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Attualità

Parigi Fashion Week: Hermes porta in passerella la danza

Persino la Maison francese Hermes si è lasciata suggestionare dalla danza. Per la nuova collezione Hermes Fall/Winter 2021-2022 presentata attraverso un video digital, a causa delle restrizioni sanitarie durante la Parigi Fashion Week, il direttore creativo Nadège Vanhée-Cybulski si è ispirato alle donne forti e al loro senso di resilienza. Non possiamo quindi non pensare ai ballerini e ballerine, persone che lottano quotidianamente per il raggiungimento dei propri obiettivi, modellando il proprio fisico e la propria mente alla realizzazione dei propri sogni. Ma non solo. La danza viene proprio portata in passerella dal colosso francese. La presentazione è composta da due balletti e una sfilata. Lo show di danza si apre a New York, all’Armory Show, poi è la volta della sfilata Parigi, al Garde Républicaine ed infine l’ultima coreografia si svolge a Shangai. La presentazione Hermes Fall/Winter 2021-2022 è quindi un vero e proprio trittico ambientato a New York, Parigi e Shanghai Nella Grande Mela, i ballerini hanno dato il via alla sfilata di Hermes. Il prologo si è svolto all’Armory Show, sotto la supervisione della coreografa americana Madeleine Hollander. Dopo la successiva sfilata a Parigi, i ballerini di Shanghai hanno preso il sopravvento, sotto la direzione della coreografa ...

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“Panopticon” di Roberto Zappalà al Museo Castello Ursino di Catania

Dopo mesi di chiusura dovuta all’emergenza sanitaria il progetto Panopticon / il teatro igienico, opera installativa di Roberto Zappalà, prende forma dal vivo dal 19 marzo al 17 aprile al Museo Civico Castello Ursino in co-organizzazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Catania. Panopticon vede finalmente la luce in una dei luoghi più affascinanti e importanti della città siciliana, mostrando così di essere un progetto versatile ed esportabile.  «L’accostamento con il Panopticon di Jeremy Bentham – che progettò un carcere ideale nel 1721 – è molto semplice: il nostro progetto esalta infatti la dimensione della segregazione/prigione così come del distanziamento/isolamento sociale oltre che del voyeurismo. L’intenzione è di far diventare protagonista il contenitore, lo spazio, almeno quanto il contenuto, il performer e il messaggio del suo gesto». (Roberto Zappalà) E, come dice l’Assessore alla Cultura del Comune di Catania, Barbara Mirabella: «Lo scenario del Castello Ursino, anche in ragione della sua storia nei secoli di fortezza, dimora reale, carcere e infine luogo di bellezza e cultura, è il palcoscenico ideale sul quale rappresentare questa dicotomia fra la libertà dell’espressione artistica e la condizione umana soggetta a limitazioni continue e contingenti». Il Panopticon di Roberto Zappalà assolve ad una funzione sociale di riavvicinamento perché il pubblico entra ed è parte dell’opera d’arte. Al Museo Civico Catello Ursino l’installazione Panopticon diventa quotidianamente parte integrante del percorso museale e, al suo ...

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Il Royal Ballet in “Elite Syncopations” piattaforma di streaming ROH

Elite Syncopations viene trasmesso per la prima volta venerdì 12 marzo alle 19:00 ed è disponibile su richiesta per 30 giorni successivi. Mentre non vediamo l’ora di giorni più luminosi e con la primavera alle porte, il Royal Ballet trasmette uno dei suoi pezzi più gioiosi, divertenti ed edificanti: Elite Syncopations di Kenneth MacMillan . Presentato per la prima volta nel 1974, e da allora una costante del repertorio, è impostato su una serie di pezzi ragtime di Scott Joplin, suonati sul palco da una combo di specialisti adeguatamente abbigliata. Questo è Kenneth MacMillan in uno stato d’animo insolitamente spensierato, il che non vuol dire che la sua coreografia non sia esigente e interessante come sempre. Questa esibizione faceva parte del ritorno sul palco del Royal Ballet lo scorso ottobre , in una breve finestra tra i blocchi, e il puro gusto che i ballerini portano alle loro esibizioni è la prova, se ce ne fosse bisogno, della loro ansia di ballare davanti a un pubblico dal vivo. Questa era la prima volta che ballavano insieme come compagnia in sette mesi. Per quella particolare performance, il cast di Elite Syncopations è stato particolarmente aumentato per includere il maggior numero possibile di ballerini e la coreografia è stata leggermente modificata per evitare ...

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Il Balletto di Siena di Marco Batti in streaming con “I temperamenti dell’amore”

Il Balletto di Siena e il suo direttore artistico, Marco Batti, confermano il loro impegno nel mantenere viva la danza e nell’arricchire, sempre di più, l’offerta artistica e culturale italiana. Dopo mesi di silenzio tra le poltrone del Teatro, grazie ai protocolli di sicurezza redatti dal Comune, sarà finalmente possibile calcare nuovamente lo splendido palcoscenico dei Rinnovati. “I temperamenti dell’Amore” nasce dal connubio delle idee di Marco Batti, coreografo, e del direttore artistico dei Teatri di Siena, Alessandro Benvenuti, per commemorare il duecentocinquantesimo anniversario dalla nascita di Ludwig van Beethoven. Lo spettacolo, che era in programma all’interno del festival Excelsior, come prima nazionale, ad Aprile 2020, non ha debuttato per l’improvvisa chiusura dei Teatri. La tenacia e l’intesa tra il Direttore della compagnia e il Comune stesso ha fatto sì che quest’opera inedita non andasse perduta trovando spazio in una formula che abbraccia l’analogico e il tecnologico. Un tentativo di descrivere l’amore in ogni sua accezione, in ogni sua essenza, in ogni sua sfumatura modulando lo spazio ed i corpi dei ballerini sulle note delle più rinomate opere del compositore viennese. Quattro colori porta voci di quattro quadri, quattro disposizioni d’animo e quattro declinazioni dell’amore: rosso per l’Amore Ideale, grigio ...

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Alessandra Celentano: danza è tante definizioni!

  Danza è tante definizioni. Oltre alla passione, alla vocazione e all’amore, esistono dei requisiti imprescindibili. Quando parlo di doti fisiche, tecniche, musicali ed interpretative, non mi riferisco solo all’estetica della danza ma a qualità e caratteristiche funzionali per una pratica effettivamente corretta.   Alessandra Celentano

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La danza non è un passatempo, la danza è un lavoro, una professione!

«Cosa fai nella vita?» «Insegno danza.» «No, intendo che lavoro fai?» Quante volte un ballerino o un insegnante di danza si è sentito rivolgere questa domanda? Spesso chi è impiegato nel mondo della danza viene visto come un intrattenitore che fa divertire gli allievi trascorrendo qualche oretta in allegria e svolgendo attività fisica, permettendogli di staccare un po’ dallo studio e dagli impegni lavorativi e familiari. Per le troppe persone che non conoscono la fatica, la passione, la dedizione totale che danzare richiede, non si tratta di una professione, ma di un passatempo. In quanto tale, non è necessario che sia pagato ed è assolutamente trascurabile. Niente è più lontano dalla verità della danza di questa convinzione sbrigativa, superficiale e ignorante. I ballerini fanno sacrifici, spesso svolgono più mestieri assieme per continuare nella loro carriera e creare arte che è una vera e propria terapia per il cervello e il corpo, e di cui c’è estremo bisogno. La danza quindi influisce positivamente sulla salute ed è uno strumento prezioso per ritrovare l’equilibrio psicofisico. Incoraggia nelle difficoltà instillando forza ed energia, aiuta ad abbracciare le emozioni e sviluppa le abilità cognitive. Questo è inutile? I maestri di danza insegnano molto di ...

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Alberto Spadolini, Apollo della Danza: il nuovo libro di Rosella Simonari [ESCLUSIVA]

  E’ uscito da soli due mesi il nuovo libro di Rosella Simonari: Alberto Spadolini, Apollo della Danza, edito da Affinità Elettive. Dopo il successo di “Letter to the World: Martha Graham danza Emily Dickinson”, la talentuosa storica della danza marchigiana ci porta alla scoperta di un artista tra i più eclettici del XX secolo. Il famoso danzatore attivo negli anni Trenta nel panorama della scena d’avanguardia italiana ed europea. Alberto Spadolini è stato un pittore, un danzatore e molto altro, ma la danza costituisce il fil rouge della sua carriera. Nacque nel capoluogo marchigiano, in un’Ancona turbolenta e completò i suoi studi nella Capitale. Conobbe persino Gabriele D’Annunzio al Vittoriale. Il ballerino fu un grande seduttore e un buon pittore. Spadolini debuttò in Francia nel 1932, raggiungendo il successo come danzatore di music-hall ne La Joie de Paris, con Josephine Baker. In un’intervista si definì “anarchico” e nel 1933 si esibì nel Gala de danse, spettacolo di danza “pura” dove si percepì una linea autoriale che lo discosta dal music-hall. Alberto Spadolini, Apollo della Danza: il danzatore nudo Nonostante Spadolini indossò costumi di vario tipo, venne classificato come “danzatore nudo” dalla stampa a causa del fisico statuario che esibì ...

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20° GLOCAL FILM FESTIVAL di Torino presenta due film sulla danza

Torna il Glocal Film Festival di Torino che da 20 anni seleziona il meglio della produzione cinematografica legata alla vivace scena filmica piemontese e che quest’anno si apre a una platea diffusa tutto il territorio italiano in streaming su streeen.org, con un programma più che mai glocal composto da 33 titoli di respiro nazionale ed internazionale, dall’11 al 15 marzo. Cuore del Glocal, le sezioni competitive: PANORAMICA DOC con 6 documentari che vantano già partecipazioni a festival internazionali; e il contest per cortometraggi SPAZIO PIEMONTE con 16 film brevi. Inoltre speciali focus e panel e la sezione Lock & Short dedicata ai corti che restituiscono in immagini l’emergenza pandemica e il confinamento tra le mura di casa.    Tra i 6 documentari che ambiranno al Premio Torèt Alberto Signetto (2.500€), CUBAN DANCER (Italia-Canada-Cile, 2020, 94’) di Roberto Solinas che arriva al Glocal Film Festival dopo l’anteprima ad Alice nella Città – Festa del Cinema di Roma 2020. Il documentario segue Alexis, 15 anni, talentuoso studente della Scuola Nazionale di Balletto di Cuba. Passa le sue giornate a provare chassé ed entrechat, ma quando i suoi genitori decidono di trasferirsi in Florida, il suo mondo viene sconvolto. Immerso nella nostalgia per Cuba e di fronte ai continui rifiuti ricevuti, Alexis si sente perso e ...

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Teatro alla Scala con il secondo tampone un solo positivo, si torna alla normalità

Alla Scala della cinquantina di lavoratori risultati positivi al Covid, fra cui 35 ballerini, solo uno è risultato positivo al secondo tampone di controllo.  Isolato l’unico elemento di contagio, si cerca un ritorno alla normalità in teatro con la ripresa delle prove per la serata contemporanea e la registrazione dell’Omaggio a Nureyev, già una volta rinviata. “Quindi – ha scritto Roberto Bolle in una storia su Instagram – mi dite che rifacendo i Covid test ai 35 colleghi scaligeri risultati positivi tre giorni fa, solo uno adesso è effettivamente positivo e i restanti 34 sono negativi? boh”.   Il sovrintendente del Teatro alla Scala Dominique Meyer lancia un appello al mondo dei teatri e al Governo italiano: “Se vogliamo riaprire i teatri italiani – dice all’ANSA – c’è una soluzione unica: decidere che tutti gli artisti che non possono portare la mascherina, come cantanti, coristi, attori di prosa, fiati, ballerini, siano vaccinati”.   www.giornaledelladanza.com    

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Danza tra perfezionismo, disciplina e ricerca della perfezione

Quando si parla di danza, nella nostra mente balena immediatamente l’idea di perfezione. En dehors perfetto, collo del piede da invidia e via dicendo. Ma la natura umana non è perfetta e i nostri corpi sono progettati per essere imperfetti. Siamo quindi tutti consapevoli che la perfezione non esiste e la danza, quella vera, ci invita ad accettarlo e ci sprona a dare il massimo, ci sfida a chiedere a noi stessi il meglio che possiamo fare, niente di più. Spesso però il ballerino corre il rischio di cadere nel tranello del perfezionismo e confondere la disciplina con un’eccessiva scrupolosità che si ripercuoterà negativamente sul suo modo di ballare e sul suo benessere psico-fisico. Il perfezionismo, infatti, spinge a esigere da se stessi (o dagli altri) performance di qualità superiore rispetto a quelle richieste o necessarie. Porta con sé critica e autocritica sproporzionate, la sensazione di non essere mai abbastanza bravo, con conseguenti sensi di colpa e la paura di commettere errori. Si perde di vista la lezione più importante della danza, sbagliare va bene, sbagliare è necessario per migliorare. Dato che il perfezionista non raggiunge mai o quasi mai i suoi obiettivi insostenibili, egli vive una costante discrepanza tra ...

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