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Interviste

Lali-Ayguadé

Lali Ayguadé – “Unreal”: alla ricerca di una direzione

Lali Ayguadé è una delle personalità più originali e riconoscibili della danza contemporanea europea. Nata a Barcellona e formata tra il prestigioso Institut del Teatre e il London Contemporary Dance School, ha attraversato scenari coreografici e culturali eterogenei, collaborando con alcuni dei nomi più influenti della scena internazionale, tra cui Akram Khan, Hofesh Shechter, Marcos Morau e Roberto Olivan. Con una cifra stilistica potente, fisica e profondamente poetica, Ayguadé ha saputo coniugare rigore tecnico e ricerca espressiva, portando avanti un lavoro coreografico che esplora il corpo come strumento di verità, fragilità e trasformazione. Parallelamente alla danza, si è affermata anche nel mondo del cinema, ricevendo riconoscimenti per le sue interpretazioni in cortometraggi e film. Oggi, a capo della propria compagnia, Lali Ayguadé continua a interrogare il presente attraverso creazioni che mettono in discussione le apparenze, le identità e le relazioni umane. Attraverso un linguaggio coreografico che coniuga precisione tecnica e introspezione poetica, Ayguadé esplora le complesse dinamiche del corpo in relazione alle identità mutevoli e alle realtà contemporanee. La sua ultima creazione, Unreal, presentata al Festival Nutida 2025, indaga il confine tra ciò che appare e ciò che è, interrogando il ruolo della danza in un mondo segnato da instabilità ...

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Simone-Valastro

Simone Valastro: “Creare senza tradire sé stessi. L’equilibrio tra istinto e consapevolezza”

Simone Valastro è una delle voci più autorevoli nel panorama della danza contemporanea internazionale. Dopo essersi diplomato alla Scuola di Ballo del Teatro alla Scala nel 1998, entra nel Balletto dell’Opéra di Parigi, dove raggiunge alti traguardi, ricevendo nel 2008 il premio AROP e nel 2009 il titolo di miglior ballerino italiano all’estero. Oltre alla sua carriera di danzatore, ha debuttato come coreografo nel 2008 e ha fondato, insieme ad Alessio Carbone, la compagnia Les Italiens de l’Opéra nel 2016. Dopo essere stato protagonista sulle scene di teatri prestigiosi come l’Opéra di Parigi, ha saputo imporsi come coreografo, firmando creazioni per compagnie di grande tradizione come il Bol’šoj, l’Opera di Roma, e il Teatro alla Scala. La sua traiettoria artistica non è solo un racconto di successo, ma una riflessione costante sull’evoluzione del linguaggio coreografico e sulla relazione tra passato e futuro nella danza.  Nel  2025, Simone Valastro è designato coreografo del progetto Le Stelle di Domani, un’iniziativa del Balletto di Venezia con la partecipazione di 12 giovani danzatori internazionali, selezionati tra le migliori istituzioni di formazione, come l’Académie Princesse Grace di Montecarlo, l’Accademia Teatro alla Scala di Milano, l’ABT/J.K.O. School di New York, l’École de Danse de l’Opéra National ...

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Tuccio-Guicciardini

Tuccio Guicciardini: “Non in mio nome. L’arte che resiste.”

  Tuccio Guicciardini, direttore artistico ‒ insieme a Patrizia de Bari ‒ del Festival “Orizzonti Verticali – Arti sceniche in cantiere”, ha saputo trasformare un evento in un appuntamento imprescindibile per gli appassionati di arte e cultura contemporanea. Con una visione originale e una grande capacità di sintesi tra innovazione e tradizione, “Orizzonti Verticali” si distingue per la sua formula unica, che unisce e sperimenta diverse forme di espressione artistica, dalla musica alla danza, dal teatro alle arti visive. Un Festival che non si limita a essere una mera vetrina, ma che crea esperienze immersive, generando riflessioni profonde e incontri tra artisti e pubblico. Giunto quest’anno alla sua XIII edizione, Il Festival, con il sottotitolo “Non in mio nome”, che si svolgerà dal 31 luglio al 5 agosto 2025 a San Gimignano, in provincia di Siena, borgo turrito tra le mete più iconiche della Toscana, eletta Patrimonio dell’Unesco nel 1990. L’edizione 2025 include 21 appuntamenti di danza, teatro, musica, performance tra cui 5 prime nazionali. Orizzonti Verticali è un progetto della Compagnia Giardino Chiuso, con il sostegno di Fondazione Fabbrica Europa, nell’ambito del progetto regionale Ente di rilevanza dello spettacolo dal vivo della Regione Toscana, Regione Toscana, Amministrazione Comunale Città ...

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Patrizia de Bari

Patrizia de Bari: “Rilanciare in verticale le idee e il pensiero artistico/intellettuale”

Patrizia de Bari, direttrice artistica ‒ insieme a Tuccio Guicciardini ‒ del Festival “Orizzonti Verticali – Arti sceniche in cantiere”, ha saputo trasformare un evento in un appuntamento imprescindibile per gli appassionati di arte e cultura contemporanea. Con una visione originale e una grande capacità di sintesi tra innovazione e tradizione, “Orizzonti Verticali” si distingue per la sua formula unica, che unisce e sperimenta diverse forme di espressione artistica, dalla musica alla danza, dal teatro alle arti visive. Un Festival che non si limita a essere una mera vetrina, ma che crea esperienze immersive, generando riflessioni profonde e incontri tra artisti e pubblico. Giunto quest’anno alla sua XIII edizione, Il Festival, con il sottotitolo “Non in mio nome”, si svolgerà dal 31 luglio al 5 agosto 2025 a San Gimignano, in provincia di Siena, borgo turrito tra le mete più iconiche della Toscana, eletta Patrimonio dell’Unesco nel 1990. L’edizione 2025 include 21 appuntamenti di danza, teatro, musica, performance tra cui 5 prime nazionali. Orizzonti Verticali è un progetto della Compagnia Giardino Chiuso, con il sostegno di Fondazione Fabbrica Europa, nell’ambito del progetto regionale Ente di rilevanza dello spettacolo dal vivo della Regione Toscana, Regione Toscana, Amministrazione Comunale Città di San ...

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Alessio-Carbone

Alessio Carbone – “Le Stelle di Domani”: formare i danzatori del futuro

  Alessio Carbone è una delle figure più autorevoli nel panorama della danza internazionale la sua carriera è indissolubilmente legata a una tradizione familiare di eccellenza artistica. Cresciuto in una famiglia di danzatori, ha avuto il privilegio di essere figlio di Giuseppe Carbone, celebre direttore di balletto, e di Iride Sauri, storica prima ballerina del Teatro La Fenice di Venezia. Un’eredità che non si è fermata a lui: anche sua sorella Beatrice Carbone, con una carriera al Teatro alla Scala di Milano, ha contribuito al prestigio della tradizione coreutica di famiglia. Alessio ha iniziato la sua carriera da giovanissimo, affermandosi rapidamente in ruoli di primo piano sulla scena internazionale. Dopo una solida formazione nella scuola di famiglia e un’importante esperienza al Teatro alla Scala, ha continuato il suo percorso all’Opéra di Parigi, dove, per oltre vent’anni, ha interpretato il ruolo di Primo Ballerino, consolidandosi come uno dei protagonisti più riconosciuti a livello mondiale. Oggi, in qualità di Direttore Artistico de Il Balletto di Venezia, Carbone è apprezzato non solo per la sua eccellenza artistica, ma anche per il suo impegno verso tematiche sociali. Insieme al coreografo Simone Valastro, ha fondato la compagnia Les Italiens de l’Opéra, con l’obiettivo di promuovere ...

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Margherita Landi – “Corpi Situati”: geografie del sentire

Coreografa, artista e ricercatrice, Margherita Landi è una delle voci più originali della scena performativa contemporanea. Il suo lavoro attraversa confini disciplinari, intrecciando danza, tecnologie immersive, pratiche partecipative e riflessioni politiche sul corpo. Nei suoi progetti, spesso site-specific o sviluppati in contesti non convenzionali, il corpo non è mai un’entità isolata: è un archivio vivente, una soglia tra percezione e memoria, uno strumento di relazione con lo spazio e con gli altri. Attraverso un uso critico della tecnologia, che non spettacolarizza ma dilata la soglia percettiva, Landi esplora come i corpi si situano, si trasformano, si relazionano al contesto e agli altri. La sua danza non è tanto da vedere, quanto da attraversare. È una danza che ascolta, che apre, che cura, che disarma. In questa intervista, Margherita Landi ci accompagna nel suo universo artistico. Il Suo ultimo lavoro, Corpi Situati, con la partecipazione di Agnese Lanza, è stato presentato, in anteprima, il 25 giugno 2024, all’interno di “Site Dance”, rassegna di danza contemporanea organizzata dalla Compagnia degli Istanti/Compagnia Simona Bucci, codiretta da Simona Bucci e Marika Errigo. Lo spettacolo replicherà il 14 settembre 2025, al Parco di Villa Fabbricotti, a Firenze, sempre nell’ambito di “Site Dance”. Partiamo dal concetto ...

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Jill Crovisier

Jill Crovisier – “I(CE)(S)CREAM Boléro Femme”: un viaggio personale di espressione fisica

Coreografa e direttrice artistica della compagnia JC Movement Production, Jill Crovisier è una figura di riferimento nel panorama internazionale della danza contemporanea. Fondata nel 2013 e con base in Lussemburgo, la sua compagnia si distingue per un approccio multidisciplinare che unisce danza, teatro, arti visive e pratiche di comunità, offrendo una piattaforma inclusiva che valorizza la diversità di esperienze e linguaggi artistici. Con un’estetica che fonde rigore coreografico e suggestioni cinematografiche, Crovisier sviluppa opere che esplorano temi attuali con profondità e delicatezza, indagando le dinamiche individuali e collettive attraverso un dialogo intenso tra corpo, musica e spazio. La sua ricerca si traduce in produzioni che viaggiano in tutto il mondo, ricevendo riconoscimenti prestigiosi e coinvolgendo un ampio ventaglio di collaboratori, professionisti e non. In questa intervista, ci addentriamo nel cuore creativo di Jill Crovisier, esplorando le radici della sua poetica e la visione che anima la sua compagnia, a partire dalla recente produzione I(CE)(S)CREAM Boléro Femme, presentata nell’ambito del Festival Nutida 2025, un’opera che intreccia femminismo, ritmo e simbolismo in un intenso dialogo con il capolavoro di Ravel. Come descriverebbe il Suo linguaggio coreografico a qualcuno che non ha mai visto il Suo lavoro? Probabilmente c’è qualcosa in almeno uno ...

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Alessia-Gatta

Alessia Gatta: “La danza è una forma di ascolto, di espressione e di resistenza”

Alessia Gatta si afferma nel panorama della danza contemporanea per una ricerca coreografica rigorosa ed evocativa, capace di indagare in profondità le dinamiche emotive e fisiche dell’essere umano attraverso il movimento. La sua pratica artistica si distingue per l’esplorazione sensibile e stratificata delle dimensioni più intime dell’esistenza, mettendo in relazione corpo e mente, vulnerabilità e forza, in un linguaggio coreutico ricco, articolato e intensamente espressivo. La sua recente creazione, Balance, presentata all’interno del progetto “The Gate – Get The Floor” al Festival Nutida 2025, rappresenta un esempio emblematico della sua capacità di tradurre in gesto e movimento tematiche complesse come la dualità, la resilienza e la trasformazione interiore. L’opera si configura come un viaggio fisico ed emotivo, condotto con sensibilità e rigore, che restituisce attraverso il corpo in azione le molteplici sfaccettature dell’esperienza umana. La danza di Alessia Gatta si rivela così un potente strumento di comunicazione e metamorfosi: un linguaggio universale e coinvolgente in grado di svelare con intensità le profondità dell’animo umano. Può raccontarci quali sono stati i momenti chiave e le scelte più decisive nel suo percorso artistico? Nel 2005 ho ricevuto il premio alla composizione coreografica alla Settimana Internazionale di Spoleto, un riconoscimento che ha rappresentato ...

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Simona Bertozzi – “Altitudine”: l’ascolto dell’istante

Coreografa, performer e autrice di spicco della scena contemporanea, Simona Bertozzi attraversa da oltre quindici anni i territori della danza con uno sguardo rigoroso, aperto alla contaminazione e profondamente sensibile alla dimensione del tempo presente. Fondatrice della compagnia Nexus, il suo percorso si è sviluppato tra contesti nazionali e internazionali, sperimentando linguaggi, collaborazioni e forme sempre nuove di relazione tra corpo, pensiero e spazio scenico. La sua ricerca coreografica è da anni riconosciuta per il rigore e la radicalità. La sua ultima creazione, Altitudine ‒ che sarà presentata il 3 luglio 2025 nell’ambito del Festival Nutida ‒ realizzata con il musicista elettronico Francesco Giomi, nasce da un’esperienza condivisa in Perù e si configura come un dispositivo di improvvisazione totale, in cui corpo e suono si fondono per generare un paesaggio in costante mutazione. Un’opera che rifiuta la forma chiusa per abitare l’ossigeno dell’istante creativo, in cui ogni gesto è un atto di ascolto e ogni suono un’occasione di  trasformazione. In questa intervista, Simona Bertozzi ripercorre le radici del progetto, riflette sul proprio percorso artistico e ci accompagna dentro una pratica che fa del movimento una grammatica viva, radicale e in continuo divenire. Lei ha attraversato la scena coreografica europea formando ...

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Pablo Girolami: “L’arte, se è onesta, è sempre uno specchio”

  Coreografo, performer e fondatore della compagnia House of IVONA, Pablo Girolami continua a spingere i confini della danza contemporanea verso territori emotivi, sensoriali e concettuali inesplorati. Con T.R.I.P.O.F.O.B.I.A (The end), nuova tappa di un progetto avviato con la creazione omonima, Girolami affronta una paura primordiale — quella dei buchi, delle cavità, dell’informe — trasformandola in un’esperienza coreografica che interroga il corpo, il controllo e le nostre reazioni viscerali. A seguire, in “Non Stop Ecstatic Dancing”, si presenta in una veste inedita: quella di live performer musicale, attivando il pubblico attraverso un flusso continuo di suono, gesto e presenza. Un viaggio che va dalla repulsione alla trance collettiva, in cui l’arte diventa spazio di trasformazione. Il titolo del Suo ultimo lavoro, T.R.I.P.O.F.O.B.I.A (The end) ‒ che sarà presentato il 27 giugno 2025 al Festival Nutida, insieme a Non Stop Ecstatic Dancing ‒ fa riferimento a una paura molto specifica, quella della tripofobia. Il concept richiama uno “scheletro tripofobico” costruito attraverso la geometria e attivato dall’immaginazione. Come ha tradotto questa complessa visione concettuale in movimento e gesto scenico? Non ho voluto rappresentare letteralmente la tripofobia. È stato, piuttosto, un punto di partenza, visivo e suggestivo. Ci siamo ispirati a immagini legate ...

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