Torna all’Auditorium Parco della Musica di Roma il Festival Equilibrio, l’annuale festival della nuova danza, giunto alla dodicesima edizione.
Quest’anno la programmazione indaga la relazione tra movimento e musica, sviluppandosi in tre filoni principali: l’utilizzo della musica dal vivo da parte dei maestri del contemporaneo, la scena coreografica femminile spagnola, e un focus sui nuovi centri di produzione della danza italiani.
Il festival si apre questa sera, 9 febbraio alle 21, in Sala Petrassi, con una serata mista di Aterballetto, che porta in scena due coreografie di Michele di Stefano e-ink e UpperEast Side, e L’eco dell’acqua di Philippe Kratz, una riflessione sulla precarietà dell’esistenza umana, ispirata a una delle più belle liriche di Goethe
In programma il 10 febbraio dalle 21 al Teatro Studio Borgna, la Compagnia Cuenca/Lauro in (zero), in cui i due interpreti abitano lo spazio scenico dopo che un vortice ha annullato le loro certezze (spaziali o no); e a seguire Lisi Estaras e Irene Russolillo con The Speech, esito produttivo del Premio Speciale Equilibrio per l’interprete che Irene Russolillo vinse nel 2014, e ispirato a un assolo di Lisi Estaras, che qui diventa una riflessione su come cerchiamo di riempire i nostri spazi vuoti, rivelandosi poi un appello dolce e disperato per mostrare senza filtri la propria essenza.
Il 12 febbraio alle 21 in Sala Petrassi, Virgilio Sieni con Isolotto, il suo ultimo assolo che lo vede in scena con il chitarrista Eivind Aarset, e che lo vede esplorare le fasi della vita nelle azioni più semplici.
In programma anche Pesadilla di Piergiorgio Milano, al Teatro Studio Borgna il 13 febbraio alle 21, una coreografia che mette in scena un incubo in un universo assurdo, che si barcamena sul filo dell’isteria, resa visiva attraverso l’unione della danza contemporanea con la clownerie e il teatro più fisico.
Torna sulle scene romane, il 17 febbraio alle 21 in Sala Petrassi, la Compagnia Zappalà Danza, con Instrument 1 scoprire l’invisibile, prima tappa del progetto Instruments di Roberto Zappalà, che mira a indagare alcuni strumenti inusuali e difficilmente utilizzati in forma solistica, per renderli protagonisti; primo strumento protagonista è il marranzano (scacciapensieri), normalmente associato alla tradizione siciliana, suonato in scena da Puccio Castrogiovanni, affiancato da sette danzatori della compagnia.
Tre repliche in Sala Petrassi, il 21, 22 e 23 febbraio, per NTGent/les ballets C de la B (Frank Van Laecke, Alain Platel, Steven Prengels) con En avant, marche!, spettacolo collettivo ispirato alle fanfare, qui ispirato anche a una frase di Pirandello, tratta da L’uomo dal fiore in bocca, che diventa mezzo per parlare di un passaggio di consegne tra un anziano suonatore di trombone e il suo giovane successore.
È Bach il protagonista del 23 febbraio, al Teatro Studio Borgna alle 21, nello spettacolo di María Muñoz / Mal Pelo, intitolato appunto Bach; un puro lavoro di movimento, in cui il discorso scenico si articola attraverso il Clavicembalo ben temperato, di cui la danzatrice e coreografa danza di alcuni preludi e propone poi il ricordo di alcune fughe, danzate in silenzio.
Il 26 febbraio in Sala Petrassi alle 21, Sol Picó in W.W. (We Women), una creazione che si interroga sulla condizione della donna, partendo da una ricerca condotta con artiste di diverse discipline. In W.W. le coreografe e danzatrici Sol Picó, Julie Dossavi, Minako Seki, Shantala Shivalingappa, accompagnate dalla musica eseguita dal vivo da Adele Madau, Lina León e Marta Robles, portano in scena una riflessione collettiva sull’essere donne nel XXI secolo.
È un MIS – Movimento d’Insurrezione Sonora invece, quello portato in scena il 27 febbraio al Teatro Studio Borgna alle 21 da David Garcia Aparicio, che dirige uno spettacolo frutto di un workshop di improvvisazione musicale e coreografica, curato da Sol Picó per la danza, che coinvolge il Conservatorio di Santa Cecilia e la classe di composizione jazz e improvvisazione di Paolo Damiani e il biennio coreografico dell’Accademia Nazionale di Danza.
Chiude il Festival, il 28 febbraio in Sala Petrassi alle 18, Àngels Margarit / cia. Mudances con Capricis, uno spettacolo che si basa sui 24 Capricci di Paganini, brevi composizioni estremamente virtuosistiche, reinterpretate per renderle visibili, in ventiquattro studi la cui coreografia disegna la musica ed evoca la struttura musicale di ciascun capriccio.
Da non perdere la mostra Equilibrio FuoriScena, i workshop e le lezioni con i protagonisti della dodicesima edizione, e la giornata di studio dedicata ai Centri di Produzione della danza.
ORARI&INFO:
Festival Equilibrio 2016
Dal 9 al 28 febbraio
Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro de Coubertin 30 – Roma
www.auditorium.com
Greta Pieropan
Foto: Compagnia Mudances, Anceschi/Bonazzi
www.giornaledelladanza.com