
Il balletto classico preferito?
Don Chisciotte.
Il balletto contemporaneo prediletto?
Bella Figura di Jiří Kylián.
Il Teatro del cuore?
Il Teatro Pergolesi di Jesi, il primissimo che ho calcato nella mia vita.
Un romanzo da trasformare in balletto?
Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald.
Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto?
Pulp Fiction di Quentin Tarantino.
Il costume di scena indossato che hai preferito?
Il costume di Petruccio della Bisbetica Domata di Jean-Christophe Maillot, con Les Ballets de Monte Carlo.
Quale colore associ alla danza?
L’azzurro, il colore del cielo.
Che profumo ha la danza?
La danza profuma di legno caldo, l’odore semplice della fatica che diventa bellezza.
La musica più bella scritta per balletto?
Sicuramente Romeo e Giulietta di Sergej Sergeevič Prokof’ev.
Il film di danza irrinunciabile?
Billy Elliot. Non ha rivali!
Due miti della danza del passato, uomo e donna?
Rudolf Nureyev e Anna Pavlova.
Il tuo “passo di danza” preferito?
Il Pas de Chat.
Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita reale tra i personaggi del grande repertorio di balletto classico?
Sicuramente Basilio, carismatico, coraggioso e ama la sua Kitri con determinazione e senza tanti tormenti esistenziali.
Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica?
Senza ombra di dubbio George Balanchine, ma un altro genio indiscusso secondo me è Jiří Kylián.
Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa le diresti?
Le chiederei ‘Qual è il movimento che racconta meglio l’anima umana?’
Tre parole per descrivere la disciplina della danza?
Umiltà, Testardaggine e Purezza.
Come ti vedi oggi allo specchio?
Appagato, felice e pieno di tante avventure che faranno sempre parte del mio bagaglio personale, proprio grazie alla danza.
Michele Olivieri
Foto di @williotofficial
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