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I balli da discoteca che hanno segnato la disco-music

La pista da ballo è da sempre un luogo magico: un microcosmo dove la musica detta le regole e i corpi si muovono in un linguaggio universale. Dai primi ritmi disco degli anni ’70 ai trend virali del nuovo millennio, i balli da discoteca hanno raccontato epoche, mode e generazioni. Ecco un viaggio tra i più iconici… Anni ’70 – La Disco Fever: La febbre del sabato sera inizia qui, tra lustrini, pantaloni a zampa e sfere specchiate. La disco dance nasce nei club di New York e conquista il mondo con brani come Stayin’ Alive dei Bee Gees. I passi sono fluidi, sensuali, quasi teatrali: il corpo diventa un’estensione della musica. Celebre è il John Travolta Move, il gesto con il braccio puntato verso l’alto che diventa il simbolo dell’intera era disco. Anni ’80 – Breakdance e Freestyle: Negli anni ’80 la pista si sposta in strada: nasce la breakdance, con le sue acrobazie su tappeti di cartone e la sfida corpo a corpo tra ballerini. Nei club, intanto, esplode il freestyle, una danza libera che mescola pop, hip-hop e funk. È l’epoca dei grandi show televisivi, dei videoclip di Michael Jackson — basti pensare al Moonwalk — e ...

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Un fine settimana di grande spettacolo al festival Exister

In programma Quiver, ultimo progetto di compagnia Sanpapié nato tra Italia e Turchia con quattro performer di diverse nazionalità. A chiusura del fine settimana anche dancehALL della compagnia Lost Movement che rilegge in chiave techno salsa, cha cha cha, jive e polka. Sabato 22 e domenica 23 novembre alla DanceHaus di via Tertulliano di Milano, la collaborazione tra Cro.Me – Cronaca e Memoria dello Spettacolo, DanceHauspiù e ArteMente offre al pubblico un denso programma di appuntamenti all’interno del festival Exister. Le danze si aprono con Quiver – tra festa e protesta (sabato ore 20.30; domenica ore 15.00 e ore 18.00), ultimo progetto di compagnia Sanpapié creato da Lara Guidetti per e con quattro giovani performer di diversa nazionalità, sviluppato tra Italia e Turchia grazie alla collaborazione con Istanbul Improdance Festival e Akbank Sanat Istanbul. Un lavoro che oscilla tra danza, azione e parola in uno spazio sospeso, stagnante, che non è solo luogo fisico, ma condizione esistenziale, in cui il ‘fremito’ del titolo scaturisce dallo scontro tra desiderio e inerzia forzata. In un mondo in cui le merci sono libere e gli individui no – dopo oltre un anno di tentativi, i danzatori inizialmente selezionati su audizione non hanno potuto ...

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Leggende e miti delle danze popolari

La danza non è mai stata soltanto un movimento del corpo: per secoli, in ogni angolo del mondo, ha raccontato storie, trasmesso tradizioni e custodito leggende. Dietro i passi e i giri delle danze popolari spesso si nascondono miti affascinanti, che spiegano origini misteriose o celebrano eventi eroici della memoria collettiva. Prendiamo ad esempio la tarantella italiana. Secondo la leggenda, chi veniva morso dalla tarantola doveva danzare senza sosta fino a esorcizzare il veleno. Oggi la tarantella è simbolo di gioia e festa, ma il mito ricorda come la danza fosse vista come terapia e rito di liberazione. In Irlanda, il ceili – danza di gruppo tradizionale – nasce da antiche riunioni contadine, dove la musica e i movimenti scandivano momenti di socialità e protezione dai mali. Si narra che in tempi difficili, la danza fosse capace di “mettere in fuga” spiriti maligni, trasformando la paura in comunità e leggerezza. E che dire del flamenco spagnolo? Dietro ogni battito di mano e ogni passo di zoccoli, secondo la tradizione gitana, si cela la storia di popoli in fuga e di passioni proibite, un modo per raccontare sofferenza e resistenza senza parole. Queste leggende ci ricordano che la danza non è ...

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I costumi di Rudolf Nureyev al Rome Cavalieri, Waldorf Astoria

Tra i saloni raffinati del Rome Cavalieri, A Waldorf Astoria Hotel, in cima alla collina di Monte Mario, non si custodisce solo il lusso dell’ospitalità: si cela una vera collezione d’arte, un museo silenzioso tra velluti e marmi. Tra dipinti antichi, mobili d’epoca e opere moderne, spicca un tesoro dal fascino scenico e leggendario: i costumi di scena di Rudolf Nureyev, il più celebre danzatore del Novecento. Pochi sanno che, varcando le porte dell’hotel, si incontra un piccolo spazio che profuma di teatro: una teca che custodisce alcuni costumi originali indossati da Nureyev. Tessuti preziosi, velluti e ricami che raccontano la grazia e l’energia di un artista capace di trasformare ogni movimento in arte pura. La loro presenza rientra nella collezione privata del Rome Cavalieri, una raccolta di oltre mille opere che spazia dal Settecento al contemporaneo e che rende questo hotel un unicum nel panorama dell’ospitalità internazionale. Il percorso espositivo non è quello di un museo tradizionale: le opere vivono negli spazi dell’albergo, in dialogo con gli ospiti. I costumi di Nureyev si trovano nell’area degli ascensori e presso la lounge dell’Imperial Club, riservata agli ospiti più esclusivi, ma possono essere ammirati anche durante le visite guidate della collezione ...

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La danza porta ordine nel caos e bellezza nella fatica

La danza classica accademica è spesso associata alla grazia, ma al di sotto del velo estetico si cela una struttura mentale ferrea, scolpita da disciplina, ascolto e silenziosa determinazione. Non è solo arte del movimento: è una forma di pensiero incarnato. Il danzatore sviluppa una mente architettonica, allenata a cercare ordine nel caos, bellezza nella fatica. La ripetizione non è noia, ma linguaggio: ogni passo ripetuto plasma un pensiero che passa per i muscoli, si riflette nello sguardo, si fissa nella postura. Si impara a pensare senza parole, con i gesti. Questa formae mentis non tollera scorciatoie. Forma individui capaci di autocorreggersi, resistere, perfezionarsi senza mai sentirsi arrivati. Il corpo diventa diario, il dolore un maestro discreto, lo specchio un confine da superare. Pensare da danzatori significa vivere con rigore e con poesia. Significa portare nel mondo un senso del limite che non opprime, ma eleva. La danza classica non allena solo il corpo: educa l’essere. E questo resta, anche quando il sipario si chiude. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com ©️ Riproduzione riservata

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Il Gruppo E-Motion in Resounding, coreografia di Francesca La Cava

Un viaggio sensoriale e poetico tra suono, materia e memoria collettiva: il 23 novembre allo Spazio Rossellini – ATCL, il Gruppo E-Motion presenta Resounding, concept e coreografia di Francesca La Cava. Una performance immersiva che intreccia danza contemporanea, musica dal vivo e Realtà Aumentata in un’esperienza unica, in cui il corpo diventa risonanza, memoria e paesaggio. Il progetto si apre con i laboratori di danza del 21 e 22 novembre, durante i quali i partecipanti saranno protagonisti delle prove collettive che condurranno alla messa in scena di Resounding. Lo spettacolo vedrà sul palco i danzatori della compagnia insieme ai partecipanti dei laboratori, accompagnati dalle sonorità dal vivo di Marco Ariano – percussionista, artista intermediale e docente presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma – che trasformerà lo spazio scenico in una vera e propria architettura sonora. Resounding nasce come dispositivo poetico e performativo che mira a riaccendere la memoria collettiva attraverso un intreccio di fili, vibrazioni e gesti condivisi. Clamoroso, strepitoso, sonoro: Resounding è un canto delle pietre, un’immersione nei paesaggi acustici del territorio, un attraversamento dei mondi vegetale, minerale e animale. I corpi-suono costruiscono lo spazio, diventando pietre, vegetali e animali, per esplodere nella ricchezza di immagini e risonanze che ...

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La danza rende più forti e migliora la vita

La danza è un territorio in cui il corpo incontra la sua voce più autentica. Chi la guarda vede eleganza; chi la vive scopre, passo dopo passo, un’energia che non si spegne quando la musica finisce. Perché danzare non significa solo muoversi: significa costruire forza, equilibrio e lucidità che accompagnano ogni aspetto della vita quotidiana. Ogni gesto, anche il più semplice, richiede presenza: il piede che affonda nel pavimento, il respiro che guida l’equilibrio, lo sguardo che decide la direzione. Da questa attenzione nasce una forza che non è solo muscolare. È la forza di chi impara a conoscere il proprio corpo con sincerità, a rispettarlo, a portarlo oltre ciò che credeva possibile. Col tempo, questa forza interiore diventa un modo nuovo di stare nel mondo: più radicati, più stabili, più capaci di affrontare le difficoltà senza lasciarsi travolgere. Quando si balla, la musica smuove ciò che la mente spesso chiude in silenzio. La gioia, la tensione, la fatica, il desiderio: tutto trova una forma, una traiettoria, un respiro. È un processo liberatorio, quasi terapeutico. La danza diventa una pausa luminosa nelle giornate pesanti, un modo per svuotare ciò che pesa e riempirsi di leggerezza, anche solo per un’ora. È ...

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L’incanto degli atti bianchi nel balletto accademico

Nel mondo della danza classica, pochi momenti riescono a evocare un senso di incanto e mistero quanto gli atti bianchi. Queste sezioni del balletto, in cui i danzatori si vestono di bianco e si muovono in un’atmosfera rarefatta, rappresentano un’esperienza unica di sospensione e trasfigurazione, capace di incantare chiunque si trovi a osservarle. L’atto bianco è caratterizzato da un’estetica dominata dal colore bianco, che si traduce in costumi leggeri e vaporosi, spesso tutù lunghi, capaci di trasformare i danzatori in creature quasi evanescenti. Questo momento coreografico viene solitamente collocato nel cuore del balletto, spesso nel secondo atto, e si distingue per la sua atmosfera fiabesca e quasi irreale. Questa scelta stilistica non è casuale: il bianco, simbolo di purezza e spiritualità, suggerisce un passaggio dal mondo tangibile ad uno spazio onirico, popolato da spiriti, fate o presenze ultraterrene. L’atto bianco nasce con il Romanticismo, un’epoca in cui la danza si fa veicolo di emozioni profonde e di mondi fantastici. Il balletto Giselle è l’esempio più celebre: nel suo secondo atto, le Wilis – fantasmi di giovani donne tradite – appaiono vestite di bianco, creando un’atmosfera di mistero e malinconia. Da allora, questo momento si è trasformato in una tradizione iconica: ...

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Coreografie aeree al Circo di Stato dell’Ucraina a Milano

Dal 14 novembre all’8 dicembre 2025, Milano accoglierà uno degli spettacoli circensi più attesi dell’anno: il Circo di Stato dell’Ucraina, una compagnia che porta in scena non solo numeri acrobatici spettacolari, ma anche la forza e la speranza di un popolo che continua a creare arte nonostante le difficoltà del proprio tempo. Allestito nello spazio tendone dell’Idroscalo, lo show si preannuncia come un viaggio emozionante tra musica dal vivo, coreografie aeree e momenti poetici, dove la tradizione circense incontra l’energia e la sensibilità dell’Europa dell’Est. L’evento è organizzato da Italy Grandi Eventi, che ha scelto Milano come tappa principale di questo tour italiano, offrendo al pubblico l’occasione di vivere un’esperienza unica, pensata per famiglie, bambini e appassionati di spettacolo dal vivo. Più che un semplice spettacolo, il Circo di Stato dell’Ucraina a Milano sarà un messaggio di coraggio, bellezza e rinascita, un ponte artistico tra culture che parlano la stessa lingua: quella dell’emozione. Michele Olivieri www.giornaledelladanza.com ©️ Riproduzione riservata

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Guida pratica alla tecnica maschile nel balletto classico

La tecnica maschile nel balletto classico accademico si costruisce quotidianamente attraverso esercizi mirati alla forza, alla coordinazione e alla precisione. Il lavoro alla sbarra per i danzatori maschi serve a sviluppare stabilità, allineamento e potenza esplosiva. Alcuni esercizi fondamentali includono: Pliés e relevés profondi: rinforzano cosce, polpacci e muscoli del core, migliorando l’equilibrio e la preparazione ai salti. Battement tendu e frappé: sviluppano precisione delle gambe, rapidità e coordinazione. Rond de jambe e fondu: migliorano l’estensione, la flessibilità dell’anca e la capacità di controllare i movimenti al centro. L’attenzione deve essere costante sul centro di gravità, sulle spalle rilassate e sulla linea delle gambe, evitando tensioni inutili. Il lavoro al centro introduce movimenti più complessi e dinamici: Pirouettes multiple: le serie di giri, in posizione chiusa o aperta, allenano equilibrio, controllo del torso e coordinazione braccia-gambe. Le varianti includono giri su una gamba sola (attitude o arabesque) e giri con slancio in aria. Petits allegro: salti rapidi e leggeri, come changement o assemblé, sviluppano tempismo e agilità. Grand allegro: grandi salti e grand jeté rafforzano l’esplosività e la capacità di controllo in aria, elementi fondamentali del repertorio maschile. Le batterie, sequenze di battements veloci e ritmati, richiedono allenamento specifico per ...

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