32 rappresentazioni, 13 prime nazionali, 5 coproduzioni, 14 compagnie con artisti provenienti da 16 Paesi: Albania, Belgio, Burkina Faso, Corea, Francia, Giappone, Israele, Italia, Mali, Norvegia, Polonia, Regno Unito, Senegal, Stati Uniti, Sudafrica, Turchia. Questi i numeri dell’edizione 2022 di Torinodanza Festival – rassegna diretta da Anna Cremonini e realizzata dal Teatro Stabile di Torino-Teatro Nazionale – che, restando fedele alla sua vocazione internazionale, dal 9 settembre al 26 ottobre 2022 porterà a Torino i maggiori coreografi contemporanei.
«Ampliare i confini – dichiara Anna Cremonini, Direttrice artistica di Torinodanza Festival –, dare spazio alla creatività emergente, mantenere la vocazione internazionale, favorire i ritorni dei maestri della scena, sostenere la produzione italiana: sono queste le strade lungo cui ci avventuriamo per affrontare la programmazione di quest’anno. Si tratta di percorsi intrecciati che hanno come denominatore comune l’attenzione a forme, temi, ricerca, affinché il Festival mantenga la complessità di pensiero che contribuisce ad elevare lo spirito e formare le coscienze. Quest’anno Torinodanza allarga la geografia della proposta di spettacoli, presentando alcuni artisti ancora inediti per la nostra manifestazione, compiendo un viaggio attraverso la complessità della produzione artistica contemporanea, per creare un corto circuito tra emozioni, linguaggi e pensieri che concorrono a dare un’interpretazione condivisa del nostro presente».
Damien Jalet, Hofesh Shechter, Emanuel Gat, Alan Lucien Øyen, Salia Sanou, Gregory Maqoma, Amala Dianor, Brigel Gjoka e Rauf “RubberLegz” Yasit con William Forsythe, Eun-Me Ahn, Christian Rizzo saranno i protagonisti internazionali della rassegna che insieme ad Ambra Senatore, Cristina Kristal Rizzo e ai talenti italiani emergenti Adriano Bolognino, Damiano Ottavio Bigi e Alessandra Paoletti comporranno il programma di Torinodanza 2022.
L’inaugurazione dell’edizione 2022, in programma il 9 settembre alle ore 20.45, alle Fonderie Limone di Moncalieri, sarà affidata a Damien Jalet, artista franco-belga (già autore delle coreografie dell’ultimo show di Madonna e del film Suspiria di Luca Guadagnino), che presenta in prima nazionale Vessel, una produzione realizzata con un cast giapponese e in collaborazione con l’artista visivo, sempre giapponese, Kohei Nawa. Uno spettacolo rigoroso e plastico che vuole figurare una possibile fusione con la natura. Partendo da visioni arcaiche che evocano le sculture antiche prive di teste e arti, i corpi perduti dentro un’arca che ricorda un’imbarcazione o un’isola compiono una metamorfosi silenziosa come materia plasmata tra lo stato solido e liquido. Replica il 10 settembre.
Attraverso il lavoro di tre artisti il Festival inizierà ad esplorare l’Africa: Salia Sanou originario del Burkina Faso, il sudafricano Gregory Maqoma e il senegalese Amala Dianor.
Salia Sanou, artista impegnato e militante nella difesa dei diritti civili delle minoranze, porta in scena D’un rêve, uno spettacolo in forma di musical, un racconto epico della storia del corpo nero che, grazie all’intreccio tra danza, canto e musica, diventa una storia di riscatto attraverso la cultura pop africana (Fonderie Limone Moncalieri, 13 – 14 settembre, ore 20.45, prima nazionale).
Danzatore e coreografo di lunga e articolata esperienza, Gregory Maqoma presenta Broken Chord, uno spettacolo che lo impegna in un duello musicale eseguito live dal coro Torino Vocalensemble, per citare la storia stessa del Sudafrica e delle sue tradizioni musicali, riflettendo sulle urgenti questioni globali di confini, migrazioni e identità (Fonderie Limone Moncalieri, 27 – 28 settembre, ore 20.45, prima nazionale).
Amala Dianor porta invece in scena la nuova generazione di artisti africani trasmigrati in Europa. Residente in Francia, titolare di una propria compagnia, artista associato alla Maison de la Danse de Lyon, interpreta le contaminazioni tra stili e modalità produttive occidentali con le tradizioni e le contraddizioni del Sud del mondo. Emblematico esempio di questa sua ricerca è lo spettacolo Siguifin che verrà presentato in prima nazionale: una creazione collettiva con i giovani coreografi Alioune Diagne, Naomi Fall, Jain Souleymane Koné e nove danzatori provenienti da Burkina Faso, Mali e Senegal (Fonderie Limone – Sala Grande, 13 – 14 ottobre, ore 20.45, prima nazionale). A questo affresco di gruppo, che raccoglie le migliori energie del panorama giovanile dell’Africa occidentale, si affiancheranno il solo Man Rec, una creazione, interpretata dallo stesso Amala Dianor, che propone un dialogo tra le sue molteplici origini: la danza urbana, la danza contemporanea e la danza africana (Fonderie Limone – Sala Piccola, 13 – 14 ottobre, ore 22.15, prima nazionale). Questo assolo è stato poi trasmesso ad una danzatrice che lo ha tradotto al femminile in maniera libera e fluida, con la più pura intelligenza cinetica: così è nato Wo-Man che verrà presentato insieme a Point Zéro, un trio che vedrà in scena lo stesso coreografo (Fonderie Limone – Sala Grande, 15 ottobre, ore 20.45, prima nazionale). Amala Dianor è un artista selezionato da Big Pulse Dance Alliance (BPDA) – network di 12 istituzioni di danza e festival europei di cui Torinodanza è l’unico partner italiano, e sarà protagonista a Torino di un evento local pulse che coinvolgerà un gruppo nutrito di artisti del territorio.
Oltre al già citato artista senegalese Amala Dianor, che appartiene alla nuova generazione di africani cresciuti in Francia, citiamo con particolare piacere il duo composto da Brigel Gjoka e Rauf “RubberLegz” Yasit, due danzatori/coreografi che con la collaborazione di William Forsythe, accompagnati dal musicista turco Ruşan Filiztek realizzano Neighbours, uno spettacolo di gusto minimalista e di forte portata sperimentale. Unendo le loro diverse esperienze e specificità, Gjoka e Yasit indagano il punto in cui il sé si dissolve ed emerge l’esperienza condivisa: due corpi in movimento diventano uno e una nuova forma emerge tra tecnica classica e urbana (Fonderie Limone Moncalieri, 16 – 17 settembre, ore 20.45, prima nazionale).
Dalla Corea arriva invece, per la prima volta a Torino, la coreografa Eun-Me Ahn con lo spettacolo Dragons, cioè “il drago”, quella creatura mitica le cui forme e significati hanno fluttuato nel tempo, seguendo i capricci e le svolte generazionali della civiltà umana. Il mito arcaico del drago viene esplorato insieme a sette giovanissimi danzatori nati nell’anno 2000, la cosiddetta Generazione Z. (Fonderie Limone Moncalieri, 7 – 8 ottobre, ore 20.45, prima nazionale).
Oltre alle digressioni transcontinentali, anche quest’anno Torinodanza presenta uno spaccato intenso della coreografia europea. Di Alan Lucien Øyen, artista norvegese, noto soprattutto per la creazione nel 2018 di uno spettacolo per Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, andrà in scena Story, Story, Die un affresco generazionale incarnato dai sette danzatori in scena. Cosmopolita per vocazione, Alan Lucien Øyen alterna le forme di danza e teatro senza soluzioni di stile. Una fusione semantica che segna anche lo spettacolo che sarà presentato al Festival (Fonderie Limone Moncalieri, 25 – 26 ottobre, ore 20.45, prima nazionale).
Emanuel Gat, coreografo israeliano installato da anni in Francia, sarà a Torino con LoveTrain2020: un musical contemporaneo sulle note del gruppo britannico Tears for Fears, un’ode coreografica al suono e alle vibrazioni degli anni ’80 (Fonderie Limone Moncalieri, 23 – 24 settembre, ore 20.45).
Per la prima volta al Festival sarà anche Christian Rizzo, artista francese con una forte identità visiva che propone En son lieu, un assolo molto particolare in cui il danzatore breakdancer Nicolas Fayol ricerca un dialogo con la Natura (Teatro Astra, 5 – 6 ottobre, ore 20.45, prima nazionale).
Il Festival 2022 segna anche il ritorno di Hofesh Shechter con lo spettacolo Contemporary Dance 2.0, realizzato con la sua compagine giovanile, in cui esprime tutta l’energia e la potenza che caratterizza la sua storia coreografica (Fonderie Limone Moncalieri, 21 – 22 ottobre, ore 20.45).
Anche quest’anno il Festival sostiene significativamente la produzione italiana, ritenendo doveroso e necessario che anche gli artisti italiani abbiano un posto di rilievo all’interno di una programmazione internazionale, per dare loro prestigio, opportunità di crescita artistica e ampliamento del mercato. Il Festival proporrà il nuovo spettacolo di Damiano Ottavio Bigi, già danzatore con Pina Bausch e performer con Dimitris Papaioannou, che si cimenta in una coreografia di cui è anche interprete insieme a Łukasz Przytarski (anch’egli tra i protagonisti di Transverse Orientation) dal titolo Un discreto protagonista (Fonderie Limone Moncalieri – Sala Piccola, 16 settembre, ore 22.15 e 17 settembre, ore 19.30 e ore 22.15, prima nazionale). Il giovanissimo artista Adriano Bolognino, ventisettenne campano, porterà in scena in prima italiana al Teatro Carignano, il 20 settembre, ore 20.45, lo spettacolo Rua da Saudade, in cui dirige quattro coloratissime interpreti. La produzione è sostenuta da Torinodanza insieme a Orsolina28 di Moncalvo (che già aveva supportato una prima residenza creativa) e al Festival Aperto di Reggio Emilia. Completano la programmazione italiana Ambra Senatore con il suo Fuori campo, una passeggiata performativa liberamente ispirata alla storia e alle storie delle Fonderie Limone di Moncalieri (Spazio esterno, 9 settembre, ore 19 e ore 22.15 e 10 settembre, ore 19.30 e ore 22.15) e il solo Monumentum – the second sleep della coreografa Cristina Kristal Rizzo interpretato dalla danzatrice giapponese Megumi Eda (Fonderie Limone Moncalieri, 1 ottobre, ore 20.45, prima nazionale).
«Come sempre – prosegue Anna Cremonini – questo viaggio è accompagnato dai partner che sostengono il Festival con fedeltà e fiducia e grazie alla guida sapiente ed esperta del Teatro Stabile di Torino. Ringrazio la Fondazione Compagnia di San Paolo che continua a credere in Torinodanza come un luogo in cui si confrontano i temi necessari della modernità; la Regione Piemonte e la Città di Torino che con la Città di Moncalieri rendono possibile la nostra manifestazione insieme a Intesa Sanpaolo e al Ministero della Cultura.
Torinodanza si arricchisce sempre di collaborazioni che rendono unico e prezioso il nostro percorso: la Fondazione per la Cultura Torino, MITO SettembreMusica, la Fondazione Piemonte dal Vivo con il Centro di residenza per la danza della Lavanderia a Vapore di Collegno, l’Associazione Mosaico Danza e il Festival Interplay, la Fondazione Piemonte Europa, il Museo Nazionale del Cinema».
Redazione