Find the latest bookmaker offers available across all uk gambling sites www.bets.zone Read the reviews and compare sites to quickly discover the perfect account for you.
Home / News / Lo Schiaccianoci di Neumeier – Hamburg Ballet [RECENSIONE]

Lo Schiaccianoci di Neumeier – Hamburg Ballet [RECENSIONE]

Lo Schiaccianoci di John Neumeier, nella lettura dell’Hamburg Ballet trasmessa in diretta da ARTE TV, si impone come uno degli esempi più alti di come un grande classico possa essere continuamente rifondato senza perdere la propria anima.

Neumeier non racconta una fiaba: costruisce un paesaggio interiore, una geografia della memoria in cui l’infanzia non è un luogo felice, ma una soglia fragile e instabile, attraversata da desideri, paure e ferite.

In questa prospettiva, ogni personaggio diventa una proiezione psicologica, ogni gesto una traccia di ciò che è stato e non può più tornare.

La drammaturgia, fedele alla cifra autobiografica del coreografo, intreccia costantemente realtà e immaginazione.

La casa borghese del primo atto non è mai davvero domestica: è un territorio carico di tensioni silenziose, di convenzioni sociali che comprimono l’emotività.

È qui che emerge con forza il ruolo di Drosselmeier, affidato ad Alessandro Frola, autentico perno concettuale dello spettacolo.

Frola costruisce un personaggio di rara complessità, lontano da qualsiasi stereotipo magico. Il suo Drosselmeier è un osservatore lucido, quasi inquietante, che sembra conoscere il destino dei personaggi prima ancora che essi ne abbiano consapevolezza.

Il suo movimento è essenziale, cesellato, privo di qualsiasi enfasi decorativa; ogni posa appare necessaria, ogni gesto ha il peso di una decisione morale.

Frola non “interpreta” Drosselmeier: lo abita in maniera straordinaria, lo rende una presenza costante anche quando è immobile, facendo del silenzio uno strumento drammaturgico.

Accanto a lui, Alexandr Trusch offre un Günther di struggente eleganza. Il personaggio, chiave autobiografica del racconto neumeieriano, è qui tratteggiato come un uomo prigioniero della propria memoria, incapace di sciogliere il nodo tra ciò che è stato e ciò che avrebbe potuto essere.

Trusch danza con una qualità morbida e malinconica, privilegiando la sospensione e il controllo rispetto all’esibizione tecnica.

Le sue linee sono lunghe, ma mai ostentate; il suo corpo sembra spesso resistere al movimento, come se ogni passo fosse un ricordo che pesa. In questa resistenza risiede la sua forza emotiva, che rende Günther una figura profondamente umana, quasi dolorosamente riconoscibile.

Il centro emotivo dello spettacolo resta tuttavia Marie, interpretata da Olivia Betteridge con una profondità che sorprende per maturità e consapevolezza.

La sua Marie non è una bambina ingenua, ma una giovane coscienza in formazione, costantemente in bilico tra desiderio di protezione e impulso verso l’autonomia.

Betteridge costruisce il personaggio attraverso una danza estremamente musicale, in cui la precisione tecnica si fonde con una sensibilità interpretativa raffinata.

Ogni suo passaggio appare come una domanda aperta, ogni variazione come una presa di coscienza.

Il percorso di Marie diventa così il vero asse narrativo dello Schiaccianoci di Neumeier: non un viaggio fantastico, ma un lento e irreversibile processo di crescita.

Louis Musin, nel ruolo di Fritz, evita con intelligenza ogni caricatura.

Il suo Fritz è nervoso, inquieto, quasi aggressivo nella sua energia compressa, incarnazione delle tensioni familiari che attraversano il primo atto.

La sua presenza scenica contribuisce a creare quell’atmosfera di disagio sotterraneo che rende la festa natalizia un rituale ambiguo, più sociale che affettivo.

Ida Praetorius, al debutto nel ruolo di Louise, si inserisce con discrezione ma decisione nel tessuto narrativo, offrendo una prova delicata, pulita, già segnata da una forte attenzione alla qualità del gesto e alla relazione con lo spazio.

Il corpo di ballo dell’Hamburg Ballet agisce come una vera entità drammaturgica collettiva. Neumeier lo utilizza non come semplice cornice, ma come specchio emotivo dei protagonisti.

Le danze d’insieme non celebrano mai l’euforia: sono costruite su contrasti, su geometrie che si formano e si dissolvono, su un senso costante di precarietà.

La partitura di Čajkovskij viene attraversata con rispetto ma anche con libertà, diventando materia viva, capace di sostenere tanto l’introspezione quanto il conflitto.

La trasmissione in diretta su ARTE TV amplifica la potenza di questo Schiaccianoci, grazie ad una regia che privilegia il dettaglio emotivo rispetto allo spettacolo puro.

I primi piani sugli sguardi, sui respiri, sulle mani che esitano o tremano, restituiscono allo spettatore domestico l’intimità di un’esperienza teatrale autentica.

Non si tratta di una semplice ripresa, ma di una vera traduzione cinematografica del pensiero coreografico di Neumeier (presente in proscenio per i copiosi e meritati applausi finali all’intera compagine).

In sostanza, questo Schiaccianoci non offre conforto né nostalgia facile. È uno spettacolo che chiede attenzione, che invita a confrontarsi con l’idea che crescere significhi anche perdere, ricordare, accettare.

Grazie a un cast di altissimo livello e a interpretazioni di rara intelligenza – in particolare quelle di Alessandro Frola, Alexandr Trusch e Olivia Betteridge – la creazione di Neumeier si conferma non solo attuale, ma necessaria.

Uno Schiaccianoci che non si limita a essere visto, ma che continua a risuonare ben oltre l’ultimo accordo.

Michele Olivieri

Foto di Kiran West

www.giornaledelladanza.com

©️ Riproduzione riservata

Check Also

I balletti più visti nel mondo: capolavori senza tempo

Il balletto classico è una delle forme d’arte più longeve e universali della storia. Nato ...

Il primo ballerino Simone Agrò “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Onegin e Don Chisciotte. Il balletto contemporaneo prediletto? Le Sacre du ...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. E maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi