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Redattori

Il coraggio e la nobiltà dei sogni in “Jentu” di Stefano Mazzotta

L’11 novembre 2018, all’interno della XV edizione di Lasciateci Sognare, il Teatro ai Colli di Padova ospita la compagnia Zerogrammi con Jentu, regia e coreografia Stefano Mazzotta, drammaturgia Fabio Chiriatti, danzatori Stefano Mazzotta e  Chiara Guglielmi, musiche di autori vari. Produzione Zerogrammi e Storiedivento, coproduzione Pim Off, LUFT casacreativa, con il sostegno di Regione Piemonte, MIBACT Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Nata nel 2005 e diretta dal coreografo e danzatore Mazzotta, Zerogrammi utilizza nelle sue creazioni linguaggi, contesti e punti di vista trasversali alla danza e al teatro, quali fotografia, arti plastiche e letteratura, uniti a un’attenta ricerca drammaturgica e coreografica. Alla base di questa interdisciplinarietà, la convinzione che il confronto artistico sia generatore di ricchezza, in grado di dar vita a nuovi strumenti di crescita creativa, ampliare connessioni e creare opportunità di collaborazione in svariati contesti nazionali e internazionali. Non fa eccezione a tale illuminata visione Jentu, creazione per due danzatori ispirata al Don Quijote di Miguel De Cervantes, che trasla le imprese dei personaggi dell’opera all’oggi e ci spiega come sia importante accettare fallimenti e cadute da cui ci si rialza più forti, pur di perseguire il proprio ideale più profondo, riscoprendo l’importanza ...

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“VN Serenade”: in scena il capolavoro di Balanchine con 28 danzatori

La creazione ricerca il rapporto più prossimo tra danza e musica, emancipando le potenzialità espressive del corpo, l’eleganza del gesto, la reversibilità che intercorre nello spazio tra impulso e decisione, tra determinazione e imprevisto in cui l’umano si esperisce come puro potenziale. La dimensione coreografica si avvale di due metodologie differenti nell’approccio alla forma, ma speculari nella generazione di un’esperienza estetica in cui lo spazio tra la realtà e l’apparenza, l’individuo e la collettività costituisce un rinnovato luogo di libertà per il sensibile, una diversa postura politica dei corpi. Verklärte Nacht nella versione del 1943 per orchestra d’archi apre la serata ed è l’incipit per articolare una danza viscerale, in un susseguirsi di duetti in cui è l’istinto del corpo nell’ascolto musicale a prevalere sul concetto, a disegnare l’immagine dinamica del gesto artistico. È la partitura di Schönberg, che lo stesso autore nel 1950 definisce come musica pura, a condurre l’interiorità, a far vibrare l’impersonale della danza come potenziale, come origine e materia di un senso a venire. Serenade op.48 in do maggiore per archi, è il primo balletto originale che Balanchine creò in America nel 1934 per gli studenti della Scuola dell’American Ballet Theatre. Il balletto è una pietra miliare nella ...

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GD Web TV: Aletta Collins – Blue Moon, Royal Ballet

Aletta Collins ha creato una nuova coreografia sulle musiche di David Sawer. La particolarità di questo nuovo lavoro è che sarà messo in scena solo da danzatrici e, soprattutto, saranno sulle punte. Blue Moon, questo il titolo della pièce, vedrà protagoniste le ballerine del Royal Ballet Romany Pajdak, Mayara Magri, Mica Bradbury, Fumi Kaneko, Beatriz Stix-Brunell, Kristen McNally e Hannah Grennell.     www.giornaledelladanza.com

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A Danae Festival “Sing the Positions”, creazione senza regole di Ioannis Mandafounis

Il 3 novembre 2018, all’interno di Danae Festival 2018, DID Studio di Milano ospita il collettivo Cie Ioannis Mandafounis con Sing the Positions, concept, coreografia, musica e interpretazione Ioannis Mandafounis e Manon Parent, co-produzione ADC-Ginevra, Tanzhaus-Zurigo, Prairie – Percentuale culturale Migros, Reso – Tanznetzwerk Schweiz. Con il supporto di Pro Helvetia, Swiss Arts Council, finanziato da Pro Helvetia, Swiss Arts Council, SSA, Nestlé for Art Foundation e Fondazione Stanley Thomas Johnson. Considerato uno tra i più carismatici danzatori e coreografi in circolazione, Mandafounis studia danza alla Scuola Nazionale di Atene e al Conservatorio di Parigi, e collabora con il Balletto dell’Opera di Göteborg, Nederlands Dans Theatre II e Forsythe Company. Attualmente direttore artistico di Cie Ioannis Mandafounis, insegna anche in laboratori di improvvisazione e balletto classico, contaminati con l’antica arte marziale Budo, e realizza opere coreografiche per scuole e compagnie come Ballet Junior Geneva, P.A.R.T.S. Bruxelles, Palucca Schule Dresden, K3 Kampnagel Hamburg, Tanzlabor 21 Frankfurt, La Manufacture e altri. Nel 2015 riceve lo Swiss Dance Award nella categoria Outstanding Male Dancer. Con Sing the Positions, il coreografo e Manon Parent, danzatrice e coreografa di danza contemporanea, nonché compositrice e violinista, fondono danza e musica nella loro forma più pura, dando ...

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“Abai”: la musica e la danza kazaka arriva al Carlo Felice di Genova

Dopo il grande successo ottenuto a New York e Parigi, il Teatro dell’Opera di Astana (capitale del Kazakistan) il prossimo 8 novembre porterà in scena al Teatro Carlo Felice, per la prima volta in Italia, l’opera Abai, ritenuta il capolavoro del teatro lirico in lingua kazaka.  Si tratta del terzo anno di collaborazione tra il Teatro Carlo Felice e il Teatro dell’Opera di Astana, un rapporto che cresce e si arricchisce con questo nuovo spettacolo e che, grazie al linguaggio universale della musica, rinsalda il legame tra le due nazioni. Una serata che ci permette di ritrovare sul podio, a dirigere l’Orchestra e il Coro del Teatro Astana Opera, Alan Buribayev, giovane direttore kazako, Direttore Principale dell’Astana Opera, diplomato presso il Conservatorio di Almaty in Kazakistan, pluripremiato ai più importanti concorsi di direzione d’orchestra internazionali, applaudito nella precedente Stagione Sinfonica dal pubblico genovese nel concerto del 24 febbraio. L’opera ha come protagonista Abai Kunanbaev (1845-1904), il poeta nazionale del Kazakistan. Una figura leggendaria per il suo paese: fondò la letteratura kazaka, che prima di lui si limitava a una poesia non scritta, al canto anonimo di un popolo nomade delle steppe tramandato oralmente di generazione in generazione. L’opera in due atti, ...

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La danza disegna il corpo in “Soliloquio a due” del collettivo Myelin Zone

Il 1 novembre 2018, nell’ambito del progetto La Soffitta/Danza – Ricerche sul corpo, tra danza e scienza: l’Axis syllabus, a cura di Elena Cervellati, DAMSLab/Teatro ospita il collettivo Myelin Zone con Soliloquio a due, concept, coreografia e interpretazione Francesca Pedullà, illustrazioni Sabrina Marzagalli, musiche originali Alessandro Bartolena, con il supporto di Progetto Maia 2016-Teatro Akropolis, Teatro dell’Archivolto, Accademia di Belle Arti di Genova, Tanzfabrik Berlin. Creato nel 2015 dall’unione artistica di Pedullà e Marzagalli, il lavoro di Myelin Zone si caratterizza per l’interdisciplinarietà e l’ecletticità creativa, ed è incentrato sul concetto di non-finito nelle arti visive, spiegato attraverso la realizzazione di cortometraggi di videodanza e lo studio del movimento sotto molteplici aspetti. E’ in quest’ottica che nel 2016 nasce Soliloquio a due, testimonianza della spinta creativa delle artiste, racconto di un corpo soggetto e al tempo stesso oggetto di esperienze, cura e di conoscenza. Un duo che intreccia le esperienze di una danzatrice e di un’illustratrice, che unisce le azioni performative del soggetto sul palcoscenico, a fotografie di scena e di studio, disegni descrittivi e annotazioni allegoriche, un perfetto ritratto caleidoscopico del sé corporeo. ORARI & INFO 1 novembre 2018, ore 21.00 Laboratori delle Arti Piazzetta Pier Paolo Pasolini 5/b ...

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Dentro la Danza: #HEATHERPARISI – #LORELLACUCCARINI – #ROMINACARANCINI – #GABRIELEROSSI

La rubrica del giornaledelladanza.com, Dentro la Danza, è un mix di notizie a volte importanti altre piccanti, divertenti, raccontate con ironia e leggerezza per svelare cosa avviene dietro le quinte del mondo della danza e del balletto. Anche i nostri lettori possono diventare protagonisti delle news del giornale scrivendoci all’indirizzo mailto:redazione@giornaledelladanza.com specificando nell’oggetto Dentro la Danza e raccontandoci in anteprima le indiscrezioni di cui sono a conoscenza.    #HEATHERPARISI Il colpo di grazia all’intera carriera di Lorella Cuccarini lo ha inferto la “rivale” storica Heather Parisi. La danzatrice americana, incalzata sui suoi profili social ad esprimere un giudizio sulla Cuccarini ha chiosato: “Non la considero una ballerina, punto. Probabilmente è molto altro, ma sicuramente non è stata e non è una ballerina, tecnicamente parlando”. Un commento sicuramente coraggioso da parte di Heather che sono sicuro scatenerà i fan dell’ex più amata dagli italiani. #LORELLACUCCARINI Se Lorella Cuccarini ha incassato da un lato il giudizio di Heather Parisi, dall’altro è lei stessa ad esprimere un parere e lo fa in ambito politico. La Cuccarini si è scoperta sovranista, ha confessato di aver votato per una delle due forze che si trovano al governo nel nostro paese, ed ha espresso giudizi sullo ...

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“Apriti ai nostri baci”: Francesca La Cava firma la coreografia in scena al Teatro Tor Bella Monaca

La danza torna protagonista del palcoscenico del Teatro Tor Bella Monaca. Martedì 13 e mercoledì 14 novembre alle ore 21 Francesca La Cava firma la coreografia Apriti ai nostri baci, drammaturgia Guido Barbieri, musica originale e live electronics Fabio Cifariello Ciardi, video mapping Salvatore Insana, scene e costumi Chiara Defant, disegno luci Carlo Oriani Ambrosini, interpreti e collaborazione Sara Catellani, Andrea Di Matteo, Francesca La Cava, Manolo Perazzi e Valeria Russo. Il Novecento, secondo Christian Boltanski, è un muro. Un muro di ferro, immenso, sul quale si aprono centinaia di cassetti. Su ogni cassetto è stampato un numero e dentro ogni cassetto è nascosta una vita. O meglio le tracce di una vita: un certificato di nascita, una fotografia, un atto di proprietà, un documento di identità. Quel muro si intitola “Personnes”, cioè “persone”, ma anche “nessuno”. Il secolo nel quale sono nati i tre quarti dell’umanità è infatti diviso a metà da una contraddizione alta (per l’appunto) come un muro: da un lato è il secolo in cui l’individuo è la base ortogonale della società, in cui la persona, con il corredo dei suoi bisogni dei suoi desideri, occupa il vertice del sistema dei valori. Ma dall’altro è il ...

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Il lutto e l’arte di vivere con “Put your heart under your feet… and walk!” di Steven Cohen

Il 27 ottobre 2018, all’interno della XIX edizione di Danae Festival, il Teatro Out-Off di Milano ospita la prima nazionale di Put your heart under your feet… and walk!, concept, regia e coreografia Steven Cohen, produzione CIE Steven Cohen, coproduzione CDN Humain trop humain, Festival Montpellier Danse, Dance Umbrella, Aide aux projets de la Drac Nouvelle Aquitaine. Considerato uno dei più poliedrici, radicali e provocatori artisti contemporanei, il sudafricano Cohen si muove tra installazioni video, scultura e performance live, sviluppando una personale e originale modalità di espressione artistica. Nei suoi lavori entrano, infatti, esperienze e momenti della sua vita, raccontati con taglio poetico e al tempo stesso critico nei confronti delle convenzioni sociali e della politica. Non fa eccezione Put your heart under your feet… and walk!, la sua ultima toccante opera che ha debuttato al Festival Montpellier Danse e che prende spunto dalla morte del suo compagno e collaboratore Elu per intessere e condividere una riflessione sulla perdita, il lutto e il distacco. Nel lavoro si sottolinea come il dolore non sia un processo lineare e oggettivo, alcuni di noi ricordano costantemente chi hanno perso, altri dimenticano in fretta, altri ancora tentano di andare avanti gestendo la sofferenza attraverso ...

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La Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma festeggia il suo 90mo anniversario

Un gala speciale per un appuntamento ancor più speciale, ovvero i – primi – 90 anni della Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma.  Domenica 28 ottobre alle ore 18.00, gli allievi della scuola diretta da Laura Comi si esibirà presso il Teatro Nazionale e, per l’occasione lo spettacolo, che si avvale anche di contributi video e testimonianze preziose, verranno coinvolti allievi, ex allievi della Scuola di danza, e altri professionisti del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. La Scuola di danza è stata istituita nel 1928 ed è una delle più antiche e prestigiose Scuole professionali italiane. Dal 1939 si trova in via Ozieri 8, in una struttura ricca di storia e di fascino, a ridosso dell’Acquedotto Felice, realizzato durante il pontificato di Papa Sisto V, e sopra l’antico Circo Variano che insieme donano alla Scuola un aspetto unico, contribuendo a creare un’atmosfera d’altri tempi. Per questo Luchino Visconti nel 1951 la sceglie come location per alcune scene del film Bellissima con Anna Magnani. L’incanto di questo luogo è rafforzato dai suoi interni che vantano arredamenti d’epoca che, grazie all’attenzione e alla cura prestate, conservano ancora oggi tutta la loro funzionalità e bellezza. Uno spettacolo da non perdere e…mille di questi 90 anni, alla Scuola del ...

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