millimetri del viaggio, è una profondità che dimora sotto la pianta dei nostri piedi. Eppure la vita non è altro che un eterno presente e l’esistere è cosa dell’istante: il Goethiano Augenblick, in un’assetata ricerca del senso della vita, in uno spazio liquido che è superficie e fin dove i nostri occhi possono vedere, fluttuante e sospeso sul passato sotto di noi che è sommerso sotto il mare del tempo.
ORARI & INFO
25 novembre 2025
Teatro Bobbio
Via del Ghirlandaio 12 – Trieste
11 febbraio 2026
Teatro Il Maggiore
Via San Bernardino 49, Pallanza – Verbania
22 febbraio 2026
Teatro Mengoni
Pizza Giuseppe Mengoni 9 – Magione – Perugia
Lorena Coppola
Photo Credits: Zerogrammi
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