Martedì 5 e mercoledì 6 settembre alle 18.30 e alle 21.30, alle Bolle di Nardini, va in scena un doppio lavoro di Alessandro Sciarroni: un estratto di Dialogo Terzo: In a Landscape e Op. 22 No. 2 Un evento inserito nel cartellone di Operaestate Festival, il ricco programma estivo promosso dal Comune di Bassano insieme alle Città palcoscenico e realizzato grazie al contributo del Ministero della Cultura, la Regione del Veneto, e al sostegno della rete delle aziende inserite nel club Amici del Festival.
Dopo diversi anni, il festival torna ad abitare con la danza l’architettura delle Bolle Nardini, opera di Massimiliano Fuksas, con un estratto di Dialogo Terzo: In a Landscape e con la recente creazione di Alessandro Sciarroni: Op. 22 No. 2. con la danzatrice Marta Ciappina.
In a landscape è una pièce creata da Sciarroni nell’ambito del progetto ‘Dialoghi’ di ColletivO CineticO, che vede in scena come interpreti Simone Arganini, Margherita Elliot, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini e Stefano Sardi. Una creazione che riprende il titolo di un brano di John Cage, composto per “calmare la mente e aprirla ad influenze divine”, e che indaga una nuova forma di tenerezza, attraverso l’aspetto più leggero e misterioso della ripetizione di un gesto, che sembra avere un’energia opposta rispetto alla pazienza, alla fatica, e all’ostinazione dell’azione, ma in cui si intuisce una serena determinazione, un atto d’amore estremo.
Op. 22 No. 2 è invece il titolo di un assolo coreografato da Alessandro Sciarroni, ispirato al poema sinfonico del compositore finlandese Jean Sibelius: Il cigno di Tuonela e basato sul poema epico Kalevala della mitologia finlandese.
L’opera nasce nell’ambito del progetto “Swans never die”, di cui Operaestate è partner insieme ad altri centri coreografici e Università in Italia (Lavanderia a Vapore (Piemonte dal Vivo), Triennale Milano Teatro, Fondazione Teatro Grande di Brescia, Festival Bolzano Danza, Gender Bender International Festival, Università Ca’Foscari Venezia e DAMS–Università degli Studi di Torino).
Il solo coreografico viene interpretato da Marta Ciappina, danzatrice con cui Sciarroni collabora da diversi anni, e con la quale, durante il percorso creativo, ha condiviso video e passi di pratiche coreografiche che sono state e sono fondanti del loro percorso artistico: da Trisha Brown ai video di musica pop anni ottanta e novanta, creando le basi per un linguaggio/scrittura comune.
A partire da questi materiali si sono addentrati in un lavoro di scrittura coreografica, fino a creare un dispositivo non solo di movimento, ma anche di ascolto, che spettatori e spettatrici scopriranno attraversando la creazione.
Alessandro Sciarroni è un artista italiano attivo nell’ambito delle Performing Arts. I suoi lavori vengono presentati in festival di danza e teatro contemporanei, musei e gallerie d’arte, così come in spazi non convenzionali. Tra i vari riconoscimenti, gli viene assegnato nel 2019 il Leone d’Oro alla carriera per la Danza.
Oltre al rigore, alla coerenza e alla nitidezza di ogni creazione, i suoi lavori tentano di svelare, attraverso la ripetizione di una pratica fino ai limiti della resistenza fisica degli interpreti, le ossessioni, le paure e la fragilità dell’atto performativo, alla ricerca di una dimensione temporale altra, e di una relazione empatica tra spettatori e interpreti.
Sara Zuccari