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Arte, cultura e territorio a “Vignale in Danza 2024”

All’interno del rinato Festival Internazionale dedicato alla giovane danza professionale, alla formazione di eccellenza e alle residenze (organizzato oggi dal Comune di Vignale Monferrato e dall’Associazione Culturale Stabilimento delle Arti con la direzione artistica della prof.ssa Michela Maggiolo) si trovano numerosi spettacoli, restituzioni di residenze, incontri, il concorso internazionale, conferenze, il gala delle scuole di danza, presentazioni di libri, workshop, spettacoli per bambini, percorsi mirati e molto altro. Di seguito presentiamo una scelta di alcuni tra i numerosi spettacoli presentati in Piazza del Popolo a Vignale Monferrato con inizio alle ore 21.30. Per tutti gli altri eventi e anteprime è disponibile un dettagliato calendario sul sito ufficiale del festival www.vignaleindanza.com

 

Il caratteristico comune monferrino è da sempre associato all’arte tersicorea e al trasmettere la danza come verbo per fornire ai giovani grandi possibilità di crescita. Nel programma troverete diversi eventi incentrati sulla valorizzazione del territorio, e spettacoli innovativi che spesso presentano le nuove e attuali concezioni di danza, presentando le avanguardie di questo campo, permettendo ai partecipanti di apprendere a pieno la concezione artistica dei coreografi ospiti per restituire al pubblico quanto appreso.

 

Vignale Monferrato ospita l’antica arte della danza dal 1978, donandole il suo meraviglioso scenario collinare, tipico del monferrato e riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità. Questa combinazione ha dato vita alla tradizione del Festival (che ha cambiato la storia della danza italiana) sotto varie direzioni artistiche e proponendo differenti visioni della coreutica, portando sul palcoscenico vignalese numerosi artisti di assoluta fama internazionale. Oggi la priorità è quella di porre al centro la gioventù come valore fondante dell’organizzazione, la quale si propone lo scopo solidaristico di diffondere, sviluppare e promuovere, espressioni artistiche di ogni genere, con un occhio votato all’attenzione verso l’ambiente e la cultura.

 

L’inaugurazione del Festival avverrà con “Pierino e il Lupo” in scena il 28 giugno. Favola sinfonica con l’Orchestra del Liceo Musicale accompagnata dal professore Enrico Pesce e il Corpo di Ballo dell’Istituto Umberto Eco di Alessandria, su musiche di Sergej Prokof’ev. Pierino è un giovane pioniere che ha per amici un uccellino, un’anatra e un gatto quando, ad un certo punto, vede aggirarsi nei boschi un lupo. Pierino decide di eliminare il lupo, ma il suo severo nonno considera questa impresa troppo pericolosa per lui e perciò non gli permette di svolgerla. Pierino però non ha paura e non vuole dar peso alle parole del nonno e rimane determinato ad occuparsi del lupo, ma il nonno trascina Pierino nel giardino e chiude il cancello per impedire al nipote di uscire. Pierino vede l’anatra farsi una nuotata e il gatto cercare di catturare il povero uccellino che si rifugia sui rami di un albero; in quel momento arriva il lupo che si aggirava nei boschi e il gatto, impaurito, raggiunge l’uccellino sull’albero. L’anatra, presa dal panico, corre sulla riva del lago, ma viene mangiata viva dal lupo. Pierino assiste alla scena, mentre l’uccellino svolazza davanti al muso del lupo per distrarlo. Successivamente l’uccellino va ad avvertire dei cacciatori, dicendo loro che Pierino sta rischiando di venire mangiato dal lupo; il bambino, nel frattempo, prende una corda robusta, la lega alla coda del lupo e annoda l’altro capo a un ramo dell’albero. In quel momento arrivano i cacciatori a suon di spari e Pierino fa notare che il lupo ormai è già stato sconfitto e chiede loro un aiuto per portarlo al giardino zoologico. Con una marcia trionfale il giovane pioniere conduce il corteo seguito dai cacciatori che trascinano il lupo, quindi dal nonno e dal gatto ed entrano tutti in paese mentre si sente l’anatra, ancora viva, che fa “qua qua” dalla pancia del lupo. (Ingresso ad offerta libera).

 

Il 29 giugno è di scena lo spettacolo “Il cioccolato” per celebrare uno dei prodotti piemontesi più apprezzati ed esportati nel mondo intero. Mancava ancora nel mondo del teatro e specialmente in quello della danza, un balletto di sicura godibilità e divertimento dedicato alla grande tradizione di cioccolateria. Il balletto si avvale degli elementi scenici ideati da Emanuele Luzzati (realizzati da Ivano Coviello), ed è accompagnato dalle musiche di Gioachino Rossini, che, non a caso, oltre ad essere uno dei più grandi compositori italiani di tutti i tempi, fu anche estimatore del piacere del cibo. Nella sua creazione il coreografo Raphael Bianco intende esaltare tre aspetti del cioccolato: sensualità, fastosità, divertimento. Non quindi una semplice storia del cioccolato ma una spregiudicata serie di microstorie che hanno come elemento centrale il cibo degli dei. Ideazione e coreografia di Raphael Bianco. Assistente alla coreografia Elena Rolla. Costumi Germana Landolfi. Testi Lucia Zandrino. Attrice Silvia Giulia Mendola. Maitre de Ballet Vincenzo Galano. Danzatori “Compagnia EgriBiancoDanza”.

 

Il 1° luglio si assisterà a “Back to dance” che omaggia il desiderio di danzare come inno alla vita e alla socialità. Giulia Staccioli, insieme all’attivo contributo artistico dei sei danzatori in scena, firma uno spettacolo che accosta frammenti inediti e di repertorio, portabandiera di un messaggio di speranza. L’idea del ritorno diventa “fil rouge” per tutte le scelte artistiche e così i costumi, riadattati e rinnovati da vecchie produzioni, perseguono lo stesso ideale di recupero. “Back to dance” si svolge in un tempo unico che affronta quattro tappe differenti: l’umanità, la mitologia, l’eroismo e la leggerezza. Racconta quella umana voglia condivisa di ricominciare, di continuare a vivere nonostante le esperienze oscure e soffocanti; anche quando crollano tutte le certezze, l’uomo sa ricostruirsi e rialzarsi. La conquista è una rinnovata leggerezza. La chiave di lettura offerta dallo spettacolo vuole essere positiva: giocando con l’ironia, l’energia e l’intensità proprie dello stile Kataklò, “Back to Dance” dà voce ai bisogni e ai desideri che l’uomo ha ormai capito essere irrinunciabili: libertà, socialità, felicità. “Kataklò” conferma l’energia e l’atleticità che hanno reso la compagnia ambasciatrice del “Made in Italy” nel mondo. Ideazione e direzione artistica: Giulia Staccioli. Assistente alle coreografie Irene Saltarelli. Interpreti Samuel Puggioni, Matteo Battista, Giulio Crocetta, Carolina Cruciani, Eleonora Guerrieri, Sara Palumbo. Costumi Elia Docente, Aurora Mazzi. Disegno luci Sharon Remartini, Fabio Passerini.

 

Il 3 luglio sarà la volta di “Totem Tango” con interpreti Irene Contadini & Matteo Pallotto della “Compagnia Teatro Bislacco”. E se tutto ciò che ti circonda fosse in equilibrio? Lui, lei e il loro mondo sospeso su mattoncini colorati… tra salti, piroette e lanci, attimi di suspense colmeranno quelle instabilità. Un dialogo all’ultimo incastro che solo un tango appassionato può coronare! Vi è mai capitato di ritrovare il vostro gioco preferito chiuso nella scatola dei ricordi? Quel gioco che è cresciuto con voi, che era presente nei primi litigi, nelle prime sfide e magari, anche nel primo amore! A loro è capitato ed hanno deciso di rivivere tutte quelle esperienze con un attraente tango!

 

Il 4 luglio il festival ha in programma “Di quel che resta”: in un presente segnato dal costante e rapidissimo cambiamento di tutti gli aspetti che ci circondano e ci abitano, compresi quelli intellettuali ed emotivi, la performance vuole accompagnare il pubblico attraverso un itinerario immersivo, in un’esperienza suggestiva dove corpo e movimento si abbracciano in un dialogo fuori dall’ordinario. Nato nel 2021 durante la pandemia come “Site Specific”, il progetto vede la relazione corpo-ambiente come una metafora di ciò che abbiamo vissuto in quel periodo: parole come instabilità, dubbio e incertezza, trovano un’apertura d’indagine mediante la tessitura di relazioni, lasciando al pubblico l’opportunità di fermarsi e domandarsi “che cosa è rimasto”, di aprirsi all’ascolto e condividere con i performer uno spazio intimo. Concept e Direzione Artistica di Paolo Benedetti. Coreografie di Paolo Benedetti e Ilaria Sargentini. Danzatori: Paolo Benedetti, Rachele Chinellato, Alessandra Gigli, Mara Lambriola, Luis Nunez.

 

Il 5 luglio è di scena il “Gala di balletto” che vuole essere un omaggio alla sua bellezza e alla grande danza in tutti gli stili con gli artisti del “Nuovo Balletto Classico” di Reggio Emilia. Il Gala vedrà alternarsi sul palco varie suite e pas de deux tratti dai principali titoli del repertorio classico. Nello spettacolo troveranno spazio i classici “Raymonda”, “Lago dei Cigni”, “Giselle” e “Don Chisciotte”, e altri brani del repertorio della Compagnia NBC in stile contemporaneo: “Cu ti lu dissi” firmato da Hektor Budlla (ex Aterballetto) e neoclassico come “Utilitè du beau” e “Primavera pas de deux” di Edi Blloshmi dell’Opéra de Lyon, “Now and Than” di Melissa Hough del “Boston Ballet” e l’intramontabile pas de deux da “Spartacus” di Marinel Stefanescu, al quale maestro la serata è dedicata.

 

Il 6 luglio “Lo Schiaccianoci”: uno dei capolavori indiscussi del balletto dell’Ottocento. Si tratta dell’ultima creazione di Marius Petipa e Lev Ivanov, che trae ispirazione dal racconto di E.T.A. Hoffmann “Schiaccianoci e il Re dei Topi”, trasformato in un balletto con le atmosfere oniriche tipiche della favola. La trama è nota: siamo alla vigilia di Natale, i genitori di Clara organizzano una festa che viene interrotta dall’arrivo di Drosselmayer, il padrino dei bambini, che porta alcuni doni bizzarri, tra cui grandi bambole e dolciumi. Drosselmayer ha un’ulteriore sorpresa per Clara: uno Schiaccianoci. I bambini però, iniziano subito a rompere i regali e anche lo Schiaccianoci, scagliandolo a terra con rabbia. A festa finita Clara, che non riesce a dormire, cerca il suo Schiaccianoci. Nel frattempo arriva mezzanotte: la sala si riempie di topi, sempre più numerosi e spaventosi. I soldatini escono dalle loro scatole e inizia una feroce battaglia. “Lo Schiaccianoci” affronta e sconfigge il Re dei topi. Il vincitore – ora trasformato in un bel Principe – si inginocchia davanti a Clara e inizia un viaggio fantastico e fiabesco nel Regno delle favole e dei dolciumi. Musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Coreografia ripresa da Petipa/Ivanov. Allestimento: Nuovo Balletto Classico e National Ballet of Ucraine. Costumi: Nuovo Balletto Classico, Nuvia Valestri e National Ballet of Ucraine. Ballerini della Compagnia NBC che ha sede nella storica “Associazione Balletto Classico di Liliana Cosi e Marinel Stefanescu”.

 

Il 7 luglio viene presentato “Quintetto”: il “5”, nell’esoterismo, è il numero che simboleggia la vita universale, l’individualità umana, la volontà, l’intelligenza, l’ispirazione e il genio. Simboleggia anche l’evoluzione verticale, il movimento progressivo ascendente. Per l’esoterismo il “5” è il numero dell’uomo come punto mediano tra terra e cielo, e indica che l’ascensione verso una condizione superiore è possibile. Esso contiene la sintesi dei cinque sensi, il numero delle dita di un uomo, è la base decimale matematica, è il numero del pentacolo ed il numero della stella a cinque punte. Si tratta di una cifra dell’uomo, a cui gli uomini hanno attribuito significati trascendentali fin dalla notte dei tempi. Di e con Marco Augusto Chenevier, produzione Cie Les 3 Plumes, fotografo Alex Brenner, con il sostegno di Regione Autonoma Valle d’Aosta.

 

Il 1° settembre il cartellone prevede “Mary’s Bath” che è uno studio sospeso fra terreno e divino. Una danza intima che si svela. Mary ci invita a guardarla da vicino, a condividere con lei la paura e la verità del divenire. Un Angelo si abbandona, per la prima volta ad una confidenza, ad una confessione fisica. “Mary’s Bath” è un progetto di ricerca che ha come tema di sviluppo l’Annunciazione. Non parla però di religione. L’attenzione si concentra piuttosto sulla storia di iconografie, simbologie e testi legati al tema dell’Annunciazione che da sempre accompagnano la nostra cultura: dal medioevo al rinascimento, ad oggi. Non c’è giudizio, ma due personaggi che si svelano e definiscono poco a poco, tra slanci lirici e dialoghi di corpi ironici: Mary (gioiosa? fragile? consenziente?) e l’Angelo (orgoglioso? solo? innamorato?). “Mary’s Bath” è anche una riflessione sulla vita a partire dal suo punto di partenza: il concepimento. La maternità come scelta o accettazione come desiderio o come ruolo da ricoprire. La relazione d’amore come legame naturale, o come sentimento da modellare in base allo sguardo degli altri. Da qui un interrogativo sulle aspettative a cui la società ci sottopone, e sul come decidiamo di assecondarle o trasgredirle. Purezza diventa sensualità. Il sensuale tramuta in divino, finché ciò che è stato narrato si confonde e lascia spazio all’essere: di carne e meraviglia. Coreografia e danza Claudia Rossi Valli, Tommaso Monza. Assistente Marco Bissoli. Disegno luci Andrea Gentili. Voce Fabio Pagano, Claudia Rossi Valli. Produzione Natiscalzi DT, Compagnia Abbondanza Bertoni. Con il sostegno di Leim project.

 

INFO: 3385877935 / info@vignaleindanza.com

 

Michele Olivieri

 

Foto: Vignale in Danza

www.giornaledelladanza.com

 

 

 

 

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