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Il canto delle mani: la memoria del gesto tra rito e contemporaneità

Il 1 e 2 novembre 2025, il Piccolo Bellini di Napoli accoglie Il canto delle mani, la nuova creazione di Gabriella Stazio per Movimento Danza, realizzata con il sostegno del Ministero della Cultura e della Regione Campania. Un progetto che affonda le sue radici nella tradizione popolare campana, per trasformarla in un linguaggio coreografico contemporaneo, mantenendo viva la memoria dei gesti, dei suoni e dei simboli che abitano l’immaginario del Sud. Liberamente ispirato a La Gatta Cenerentola, capolavoro di Roberto De Simone, Il canto delle mani si muove tra mito e realtà quotidiana, tra fiaba e rito collettivo. La coreografia di Gabriella Stazio non cerca di ricostruire la tradizione, ma di ascoltarne l’eco: i movimenti diventano tracce di un sapere antico, mentre la scena diventa uno spazio fluido dove il passato dialoga con il presente. Le musiche originali di Luigi Stazio, unite alle sonorità de ’E Zezi Gruppo Operaio di Pomigliano d’Arco e della tradizione campana, generano una partitura sonora che attraversa il popolare e il colto, l’urgenza del canto di protesta e la dolcezza della ninna nanna, il ritmo della tammurriata e l’intimità del silenzio. Nel lavoro di Stazio, il corpo diventa uno strumento di narrazione e di memoria. ...

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Il Prix de Lausanne assegna il Premio alla Carriera a Sylvie Guillem

Il Prix de Lausanne è orgoglioso di annunciare che Sylvie Guillem riceverà il Premio alla Carriera 2026, in riconoscimento del suo straordinario contributo all’arte della danza e della sua duratura influenza su generazioni di artisti in tutto il mondo. Il premio verrà consegnato durante l’Interludio delle Finali, sabato 7 febbraio 2026, al Théâtre de Beaulieu di Losanna. L’intera cerimonia sarà trasmessa in diretta sulle piattaforme ufficiali del Prix de Lausanne. Icona internazionale della danza, Sylvie Guillem ha lasciato un segno indelebile nella storia del balletto grazie al suo virtuosismo tecnico e al suo spirito indipendente. Formatasi alla Scuola di Ballo dell’Opéra di Parigi, entrò a far parte del Balletto dell’Opéra di Parigi a 16 anni e fu promossa a Étoile a 19 da Rudolf Nureyev, diventando la più giovane stella nella storia della compagnia. Si affermò come una pioniera del balletto classico, coniugando maestria tecnica con libertà interpretativa e un audace approccio al repertorio contemporaneo. La sua carriera internazionale, che include collaborazioni con coreografi di spicco come Maurice Béjart, William Forsythe, Mats Ek e Akram Khan, ha avuto un profondo impatto sul panorama della danza mondiale. La sua interpretazione del Boléro di Béjart rimane uno dei momenti salienti del suo ...

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Rai5 dedica una puntata di Save the Date a Torinodanza 2025

Save the Date, il magazine di Rai5 che racconta gli appuntamenti più importanti della scena culturale italiana, dedica anche nel 2025 una puntata monografica a Torinodanza, festival diretto da Anna Cremonini e realizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, che andrà in onda domenica 2 novembre alle ore 12 su Rai5 e in replica giovedì 6 novembre su Rai3 in terza serata. La puntata sarà poi visibile su RaiPlay. In questo speciale su Torinodanza, vengono raccontate e documentate le performance di alcune delle compagnie italiane e straniere presenti nel cartellone del festival, anche attraverso le interviste ai coreografi Michele Merola, Adriano Bolognino, Enrico Morelli per MM Contemporary Dance, Ioannis Mandafounis per DFDC – Dresden Frankfurt Dance Company, Daniele Ninarello per CodedUomo, Saïdo Lehlouh per Collectif Fair-e, Michela Lucenti per Balletto Civile, il danzatore Alessio Corallo per Rambert, Francesca Pennini per CollettivO CineticO, Gabriela Carrizo per Peeping Tom. Viene così tracciato un percorso, accompagnato dalle parole dalla direttrice artistica Anna Cremonini, attraverso la pluralità di generi e forme che caratterizza la programmazione di Torinodanza festival. domenica 2 novembre 2025 – ore 12 RAI 5 – SAVE THE DATE Torinodanza 2025 un programma di Christian Angeli, Chiara Biffi, Linda Ovena, ...

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I doni della danza

La danza offre un’infinità di benefici che coinvolgono la persona nella sua interezza. Permette di canalizzare sensazioni e vissuti, favorendo una maggiore consapevolezza delle emozioni. È uno spazio in cui si impara a gestire l’intensità emotiva e a tradurla in movimento. Fisicamente, la danza è disciplina, allenamento e cura del corpo. Migliora postura e coordinazione e contribuisce in modo concreto al benessere generale. Resistenza, forza e flessibilità si sviluppano gradualmente, senza inseguire canoni di perfezione, ma puntando all’efficacia, all’espressività e all’importanza del gesto. Dal punto di vista mentale, danzare significa esercitare la memoria, l’attenzione e la capacità di adattamento. Le coreografie richiedono concentrazione, rapidità decisionale e apertura alla novità. Questo stimola la mente a uscire dagli automatismi, a reinventarsi e a imparare dagli errori. La danza è inoltre occasione di incontro e confronto, è un luogo di scambio, dove si costruiscono relazioni basate sul rispetto e sulla fiducia. Collaborare, ascoltare e condividere lo spazio sviluppano competenze sociali che vanno ben oltre il contesto artistico e si riflettono nella vita quotidiana. Infine, la danza spinge a superare i limiti e ad accogliere il cambiamento. Danzare implica accettare la sfida di evolvere. È un percorso che non promette risultati immediati, ma che ...

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In arrivo la docuserie dedicata al Paris Opéra Junior Ballet

Parigi, città di luci e cultura, apre le porte a un progetto che promette di ridefinire il mondo della danza contemporanea: Junior Ballet – Rêver, Danser, Ensemble, una docuserie diretta da Anne-Solen Douguet, che racconta con delicatezza e profondità il percorso dei giovani talenti scelti per far parte del prestigioso Junior Ballet dell’Opéra national de Paris. La serie segue diciotto danzatori provenienti da tutto il mondo, selezionati per la loro tecnica, il loro talento e la loro capacità di esprimere emozioni attraverso il corpo. Ogni episodio svela non solo la rigorosa preparazione artistica, ma anche le sfide personali, le amicizie nascenti e le piccole vittorie quotidiane che accompagnano un percorso d’eccellenza. Rêver, Danser, Ensemble si struttura in quattro episodi, ciascuno dedicato a un momento chiave della formazione dei giovani ballerini. Dal loro arrivo a Parigi, alle prime prove, fino alla preparazione per la tournée prevista per maggio, la docuserie cattura il loro viaggio con uno sguardo attento e sensibile. Balanchine, Béjart, Lopez Ochoa, Martinez e Soulier: il repertorio affrontato dai danzatori diventa sfida e ispirazione, mettendo alla prova tecnica, disciplina e capacità di collaborazione. La regista Anne-Solen Douguet, già nota per il documentario Behind the Scenes of Mayerling, riesce a ...

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La solista Beatrice Libonati “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Le Spectre de la rose. Il balletto contemporaneo prediletto? Barbablù di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? Il Théâtre de la Ville di Parigi. Il costume di scena indossato che hai preferito? Quello di Giuditta nel Barbablù. Quale colore associ alla danza? Color lavanda. Che profumo ha la danza? Profumo di scarpette. Due miti della danza del passato, uomo e donna? Gene Kelly e Carla Fracci. Il tuo “passo di danza” preferito? Grand Jeté. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i ruoli del grande repertorio di balletto classico? Giselle. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Pina Bausch. Come ti vedi oggi allo specchio? Allo specchio vedo la pelle che scende e i baffi che crescono. Michele Olivieri Foto di Jan Minarik www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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Il Regno delle Ombre: analisi storica e coreutica

Nel panorama dei balletti classici del XIX secolo, La Bayadère (1877) rappresenta uno degli esempi più emblematici e profondamente simbolici dell’utilizzo del cosiddetto Regno delle Ombre. Questo momento centrale dell’opera non solo evoca un mondo ultraterreno ma rivela anche una stratificazione culturale e coreutica che merita un’analisi filologica e storica attenta, al fine di comprenderne il significato profondo e la sua influenza sullo sviluppo del balletto classico. La Bayadère, coreografato da Marius Petipa su musica di Ludwig Minkus, fu creato nel contesto della grande tradizione del balletto russo di fine Ottocento, un periodo in cui la danza si evolveva sotto l’influenza del Romanticismo e del Neoclassicismo. Sebbene la storia sia ambientata in un’India idealizzata e immaginaria, il balletto rispecchia temi universali di amore, morte e redenzione, riflettendo anche l’ossessione ottocentesca per il soprannaturale e il mondo oltre la vita. Il celebre Atto delle Ombre, spesso considerato il culmine spettacolare e tematico del balletto, si inserisce in questa tradizione culturale che aveva già visto in precedenza esempi celebri come il secondo atto di Giselle. Tuttavia, La Bayadère espande e trasforma questo topos attraverso una coreografia complessa e una rappresentazione scenica altamente stilizzata. L’Atto delle Ombre si configura come un vero e ...

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Il CCN/Aterballetto danza al Teatro Valli di Reggio Emilia

  Il 22 ottobre alle ore 20:30 il CCN/Aterballetto danza al Teatro Valli di Reggio Emilia per Festival Aperto. I danzatori del CCN/Aterballetto sono i protagonisti di una produzione firmata dalla pluripremiata Crystal Pite, coreografa canadese ormai nell’Olimpo della danza. Solo Echo si ispira a due sonate per violoncello e pianoforte di Johannes Brahms e alla poesia Lines for Winter di Mark Strand. Come nella poesia di Strand, Solo Echo invoca l’inverno, la musica e il corpo in movimento per esprimere qualcosa di essenziale sull’accettazione e la perdita. Crystal Pite è una delle voci più affermate della danza contemporanea internazionale. Le sue creazioni, caratterizzate da una narrazione visiva coinvolgente e un uso magistrale della musica, hanno ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo. Reconciliatio è un delicato passo a due femminile ispirato alla lettura dell’Apocalisse, firmato da uno dei più importanti coreografi a livello internazionale Angelin Preljocaj. Il duetto prescelto per raccontare il tema della riconciliazione è tratto da Suivront mille ans de calme (Seguiranno mille anni di calma), un lavoro caratterizzato da una vena poetica e impressionista, ispirato a una lettura assidua ma non letterale dell’Apocalisse. Per Angelin Preljocaj nello spettacolo originale – e tantomeno in questo duetto femminile – ...

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La MM Contemporary Dance Company al Festival Aperto

Al Festival Aperto 2025, domenica 19 ottobre 2025 alle ore 16.00 presso il Teatro Ariosto di Reggio Emilia, la MM Contemporary Dance Company va in scena con una doppia coreografia – LOS(v)ERS, in prima assoluta, di Roberto Tedesco e WEIRDO di Enrico Morelli – legate a due grandi questioni della nostra contemporaneità. In LOS(v)ERS Roberto Tedesco affronta il disagio adolescenziale attraverso il silenzio delle stanze chiuse a chiave dei giovani Hikikomori, in uno spettacolo liberamente ispirato a Romeo e Giulietta di Shakespeare. Hikikomori è un termine giapponese usato per indicare chi – in genere adolescente – decide di ritirarsi dalla vita sociale per lunghi periodi. Tedesco pensa a Giulietta e Romeo ai nostri giorni come se fossero due ragazzi Hikikomori che, rinchiudendosi nelle proprie stanze, entrano in contatto e si innamorano sul web. «Se fossero le loro stesse paure a dividerli? – si chiede il coreografo – Per avvicinare ancora di più ai giorni nostri la vicenda, penso a quanto oggi la nostra vita privata sia sotto gli occhi di tutti attraverso i social media. Questo mi fa dunque pensare ad un terzo personaggio, il cui compito sarà quello di documentare con foto e brevi video la vita dei due ...

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A Bologna l’audace “Lago dei cigni” di Angelin Preljocaj

Con la firma di un grande coreografo di fama internazionale come Angelin Preljocaj, approda per la prima volta a Bologna Il lago dei cigni nato nel 2020 dalla rilettura del celeberrimo balletto classico composto da Pëtr Il’ič Čajkovskij e coreografato da Marius Petipa e Lev Ivanov. Rivisitando in chiave contemporanea il mito della donna-cigno, Preljocaj pone l’attenzione su questioni di grande attualità come la crisi climatica e ambientale e riflette sul futuro del pianeta in cui viviamo. Protagonisti dello spettacolo, in programma al Comunale Nouveau sabato 18 ottobre alle 20.30 e domenica 19 ottobre alle 16.30, sono i ballerini del Ballet Preljocaj, che danzano sulla musica originale di Čajkovskij – con l’aggiunta di estratti da altre pagine del compositore – affiancata da arrangiamenti contemporanei del collettivo 79D, con i video di Boris Labbé, le luci di Éric Soyer e i costumi di Igor Chapurin. Nel programma di sala dello spettacolo, Preljocaj racconta di aver mantenuto del balletto originale «la storia d’amore e il racconto ammaliante di una giovane donna che viene trasformata in cigno. Il cambiamento più significativo che ho apportato – dice il coreografo – riguarda il ruolo dei genitori. […] Nella mia versione diventano molto importanti. Danzano spesso ...

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