Addio ad Attilio Cocco, danzatore che ha fatto la storia del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, che per lunghi anni era stato sposato con Rita Romanelli, anch’ella prima ballerina. Primo ballerino, maestro, direttore di una scuola di lunghissima tradizione e di una compagnia, con una vastissima esperienza alle spalle, Attilio Cocco lascia un enorme vuoto. Ha danzato al fianco delle più prestigiose étoiles mondiali come Carla Fracci, Elisabetta Terabust, Wilfride Piollet, Paolo Bortoluzzi, Bruce Mark, Burton Taylor, Nelsen Kellet ed altri, collaborando con coreografi internazionali come Beriozoff, Covacev, Dell’Ara, Pistoni, Prebil e Sparembleck, per citarne alcuni tra i più famosi.
Ha ricevuto prestigiosi premi, tra i quali: Premio Postano Léonide Massine per l’Arte della Danza diretto da Alberto Testa, Diapason, Rovere e Carnegie Hall a Washington. In un’intervista rilasciata al Giornale della Danza nel 2011 aveva espresso la sua visione ottimista per il futuro dell’arte coreutica e ringraziato gli ambasciatori della danza nel mondo, dichiarando: Grazie a chi in anni non meno difficili di questi ha dato slancio, vitalità, visibilità ad un’arte che forse fino ad allora era considerata di nicchia, per pochi appassionati ed attardati eletti. Alla Fracci, alla Savignano, alla Ferri, a Bolle, nostri ambasciatori nel mondo.
Aveva inoltre lasciato un importante messaggio per i giovani: Le future generazioni devono innanzitutto credere in quello che fanno. Lottare per realizzare i propri sogni, questo è vero per la danza come per tutto. Si tratta solo di guidare bene le nuove generazioni: non illuderle, ma neanche scoraggiarle. Le nuove leve sono la linfa necessaria. Devono crederci. I loro sogni sono i nostri sogni e il nostro futuro.
La scomparsa di Attilio Cocco lascia un enorme vuoto nel panorama della danza italiana, ma anche un’eredità forte: una carriera esemplare, vissuta sempre al massimo livello; un impegno costante nella formazione, fondamentale per la sopravvivenza e il rinnovamento dell’arte coreutica; un messaggio chiaro ai giovani: la danza è sacrificio, passione, ma anche strumento di crescita personale e collettiva.
Nella foto d’archivio il Maestro, con Rita Romanelli, all’inizio della loro splendente carriera, con Bianca Galizia e loro colleghi.
Lorena Coppola
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Photo Credits: Archivio Fotografico Parisio