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Interviste

Emozione, passione, libertà: intervista a Luigi Martelletta

Luigi Martelletta inizia gli studi a soli sei anni alla scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, a 17 anni si diploma e a 21 anni già diventa il primo ballerino. Da allora ha danzato tutti i ruoli del repertorio classico alternando le sue recite con artisti quali: Rudolf Nureyev, Mikail Baryshnikov, Roberto Bolle. Ha lavorato nella sua carriera con Roland Petit (Ballet National de Marseille), Maurice Bejart (Ballet du XXe Siècle), Oscar Araiz (Grand Theatre de Genève), Alberto Alonso (Ballet Nacional de Cuba), Ben Stevenson (Houston Ballet). Attualmente ha fondato una sua compagnia, “Almatanz” con la quale viene invitato ad esibirsi nei più prestigiosi teatri italiani ed europei. Gentile Luigi, qual è stato l’aspetto determinante che l’ha fatta innamorare della danza da piccolo? In realtà nessun fuoco sacro, ma la mia casa era letteralmente di fronte la scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, è stato un caso, forse il destino! Quali sono stati i “primi passi” verso la formazione, ha frequentato fin da subito la Scuola del Teatro dell’Opera di Roma? I primi passi sono stati gli anni (ben dieci) alla scuola dell’Opera di Roma, sono entrato prestissimo a sei anni… ero la mascotte e invece ...

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Senza “storia” siamo persi: intervista a Ioulia Sofina

Senza “storia” siamo persi: intervista a Ioulia Sofina

  Ioulia Sofina nasce in Russia a Syktyvkar, dove all’età di nove anni supera l’audizione e inizia a studiare danza nell’Istituto Professionale “Scuola Coreografica Statale della Repubblica Komi”, all’epoca succursale dell’Accademia di Leningrado. Oltre la danza frequenta la scuola d’obbligo per i ragazzi dotati con l’indirizzo scientifico (fisica elementare e matematica superiore) dove supera l’esame di maturità nel 1988. Diplomandosi come ballerina professionista superando l’esame tecnico ed artistico previsto dal Ministero dell’Istruzione Professionale Specifica (scuola Vaganova) ottiene, in più, nel 1990, il secondo diploma specifico (con il massimo dei voti) dal Liceo della Cultura come insegnante delle discipline coreutiche. Studia pianoforte e musica oltre all’arte del disegno. Si interessa alla storia del costume scenico e all’arte della scenografia. Decide di perfezionare il suo livello professionale e, nel 1991, superando una severa selezione, inizia la sua formazione presso l’Università Statale degli Studi della Cultura e delle Arti di San Pietroburgo (cattedra della danza diretta dal professore Boris Bregvadze) con i docenti Seriognikova, Zviaghin, Vagabov, Bregvedze. Durante quattro anni di intenso studio apprende varie discipline sia generiche sia specialistiche. Nel 1995 si laurea con il titolo “Coreografa e maestra di ballo (maitre du ballet)”, con il quale conferma il suo diritto ad ...

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“Continua a sorridere”: intervista a Marek Różycki

 Marek Różycki, originario della Polonia si forma alla “Poznan State Ballet School” dove studia con il metodo Vaganova. Il suo primo impegno professionale è con il “Polish Dance Theatre”, sotto la guida del Maestro Conrad Drzewiecki, in quel momento il coreografo più innovativo della scena tersicorea polacca. Entra poi a far parte del “Bremer Dance Theatre” diretto da Reinhild Hoffman. Nel 1982 arriva a Berlino alla “Deutsche Oper Berlin” e nel 1990 diviene primo ballerino. In questo periodo inizia anche la sua carriera di coreografo. Approda poi alla “Staatsoper Berlin” sotto la direzione di Michael Denard, dove ricopre i ruoli di primo solista, maestro del corpo di Ballo, maestro di ballo e coreografo, ampliando così la sua esperienza nel mondo della danza. È stato poi invitato in Danimarca come primo maestro di ballo e assistente coreografo di Peter Schaufuss e della sua Compagnia. Per un anno crea coreografie ed insegna in tutta Europa. All’“Institut de Recherche et de Pédagogie Chorographiques” di Parigi del “Centre National de Danse” riceve, con Diplôme d’Ètat, il titolo di professore per la danza classica. Bertrand D’At, direttore del “Ballet du Rhin”, lo vuole insegnante ospite residente per la compagnia e professore di danza classica al ...

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Da Piacenza al Royal Ballet: intervista a Giacomo Rovero

Da Piacenza al Royal Ballet: intervista a Giacomo Rovero

  Il ballerino italiano Giacomo Rovero è un Artist del “The Royal Ballet”. È entrato a far parte del “The Royal Ballet’s Aud Jebsen Young Dancers Programme” all’inizio della stagione 2016/17 per poi entrare definitivamente nella Compagnia come Artist dall’inizio della stagione 2017/18. Rovero è nato a Piacenza. Ha studiato localmente all’“Accademia di Danza Domenichino da Piacenza” con Giuseppina Campolonghi, Michela Arcelli ed Elisabetta Rossi. Premi conseguiti includono la medaglia d’oro al “Youth America Grand Prix” nel 2011. Continua poi gli studi con Christian Schön presso la scuola dell’“Hamburg Ballet” diretta da John Neumeier, prima di diplomarsi alla “The Royal Ballet Upper School” (2013/2016). I ruoli interpretati da studente all’Accademia del Royal includono: “Classical Symphony” di Liam Scarlett, “Soirées Musicales” di Kenneth Macmillan, “Concerto Grosso” di Helgi Tomasson e “Vertigo Maze” di Stijn Celis. I suoi ruoli con il “Royal Ballet” includono “Symphonic Dances” di Liam Scarlett. E le sue creazioni con la Compagnia includono “Void and Fire” di Robert Binet. Gentile Giacomo, qual è stato il tuo primissimo approccio con la danza e come hai scoperto la passione per tale disciplina? Fin da piccolo mi è sempre piaciuto muovermi a tempo di musica e ballare. Ho iniziato facendo ginnastica ...

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Bolshoi, Mikhailovsky, Scala: intervista ad Antonina Chapkina

Bolshoi, Mikhailovsky, Scala: intervista ad Antonina Chapkina

  Antonina Chapkina è nata in Russia, si è formata prima alla Scuola del Teatro Bolshoi di Mosca e poi al Mikhailovsky Theatre di San Pietroburgo, in seguito si trasferisce a Milano ed entra come aggiunta nel Corpo di ballo del Teatro alla Scala diretto da Makhar Vaziev. In breve tempo, Antonina Chapkina, si impone per qualità ed interpreta primi ruoli da Solista come quello della danzatrice araba nello “Schiaccianoci” firmato dal coreografo Nacho Duato. In coppia con Jacopo Tissi è stata la protagonista nella “Cinderella” creata dal già direttore del Corpo di ballo scaligero, Mauro Bigonzetti. Ha danzato anche in Scala nel ruolo di Prima Ballerina nella creazione di Heinz Spoerli “Cello Suite”.   Gentile Antonina, come e quando è scoccata la scintilla per il balletto classico? Oh… non ricordo un giorno trascorso senza una scintilla. Ogni volta che ero in strada o in un negozio, ovunque, tutti mi chiedevano se stessi ballando. È stato subito “amore a prima vista” con l’arte della danza? Per me era molto naturale. Penso che ho sempre ballato sia a casa che in sala di ballo. Com’è avvenuta l’audizione per la Scuola del Bolshoi e quali sono stati i maggiori insegnamenti ricevuti che ...

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Passione, dedizione, emozione: intervista ad Alen Bottaini

Passione, dedizione, emozione: intervista ad Alen Bottaini

  Alen Bottaini, primo ballerino del Bayerisches Staatsballet di Monaco, nasce a Viareggio. Ancora giovanissimo inizia a muovere i suoi primi passi di danza presso la scuola di ballo “Lorna Wilkinson”, a Massa. Scoperto il suo grande talento decide di approfondire gli studi iscrivendosi nel 1989 all’“Upper School” del Royal Ballet di Londra. Durante le sospensioni festive dei corsi partecipa a vari stage all’Accademia di Montecarlo, sotto la guida dell’insegnante Marika Besobrasova e a Zara. Proprio in una di queste occasioni viene consigliato dai maestri del Kirov di proseguire la sua crescita presso la scuola Vaganova di San Pietroburgo. Il ballerino nato e cresciuto all’ombra delle Apuane è stato il primo e unico italiano ad aver vinto la medaglia d’oro alla competizione internazionale di Varna, dove si confrontano soltanto i migliori. Altri riconoscimenti: il premio Positano come “Best New Rising Star”, conquista Parigi nel gala finale del “VII Paris International Dance Competiton” per il suo “charme” e “la haute virtuosité de la prestation” e ancora è definito la “rivelazione” della stagione dopo aver interpretato il principe Dèsiré al Teatro Carlo Felice di Genova, in “Sleeping Beauty” di Yuri Grigorovich. Riceve il premio Danza & Danza, “Best Italian Dancer in Europe”, ...

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Pietro Gagliardi: “Esprimere se stessi tramite il linguaggio di Verità, Bellezza e Armonia”

Pietro Gagliardi è il fondatore della prima scuola di formazione di GYROTONIC® in Italia. Nasce e si forma come danzatore, ed è solo dopo un incidente che scopre questa tecnica che in breve tempo lo riporta sulle scene. Molti danzatori si sono affacciati alla sua scuola per rafforzare il proprio corpo. In questa intervista ci ha raccontato un po’ della sua storia.    In Italia, e non solo, il tuo nome è strettamente legato al GYROTONIC®. Ci racconti come lo hai scoperto? Ho iniziato a praticare questa disciplina nel 1990 a Firenze, allo Studio Il Vortice di Pino Carbone. E’ lì che ho conosciuto Juliu Horvath, l’inventore del Sistema; è stato un incontro folgorante. La sensazione che conservo tuttora è stata quella di trovarmi difronte ad un grande Iniziato che emana conoscenza anche senza aver bisogno di dire alcuna parola. Ricordo che in quel periodo soffrivo tantissimo a causa di un brutto infortunio che mi ero procurato danzando, al punto che trascorrevo gran parte delle mie giornate piegato su me stesso per il dolore alla schiena e alla gamba destra. Non appena mi vide, Horvath mi chiese di avvicinarmi, mi distese sulle sue gambe e iniziò a muovermi in tutte ...

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Le parole limitano, la danza libera: intervista a Federico D’Ortenzi

Le parole limitano, la danza libera: intervista a Federico D’Ortenzi

  Federico D’Ortenzi è nato a Roma e ha iniziato a studiare danza all’età di sei anni. Nel 2005 entra a far parte della Scuola di danza del teatro dell’Opera di Roma dove ha preso parte a varie produzioni del teatro quali: “lo Schiaccianoci” con Carla Fracci, “Trittico 900”, “Pinocchio”, “La Bella Addormentata”, “Carmen” ed altre ancora. Nel 2009 Federico è stato preso con Borsa di studio all’Accademia Teatro Scala di Milano dove ha preso parte a varie produzioni del teatro e della scuola quali: Morte a Venezia, Raymonda, Kylian, Gaîté Parisienne etc. Nel 2013 è stato personalmente invitato dal direttore artistico Franco De Vita a frequentare con una borsa di studio completa l’ultimo anno presso l’American Ballet Theatre Jacqueline Kennedy Onassis School dove si è diplomato nel 2014 sotto la direzione di Franco De Vita, Raymond Lukens e gli insegnanti François Perraut, Martine van Hamel e Lupe Serrano. Nella stessa scuola ha avuto occasione d’interpretare come Guest ABT nella “The Dutch Don’t Dance Division” nel NDT in Olanda, il ruolo del Principe nello Schiaccianoci. Nel 2014, D’Ortenzi si è unito alla “Washington Ballet Studio Company” sotto la direzione di Septime Webre e ha danzato produzioni quali “Schiaccianoci” di Septime ...

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La danza è un cocktail: intervista ad Alessandro Riga

La danza è un cocktail: intervista ad Alessandro Riga

  Alessandro Riga è nato a Crotone. Ha intrapreso gli studi di danza classica presso la scuola “Maria Taglioni” di Crotone dove ha avuto come insegnanti: Afrodita Sarieva (prima ballerina del Teatro dell’Opera di Sofia); Zourab Labadze (ballerino e coreografo del Teatro Bolshoi di Mosca); Eliana Karin e Paulo De Oliveira (ballerini del Teatro Municipale di Rio de Janeiro). Si diploma ballerino professionista alla Scuola di danza del Teatro dell’Opera di Roma, dove entra nel giugno del 2001 e gli viene assegnata anche una borsa di studio. Nel novembre dello stesso anno, inizia una serie di spettacoli della scuola “Giovani Artisti all’Opera” in qualità di Solista in “Le Conservatoire” di August Bournonville e “Le avventure di Pinocchio” di Fabrizio Monteverde. A dicembre viene chiamato da Elisabetta Terabust ad essere primo ballerino nell’opera “Morte a Venezia”, dove interpreta il ruolo di Tadzio. Nell’agosto del 2002 riceve un’altra borsa di studio per l’Instituto Superior de Danza “Alicia Alonso” di Fuenlabrada, in Spagna. A dicembre riceve l’invito di Carla Fracci a diventare primo ballerino, nel ruolo di Ofelia, in “Amleto, principe del sogno” di Beppe Menegatti con le coreografie di Luc Bouy, insieme alla Compagnia del Teatro dell’Opera di Roma. Nel 2003 è ...

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Danza, canto e recitazione: intervista a Lorenza Mario

Danza, canto e recitazione: intervista a Lorenza Mario

  Lorenza Mario, padovana, inizia a studiare danza classica all’età di nove anni e a sedici entra a far parte della compagnia semiprofessionale “Veneto Balletto” di Padova, con la quale nell’86 vince il premio “Vignale Danza”. nel 1990, dopo aver conseguito la maturità linguistica, esordisce nella commedia “La sorpresa dell’amore” di Pierre de Marivaux con Ottavia Piccolo e Remo Girone. Percorrendo le principali tappe professionali, tra le altre, ricordiamo nei primi anni novanta l’inizio della sua carriera televisiva, con la partecipazione come ballerina in “Acqua calda” per la regia di Gino Landi e ne “Il grande gioco dell’oca” ideato e diretto da Jocelyn Hattab entrambi su Rai 2. Successivamente partecipa, come prima ballerina, a due edizioni di “Buona Domenica” su Canale 5 e a “Re per una notte” su Italia 1 e a “Fantastica italiana” su Rai 1. Nel 1996 viene scelta come prima donna dello spettacolo del Bagaglino “Rose Rosse”, su Canale 5, ruolo che mantiene anche nel 1997 nel successivo “Viva l’Italia”, e “Viva le italiane”, sempre su Canale 5. Negli stessi anni partecipa all’operetta “Al Cavallino bianco” per la regia di Filippo Crivelli e a “Orfeo all’inferno” per la regia di Vito Molinari entrambi al Teatro Massimo ...

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