In questo libro autobiografico e poetico (edito in Francia da Robert Laffont), mescolando racconto, ricche rime, giochi di parole e teorie sulla vita, il grande danzatore François Alu racconta i segreti dei corridoi dell’Opéra Garnier, le luci degli spettacoli serali, la sofferenza, la rabbia e la disciplina. Ma soprattutto racconta il resto: la fantasia, l’immaginazione e questa libertà sempre possibile. Un vero inno alla differenza.
François Alu, è stato nominato étoile dell’Opéra di Parigi, dopo dodici anni trascorsi all’interno della compagnia di balletto. Conosciuto per la personalità insolita, ha annunciato il suo addio dall’Opéra solo pochi mesi dopo il prestigioso riconoscimento per intraprendere una carriera artistica personale. Dopo essere stato membro della giuria della trasmissione televisiva “Danse avec les stars” che lo ha fatto conoscere al grande pubblico, produce e porta in scena il suo spettacolo “Complètement éclairs!”, da solo, su un palco atipico a sua immagine, tra danza e performance, in tournée in tutto il mondo. Si cimenta anche con la commedia, tra cinema e televisione.
Originario di Fussy, vicino a Bourges, François Alu è entrato nella classe di danza di sua madre, insegnante di danza classica, all’età di sei anni. All’età di nove anni e mezzo, scopre realmente la sua vocazione mentre guarda in televisione una rappresentazione del “Don Chisciotte” con Patrick Dupond.
Nel 2004, all’età di dieci anni, François Alu entra alla Scuola di danza dell’Opéra di Parigi a Nanterre per unirsi successivamente al corpo di ballo nel 2010, all’età di 17 anni. In tre anni, François Alu scala rapidamente la gerarchia del balletto.
Promosso a coryphée alla fine del suo primo concorso il 10 novembre 2011, un anno dopo diventa sujet (9 novembre 2012). Viene promosso a primo ballerino il 6 novembre 2013 nella sua terza e quindi ultima competizione di promozione. Per questa prova ha scelto come variazione libera “Le Fantôme de l’opéra” di Roland Petit.
Viene scelto per il suo primo ruolo importante all’Opéra Bastille nel dicembre 2012, interpretando Basilio nel “Don Chisciotte” di Rudolf Nureyev accanto ad Alice Renavand. Nella stagione 2014-2015 interpreta il ruolo di “Djémil” ne “La Source” di Jean-Guillaume Bart al Palais Garnier accanto a Muriel Zusperreguy. Balla in seguito il ruolo di Sigfrido nel “Lago dei cigni” di Rudolf Nureyev ad aprile 2015 e quello di Rothbart nel dicembre 2016.
Dal 2011, François Alu partecipa agli spettacoli del gruppo “3ème étage”, insieme a Ludmila Pagliero, Paul Marque, Josua Hoffalt, Léonore Baulac, Lydie Vareilhes, Takeru Coste e Hugo Vigliotti. Questo gruppo è stato fondato e diretto dal coreografo franco-americano Samuel Murez. Nel 2017 è stato protagonista dello spettacolo “Hors Cadre” con il gruppo “3ème étage”, riunendo coreografie di Ben Van Cauwenbergh, Raul Zeummes e Samuel Murez.
All’inizio della stagione 2021, è entrato a far parte della giuria dello spettacolo su TF1 “Danse avec les stars”. Nello stesso periodo, co-scrive e mette in scena il suo primo spettacolo da solista, “Complètement Jetés”, dove mescola danza, sketch umoristici e teatro, in cui torna alla scoperta della danza ed esprime le sue contraddizioni interiori.
François Alu è stato nominato danseur étoile del Balletto dell’Opéra di Parigi il 23 aprile 2022, all’età di 28 anni, in seguito all’esibizione di “La Bayadère” di Rudolf Nureyev, in cui ha ballato il ruolo di Solor.
Il 23 novembre 2022 annuncia la sua partenza dall’Opéra di Parigi per dedicarsi ai propri progetti. Tra gli altri balletti a cui partecipato all’Opéra di Parigi si ricordano “La Fille mal gardée” di Frederick Ashton; “L’Histoire de Manon” di Kenneth MacMillan; “La bella addormentata” di Rudolf Nureyev; “Carmen” di Roland Petit; “Daphnis et Chloé” di Benjamin Millepied; “Notre-Dame de Paris” di Roland Petit; “Giselle” di Jean Coralli e Jules Perrot; “Paquita” di Pierre Lacotte; “Romeo e Giulietta” di Rudolf Nureyev. Nel 2020 è stato insignito dell’onorificenza di “Chevalier de l’ordre national du Mérite” dal Ministero della Cultura francese, e nel 2022 ha vinto il “Prix du Syndicat de la critique” come personalità coreografica dell’anno.
Michele Olivieri
Foto di Jonty Champelovier
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