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Henry Cyril Paget, l’eccentrico “marchese danzante”

Nel panorama spesso rigido e codificato dell’aristocrazia vittoriana ed edoardiana, poche figure brillano con l’intensità eccentrica di Henry Cyril Paget, quinto marchese di Anglesey. Conosciuto come il marchese danzante, Paget fu un personaggio fuori dal comune: un aristocratico che trasformò la propria esistenza in uno spettacolo teatrale, sfidando con audacia le convenzioni della sua epoca. Nato nel 1875, Henry Cyril Paget ereditò il titolo e una vasta fortuna nel 1898, a soli ventitré anni. Ci si sarebbe potuti aspettare che il giovane marchese seguisse il percorso tradizionale di un pari inglese: gestione dei possedimenti, vita politica, responsabilità sociali. Invece, Paget imboccò una strada radicalmente diversa, facendo della sua eredità una piattaforma per esprimere una personalità artistica. La passione che definì la sua breve e folgorante parabola fu il teatro. Paget non si limitò a esserne un semplice patrono: ne divenne protagonista, regista, costumista, impresario. Nel suo castello di Plas Newydd, sull’isola di Anglesey, fece convertire un’ala intera in un teatro privato, noto come il Gaiety Theatre, dove mise in scena spettacoli opulenti e visionari. Indossava costumi scintillanti, spesso impreziositi da pietre preziose vere, e interpretava ruoli melodrammatici con un’intensità che colpiva tanto quanto il suo aspetto, caratterizzato da gesti ampi ...

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Uno sguardo alla straordinaria musica dello Schiaccianoci

Quando si parla di musica natalizia, un titolo domina l’immaginario collettivo: Lo Schiaccianoci di Pëtr Il’ič Cajkovskij. Composta nel 1892, questa suite orchestrale tratta dal balletto ispirato al racconto di E.T.A. Hoffmann non è solo un’opera per danzatori, ma un vero e proprio viaggio attraverso mondi sonori che incantano grandi e piccini. Cajkovskij era un maestro nel trasformare emozioni e immagini in suoni. In Lo Schiaccianoci, ogni brano diventa un colore, una texture, un’atmosfera. La celebre “Danza della Fata Confetto” scintilla con leggerezza, quasi come zucchero filato che si dissolve nell’aria. La “Marcia dei Soldatini di Legno” trasmette rigore e precisione, evocando la disciplina dei piccoli giocattoli che prendono vita. Qui la musica non accompagna la scena: la scena nasce dalla musica. Cajkovskij utilizza una combinazione di motivi semplici e armonie sofisticate per raccontare storie. Il “Valzer dei Fiori” è un esempio lampante: un tema sinuoso, etereo, che cresce gradualmente, come se i petali stessi stessero danzando nell’aria. La magia del compositore sta nel rendere ogni strumento protagonista: i legni dipingono dettagli delicati, le corde tessono sfondi emotivi e i fiati accentuano il movimento scenico. Non è solo balletto, è pittura sonora. Uno degli aspetti più rivoluzionari di Cajkovskij è ...

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Il Corpo di Ballo del Teatro alla Scala torna a Pechino

A vent’anni esatti dalla prima tournée in assoluto della Scala in Cina, avvenuta proprio con il Corpo di Ballo, e a due anni dalla più recente trasferta in Cina, la Compagnia torna al National Centre for the Performing Arts (NCPA) di Pechino, dove dal 21 al 25 gennaio si esibirà sul palcoscenico dell’Opera House, dalla capienza di oltre 2200 posti, con due balletti mai portati prima nella Capitale cinese: Don Chisciotte e Serata William Forsythe – The Blake Works. Cinque le rappresentazioni, due le produzioni in scena, per questa che è la settima tournée del Balletto della Scala in Cina, dopo il 2006, Anno dell’Italia in Cina, con 11 recite a Hong Kong, Tianjin, Pechino e Shanghai, il 2014 a Hong Kong, il 2016 a Tianjin, Shanghai e Canton, il 2018, con due produzioni, un mese di tour e un totale di 15 rappresentazioni in due piazze ormai consolidate, Shanghai e Tianjin e due nuove città, Xi’an e Macao, nel 2019 a Pechino e nel 2024 a Hong Kong e Shanghai. Invitato nuovamente da Wu Promotion, l’organizzatore di alcune delle più recenti trasferte in Cina, questa nuova tournée segna il terzo ritorno a Pechino, nei 20 anni dalla prima visita ...

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Il maître de ballet Ugo Ranieri “allo specchio”

Il balletto classico preferito? Romeo e Giulietta / Lago dei cigni. Il balletto contemporaneo prediletto? La Sagra della Primavera di Pina Bausch. Il Teatro del cuore? Il Teatro San Carlo di Napoli. Un romanzo da trasformare in balletto? Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Il Gattopardo di Luchino Visconti. Il costume di scena indossato che hai preferito? Lenskij in Onegin di John Cranko / Franz in Coppélia di Roland Petit. Quale colore associ alla danza? Tutti. Che profumo ha la danza? Il profumo della rugiada. La musica più bella scritta per balletto? Quelle di Tchaikovsky e Prokofiev. Il film di danza irrinunciabile? Due vite, una svolta diretto da Herbert Ross. I tuoi miti della danza del passato, uomo e donna? Michail Baryšnikov e Natalija Makarova. Il tuo “passo di danza” preferito? Grand Jeté e Tours à la seconde. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i grandi personaggi del balletto? Romeo se non morisse, quindi scelgo Franz. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Marius Petipa, Sir Kenneth MacMillan. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa Le diresti? Mi hai folgorato! Tre parole per descrivere la disciplina della ...

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Tutto esaurito per Lo Schiaccianoci dell’Accademia Teatro alla Scala

Tutte esaurite al Teatro Strehler di Milano le 14 recite de Lo Schiaccianoci, affidato fino al 21 dicembre all’interpretazione di allieve e allievi della Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala, con la coreografia del Direttore, Frédéric Olivieri. L’appuntamento che da sempre è sinonimo di festa si rinnova ormai da quindici anni nel raffinato allestimento scaligero firmato da Roberta Guidi di Bagno. I numeri di questa edizione confermano il successo di una collaborazione sempre più stretta e proficua fra l’Accademia e il Piccolo: 145 talenti in scena fra i 12 e i 18 anni, uno staff tecnico dietro le quinte di oltre 60 persone (attrezzisti, elettricisti, macchinisti, maestri alla fonica, ai movimenti di scena, responsabili di produzione), fra cui diplomati e allievi del Dipartimento palcoscenico dell’Accademia dell’area sartoria, trucco e acconciatura, allestimento scenico e multimedia, uno staff creativo che annovera professionisti di prim’ordine per coreografia, scenografia, costumi e luci. In una produzione in due atti e cinque scene, sfilano 133 costumi e oltre 100 le acconciature con maschere e cappelli per 15 cambi veloci nel retropalco. Numeri che traducono l’incanto di una coreografia che Frédéric Olivieri ha confezionato su misura per le étoile di domani. Sulle indimenticabili musiche di Pëtr ...

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Al Regio di Torino il balletto più amato al mondo: Il lago dei cigni

La danza chiude il 2025 del Regio di Torino con un titolo-icona del repertorio classico. Dopo l’apertura di novembre con Caravaggio di Roberto Bolle e il ritorno del Romeo e Giulietta di Prokof’ev nella storica coreografia di John Cranko, dal 19 al 28 dicembre il Balletto dell’Opera Nazionale di Riga (The Latvian National Ballet), ospite per la prima volta in Teatro, porta Il lago dei cigni di Pëtr Il’ič Čajkovskij nel nuovo allestimento firmato dal Direttore artistico della Compagnia Aivars Leimanis: una versione che esalta la chiarezza del gesto, la linea poetica e teatrale, e crea un viaggio visivo di grande impatto, ispirato ai castelli bavaresi di Ludwig II. Il balletto sarà in scena per dieci rappresentazioni. Un classico assoluto per le feste Con la sua favola d’amore e incantesimi, Il lago dei cigni è il balletto “per eccellenza”: un titolo amatissimo dal pubblico di ogni età, che al Regio arriva in una versione di grande eleganza, fedele alla coreografia di Marius Petipa e Lev Ivanov e ripresa da Aivars Leimanis, Direttore artistico del Balletto dell’Opera Nazionale di Riga dal 1993. La nuova produzione conserva il lieto fine — con il trionfo dell’amore tra Odette e il Principe Siegfried — ...

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La compagnia Ivona diretta da Pablo Girolami in scena a Sassari

Dal 9 al 23 dicembre, Sassari ospita spettacoli di danza e arti performative. In diversi spazi cittadini si svolgerà il festival Endas Performance “Danza Motore di Riflessione”, organizzato da Endas Comitato Provinciale Sassari, con la direzione artistica di Roberto Manca, presidente dell’Associazione Music & Movie, che da sempre si occupa di coniugare le arti performative con le tematiche sociali. Al festival non saranno presenti solo compagnie sarde, ma anche nazionali e internazionali tra cui Ivona, la compagnia con sede a Udine, diretta da Pablo Girolami. Ivona presenterà un suo cavallo di battaglia, MANBUHSA, la prima creazione della compagnia, vincitrice del premio TWAIN direzioni-Altre e del premio del Pubblico, al festival CortoinDanza. A danzare sono una coppia che guarda al proprio istinto per cercare nel passato le certezze per essere forti e saldi. Un viaggio temporale, e nello spazio, che collega radici primordiali e futuro prossimo. Ci si immerge nella natura per essere ispirati dalla sua bellezza. Le sfide personali affrontate e le relazioni intessute mireranno a costruire una comunità sinergica, che agirà simbioticamente. Da una sensazione di disconnessione iniziale, i danzatori sono chiamati a connettersi con la propria esperienza personale, per mezzo della propria risposta somatica individuale. Aumenta gradualmente la ...

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Un’anima in volo: ritratto dell’indimenticabile Jorge Donn

Jorge Donn è stato uno di quei rari artisti che trasformano il proprio corpo in un linguaggio universale. Ogni suo movimento sembrava sorgere da un luogo segreto, come se la musica trovasse in lui un corpo disposto non solo a interpretarla, ma a trasformarla in esperienza viva. Vederlo in scena era come assistere all’invenzione di un dizionario sconosciuto, eppure capace, all’istante, di farsi comprensibile a chiunque. La sua eleganza non era un fatto estetico: era un modo di abitare il mondo. C’era in Donn una specie di trasparenza ardente, un equilibrio raro tra vulnerabilità e potenza, tra abbandono e controllo. Era capace di rendere un passo semplice un atto di rivelazione, un gesto minimo un varco emotivo. Il suo Boléro non è rimasto nella memoria collettiva per virtuosismi o per difficoltà tecniche, ma perché in quella spirale di movimenti, sempre uguali e sempre diversi, Donn riusciva a raccontare qualcosa dell’essere umano: il desiderio, l’attesa, la febbre, l’ascesa. Era una metamorfosi più che una coreografia. Oggi, ricordare Jorge Donn significa ricordare che la danza può essere un luogo di verità: uno spazio in cui il corpo, invece di nascondere ciò che siamo, lo rivela con una sincerità quasi disarmante. Donn ha ...

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Il maître de ballet Victor Litvinov “allo specchio”

Il balletto classico preferito? La fontana di Bachčisaraj. Il balletto contemporaneo prediletto? Forgotten Land di Jiří Kylián. Il Teatro del cuore? Teatro Nazionale Accademico dell’Opera e del Balletto di Odessa. Un romanzo da trasformare in balletto? L’idiota di Fëdor Dostoevskij. Mentre un film da cui ricavare uno spettacolo di balletto? Il dottor Živago diretto da David Lean. Il costume di scena indossato che hai preferito? L’uccello di fuoco. Quale colore associ alla danza? Azzurro. Che profumo ha la danza? Lavanda. La musica più bella scritta per balletto? Quelle di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il film di danza irrinunciabile? Dirty Dancing diretto da Emile Ardolino. I tuoi miti della danza del passato, uomo e donna? Eva Evdokimova e Fernando Bujones. Il tuo “passo di danza” preferito? Grand jeté. Chi ti sarebbe piaciuto essere nella vita tra i grandi personaggi del balletto? Tebaldo di Romeo e Giulietta. Chi è stato il genio per eccellenza nell’arte coreografica? Marius Petipa. Tornando indietro, se incontrassi Tersicore, cosa Le diresti? Mi hai salvato la vita! Tre parole per descrivere la disciplina della danza? “Amore per Danza”. Come ti vedi oggi allo specchio? Molto invecchiato. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com © Riproduzione riservata

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Il Gala Fracci alla Scala giunge alla quinta edizione e raddoppia 

Prosegue il tributo della Scala e dei suoi artisti a Carla Fracci che è stata e rimane una figura-cardine della storia della danza, fonte di ispirazione per generazioni di giovani, non solo nel mondo del balletto. Il direttore Frédéric Olivieri porta avanti la tradizione istituita dal 2022 da Manuel Legris, per celebrare nel nome di questa grandissima stella la danza e il balletto. Sulla scia del tutto esaurito delle precedenti edizioni, l’appuntamento raddoppierà: nell’anno che coincide con i 5 anni dalla scomparsa e con i 90 anni dalla nascita di Carla Fracci saranno due le date in cui omaggiare il suo mito attraverso lo smisurato e ricchissimo repertorio dei suoi ruoli d’elezione e dei balletti da lei interpretati, che rivivranno attraverso il Corpo di Ballo, i Solisti, i Primi ballerini, le Étoile e gli ospiti internazionali. Tornano alla Scala (il 3 febbraio) Marianela Nuñez, stella del Royal Ballet e, il 31 gennaio, Jacopo Tissi, primo ballerino presso il Dutch National Ballet; sarà invece un debutto sul palcoscenico scaligero il 31 gennaio per Maia Makhateli, prima ballerina al Dutch National Ballet e su entrambe le recite per Patricio Revé, già primo ballerino del Queensland Ballet e del Balletto Nazionale di Cuba, ...

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