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Roberto Bolle: “Il mio esordio da regista? Bellissimo, mi sento libero di esprimermi e non sono strumento di altri”

GALLERY LA NOTIZIA ATTRAVERSO LE IMMAGINI “Un’opportunità del destino, il segno che a 40 anni dovevo mettermi in gioco con una cosa nuova. Timori ne ho avuti, eccome. Non sapevo niente di riprese. Ma è stato molto più bello di quanto pensassi”. Che nel suo caso si tratti di una talento purissimo, non ci sono dubbi. E a giudicare dall’espressione di Roberto Bolle nella danza, c’è da aspettarsi che il suo esordio alla regia non tradisca.. Se poi il documentario di cui ha firmato la regia racconta “la Scala che non si vede, la cittadella che vive dietro le quinte, fatta di artigiani, macchinisti, sarte, tecnici, falegnami, fabbri che concorrono alla creazione di un sogno”, insomma se come spiega l’etoile in una lunga intervista a La Repubblica, parla di casa sua, di “un mondo che conosco fin da bambino”, le premesse per un bel lavoro ci sono tutte. La Fabbrica dei Sogni, uno dei sei episodi del docu-film Milano 2015, che è stato proiettato l’11 settembre per le Giornate degli Autori alla Mostra di Venezia è il primo lavoro di Bolle alla regia. Un’esperienza che, come racconta, gli ha permesso di esprimere se stesso. Sara Zuccari Direttore www.giornaledelladanza.com

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CollettivO CineticO e “10 Miniballetti”

Al Teatro Vascello va in scena CollettivO CineticO e porta sul palco un’antologia di danze su musica barocca, in bilico tra geometria e turbinìo, dove l’elemento aereo è paradigma di riflessione sui confini del controllo. Correnti e bufere, ventilatori e droni, uccelli e grand jeté diventano allegorie sul legame tra coreografia e danza in un’indagine che rimbalza – con la sottile ironia che costituisce una cifra ricorrente nel lavoro del gruppo –  tra la ripetibilità del gesto e l’improvvisazione, tra la scrittura e l’interpretazione. A fare da spartito un quaderno delle scuole elementari di Francesca Pennini, con decine di coreografie inventate e mai eseguite. Una macchina del tempo per un’impossibile archeologia che si declina sulla scena in una serie di strampalate possibilità. Il corpo viene messo alla prova da torsioni e acrobazie, passando dalla plasticità ginnica alla dinamica più vaporosa ed effimera. Compagnia in residenza stabile presso il Teatro Comunale di Ferrara, vincitrice del premio Rete Critica come migliore compagnia 2014, CollettivO CineticO nasce nel 2007 come fucina di sperimentazione performativa tra teatro e arte visiva. Nella forma di rete flessibile di artisti e ricercatori, il collettivo indaga la natura dell’evento performativo discutendone meccanismi e regole. Uno dei caratteri salienti ...

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Révolution(s) all’Opera di Lione: intervista alla coreografa Tania Carvalho

Ci occupiamo spesso anche delle stagioni estere, e questa volta non facciamo eccezione, parlando della stagione dell’Opera di Lione, che bilancia tradizione e nuovi nomi della coreografia; in cartellone, in questi giorni un trittico di coreografie firmate Kyliàn, mentre il Gala di apertura della stagione sarà il 12 novembre con l’ingresso in repertorio della Carmen di Petit, in programma fino al 19 novembre insieme a L’Arlesienne. Si passa poi al 2016 con Made in America dal 13 al 17 aprile, ma prima (dal 9 al 13 febbraio) Révolution(s), una serata che prevede coreografie di Emanuel Gat, Rachid Ouramdane e Tania Carvalho. Tania Carvalho, coreografa portoghese, con la sua creazione Weaving Chaos, che ha ottenuto buonissimi feedback alla scorsa Biennale di Lione e che l’ha portata a questa creazione per la compagnia dell’Opera, è stata in cartellone anche al Festival Operaestate recentemente concluso. L’abbiamo incontrata, e ci ha contagiato con la sua risata e la sua determinazione, per conoscere meglio come lavora quest’artista, che è anche coreografa, musicista, pittrice… Prima di tutto…perché l’Odissea? In realtà mi è stato commissionato un lavoro su uno dei poemi omerici e ho scelto l’Odissea. L’ho scelta perché insiste su alcuni temi, come il viaggio (che ...

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Luogo di incontro e memoria con “L.A.N.D.” di Daniele Ninarello

Il 27 settembre 2015, presso Teatro Auditorium Cavallerizza di Reggio Emilia, assisteremo a L.A.N.D. Where is my love, performance di danza contemporanea e di ricerca, ideazione e coreografia di Daniele Ninarello, musiche Adriano De Micco e Stefano Risso, in coproduzione con Torinodanza festival – Fondazione del Teatro Stabile di Torino, con il sostegno di MosaicoDanza – Festival Interplay, Le Pacifique | CDC – Grenoble. Progetto vincitore del premio CollaborAction 2014 assegnato da Rete Anticorpi XL, L.A.N.D. parte dal presupposto che le nostre memorie fisiche generano pensieri, i quali a loro volta generano azioni, nati dalle relazioni tra performers (Daniele Ninarello, Annamaria Ajmone, Marta Capaccioli, Pieradolfo Ciulli, Cinzia Sità), i quali abitano e contemporaneamente creano una rete di contatti, un luogo in cui il corpo in movimento diventa parte integrante del paesaggio, in un’influenza reciproca tra uomo, movimento e luogo. L’opera del giovane coreografo e danzatore torinese ci porta quindi ad immergerci nell’ascolto del nostro corpo, per ridefinirne ed espanderne limiti e margini e misurare e ridurre, attraverso la danza, lo spazio fra noi e gli altri. ORARI & INFO 27 settembre 2015 – Ore 21.00 Teatro della Cavallerizza – Cesare Zavattini Viale Allegri, 8 42121 Reggio Emilia Telefono: +39 0522 ...

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L’armonia e il fascino de “La bella addormentata nel bosco” al Teatro alla Scala

Čajkovskij, Petipa e Alexei Ratmansky: una imperdibile Bella addormentata vede La Scala in coproduzione con l’American Ballet Theatre in scena dal 26 settembre al 23 ottobre, dopo un grandissimo successo negli Stati Uniti, nato da un attento studio e da un appassionato lavoro di ricerca e ricostruzione. Una Bella addormentata mancava dalle scene scaligere dal 2007; dopo otto anni, e come culmine dell’omaggio della Scala a Čajkovskij, nel 2015 a 175 anni dalla nascita, finalmente si risveglierà in questa nuova e sontuosa veste con scene e costumi del vincitore di un Tony Award, Richard Hudson, ispirati al lavoro di  Léon Bakst per la storica produzione dei Balletti Russi di Djagilev del 1921. Sul podio torna un grande interprete del repertorio russo, Vladimir Fedoseyev. Il balletto più sontuoso, quasi il “balletto per eccellenza”: al suo nascere a Pietroburgo nel 1890 (in scena nel ruolo di Aurora l’italiana Carlotta Brianza) La Bella addormentata vide svilupparsi una collaborazione esemplare fra coreografo (Petipa), compositore (Čajkovskij) e il direttore dei teatri imperiali Vsevoložskij, creatore anche dei costumi, per dispiegare davanti agli occhi dei nobili pietroburghesi la dorata e favolosa grandezza della corte del Re Sole. Alexei Ratmansky, che ha fatto della ripresa dei classici uno ...

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Venus Nicola Galli

Ravenna a settembre è la Vetrina della giovane danza d’autore

Network Anticorpi XL è la rete italiana dedicata alla giovane danza d’autore, che coinvolge 32 operatori di 15 Regioni e da dieci anni rappresenta un esempio di promozione della nuova generazione di coreografi italiani. Un percorso collettivo che si arricchisce di nuove sfide culturali, mentre i partner del Network XL svolgono un importante ruolo di scouting e sottoscrivono delle linee guida condivise per diverse modalità di supporto agli artisti. Il Network propone diversi tipi di azioni, per rispondere alle necessità dei giovani autori nelle differenti fasi del loro percorso, e promuove, oltre alla Vetrina della giovane danza d’autore, anche Prove d’autore XL, CollaborAction XL, Nuove Traiettorie XL, CorpoGiochi XL, ResiDance XL, Botteghe d’arte e Danza Urbana XL. All’interno del Festival Ammutinamenti, dal 18 al 20 settembre, in scena dunque alcuni degli artisti coinvolti nel network, ai quali viene data una visibilità che li porti sempre più vicini a un pubblico via via più ampio, per potersi imporre sulle scene contemporanee, ma anche per arricchire sempre di più il proprio percorso. Questo dunque il programma: il 18 settembre, alle 16 e alle 17, alla Biblioteca classense, in scena Rimembranze di Annalisa Privati, un lavoro sulle immagini scolpite nella memoria, e M ...

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GD WEB TV: Roberto Bolle “regista”

Roberto Bolle non smette mai di stupire. L’étoile internazionale, infatti, è sbarcato alla 72ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia per presentare “La Fabbrica dei sogni”, un cortometraggio inserito all’interno del progetto “Milano 2015”, film dedicato proprio alla città che quest’anno ospita l’EXPO. Roberto Bolle ha raccontato e descritto il Teatro alla Scala, eccellenza della città ma soprattutto luogo che l’ha visto crescere e diventare uno dei ballerini più importanti al mondo.   www.giornaledelladanza.com

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“Chut”: la danza si muove dentro la scenografia

Muoversi all’interno di una scenografia: è questo il vulnus di Chut, spettacolo in scena al Torino Danza Festival il prossimo 29 settembre. Un autentico gioco fiabesco e a tratti ambigui Chut significa caduta: in effetti sembra impossibile restare in piedi su quella sorta di tappeto persiano – increspato in piccole montagne e stretti canaloni – che costituisce la scenografia. La danza sembra un gioco per bambini, all’interno del quale ci si annaspa e ci si butta in discese vorticose di pochi centimetri, o ci si aggrappa su appigli che ci sospendono su precipizi inesistenti. Grégoire Monsaingeon, l’interprete, gioca come un bimbo intorno alla paura di cadere o forse addirittura su un sogno ricorrente: perderci dove sembra impossibile ci possa accadere qualcosa di simile. Come nelle favole, l’aspetto visionario domina e annulla la realtà, e all’eroe impacciato riesce ciò che pare impossibile, poco prima di inciampare sul nulla. In Chut tutto diventa ancora più ingannevole e ambiguo, grazie ad una interpretazione davvero straordinaria, che ha in Buster Keaton e Charlie Chaplin i suoi padri nobili. Lo spettacolo si inserisce nell’ambito della collaborazione con Espace Malraux – Scène nationale de Chambéry et de la Savoie e con La Francia in Scena. ORARI ...

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José Perez: “La mia è una Carmen moderna”

Il 14 settembre, nel suggestivo scenario del Teatro Romano di Benevento, costruito nel II secolo sotto l’Imperatore Adriano, andrà in scena la prima nazionale di Carmen, coreografia di Josè Perez, produzione Balletto di Benevento, con l’Orchestra Filarmonica di Benevento. Si tratta di un lavoro di grande impatto scenico, in cui si ha modo di apprezzare tutto il talento di Josè Perez, artista eclettico e poliedrico, nelle vesti sia di coreografo che di interprete.  Il giornaledelladanza.com ha seguito molto da vicino questa produzione, con servizi fotografici realizzati specificamente per l’evento e con degli approfondimenti speciali, tra cui questa esclusiva intervista rilasciata da Josè Perez. Come nasce questa produzione? L’idea è nata da una proposta che mi è stata fatta da Carmen Castiello, direttrice artistica del Balletto di Benevento. Lei mi ha spiegato le sue idee e insieme abbiamo deciso di creare una nuova versione di quest’opera. Si è data l’opportunità di rappresentarla in un teatro storico stupendo, il Teatro Romano di Benevento, uno dei più antichi, che può accogliere fino a 1400 spettatori, con un’orchestra di 70 elementi. Abbiamo intrapreso questo lavoro in un modo molto professionale e ho preso questo progetto molto a cuore. Si è creata una bella sinergia ...

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