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Apre la nuova sala “speakeasy” del Teatro Arcimboldi Milano

In un tempo in cui tutto è visibile, documentabile, condivisibile, nasce STM Studio: un luogo che sceglie consapevolmente il silenzio dell’immagine, il mistero della scoperta e la forza dell’esperienza diretta. Non è semplicemente una nuova sala teatrale. È un varco. Un passaggio intimo e rituale verso l’inaspettato. STM Studio, con la direzione artistica di Marco Iacomelli e la direzione organizzativa di Davide Ienco, vuole essere un luogo segreto della città, situato al quarto piano del Teatro Arcimboldi. L’accesso avviene dal retro del teatro, in via Caldirola, attraverso un ingresso riservato e un ascensore che conduce, come in un romanzo iniziatico, a una dimensione altra, sospesa tra palcoscenico e sogno. Qui, solo 98 spettatori alla volta possono varcare la soglia di una nuova idea di spettacolo. Un numero che esalta: perché ogni incontro sia intimo, ogni sguardo significativo, ogni silenzio condiviso. STM Studio è uno spazio phone-free, ma soprattutto una mind-full zone: un ambiente in cui disconnettersi dal mondo digitale per riconnettersi all’arte, all’esperienza, agli altri. Niente telefoni, niente fotocamere, niente schermi. Perché ciò che accade qui non ha bisogno di essere raccontato online. Ha bisogno di essere vissuto, nel presente. Nella pienezza del qui e ora. In un’epoca iperconnessa, STM ...

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Un libro sulla notte che precede Lo Schiaccianoci

C’è una notte, nell’immaginario dei giovani danzatori, che brilla più di qualsiasi Vigilia di Natale. È la notte che precede Lo Schiaccianoci, il momento in cui sogni, desideri e nervi tesi si intrecciano dietro le quinte del balletto più iconico del periodo festivo. A raccontarla è The Night Before the Nutcracker, un delicato albo illustrato che unisce la poesia dell’attesa alla magia del palcoscenico. Scritto in inglese da John Robert Allman e illustrato da Julianna Swaney, il libro nasce in collaborazione con l’American Ballet Theatre e si presenta come una raffinata celebrazione del mondo della danza. Pur richiamando nel titolo la celebre poesia natalizia The Night Before Christmas questa rivisitazione non si limita a evocare lo spirito delle festività: lo intreccia con la preparazione artistica, i riti segreti e le emozioni che precedono una grande prima. Il racconto si apre in punta di piedi, seguendo giovani ballerini nel momento più speciale dell’anno: l’attesa dello spettacolo. C’è chi ripassa i passi davanti allo specchio, chi sistema con cura il costume, chi affronta l’ultima prova con un misto di timore ed entusiasmo. Tutto è raccontato in versi ritmati e luminosi, capaci di restituire la trepidazione e la dolcezza di un sogno che ...

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Nuovo libro: Vittorio Rota e il Teatro del suo tempo 1864-1945

Nel mese di novembre esce il nuovo libro degli Amici della Scala: Vittorio Rota e il teatro del suo tempo 1864-1945. Corredato da un ampio apparato iconografico, il volume intende riportare alla luce l’interprete di un’epoca gloriosa per il melodramma. L’opera si inserisce nella collana Sette Dicembre, che gli Amici della Scala dedicano ai protagonisti della scena e della creatività teatrale legati alla storia del Teatro alla Scala. Entrato alla Scala nel 1887 come apprendista di Carlo Ferrario, Vittorio Rota (Pomponesco, 1864 – Parma, 1945) fu per trent’anni lo scenografo “ufficiale” del teatro milanese, firmando centinaia di spettacoli, in autonomia o insieme ai colleghi Angelo Parravicini, Mario Sala, Carlo Songa e Antonio Rovescalli. Il suo luminoso pennello, la sua fedeltà alle fonti storiche e il suo pragmatico realismo hanno accompagnato una stagione ricca e complessa, nella quale la Scala è stata guidata da gloriosi direttori come Toscanini, Serafin, Marinuzzi, ma che ha pure conosciuto il dramma della guerra e la necessità di serrare le porte del teatro per mancanza di fondi. Quando poi le istituzioni americane come il Metropolitan di New York o il Colón di Buenos Aires ampliarono la geografia del mondo musicale, Rota si trovò a fornire scene ...

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I benefici della danza classica per gli adulti

C’è un momento, nella vita adulta, in cui si sente il bisogno di tornare al corpo, di ascoltarlo davvero. La danza classica offre proprio questo: un incontro tra disciplina e grazia, tra forza e leggerezza. Non serve aver calcato un palcoscenico da bambini — ogni passo può cominciare adesso, con la consapevolezza di chi sceglie di prendersi cura di sé. Entrare in sala danza è come aprire una parentesi nel tempo. La musica accompagna i movimenti, il corpo si risveglia lentamente, e il respiro trova un nuovo ritmo. Si scopre che la danza non è solo tecnica, ma un linguaggio che parla di equilibrio, armonia e libertà. Con il tempo, il corpo cambia: la schiena si raddrizza, le spalle si aprono, il portamento diventa più sicuro. Ogni esercizio alla sbarra rafforza i muscoli, migliora la flessibilità e regala un senso di energia che si porta con sé anche fuori dalla sala. Ma il vero cambiamento avviene dentro: la mente impara a concentrarsi, a lasciar andare i pensieri, a vivere nel momento presente. La danza classica, con la sua eleganza rigorosa, insegna il valore della pazienza. Si procede passo dopo passo, senza fretta, accettando che la perfezione non è l’obiettivo: ciò ...

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La danza classica insegna a volare

La danza classica è un linguaggio che non si accontenta della terra. Vive nell’aria, nella sospensione, nel momento in cui il corpo dimentica il peso e ricorda al mondo che la grazia può essere una forma di ribellione alla gravità. È un’arte che non guarda avanti né indietro, ma in alto, come se ogni gesto fosse un atto di fede nella leggerezza. In ogni passo di danza classica c’è un respiro che si allunga, un pensiero che si innalza. Le punte non servono soltanto a sostenere il corpo, ma a tradurre in carne e ossa un desiderio di ascesa. Le gambe si tendono come colonne di luce, le braccia disegnano archi che aprono spazi invisibili tra l’umano e il cielo. Il danzatore classico non fugge la terra: la usa come trampolino, come memoria. Ma la sua vera casa è quel secondo di sospensione, quando il corpo non appartiene più né al suolo né all’aria, e tutto sembra possibile. Nella danza classica, l’altezza non è misura ma metafora. È purezza, spiritualità, aspirazione. Il volto rivolto verso l’alto non cerca solo il punto più alto della scena, ma un punto più alto dell’essere. La schiena si apre, il collo si allunga, e ...

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A Firenze “Ma a che serve la luce?” di Virgilio Sieni

In occasione del 50° anniversario della morte di Pier Paolo Pasolini, Virgilio Sieni attraversa Le ceneri di Gramsci con uno spettacolo che invita alla riflessione sulla condizione umana e sulla società contemporanea, immergendosi nella profondità dell’opera del poeta di Casarsa. Ma che serve la luce? debutta in prima assoluta al Teatro della Pergola di Firenze il 26 novembre 2025, proseguendo il percorso dello spettacolo-manifesto Solo Golberg Variation con la sua personale e unica ricerca sui linguaggi del corpo in relazione alle opere d’arte, che qui si plasma sull’opera letteraria di Pasolini. La parola poetica in Ma che serve la luce? da’ il ritmo e prepara lo spazio dell’assolo tra la voce sussurrata dal coreografo e danzatore fiorentino e il suo gesto che diventa suono, regolando così ogni danza secondo le declinazioni cantate dalle parole di Pasolini in un susseguirsi di frammenti che creano un’opera organica e intima condivisa con il pubblico. «Riflettendo sul documentario dove Pasolini commenta la veduta di Sabaudia, dichiarando con lucidità l’appiattimento culturale e la devastazione estetica a cui avrebbe portato la società dei consumi e dove, con l’avvento di un’urbanistica brutale, dettata dei cosiddetti regimi democratici, veniva attuata un’azione di sradicamento del sentire degli abitanti verso ...

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Tributo a Rudolf Nureyev, il mito che continua a danzare

Dicembre 2025 si tinge di magia e movimento con il Gala di Danza – Omaggio a Rudolf Nureyev, uno degli eventi più attesi dagli appassionati di balletto classico e contemporaneo. La tournée italiana, che toccherà città come Sanremo, Legnano e Orvieto, porta sul palco un omaggio al ballerino che ha rivoluzionato il balletto mondiale con tecnica, eleganza e straordinaria presenza scenica. Organizzato per celebrare la figura leggendaria di Rudolf Nureyev, il gala si propone di raccontare la storia della danza attraverso estratti dei più grandi classici e momenti di pura virtuosità. I due atti della serata, della durata complessiva di circa 120 minuti, mescolano assoli e pas de deux tratti da titoli immortali come Il Lago dei Cigni, La Bella Addormentata nel Bosco, Don Chisciotte e Lo Schiaccianoci. Un’introduzione speciale è affidata a un omaggio filmato e a ricordi di Luigi Pignotti, storico collaboratore e amico di Nureyev, che racconta aneddoti e momenti di vita dell’artista. Il gala sarà visibile in diverse città italiane nel periodo natalizio, offrendo un’occasione unica di avvicinarsi alla danza di alto livello: Orvieto (TR) – Teatro Mancinelli, giovedì 18 dicembre 2025, ore 21:00 Legnano (MI) – Teatro Galleria, venerdì 19 dicembre 2025, ore 21:00 Sanremo ...

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L’incanto degli atti bianchi nel balletto accademico

Nel mondo della danza classica, pochi momenti riescono a evocare un senso di incanto e mistero quanto gli atti bianchi. Queste sezioni del balletto, in cui i danzatori si vestono di bianco e si muovono in un’atmosfera rarefatta, rappresentano un’esperienza unica di sospensione e trasfigurazione, capace di incantare chiunque si trovi a osservarle. L’atto bianco è caratterizzato da un’estetica dominata dal colore bianco, che si traduce in costumi leggeri e vaporosi, spesso tutù lunghi, capaci di trasformare i danzatori in creature quasi evanescenti. Questo momento coreografico viene solitamente collocato nel cuore del balletto, spesso nel secondo atto, e si distingue per la sua atmosfera fiabesca e quasi irreale. Questa scelta stilistica non è casuale: il bianco, simbolo di purezza e spiritualità, suggerisce un passaggio dal mondo tangibile ad uno spazio onirico, popolato da spiriti, fate o presenze ultraterrene. L’atto bianco nasce con il Romanticismo, un’epoca in cui la danza si fa veicolo di emozioni profonde e di mondi fantastici. Il balletto Giselle è l’esempio più celebre: nel suo secondo atto, le Wilis – fantasmi di giovani donne tradite – appaiono vestite di bianco, creando un’atmosfera di mistero e malinconia. Da allora, questo momento si è trasformato in una tradizione iconica: ...

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Coreografie aeree al Circo di Stato dell’Ucraina a Milano

Dal 14 novembre all’8 dicembre 2025, Milano accoglierà uno degli spettacoli circensi più attesi dell’anno: il Circo di Stato dell’Ucraina, una compagnia che porta in scena non solo numeri acrobatici spettacolari, ma anche la forza e la speranza di un popolo che continua a creare arte nonostante le difficoltà del proprio tempo. Allestito nello spazio tendone dell’Idroscalo, lo show si preannuncia come un viaggio emozionante tra musica dal vivo, coreografie aeree e momenti poetici, dove la tradizione circense incontra l’energia e la sensibilità dell’Europa dell’Est. L’evento è organizzato da Italy Grandi Eventi, che ha scelto Milano come tappa principale di questo tour italiano, offrendo al pubblico l’occasione di vivere un’esperienza unica, pensata per famiglie, bambini e appassionati di spettacolo dal vivo. Più che un semplice spettacolo, il Circo di Stato dell’Ucraina a Milano sarà un messaggio di coraggio, bellezza e rinascita, un ponte artistico tra culture che parlano la stessa lingua: quella dell’emozione. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com ©️ Riproduzione riservata

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Ballando con le Stelle puntata di sabato 8 novembre: la classifica

Paolo Belli trionfa nella settima puntata di Ballando con le Stelle, lasciando al secondo posto Francesca Fialdini. Eliminata, in apertura di serata, la Signora Coriandoli. Questa la classifica della settima puntata di Ballando con le Stelle, ottenuta sommando i voti della giuria e quelli del pubblico a casa: Paolo Belli  Francesca Fialdini Fabio Fognini Barbara D’Urso Martina Colombari Nancy Brilli  Filippo Magnini Rosa Chemical Marcella Bella Il tesoretto è stato così ripartito: 25 punti a Paolo Belli, 25 punti a Francesca Fialdini. Redazione  www.giornaledelladanza.com @ Riproduzione riservata 

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